lunedì 30 maggio 2016

Schecter Omen Extreme 7: 7 Corde Economica

Arriviamo al 2010... fin dai tempi in cui ho visto la Ibanez Universe di Steve Vai (so che non è stato lui il primo, ma è il primo che ho visto io) sono incuriosito dalle possibilità che può offrire una 7 corde.
A suo tempo seppi che la settima corda è una corda bassa, un SI, il si della prima ottava... in questo modo dovrebbe esser possibile fare delle ritmiche Death Metal da paura.
Ora nel 2010 le chitarre con 7 corde sono molto più diffuse e trovabili a quasi ogni prezzo. Dopo Ibanez, Schecter, BC Rich e Jackson ci si sono fiondate... poi anche gli altri produttori, solo Fender e Gibson, mi sembra, si sono tenute fuori e si tengono a distanza tutt'ora.
Sempre più in preda alla GAS per questa fantomatica 7 corde delle meraviglie, ma intenzionato a non svenarmi più di tanto, mi faccio il solito giro a Napoli in via San Sebastiano... questa volta trovo un prodotto interessante da Acustica. Una Schecter Omen Extreme 7. Antonio, di Acustica, l'ha messa a 350 euro...
Scheter Omen Extreme 7 dalla rete
La chitarra in questione ha le seguenti caratteristiche:
  • è fatta in Cina o Indonesia;
  • corpo in mogano;
  • top in acero con binding color crema;
  • colore del corpo un rosso direi sanguigno trasparente;
  • manico in acero;
  • tastiera 24 tasti in palissandro, con segnatasti a forma di V;
  • pickup humbucker high output prodotti dalla Schecter;
  • selettore a 3 vie per 6 suoni (gli humbucker sono splittabili con il push/pull sul volume);
  • ponte fisso tipo tune-o-matic.
Una discreta chitarra considerati i vari aspetti tra cui il prezzo.
La provo un po' lì in negozio ma non con la mia strumentazione... l'unico modo per andare a provare qualcosa a Napoli con la mia strumentazione sarebbe con la macchina e ciò comporta una spesa di almeno 50 euro tra benzina ed autostrada... e poi serve arrivare a via San Sebastiano e parcheggiare... non è una cosa da tutti... servono anticorpi coi controcoglioni e calma Zen! Io preferisco evitare.
Dopo un ora di prova, non certo esaustiva, decido di portarmela a casa... tiro sul prezzo così che riesco a spuntare un 330 con custodia morbida e via!
Seconda immagine presa dalla rete
La attacco al mio Marshall... ed inizio a provarla...
ritengo che i pickup siano potenti davvero, ma molto rumorosi, è vero che gli EMG della Jackson sono attivi e schermati alla perfezione ma questi sono rumorosi... la potenza c'è e sono un po' più presenti sugli alti degli EMG... chissà se dipende dal top in acero... la corda bassissima ha un suono cupo ma in certi casi sul pulito è inscatolato: non è proprio un piacere sentirla. Però è una chitarra che può fare il suo se non si hanno pretese.
Indubbiamente i pickup splittabili offrono migliori e più vaste possibilità sui puliti ma il rumore dei pickup non mi piace, non ci sono abituato... si dovrebbe esaminare un upgrade...
Sui distorti idem... le mie configurazioni preferite ... :) una... humbucker al ponte e tutto a manetta, suona benino, un po' aperto e poco compresso ma accettabile per una chitarra da 350 euro... le ritmiche Death Metal che pensavo potessero venire veramente devastanti e cupe da Death, Black, Doom sono incredibili per cupezza, certo manca la precisione e la definizione... non è solo colpa delle mani del chitarrista... sulla mia slsmg mi vengono meglio: è proprio una chitarra adatta per questi generi... ma...
Schecter Omen Extreme 7 mia
Oggi sul mercatino vedo che qualcuno vende ancora questa chitarra ma ad un prezzo un po' più alto: dai 400 ai 490... per 350 euro una 7 corde nuova come questa era tutto ciò che si poteva pretendere, ma i prezzi di oggi mi sembrano altini... ma non ho mai maneggiato, fino ad oggi (maggio 2016) altre 7 corde quindi non posso dire se si può trovare di meglio.
Comunque se avete intenzione di usarla come sostituta o muletto va certamente bene, se invece volete farne la vostra ascia principale risparmiate questi soldi mettetecene vicino almeno un altro po' prima di acquistare una 7 corde, magari andando sull'usato: il vostro suono ne gioverà e penso sarebbe più soddisfacente per voi e per chi ascolta.
Anche se, sul mercatino (sul nuovo, ma comunque in generale), vedo ancora un'offerta scarsa di 7 corde di qualità: trovo quasi esclusivamente strumenti che non superano i 700/800 euro e quindi di fascia medio bassa (la maggior parte delle realizzazioni di qualità vanno dai 1500 a salire...) sarebbe giusto vedere una buona scelta di cosa offfre il mercato anche nel range più alto, conoscendo cosa offre il mercato USA o tedesco, credo l'offerta italiana sia scarsa e qualitativamente scadente.

L'ho tenuta per dei mesi, me la sono portata a Roma quando sono andato lì per un lavoro che è durato circa 6 mesi, ma alla fine ho scelto di disfarmene: il motivo fondamentale è che ho già una chitarra, non ho un'attività tale da rendere necessaria una seconda... allora mi sembrava un vero spreco di soldi e di chitarra, forse oggi la terrei... inoltre non sono soddisfatto dei set di corde che si trovano in giro per le 7... ho provato le Dunlop di Kerry King ma non sono di mio gradimento e c'è ancora poco scelta nei negozi... in ultimo "già suono male una 6 corde, perchè devo suonare peggio una 7?"

mercoledì 25 maggio 2016

Electro Harmonix Memory Toy

Con un certo bagaglio culturale alle spalle mi accingo a cercare il mio Delay...
Cosa ci voglio fare?
In generale lo voglio usare per dare più spazialità al mio suono solista: questo si ottiene sdoppiando il suono in due ed applicando al secondo un piccolo ritardo, di 20-30 millisecondi di solito... cioè usando un delay... piccolissimo... Poi vorrei anche usarlo in qualche caso con un ritardo più lungo per fare arpeggi, e parti particolari con ripetute verie... non prevedo delay time più lunghi di 500 millisecondi...
Per le mie esigenze andrebbe bene un Delay analogico, per esempio il BBE Two Timer. Non costa moltissimo, 160 euro circa, ma lo vorrei provare prima e non riesco a procurarmelo se non acquistandolo su internet...
Così dopo un po' di attesa vado da Centro Chitarre Ceruti (il solito in questo periodo) e chiedo di provare dei Delay analogici con prezzo non superiore ai 160... Credo di averne provati un paio, poi mi sono imbattuto in questo Electro Harmonix Memory Toy...
Memory Toy dalla rete
Uno slogan per il pedale in questione? Eccolo!
Memory Toy: piccolo piccolo, mezzo secondo di analog delay con tutto il suono (o la mancanza di acute, a seconda dei punti di vista) che solo il circuito BBD può offrire al musicista. 

Questo pedale è il fratello più piccolo in una famiglia abbastanza ampia: Memory Man (varie serie e modelli), Memory Boy (vari modelli).
Il memory toy è veramente un bel pedale, piccolo e solido, in un sobrio chassis in metallo veramente tosto. Non così semplice da usare però... Ha controlli per:
  • delay: per cambiare il delay time da pochi ms a 600 ms (più o meno).
  • feedback: per selzionare il numero di ripetizioni. Una regolazione troppo altra può portare l'effetto ad auto-oscillazioni fastidiose.
  • blend: per regolare la fetta di segnale pulito e effettato.
  • mod: (switch) inserito produce una specie di effetto chorus che può rendere più sognanti alcuni arpeggi...
Dato che non è digitale, regolare finemente il pedale è abbastanza complicato, (i delay non sono effetti facilissimi, ma gli analogici offrono qualche difficoltà in più dei digitali a mio avviso) è tutta una questione di orecchio... non puoi semplicemente mettere X millisecondi o Y ms... li devi trovare.

Comunque... lo posiziono lì dove deve andare, nel loop effetti dopo il preamp, e lo provo...

mio Memory Toy
Ci vuole un po' di tempo ma mantenendosi nel range previsto (da pochi a 600 ms) si può spaziare per ottenere i suoni che si desidera... Ci puoi suonare qualsiasi genere rock, metal, indie, ecc. Puoi ottenere un echo come in un arena o una specie di riverbero e qualsiasi altra cosa in mezzo. Mi è piaciuto quasi subito... ottimo rapporto qualità prezzo e mi offre tutto quello che mi interessa, mi viene quasi da pensare che potrei prenderne 2 per avere i due tipi di effetto che mi interessano, ma decido che per ora uno basta, per un secondo poi si vedrà... lo setto per arricchire la solista come ho scritto sopra (rapporto dry/wet a metà ed una ripetuta) e per quanto riguarda gli arpeggi particolari con ripetute successive vedremo in seguito... anche se penso che per ora quando mi servirà modificherò l'impostazione al volo ai miei piedi... tanto per ora l'attività live è zero! 
Anche lo swith mod da un bel suono... più ricco profondo e caldo... lo usero di sicuro sul pulito, ma nella mia solista non ce lo sento bene.

Certi delay possono offrire molto di più, come scritto nel post precedente, ma se non avete bisogno di altro questo prodotto offre un gran suono da delay analogico ad un ottimo prezzo... circa 90 euro.

Dopo qualche anno mi si è rotto: un bel giorno deve esser saltata una saldatura o un componente o chissà cosa, praticamente si sentiva sempre il suono dry... non conoscendo un tecnico per farlo riparare ho dovuto sostituirlo con un'altro delay...

domenica 22 maggio 2016

Teoria: un po' di Delay?

Ad un certo punto mi convinco che mi serve anche un bel Delay... ma si fa presto a dire Delay... solo Ceruti di Napoli ne ha sempre almeno una cinquantina in vetrina... poi c'è Acustica... Loveri... di diverse fasce di prezzo e marche ma tutti molto invitanti e belli... come si fa a scegliere senza impazzire?
L'ingegnere che è in me si è fatto vivo ed ha deciso di mettermi a studiare...
Nella preistoria, dicono, c'erano delay a nastro ma non entravano in un pedale, costavano un botto ed erano difficili da usare... e non entravano nemmeno in un rack, mi sembra...

Poi con la storia sono arrivati 2 tipi di delay, abbastanza diversi tra loro ed utilizzabili, forse, per scopi diversi...

I primi a comparire sono stati gli analogici.
Un Delay analogico è realizzato in tecnologia bucked brigade device (BBD), cioè “apparecchiatura a catena di secchi”. In pratica, il componente principale del delay analogico (targato 1969, quindi non proprio l'ultimo ritrovato della scienza) era un integrato che al suo interno conteneva un numero significativo di condensatori (256, 512, 1024…); il segnale audio veniva riversato da uno all’altro in catena e, in base alla velocità del trasferimento ed alla quantità degli stadi disponibili, si totalizzava un certo ritardo tra l’ingresso del segnale e l’uscita del medesimo alla fine di tutto il percorso. Per avere un’idea delle dimensioni, la normale BBD a 256 stadi, “clockata” a 8 kHz produceva qualche centinaio di millisecondi di delay time sul segnale.
Per aumentare il ritardo bisognava aggiungere altre celle, con un incremento dei costi di realizzazione che una volta era abbastanza alto oggi un po' meno.
In alternativa si poteva (può) rallentare la frequenza di clock (cioè il passaggio “da un secchio all’altro”) e si poteva ottenere un delay time più lungo a parità di stadi analogici… pagando il costo con un caratteristico abbassamento della risposta in frequenza sulle alte.
In generale tutti i delay analogici soffrono di una perdita progressiva delle armoniche acute (mano a mano che si aumenta il delay) ma questa è proprio la loro caratteristica: un suono caldo, inconfondibile.

I pregi di questa soluzione? Suono caldo (appunto!), organico; comportamento tipicamente storicizzato da decenni di discografia mondiale. Interazione sfruttabile creativamente tra delay time e intonazione.

Difetti? Delay time limitato, spesso inferiore al secondo; rapporto Segnale/Rumore, range dinamico e risposta in frequenza oggettivamente limitati; impossibilità di fare giochetti particolarmente esoterici; funzionano quasi esclusivamente in mono; difficoltà nel reperimento dei componenti di ricambio; prezzo a volte elevato.
VescoFx Cross Delay

Il secondo tipo sono i digitali.
Una digital delay line è composta da una porzione di memoria RAM più o meno ampia che viene caricata con i dati prodotti dalla conversione A/D del segnale audio (cioè dal segnale audio digitalizzato). Maggiore la RAM, maggiore sarà il tempo di ritardo ottenibile rileggendo il segnale digitale. Un digital delay di medie prestazioni può, nel 2010, tranquillamente superare i 2 secondi di ritardo; se serve più ritardo, basta aumentare la RAM disponibile. Ovviamente, una volta che il suono digitale è ridotto in numeri, ci si può fare quello che si vuole, compresi i giochetti più assurdi (tipo quelli dello Stereo Memory Man with Hazarai, per intenderci o quelli dei prodotti Eventide), creando percorsi di trattamento parallelo, letture in reverse, alternanze e tutto il resto. La risposta in frequenza è costante (se i convertitori sono di qualità) quale che sia il tempo di ritardo; se serve una progressiva perdita di acute, viene opportunamente creata inserendo un filtro low pass lungo il percorso di feedback.

Pregi? Delay time lunghissimo (limitato solo dalla RAM disponibile); rapporto S/R, range dinamico e risposta in frequenza elevatissimi; tutta la comodità dell’elaborazione numerica per sfruttare sistemi di sincronizzazione, tap tempo, reverse, sovrapposizioni, looping, comportamenti paralleli; facilità di configurazione stereo/true stereo; costo più che abbordabile.

Difetti? Mancanza di una tradizione storica (per qualcuno ha la sua importanza…); risposta timbrica fin troppo asettica; se non è ben progettato, è solo un ripetitore di note. 

giovedì 19 maggio 2016

Il Distorsore Digitech Death Metal

Sto tentando di modificare il mio suono aggiungendo al fido Marshall JCM 900 dei pedali per arricchire le mie sonorità, migliorare la distorsione ed avere 3 suoni indipendenti (suono pulito, suono distorto per la ritmica con equalizzazione dedicata e distorsione, suono distorto per la solista con distorsione ed equalizzazione dedicata).
Il suono pulito sarà quello del canale pulito dell'ampli...
Poi il primo tassello è l'Electro Harmonix Metal Muff con il BOSS PS-5 che mi dovrebbe permettere di avere una solista e la sonorità delle chitarre gemelle in stile Iron Maiden.
Il secondo tassello, un sabato pomeriggio, ho deciso di andarlo a cercare, con tutta la strumentazione mia, da La Cicala di Dragoni. Questo è un negozio che anni fa era una Mecca per ogni musicista, un luogo da sogno, ora è in decadenza: c'è meno scelta di prima, sempre meno, e molto usato (di qui a poco chiuderà definitivamente i battenti).
Digitech Death Metal, foto di archivio
Tra i vari pedali distorsori (senza guardare Overdrive e distorsorini poco estremi come il BOSS Heavy Metal) che ho trovato e provato ho scelto questo Digitech Death Metal...
Il pedale è realizzato con forme in stile BOSS, tutto metallo e gomma, di colore nero con scritte rosso sangue in stile METAL estremo (appunto :)), ha:
  • level (volume d'uscita),
  • low (bassi),
  • mid,
  • high,
  • ingresso jack,
  • uscita jack per ampli,
  • uscita jack dedicata per mixer.
Si alimenta a 9volt o con batteria (a parte) o con alimentazione esterna.
La prima cosa che si nota è che manca del tutto un potenziometro Distorsione, gli ingegneri digitech non si sono impazziti completamente, ma più semplicemente la distorsione è sempre massima, abbastanza giusto per un pedale che si chiama Death Metal e che quindi non vuole offrire possibilità di compromessi.
Come gli altri pedali distorsione, e come ho scritto, anche questo è andato a finire nel loop effetti...
Come suona?
dalla rete: particolare dei pot, manca la distorsione
Tra i pedali che ho provato quel pomeriggio da La Cicala era il migliore (non ricordo quali fossero gli altri 2, mi sembra un Behringer ed un Blackstar), ma vediamo come descrivere il suono visto che non ho un mio video a disposizione... Una volta trovato il volume adatto all'ambiente ed alle mie orecchie si può lavorare solo con l'equalizzazione... 
Io ovviamente sono subito andato al solito settaggio a V estrema... ma già l'equalizzatore del pre marshall è settato su impostazioni non proprio neutre (credo medi ad ore 10, bassi ed alti ad ore 2)... ma in queste condizioni i bassi sono proprio devastanti ed i coni non mi sembrano lavorare bene, credo di avvertire segnali preoccupanti... si potrebbro rovinare i Celestion... bisogna abbassare un attimo bassi ed alti per poter sentire un suono adatto... diciamo che con alti e bassi ad ore 3 e medi ad ore 9, con la mia strumentazione, il pedale fa una buona figura, la distorsione è devastante e molto compressa per ritmiche aperte... il primo impatto di quel giorno per la stoppata era buono... non ho neanche provato come suonasse per la solista, tanto io lo userò per la ritmica, ma immagino che con una chitarra così spinta sia certamente troppo tagliente ed adatto solo ad assoli molto veloci e poco ascoltabili. Considerato i pedali provati, le impressioni di questo DM, e visto il prezzo assolutamente abbordabile (se ricordo bene 50 euro), l'ho preso.

Col passare dei giorni e dei mesi, l'impressione della prima prova lascia il posto ad un analisi più matura generata da un lungo uso: non sono del tutto soddisfatto di come suona la stoppata, un po' fina, poco valvolare... e comincio a trovare la ritmica aperta troppo metallica ed artificiale... così non più di un anno dopo l'acquisto l'ho rivenduto...

domenica 15 maggio 2016

Electro Harmonix Metal Muff

Sempre 2009... direi a un mesetto di distanza dall'acquisto del BOSS PS-5... avere un lavoro, anche se precario ma con poche spese, ha i suoi vantaggi.
Mi sono trovato a Napoli da Centro Chitarre Ceruti... ci bazzicavo spesso nel periodo 2008 - 2011... sentivo il bisogno di una distorsione diversa da quella del mio Marshall JCM 900... mi è venuto lo schiribizzo di farmi questo pedalino...
Metal Muff intonso preso dalla rete
Cito i signori Electro Harmonix:
This is a Muff unlike any you’ve heard before. Electro Harmonix pushed it to the extreme when creating the Metal Muff with Top Boost to deliver their most crushing distortion pedal ever. Is it the best metal distortion pedal out there? You’ll find out in our Electro Harmonix Metal Muff with Top Boost review.
L' aspetto è da pedale di grande rispetto e moderno: nero con scritte bianche... semplice, ma elegante e di impatto. I controlli sono:
  • Controllo di Volume.
  • Controllo per il Top Boost: fornisce una "botta" extra boostando le medio alte frequenze.
  • Controllo per gli Alti che fornisce un incremento di + o - 10db alle alte.
  • Controllo Medi che fornisce un incremento di + o - 15db alle medie.
  • Controllo Bassi che fornisce un incremento di + o - 14db alle frequenze basse.
  • Controllo Distortion per regolare il livello di Gain.
  • Tasto Bypass per attivare e disattivare l'effetto.
  • Tasto Top Boost per inserire la funzione TOP BOOST.
  • Alimentabile da pila a 9-volt o alimentatore esterno non in dotazione.
L'ho messo nel loop effetti, come ho già scritto altrove, il posto più corretto di solito è davanti all'ampli prima del preamplificatore, ma col mio JCM 900 in quella posizione non mi piace... suoni troppo compressi e finti, non sembra un valvolare... inascoltabile. Meglio nel loop effetti usando un suono pulito di base viene più arioso e si sentono le valvole.
Con la mia Jackson slsmg come ascia di guerra sono riuscito ad ottenere un bel suono... direi proprio il suono Heavy Metal... ma non proprio il suono che volevo per la ritmica... ho pensato di usarlo prettamente per la solista e trovare un pedale ancora più spinto per l'altra... In generale, per il periodo, per diversi mesi questo suono mi è stato sufficiente: è un suono tagliente adatto ad assoli veloci, non ricordo se fosse utile anche per assoli lenti più melodici... forse a quei tempi non cercavo suoni del genere... L'ho settato in modo da rendere abbastanza inutile il top boost perchè ho scelto un suono già adatto alla mia idea... credo di aver regolato il gain ad ore 12 (circa a metà corsa) o poco più, il volume non ricordo, alti e bassi direi entrambi ad ore 2 e medi ad ore 8 o 9... in questo modo ritengo di compensare la mediosità della chitarra e del Marshall...
Metal Muff mio foto di archivio
In generale, per chi suona Metal è abbastanza duro. Non trovo sufficiente un top boost di qualche db sui medio-alti per passare da una chitarra ritmica ad una solista, per lo meno non è possibile con tutte le chitarre e tutti i generi, perchè, almeno nel mio caso, per la ritmica bisogna impostare una distorsione molto alta ed un equalizzazione che scava molto i medi, nella solista, anche se con il top boost tiro un po' su i medi, la stessa distorsione impostata per la ritmica mi lascia un suono troppo catarroso e tagliente. Secondo la mia esperienza ci vogliono due canali distinti con distorsione ed equalizzatore dedicato perchè se per la ritmica setto il gain ad ore 3, per la solista devo scendere ad ore 12.
Comunque ho tenuto questo Metal Muff per diversi mesi, l'ho usato pure in alcune prove senza mai rimanere del tutto soddisfatto della resa...

...la mia pedaliera anomala (perchè messa nel loop effetti) sta crescendo...

venerdì 13 maggio 2016

BOSS PS-5

Siamo in un periodo (credo 2009) in cui sto cercando faticosamente di mettere insieme un gruppo... mmmm... orientativamente Progressive Metal, ma sarebbe eccessivo/riduttivo, mi aspetto contributi importante anche dai componenti e si potrebbe passare ad un Gothic, o Power Sinfonico, dipenderà dall'ispirazione e dagli altri componenti... in generale penso ad una formazione con una chitarra elettrica, basso, batteria, voce (magari due) e tastiere...
Però mi piace molto lo stile maideniano delle chitarre gemelle e voglio utilizzarlo nella mia musica... avendo una solo chitarra per le chitarre gemelle serve un effetto: l'harmonizer o intelligent pitch shifter. I semplici bicorde suonati su una chitarra non vanno bene. Serve un effetto che possa doppiare la nota che suono secondo uno schema che io posso impostare (tipicamente terza, quarta o quinta che sono i suoni più melodici) tenendo conto anche della tonalità.
Effetti simili il mercato non ne ha mia offerti molti, forse sono difficili da realizzare e facilmente fanno salire il prezzo scegliendo componenti di qualità, per esempio ricordo c'era un Behringher che si aggirava sui 50 euro, ma un BOSS arrivava già a costarne 170... e per un pedale BOSS 170 euro sono molti soldi... per non parlare dei rack Eventide che superavano (e superano) i 2000...

Comunque un giorno, data l'offerte del mercato non molto ampia, ho provato questo BOSS PS-5 Super Shifter da Centro Chitarre Ceruti di Napoli che offre le funzionalità richieste, brevemente:
  • è possibile impostare la tonalità,
  • è possibile scegliere l'intervallo (dalla seconda all'ottava) della nota che deve riprodurre,
  • è possibile regolare il mix del suono della chitarra e quello dell'effetto.
E' un prodotto valido per le mie esigenze... ripeto la mia intenzione è di utilizzarlo in parti melodiche distorte che ricordino gli Iron Maiden anni 80 in cui una chitarra eseguiva una melodia su delle note e la seconda chitarra suonava la stessa melodia ma una terza, quarta o quinta, più bassa o più alta rispettando la tonalità... chi conosce i Maiden a partire da The Number of the Beast a Seventh son of a Seventh Son, o chi ne ha visto gli spartiti, sa di cosa parlo.
il mio BOSS PS-5 dall'archivio
Il peale ha il classico formato dei pedali BOSS, chassis in alluminio abbastanza solido ed alcuni rivestimenti in gomma con i potenziometri in plastica ed un colore che va dal verde al blue in base alla serie.
Il PS-5 ha anche altre funzionalità:
  • harmonist: la funzionalità per la quale l'ho acquistato ed usato;
  • pitch shifter: si imposta l'intervallo e l'effetto non considera la tonalità;
  • detune: funzione che non ho mai utilizzato;
  • t.arm: funzione che non conosco e non ho mai utilizzato;
  • flutter: funzione che non conosco e non ho mai utilizzato.

Il Boss PS-5 per fare il suo lavoro è attrezzato anche con:
  • ingresso per alimentatore a 9volt (non in dotazione),
  • vano batteria (batteria non in dotazione),
  • convertitori AD - DA,
  • un DSP a 24 bit che processa il segnale e genera l'effetto,
  • un ingresso,
  • un uscita mono,
  • una seconda uscita per suonare stereo,
  • ingresso per pedale espressione.
Nel mio setup, per i miei scopi, l'ho inserito dopo la distorsione, quindi, per esempio quando utilizzavo la distorsione del Marshall JCM 900, nel loop effetti seriale con livello di mix dell'effetto messo a metà.
Unica scomodità (ma, se non si possono spendere soldi per un Eventide o qualche altro prodotto comunque più costoso di questo BOSS, bisogna sopportare): quando si cambia tonalità, o intervallo, bisogna intervenire sul pedale... dal vivo sopratutto può non essere facile... ti devi piegare con la chitarra in spalla e mettere mano al pedale... e serve luce...
Un unico cruccio che ho è di non averlo mai provato in una configurazione stereo, ma ai tempi non ce l'avevo...
BOSS PS-5 dalla rete
L'ho usato fino al 2012, circa, e probbabilmente non l'ho mai utilizzato al meglio, avendo io un esigenza specifica, ma ovviamente il mercato qualcosa di meglio la offriva, un vero difetto mi sento di menzionarlo: in pedaliera genera una discreta degradazione della qualità del segnale audio (Italo de Angelis, un vero esperto mondiale in materia, inputa questo problema al convertitore AD-DA non di qualità, ne abbiamo discusso a lungo qualche anno fa sul forum di Axe) che con un po' di orecchio si sente... e sospetto che causasse anche dei rumori... sono scomparsi solo quando ho tolto tutti i pedali BOSS dalla mia pedaliera quindi penso che fosse un problema di tutti i pedali BOSS in generale.

L'ho venduto (è stato facile, è un pedale che ha il suo rispettabilissimo mercato se lo si offre al giusto) quando ho comprato l'Eventide Pitch Factor che è un'altra cosa.

domenica 8 maggio 2016

Behringer FCB1010

Acquistando un sistema complesso programmabile e controllabile via MIDI come il Digitech 2120 Artist mi si è subito posto il problema di prendere un sistema per il controllo a distanza durante le performance... A casa puoi anche farne a meno (questi controller midi costano un po', dai 100 euro a salire se si prende l'usato), magari usi il pomello per cambiare i suoni, anche se è un po' scomodo se vuoi suonare e provare interi pezzi che richiedono cambi di suono immediati... ma dal vivo non è assolutamente pensabile evitare l'acquisto di una pedaliera MIDI.
behringer FCB 1010 mia
Ancora una volta ho dato un occhio al mercatino per prendere un buon usato e  tra le varie pedaliere midi ho trovato una ottima Behringer FCB1010.
E' un aggeggio bello grande, pesante e solidissimo... un ottimo oggetto da mettere sotto i piedi... Ha:
  • dieci pedali per cambiare i suoni all'interno di un banco,  
  • due pedali per saltare in avanti o indietro di 10 suoni (un banco... ne ha dieci in tutto), 
  • due pedali di espressione... una vera chiccheria... uno si può usare come pedale volume ed uno per controllare le modulazioni di altri effetti o del wha wha, 
  • ovviamente ha un alimentazione sua e il MIDI IN/OUT.
In poche parole ha 100 possibili presets divisi in 10 banchi; è in grado di inviare alle unità midi messaggi Program Change (PC) e Control Change (CCe può comuncare su qualsiasi canale midi. Io l'ho presa usata quindi era già programmata un minimo per comunicare sul canale 1 (che sarebbe anche quello di default) ed i messaggi erano in sequenza Pc1 -> Preset 1, PC2 -> Preset2... ecc; il primo pedale controllava il volume ed il secondo non so... non li ho mai usati.
fcb 1010
Mi sono risparmiato le tediose operazioni di programmazione preliminari, l'ho collegata in questo modo: midi out pedaliera -> midi in digitech 2120... così facendo ho realizzato la connessione minima per controllare il rack a distanza, ed in questo modo il display della pedaliera indica sempre e costantemente il preset della pedaliera attivo ma, dato che sono in corrispondenza 1 a 1 con quelli dell pre-multieffetto,... e che i numeri del preset pedaliera e del rack sono gli stessi... non serve altro.
particolare dei pedali espressione della FCB 1010 mia

In definitiva posso solo dire che la mia impressione fosse ottima fin dall'inizio... la pedaliera non aveva nulla che non andava, aveva anche troppe funzionalità rispetto a quelle che io avevo intenzione di usare e purtroppo l'ho rivenduta troppo presto (addirittura credo di averla tenuta poche settimane usandola anche poco) per poter esprimere un giudizio completo anche dopo un lungo utilizzo... ma cosa me ne facevo se non avevo più intenzione di continuare sulla strada dei multieffetti a rack?

mercoledì 4 maggio 2016

Digitech 2120 Artist Pt. 2: Prova e Giudizio

Vado un po' a memoria... in quanto ho rivenduto questo Digitech 2120 Artist alcuni mesi dopo l'acquisto perchè non ero soddisfatto al 100% della sua resa...
 
Nessuno può pensare di esplorare un simile aggeggio nei minuti o in un oretta passata dal rivenditore (condizione necessaria affinchè si possa passare ore ed ore ad armeggiare con sistemi di simile complessità in negozio, o da un privato, è un venditore con la pazienza di Giobbe e non aver un cazzo da fare per quasi una giornata) per cui me lo sono portato a casa (pagandolo ovviamente) dopo aver semplicemente ascoltato i principali suoni e quelle che sembravano le possibilità dello stesso...
Digitech 2120 Artist mio
Io ho collegato la slsmg all'ingresso del 2120 e l'uscita mono del Digitech in ingresso all’ effect return del fido ampli Marshall, in questo modo ho bypassato il pre del jcm 900... ho provato anche le altre possibilità ma nei casi alternativi il suono era poco definito e più elettronico (la cosa mi sembra anche logica, due pre in cascata non sono consigliabili).

Dal punto di vista dell'utilizzo questo 2120 Artist non è il più semplice sistema a rack... navigare tra i suoni è la solita cosa... si utilizza il pomello grande accanto al display, ma edittare i suoni, gestire il percorso del segnale non è proprio semplice... 
indubbiamente certe cose bisogna saperle... il percorso del segnale ottimale è:

chitarra -> compressore + wha + eq -> preamp (distorsioni) -> pitch + effetti di modulazione (delay, riverbero, chorus) -> finale.

Cosa offre a livello sonoro questo preamp multieffetto?
Le possibilità offerte sono comunque pressoche infinite, ma serve sempre un minimo di lavoro di calibraggio dei presets come per tutti i multieffetti. 
Digitech 2120 Artist da rete
Lasciando in sospeso un giudizio sui convertitori da AD (analogico - digitali) che non so se sono adeguati penso di poter dire che si possono ottenere tutti i suoni puliti immaginabili smanettando un po' con tutte le funzionalità del prodotto... in particolare combinando pitch e delay si ottengono quasi quei fantastici suoni degli Eventide tipo Steve Vai... io non ho faticato molto a trovare uno o due suoni puliti che facessero al caso mio: non ho mai preteso tanto da un suono pulito!... oltre a conservare qualche altro suono tipo spaziale per il cazzeggio...

Sul distorto come sempre arrivano i problemi, sarà perchè forse sono più esigente...
In particolare mi interessava ottenere una sonorità stile chitarre gemelle degli Iron Maiden (vedere PS) ma con una chitarra sola cioè riuscire a suonare due note alla volta (come se suonassero 2 chitarre) non bicorde, questo effetto si ottiene facilmente con l'intelligent pitch shifter o con l'harmonizer... e questo digitech ce l'ha, anche discreto a quanto dicono... ho trovato i suoni che volevo... credo di aver creato proprio i suoni per terze, quarte e quinte utilizzabili in tonalità minori e maggiori.

Poi volevo un suono solista caldo, bello tosto, ma definito, non impastato e gracchiante come quello che si ottiene suonando la solista con le impostazioni tipiche della ritmica Metal più spinta o con un eccessivo livello di distorsione: ce l'ho fatta ma con qualche piccola riserva su questo frangente.
Digitech 2120 Artist altra colorazione da rete
In fine il suono della ritmica... se hai bisogno di ottenere un suono Heavy alla Iron Maiden di annata, alla Mr Big, ecc... suoni che spaziano dal HR al HM, con questo aggeggio li trovi facilmente... io l'ho trovato senza particolare difficoltà, ma non erano proprio i suoni che volevo, non sono riuscito ad avere un suono veramente devastante in stile Testament, Metallica di annata, Slayer ecc... cioè quello tipico del Thrash Metal anni 80/90, con punte anche di Death Metal ma non così cupo... è questa la ritmica che allora cercavo per la mia chitarra: un muro d'acciaio in faccia!


Altri si dicono insoddisfatti dei convertitori AD di questo pre-multieffetto e del fatto che non si può bypassare completamente la sezione effetti (quello che me l'ha venduto ha detto che se lo toglieva proprio per questo motivo preferendogli il più vecchio 2101 che questa possibilità la dava).

Dopo alcuni mesi di discreto utilizzo io ho deciso che questo prodotto non mi dava tutto quello che volevo e che dovevo cercare il mio suono seguendo altre strade per cui l'ho rivenduto.



P.S.
Chitarre gemelle degli Iron Maiden: (non so se c'è su wikipedia) una chitarra suona una data nota e la seconda chitarra all'unisono suona la terza, la quarta o la quinta tenendo anche conto della tonalità.