sabato 15 dicembre 2018

BOSS MT-2, Direi un Buon Pedalozzo

Ecco l'altro prodotto frutto dello scambio alla pari con M: è un famoso distorsore della BOSS, il Metal Zone.
Questo è un classico singolo pedalozzo Boss in plastica e metallo di colore verde scuro.
Ha ingresso ed uscita jack (ovviamente) e presenta controlli per:
  • level (ad estrema sinistra),
  • distorsione (ad estrema destra).
Poi c'è l'equalizzatore su cui vale la pena spendere due parole in particolare: è parametrico ed hanno fatto un bel lavoro di compressione degli spazi impilando 4 controlli su due posizioni al centro.
Il controllo di sinistra costituito da due potenziometri, inpilati appunto, pilota gli alti ed i bassi (il mini knob interno gestisce gli alti) e possono passare da -15 db a + 15 db (credo) di guadagno.
Col controllo di destra il knob più esterno seleziona la frequenza centrale dei medi su cui agire e può variare da 200 hz, quasi al limite dei bassi, a 5000 hz, per me praticamente sconfina negli alti, senza soluzione di continuità (non si avvertono scatti); per quanto riguarda il secondo potenziometro, quello superiore piccolo, gestisce il guadagno da assegnare alle frequenze medie impostate con il primo (anche qui da -15 a +15). Suppongo che questo controllo di destra sia un filtro passa banda a campana... in alternativa sarebbe a rettangolo ma non ho le competenze per affermarlo.
Ovviamente c'è il led di funzionamento ed è alimentabile con pila a 9 volt o con adattatore di corrente non incluso (leggo che i primi prodotti si dovevano alimentare a 12 volt).

Passiamo al suono ed al mio video test.

Mi scuso per il fatto che sia venuto così scuro, l'ho girato circa una settimana fa e siamo in inverno, purtroppo poi la stanza non è molto luminosa di per se e, come si vede, nemmeno la luce artificale (che era accesa anche se non sembra) può farci molto... studierò un po' una soluzione.
Ho collegato la mia Yamaha RGX 421 Pro all'MT-2 da questi all'ingresso dell'ampli Marshall valvestate e selezionato il canale pulito.

...nei primi minuti ho utilizzato più spesso distorsioni basse e si può sentire che è un pedale discretamente versatile, peccato non sia valvolare visto che con una valvola si potrebbero ottenere overdrive cremosi, il livello di distorsione è da overdrive ma il timbro no essendo a transistor.
Poi ho aumentato le distorsioni... a circa 5:11 le distorsioni diventano interessanti (ma non ricordo a che livello ero e non si vede :(...), dal 7imo minuto poi i suoni sono ancora meglio.
Le ritmiche metallare aperte sono di buon livello, le soliste sono taglientissime e le stoppate non sono male (stiamo parlando di un setup quasi integralmente a transistor del valore di poche cintania di euro), la ritmica nell'ultimo minuto circa (a parte la parentesi pulita perchè mi volevo fermare lì) è quasi ottima.

In conclusione: è un pedale valido! L'escursione offerta dagli equalizzatori è di tutto rispetto e le possibilità di regolazioni, anche grazie ai medi parametrici, sono infinite. E' un pedale con il quale si può fare dal Hard Rock al Metal al Thrash al Death e Black Metal.
Può scavare i medi come pochi e la distorsione è molto buona.
E' facile ottenere suoni zanzarosi e fastidiosi, ma si può ovviare al problema.
Il pedale è alquanto rumoroso, purtroppo, anche nell'inserimento e nella disattivazione dell'effetto.
Al confronto con il Digitech Death Metal vince alla grande, contro il Metal Muff non saprei sono pedali troppo diversi.

Comunque per ora me lo tengo, chiederò al mio tecnico di fiducia se si può rendere un po' meno rumoroso e poi si vedrà, penso che entrerà a far parte del mio setup di riserva.

venerdì 7 dicembre 2018

Marshall VS65R...

Da un po' di tempo ho salutato la mia testatina Pandora... l'ho scambiata con un tizio, M, che in cambio mi ha dato un combo Marshall VS65R, un pedalozzo... ed un accordatore a pedale.

Ed eccomi qui a parlarvi di questo Marshall VS65R...
E' un combetto valvestate (il pre è valvolare) da 65 watt con un cono Celestion.
Ha canale pulito con i controlli di:
  • Volume,
  • Bassi,
  • Medi,
  • Alti,
  • Tone Shift
Non ha un Gain per cui si intuisce che il canale pulito non satura affatto. Il Tone Shift è uno switchino che serve a modificare il suono sulle frequenze alte e che può dare un suono più chiuso o più aperto.

Ha un secondo canale distorto che ha controlli per:
  • Gain (qui si),
  • Volume,
  • Alti,
  • Contour,
  • Bassi.
E poi ha un regolatore di volume per gli effetti (quelli inseriti nel send/return sul retro) ed il riverbero a molla, regolabile con un potenziometro a se stante, ma non attivabile con il pedale in dotazione (che serve al solo cambio canale).

E' interessante il potenziometro Contour che in un certo senso sembra modificare il tono in base alla regolazione impostata.

Ma vediamo direttamente i video che ho realizzato

Come sempre la pirma prova la facciamo col canale clean:

La chitarra della prova è la discreta Yamaha RGX 421 Pro che è un'ottima chitarra che offre grandi possibilità sonore col suo switch a 5 vie.
Come si può ascoltare diciamo che è facile trovare suoni rockeggianti per bei puliti sia in accompagnamento ad accordo pieno che in arpeggio... ho provato ad alzare il volume ma non si raggiunge nessuna pensabile saturazione, come avevo immaginato.
Tutto chiaro, no?
E' possibile ottenere un suono pulito a basso gain e questo già è tanto, poi certo se uno esagera con la pennata anche questa pulizia se ne va via, ma con lo switch in posizone 2, 3, 4 non è niente male questo pulito qui. Ci si può fare qualcosa!
Usando gli estremi dello switch e cioè i due humbucker arriviamo facilmente a suoni molto rockettari (con i single coil ci metiamo un po' di più) che sono abbastanza buoni. Con gain al massimo trovo il suono troppo zanzaroso ed impastato, meglio mantenersi su livelli che vanno da ore 12 ad ore 15... in questo range si ottinene il suono Metal che preferisco. Non è niente male, davvero.

Poi bisogna spendere due parole per il Contour...
Offre diverse sfumature di suono, con medi quasi nulli e con alti e medi molto pompati, io lo preferisco nell'ultimo tratto di corsa quando pompa gli alti ed i medi sono interessanti ma mai invadenti, più brutti i suoni che si ottengono con il contour all'inizio della corse, il suono manca di spessore e presenza e laa distorsione ne risente.

Questo amplificatore non è un valvolare, e si vede, ma è promosso, io l'ho preso per utilizzarlo di tanto in tanto... visto il rapporto qualità prezzo (oggi si può trovare quasi solo usato credo a 150/180 euro) lo consiglio come ampli economico di riserva o da studio.

E poi è sempre un Marshall.

mercoledì 31 ottobre 2018

Hughes & Kettner Statesman Quad EL84

Continuando un po' il post precedente, ho provato la Ibanez RG 652AHMFX con un ampli che mi incuriosiva già da un po'.
Non ho mai pensato che fosse un prodotto adatto al Heavy Metal, ma esisteva sempre una certa possibilità che non potevo certo escludere senza provarlo. Sarebbe stato meglio avere l'occasione di farlo poi con una chitarra delle mie, ma questo non è stato possibile, vista la curiosità per entrambi i prodotti in quel giorno ho scelto questo ampli per provare quella chitarra.

Vediamo le caratteristiche dell'ampli:
  • è un combo 40 watt valvolare;
  • ha 4 valvole EL84 (quelle del mitico Marshall 20/20... mio);
  • ha 2 12ax7 preamplificatrici;
  • possiede un riverbero Acutronics che non è male;
  • ha loop effetti seriale;
  • ha 2 canali (clean e crunch);
  • un volume sul canale clean;
  • sul canale distorto ha Master e Gain;
  • 1 cono da 12, Celestion, cred;
  • ha varie altre cose come il pedale switch...
H&K Statesman Quad EL84
Cominciamo col canale pulito: su questo ho detto qualcosa nel post precedente e non ci possono essere particolari contro indicazioni: sfido chiunque a non riuscire a trovare suoni puliti, ma veramente puliti adatti a Rock, Jazz, Blues, Metal... devo denunciare una mia mancanza: non ho esplorato la possibilità di ottenere suoni sporchi... per ovvi motivi...

Passiamo al canale distorto... sono proprio curioso di vedere cosa si tira fuori...
Si comincia con gain ad ore 9 ed impostazioni flat: il suono è soltanto un pelino sporco, neanche crunch secondo me. Salendo gradualmente si incattivisce lentamente fino circa ad ore 12 dove è sicuramente crunch, ma non certo adatto alle mie orecchie. Continuando a salire di gain il suono si ingrossa ma non entra mai nella regione di una vera e propria distorsione...neanche al massimo, livello al quale non ho mai sentito niente di simile, è particolare, ci arriva vicino ai suoni belli distorti da ritmica ma... inutile giocare con i toni, certi suoni sono un terreno sicuramente inusuale per questo ampli, non è fatto per quello... però devo dire che questo crunch con questo timbro posso pensare sia utilizzabile per altri generi e non mi lascia del tutto indifferente.
Credevo permettesse suoni solistici cremosi alla Steve Vai ma neanche quelli... spesso è acido, alle volte arriva al suono vellutato di certi bluesman che mi è capitato di ascoltare, ma questo secondo suono è troppo poco.
Certo bisogna vedere con altre chitarre, con pedali distorsori o overdrive belli spinti... chissà se cambia qualcosa.

In conclusioni sul pulito, quasi come sempre, abbiamo molte possibilità ed il timbro mi piace; per il suono distorto prettamente Metal: è un amplificatore troppo limitato: a meno di sorprese con altri strumenti/aggeggi è fatto per suoni puliti o appena appena crunch... per certi blues dolci va sicuramente bene, va altrettanto bene per dei jazz sia puliti che sporchini, per il blues sanguigno...forse ci vuole un'altra chitarra.

mercoledì 17 ottobre 2018

Ibanez RG 652AHMFX ngb

Secondo pomeriggio torinese con tempo libero... vado a visitare Scavino.
Scavino è un negozio molto fornito all'interno della città... non ha rivali, lì!
Ma purtroppo si limita alle solite marche (nel campo delle chitarre elettriche Fender, Gibson, PRS, Ibanez) mai che si possa trovare una Schecter USA o una Jackson di produzione statunitense... comunque ci sono ancora molti prodotti che non conosco affatto e mi incuriosiscono.

Ecco per esempio la Ibanez RG 652AHMFX Prestige color nebula green burst che io sarei quasi propenso a prendere come seconda chitarra, mi dico vediamo se almeno l'Ibanez sa rendere i suoni che voglio con due humbucker.

Ovviamente è una solid body 6 corde:
  • corpo: Frassino;
  • manico: super wizard HP;
  • tastiera: Acero occhiolinato 24 tasti;
  • ponte: fisso, Gibraltar Standard II;
  • pickup al manico: Di Marzio Air Norton;
  • pickup al ponte: Di Marzio Tone Zone;
  • controlli: 1 volume, 1 tono, switch a 5 posizioni, tipico Ibanez (ma non tanto tipico sulle HH);
  • meccaniche: Gotoh autoblocanti.
E' molto bella... mi chiedono a quale ampli la voglio collegare... ed, anche se non è il mio genere, scelgo lo Hughes & Kettner Statesman, così mi tolgo un secondo sfizio e poi ne parlo...
la chitarra che ho provato io al negozio
Quindi collego la signora al piccolo (piccolo si fa per dire) ampli e parto dai suoni puliti.

Ho provato poco con gli humbucker pieni ma posso dire che il suono è sempre bello medioso, se non togli un po' di medi in più del solito... e si sente anche una presenza di alti abbastanza importante. In effetti mi risulta che molti pickup Di Marzio siano così, chi più chi meno.
Poi sono passato alle configurazioni che mi interessano:
  1. posizione 2: i due humbucker sono splittati a single coil: no non trovo quel suono che tanto mi piace, provo in vari modi regolando prima i toni e poi giocando con il gain ed il master, ma no. Avverto chiaramente un timbro diverso da quello, anche bello da strato, ma non è quello che cerco,
  2. la posizione 3, centrale, la escludo perchè questa chitarra in questa posizione ha entrambi i pickup interi...
  3. posizione 4: l'humbucker al manico è in parallelo, le bobine sono in parallelo... due single molto vicini in parallelo... che dire: è caldo, definito, si ottiene un suono strato togliendo i medi. Con medi e pochi bassi si arriva ad un suono quasi tele (per quanto io ne possa capire di suoni telecaster). 
Niente suoni 2 o 4 delle HSH. Comincio a pensare, ma siamo solo alla prima prova del genere, che il single coil centrale sia necessario per quei timbri...

Poi, per curiosità, passo al canale Crunch. E qui mi fermo perchè ne parlerò nel prossimo post.

La chitarra per feeling è niente male, non ho avuto difficoltà con la mano sinistra sulla tastiera, come per ogni Ibanez di questo tipo del resto, se avessi trovato i suoni che cercavo, almeno uno, l'avrei presa seriamente in considerazione... anche se oggi giorno sono veramente a corto di contante... Devo registrare che, a differenza della RG 2570 Prestige, che ho, mi sono trovato meglio con la mano sinistra, quindi sono sempre più convinto che per me ci vuole un ponte fisso visto che è la differenza più importante tra queste due chitarre (il manico direi che è lo stesso).

Il prezzo è comunque importante ma a questo prezzo si trovano ancora delle Premium made in Indonesia che a me fanno storcere il naso... quindi meglio una Prestige.

domenica 7 ottobre 2018

Marshall Valvestate S80

Trasferta di lavoro a Torino...
Ovviamente ne approfitto per fare prove di strumenti musicali nel tempo libero.
La prima tappa dal mio amico M. che abita in zona Nichelino... una serata davanti a qualche birra a parlare di strumenti, musica, ecc
M suona la chitarra da circa 15 anni ed ha 36 anni, non aggiungo altro perchè non sono autorizzato a divulgare informazioni personali.

In particolare ha una Ibanez RG 2570 Prestige grigia con tastiera in palissandro del 2011 e meccaniche Ibanez invece che Grover, molto simile alla mia direi, e poi ha un bel Marshall abbastanza vechiotto ma in buone condizioni... un Valvestate S80 da 80 watt con 2 coni Celestion G12T ogniuno da 40 watt. E' un valvestate perchè ha una valvola nel preamplificatore, una 12AX7 (ECC83), inoltre ha 2 canali ed una discreta sezione effetti.
I controlli dell'ampli sono i tipici controlli Marshall, ma è diviso in tre sezioni:
Abbiamo il jack di input (ovviamente) poi

1a Sezione canale pulito:
  • gain;
  • tastino di cambio suono da pulito a lieve crunch; 
  • bassi, medi, alti;
poi, a parte direi, il tastino per passare dal canale pulito al distorto.

2a Sezione canale distorto:
  • manopola del gain anche qui;
  • magico tastino di boost;
  • bassi, medi ed alti;
  • controllo aggiuntivo di contour (controllo sulle medie frequenze) .
3a Sezione:
  • send/return per gli effetti esterni, il return è anche stereo;
  • tasto per regolare il segnale degli effetti esterni (pedali e pedaliera o effetto rack);
  • manopola effect che regola un po' il volume del loop esterno;
  • sezione riverbero interno.
Esternamente a queste sezioni c'è:
  • la manopola del Volume Master dell'amplificatore;
  • jack per cassa esterna;
  • jack per pedale abbinato all'ampli;
  • tasto on/off.
Un ampli in stile Marshall, molto ben fatto, direi... ancora una produzione inglese (che tempi!)
marshall s80 del mio amico
Passiamo al suono... con la RG 2570...
Il pulito è molto bello e la chitarra permette ottime possibilità per i puliti rockettari che mi piacciono.
In posizione 2 e 4 non c'è che l'imbarazzo della scelta per selezioanare i suono che servono.
Pigio il tasto che da il crunch e come sempre non posso apprezzare queste sonorità tipiche da generi sporchi che non mi appartengono... che ci faccio? Ok ci fai del Blues ma non è abbastanza saturo a mia parere, in fondo abbiamo una sola valvola a disposizione ed quasi sempre molto presente con le medie...
Passiamo al canale distorto... e qui viene fuori che comunque questo è un bel transistor ma le valvole non le ha viste proprio di passare, ora io non sono un tecnico in materia di amplificatori, non so come sia realizzato ed in che posizione sia la valvola, di sicuro non è all'ingresso, sarebbe uno spreco, sarà in distorsione ma non è sufficiente per scaldare; M mi conferma che questo ampli è si duro ma non scalda il suono, ha un'ottima distorsione che si può usare per ogni genere del Metal, senza dubbio (se piace) si possono raggiungere sicuramente suoni Maideniani, Megadethiani, ecc. Con distorsioni ad ore 15, bassi ed alti ad ore 15, medi quasi a zero si ottiene quello che può essere il miglior suono disponibile per ritmica... e non è niente male; per me manca un po' di compressione e di calore.
M usa qualcosa di simile per la ritmica (lui fa la chitarra ritmica soltanto) nel suo gruppo di cover hard rock / heavy metal torinese.

Un bel suono per la chitarra solista non l'ho trovato, per me sono suoni sempre molto freddi, M non ci fa la solista ma lui dice che un suono per lui andrebbe bene: Gain ad ore 13, alti ad ore 11, medi ad ore 15 e bassi ad ore 12. Però lui se dovesse fare la solista davvero aggiungerebbe anche un overdrive probbabilmente sul canale pulito... con l'offerta che c'è sul mercato c'è l'imbarazzo della scelta... secondo me alla fine si convincerebbe e cambierebbe amplificatore.

In conclusione questo Marshall S80 è da considerarsi un'amplificatore a transistor (non ditemi balle sulla valvola presente che non ci sto) ben costruito e buono per chi ha bisogno di due suoni diversi uno pulitino ed uno distorto per ogni genere che va dal Rock al Metal... per quello estremo non so... Per Jazz credo di no... bisognerebbe provare con una chitarra archtop.
Quando si trova in vendita, ovviamente usato, costa abbastanza poco... può essere un'occasione.

venerdì 21 settembre 2018

Yamaha Pacifica 611 VFMX

Entro in contatto con un tizio, G, che mi propone uno scambio: lui mi cede la sua Yamaha Pacifica 611 VFMX ed io gli do la mia Ibanez RG 2570 Prestige.
Quindi faccio una ricerca su internet per vedere come è questa Yamaha...
  • costruzione: bolt on;
  • corpo: Ontano con top in Acero fiammato; 
  • manico: Acero;
  • tastiera: Palissandro; 
  • capotasto: Graph Tech TUSQ (moderno);
  • meccaniche alla paletta: Grover con sistema locking;
  • scala: 25 1/2" (648mm);
  • raggio di curvatura: 13 3/4" (350mm);
  • tremolo: Wilkinson VS-50 a sei viti, compatibile con i ponti Fender vintage a 6 viti, aggiungo io;
  • pickup: Seymour Duncan SP90-1n al manico (vintage) e humbucker TB-14 (o Custom 5) al ponte (altro aspetto moderno) con comando di split-coil sulla manopola del tono;
  • battipenna in alluminio e una splendida finitura nero satinata (Translucent Black), moderna ed unica per questo modello.
E' stata votata miglior chitarra al NAMM 2017... per rapporto qualità prezzo immagino... e sul sito della Yamaha scrivono Ispirato a quelle chitarre custom shop USA degli anni 80 e a quella versione originale, il PAC611VFMX in edizione limitata è oggi l'incarnazione del concetto Pacifica... mah!

La chitarra è un'edizione limitata, appunto, è moderna, in perfetto stile Yamaha, ma strizza l'occhio anche al passato (come si evince dalla mia descrizione iniziale), tecnicamente perfetta ed economica come da filosofia aziendale... infatti io comincio a pensare che servirà un conguaglio a mio favore, anche se la mia chitarra ha più anni e qualche graffio mentre quella di G è del 2017 ed è intonsa.
Yamaha Pacifica 611 VFMX presa dalla rete
Dimenticavo: le sellette del ponte sono impregnate di Teflon che riduce notevolmente la rottura delle corde e la punta tonale dominante sui 2KHz che ogni ponte costruito in metallo possiede. Inoltre lo split-coil switcha solo il pickup al ponte che è un humbucker, il P90 non è proprio un humbucker.

Viste le sue caratteristiche ed anche l'aspetto economico da chiarire, decido che questa chitarra la vado a provare... ci sentiamo con G e decidiamo che faremo una prova dei rispettivi strumenti senza impegno nella sua sala prove casalinga: in sostanza io vado con la Ibanez a casa sua così che lui possa provare la mia chitarra con la sua strumentazione, intanto, io vedo la sua Yamaha e la provo da spenta per sentirne il feeling, se mi sembra interessante ci metteremo d'accordo per un secondo incontro, questa volta a casa mia, per provare definitivamente la Yamaha con la mia strumentazione. Lo so che è una procedura alquanto farraginosa ma, ora come ora, spostare il mio rack e le casse è un po' scomodo, inoltre sono convinto che se la chitarra mi dovesse piacere sul serio potrei anche riuscire a farla suonare bene con la mia attrezzatura: mi basta preparare dei suoni ad hoc... nelle memorie della pedaliera MIDI, dell ADA MP1 e del Pitch Factor c'è ancora un sacco di spazio.

G ha una discreta pedaliera composta da alcuni booster/overdrive, dal Eventide H9 (per delay, riverberi ed altro) che pilota un amplificatore DV Mark e cassa DV Mark 1 X 12 leggera e discretamente potente, molto funzionale, e qualche altra roba. Comunque lui imbraccia la mia RG 2570 Prestige e suona intanto io provo il feeling sulla sua Yamaha.
Mi accorgo subito che il manico è cicciotto, lui dice stile Telecaster, ma io ricordo nitidamente le Schecter avute e o provate (visto che fino ad ora ho provato una sola Telecaster); noto anche che ha tasti più piccoli di quelli a cui sono abituato... ma non è un problema.
In una ventina di minuti mi convinco che questa chitarra non mi potrà esser utile, io non amo manici così ciciotti, ho avuto due o tre chitarre così, ormai lo so... ed inoltre se voglio affiancarla alla Jackson slsmg il passaggio tra le due deve essere il meno drastico possibile, a mio modo di vedere...

Poi, giusto per completezza, attacco la Yamaha alla strumentazione di G per farmi un giro... noto subito che ha un suono pulito molto vintage e più pieno, in ogni posizione dei pickup. La Ibanez, a differenza, ha un suono con più alti ed ha quei meravigliosi suoni ibaneziani in posizione 2 e 4... la yamaha quei due non li ha e non ha neanche la stessa saturazione del humbucker al ponte, a parità di configurazione sulla pedaliera di G. Splittando il Custom 5 si ottiene un suono più telecasteriano.

Non ho potuto provare una vera distorsione, come piace a me, perchè G non la usa ed a me non andava di stravolgergli le manopole sulla pedaliera... infondo abbiamo già convenuto che non procederemo con la transazione, sarebbe solo una perdita di tempo per entrambi... e credo che anche lui abbia altro da fare...

venerdì 31 agosto 2018

Come Farsi Passare la GAS Senza Spendere Nulla

Un giorno mi viene in mente che mi può servire una loop station... per far pratica di assoli ed improvvisazione e provare le mie idee prima di registrare... ah la GAS! Individuo, ovviamente, una macchina abbastanza economica, il pedalino Boss RC-3.
Guardo su internet prezzi e caratteristiche... oggi starebbe 130 euro e pure giuro di averlo trovato a 200 tempo fa...

L'oggetto in questione ha il classico formato dei pedalini singoli Boss come il DS-1, il PS-5 ecc, è rosso ma è un pelino più complicato di quelli come caratteristiche... possiede i seguenti controlli:
  • in alto a sinistra un led rosso per indicare se si sta registrando;
  • poi un led verde per il play; 
  • si scende e ci sono le due manopoline innestate per il volume della sezione ritmica (la batteria) e del loop che si sta riproducendo (se c'è);
  • ci spostiamo con lo sguardo di poco a destra ed in alto c'è il display a due cifre che serve per indicare il banco di memoria selezionato (ci sono 99 memorie, 90 delle quali già accupate da vari sample); 
  • sotto il diplay ci sono due bottoncini per navigare tra le memorie (di una posizione per volta ovviamente, una su ed una giù); 
  • muovendo ancora lo sguardo, in alto a destra c'è il bottone per scrivere o cancellare le memorie; 
  • più in basso un bottone per attivare o disattivare l'accompagnamento di batteria;
  • più a destra, in verde acceso, un secondo bottone per attivare o disattivare il metronomo.
In aggiunta a quello che si evince dalla presenza dei controlli ha le seguenti funzionalità e caratteristiche:
  • la memoria interna è discretamente capiente e permette una durata della registrazione di almeno tre ore (complessive) per 1.7 GB;
  • il pedale ha la possibilità di esser collegato ad un PC tramite una connessione USB 2.0 per importare o esportare, in formato WAV, dei sample a 16 bit e 44.1 kHz;
  • ha ingressi ed uscite stereo o mono, per la massima flessibilità;
  • può essere connesso con effetti, amplificatori, mixer e registratori, dipende dalla vostra strumentazione, tuttavia, l'interoperabilità è garantita;
  • possiede una funzione Auto Record (AR);
  • la drum machine è eccellente, non sono suoni sintetizzati ed è provvista di 10 ritmi per i generi musicali più comuni: Blues, Rock, Pop e così via. (Leggo nei forum che hanno tolto i generi Metal [HAIA!!!] e Bossa Nova e non è mai stato presente il Jazz [nei modelli precedenti]).
  • permette la regolazione del Time Signature.
Spendiamo due parole sulla funzione AR: se è attivata, parte una registrazione quando riceve un segnale che può essere la vostra chitarra, un altro strumento o, per esempio, un riproduttore di CD, se non è attiva c'è una sequenza predefinita per registrare...
  1. pigiata registra; 
  2. pigiata sovraincide; 
  3. pigiata riproduce; 
  4. due pigiate stop... 
La procedura manuale (o pedestre :-) ) è alquanto farraginosa per i miei gusti. La successione delle funzioni è modificabile ma non è possibile semplificarla solo col RC-3... Sarebbe possibile ridurre un po' la complessità di queste operazioni con l'utilizzo di pedali addizionali della BOSS, l'FS-5U (1 o anche 2) e l'FS-6.
Le singole registrazioni possono essere anche molto lunghe... quanto? Considerare un ingombro pari a 10 MB al minuto per una valutazione approssimativa...

Un difetto che in molti forum è stato fatto notare è che anche questo pedale come i suoi fratelli BOSS singoli introduce un po' di rumore nel setup di un chitarrista; altri affermano che introduce anche un po' di latenza.

Non del tutto convinto dalla GAS... vado a fare due domande ai miei conoscenti di Centro Chitarre...
Viene fuori che c'è un certo problema in merito all'utilizzo del pedale in catena o meno... Si, perchè la domanda da farsi è qual'è il posto più adatto per questo aggeggio?
Rispondere non è facile, come in molti altri casi, diciamo che va messo a valle di ogni effetto importante, anche dei delay... inoltre non è conveniente mandare la sua uscita all'ampli, ne nel preamplificatore ne nel loop effetti (anche se in casi estremi... Finchè si tratta solo di riprodurre la chitarra... ma il nostro amplificatore preferito non è studiato per far suonare anche la batteria o il metronomo: non sarebbe un bell'ascolto.

In linera puramente teorica, in presenza di una qualsiasi loop station (senza effetti incorporati ovviamente), sarebbe ottima una catena del suono simile:
chitarra -> effetti pre -> preamplificatore -> effetti post -> finale -> cassa -> microfono (cassa e microfono in una iso-cab altrimenti non vedo come possa funzionare bene) -> loop station -> impianto proporzionato alla bisogna per ascoltare il tutto ed ottenere il massimo.

Semplificando questa prima idea (non alla portata di tutti), la catena può esser ridotta a:
chitarra -> pedaliera +/- simulazione di cassa e/o DI -> loop station (uscita stereo/mono) -> impianto mixer... ed alleggerire il tutto...

Per andare sicuramente meglio si potrebbe prendere un sistema che ha tutte e due queste funzionalità (loop station e multieffetto) come il BOSS micro BR80 (che ho avuto e recensito un po' di tempo fa qui e qui) che però aveva il difetto (per me) di non esser gestibile con o come una pedaliera.

Comunque i signori di CC non consigliano l'RC-3 se non a chi vuol proprio risparmiare... altrimenti meglio qualcosina di un pelino superiore... ma, viste le difficoltà che comporta ed i difetti, dopo giorni di elucubrazioni mi è passata la voglia di farmi un aggeggio simile, in fondo sono opportunamente attrezzato di studio per Home Recording casalingo e non sarebbe difficile prepararmi delle basi (come ho già fatto) sulle quali provare ed improvvisare...

Inoltre bisogna distinguere a cosa serve effettivamente questa loop station... se serve solo in casa per esercizio è un conto, se serve per le prove ed in genere per suonare con la Band è un altro... va valutato ogni caso con buon senso.

giovedì 16 agosto 2018

Yamaha Revstar RS 420

Proviamo una chitarra particolare, non molto nelle mie corde... però un tipo mi ha fatto venire la curiosità...

G ha gentilmente accettato di farmi provare una delle sue chitarre... una Yamaha RS420, me l'ha anche portata a far vedere a casa ma non ha voluto che facessi il video...
Perchè? 
Non so!

Di che chitarra stiamo parlando?
Di questa in foto...
foto originale
E' una solidbody con:
  • corpo in Nato... sembra un legno particolare ma è una specie di mogano,
  • top in Acero,
  • manico in Nato,
  • tastiera in Palissandro 22 tasti,
  • scala 628,6 mm, molto corta,
  • 2 humbucker - vh3, di tipo vintage, ma non ne sono sicuro, nemmeno il padrone lo è,
  • selettore a tre posizioni con possibilità di splittare gli humbucker sul volume,
  • meccaniche die cast,
  • ponte tune o matic con stop-tail come i Les Paul,
  • volume e tono.

E una chitarra per certi versi vintage ma strizza l'occhio anche alla modernità se la suoni in un certo modo... in fondo la casa Yamaha ha sempre fatto innovazione con i suoi prodotti.

Cominciamo a suonare con la mia Pandora e subito si nota un suono spaventosamente grosso sul pulito... con medi molto marcati, mi sembra che comunque la chitarra si comporti bene con ogni regolazione... anche perchè la testata non è niente male.
Ci suono dieci minuti ed il meglio del meglio si trova in posizione dello switch che attiva l'humbacker al manico (la 1, secondo la convenzione, mi pare) ma splittato col push pull... volume ad ore 15, gain ad ore 13, bassi ad ore 13, medi ad ore 9 ed anche meno ed alti ad ore 11 o 12... è il suono che preferisco per arpeggi intensi... aggiungendo un po' di riverbero/delay/chorus a seconda delle situazione. Il suono di questi single coil è veramente pulito e silenzioso... vedi la modernità della Yamaha?

Passiamo al canale distorto della mia testatina ed il timbro Metal si trova sulla modalità Vintage con volume ad ore 12, gain ad ore 12, bassi ed alti ad ore 12 e medi ad ore 9... è già un suono discreto grosso e rotondo quanto basta ma anche aggressivo... con humbucker pieno al ponte. Prima di questa configurazione con gain più bassi si ottengono suoni molto Blues o da Acid Jazz... freddi o caldi in base alla presenza di alti e medi ... con i medi che la fanno da padrone si può ottenere un timbro che ricorda abbastanza da vicino Malmsteen... questi suoni, come ben sapete, non mi piacciono ma sono disponibili per chi fosse interessato... Salendo con il gain il suono diventa poco gestibile... i pickup sono abbastanza rumorosi... anche se si può ottenere un suono molto vicino alla ritmica Thrash io non superei mai il 60%, visto il rumore di fondo.
Gli assoli vengono bene ma con la scala così corta mi ci devo abituare e ci vuole, credo, molto tempo... intanto faccio errori...
Un buon suono solista l'ho trovato sempre con modalità Vintage con gain ad ore 11, alti ad ore 12, bassi ad ore 13 e medi ad ore 11 circa... veramente un suono bello saturato per assoletti con feeling o stoppati... poco incisivo però per gli assoli veloci... per questi ultimi aggiungo 2 o 3 punti di gain ed il gioco è fatto.

La modalità Modern della mia testata io la userei per le ritmiche più americane, per le soliste non mi è mai piaciuta... e qui si possono alzare i potenziometri dei medio alti, viste le caratteristiche della testata... una ritmica Thrash Metal si ottiene con gain ad ore 15 volume ad ore 12 (o anche più su) ed un equalizzazione abbastanza a V con bassi ad ore 15 medi a meno di 9 ed alti ad ore 15. Il rumore è più contenuto rispetto a prima... la mia testata Pandora è veramente una macchina da guerra Metal come poche...

A proposito il manico è molto scorrevole, l'action è bassissima... la giunzione tra manico è body è di quelle moderne che facilita l'accesso ai tasti più acuti...

mercoledì 1 agosto 2018

Fender Stratocaster USA Select SSS...

Non ho voluto raccontare troppo della chitarra provata nel post precedente al Centro Chitarre insieme all'ampli Mesa per dedicarle una spazio ad hoc ora...
Ho affermato genericamente che era una Strato con soli single coil... una scelta inusuale per me... ebbene è una Fender Stratocaster USA Select SSS... colore Dark Cherry Burst opaco davvero chiccoso... anche se io preferisco un bel blue supervenato :)...

Questa elettrica ha un top bello figurato (fiammato) in acero sul solito ontano del body, manico quarter sawn  in acero fiammato a C (quindi cicciotto come tutte le strato) molto bello, rifinito satinato che ricorda la Suhr che ho imbracciato 3 mesi fa sempre al Centro Chitarre; con questo modello Fender introduce una tastiere dal raggio di curvatura compound da 9,5 a 14 pollici in acero molto venato e bello con i soliti 22 tasti medium jumbo ben puliti ed i pickup sono disegnati appositamente per il nuovo modello... direi vintage style.

Il truss rod è doppia azione. Dietro la paletta campeggia il logo Fender Select. Dot neri in madreperla sintetica (qui non mi trovo d'accordo) sotto una finitura lucida. Il tradizionale selettore sequenziale a cinque vie permette di miscelare i tre pickup nel modo usuale per questo modello, mentre i controlli di tono no-load rispettano le sonorità stratoidi in qualunque posizione.
L'hardware, tutto cromato, offre un set di meccaniche di tipo deluxe abbinate a un ponte tremolo a due perni con sellette aperte stile vintage sicuramente Fender...

Come ho scritto nel post precedente questa chitarra per uno come me da il meglio di se sui puliti... ripeto ho trovato il miglior pulito che abbia mai sentito, senza particolari sforzi... in posizione 2 dello switch, ampli settato come segue:
  • Normal, a 40 watt
  • volume e master ad ore 12, 
  • alti ad ore 11, 
  • bassi ad ore 13... 
  • riverbero ad ore 9... 
Non c'è niente di meglio secondo me.

Chiaramente la configurazione di pickup ed il loro tipo, a mio avviso ad uscita non alta, non permettono grandi distorsioni, per cui è impossibile farne un ascia da Metal e sottogeneri, ma è bella, peccato il prezzo al di sopra delle mie attuali tasche (e poi ho altri strumenti già in esubero).
la Strato provata

Ho anche notato che questa chitarra accoppiata con quell'amplificatore non perdona nessuna imprecisione con la mano sinistra o destra... ho suonato lo strumento in finger picking... ed io non sono un bravo esecutore con questa tecnica, ma al negozio non vogliono che qualcuno graffi le loro chitarre nuove di qualità con il plettro (giusto o non giusto sono padroni, o mangi sta minestra o salti dalla finestra, no?) e quindi gli errori sono stati più del solito... ho sentito pienamentetutte le stecche che ho fatto... nitide, impietosamente.

Anche se questa chitarra non mi serve e non è adatta alla mia musica ed al mio stile non vi nascondo che l'ho desiderata, per poco, ma l'ho desiderata... non so perchè...

giovedì 26 luglio 2018

Mesa Boogie Transatlantic 30 Combo

Trasferta a Napoli... finesetimana di relax per me... un giro obligatorio alla favolosa via San Sebastiano ed al mio preferito sito locale... Centro Chitarre... che oggi come oggi è una spanna sopra gli altri qui nella stessa via... ed inoltre sono rimasti in pochi ahimè!
Senza troppi preamboli chiedo di provare un combo molto interessante, il Mesa Boogie TA-30 (Trans Atlantic). Ero lì anche per cercare un'altro oggetto ma non l'ho trovato...
Questo Mesa TA-30 è un bel combetto niente male... ha le seguenti caratteristiche progettuali: è un Multi-Watt combo basato su due tecnologie inventate dalla MB, la Duo-Class e la Dyna-Watt che combinate offrono tre diverse potenze di uscita (watt del finale) e due classi operative assegnabili ad ogni canale indipendentemente, cioè è possibile selezionare un'uscita a 15 watt in classe A (che implica l'utilizzo di 2 delle 4 valvole di finale presenti), un uscita a 30 watt (con 4 valvole impiegate) in classe A ed un uscita a 40 watt in classe A/B.

mesa boogie ta-30 del test

L'amplificatore ha due canali indipendenti, 4 valvole finali EL-84 e 6 12AX7 preamplificatrici, la componentistica è di prima qualità, come sempre!

Il canale 1 ha modalità Normal (cioè Brit Clean) o Top Boost (cioè Brit Overdrive) (a 15, 30 o 40 Watt), fx loop, riverbero, volume (gain), alti, bassi, e master... tutte e due le modalità si riferirebbero ad un timbro/suono inglese (da questo lato del'Atlantico).

Il canale 2 ha modalità Tweed (American Clean), Hi 1 (Brit Gain) & Hi 2 (Boogie Gain) (sempre switchabili a 15, 30 e 40 Watt), fx loop & riverbero, gain, alti, bassi, riverbero e master... il canale 2 è veramente trasatlantico, si può passare da un suono americano ad un suono inglese e vice versa.

Ovviamente il riverbero è valvolare, pilotato da una delle 12AX7, idem per il loop effetti... che è possibile anche escludere dal circuito.

L'ampli possiede anche un footswitch, naturalmente...

Colleghiamo una strato SSS (purtroppo non ho la mia slsmg a portata di mano, ne una di quelle che conosco bene) e via si suona...

Partiamo dal canale pulito, come di consueto, ci mettiamo a 40 watt e potenziometri tutti più o meno flat... devo dire che di primo acchitto mi sento un po' a disagio senza il potenziometro dei medi ma ci vogliono pochi minuti per farci il callo... che dire... con una strato non serve fare nessuna fatica per trovare quei bei suoni puliti e cristallini che sono una parte del mio sogno: posizione 2 dello switch pickup, volume ad ore 12, alti ad ore 11 e bassi ad ore 13, riverbero inserito e ad ore 9, master ad ore 11... e modalità su Normal... suono grandioso per arpeggi e per accompagnamenti puliti... alzando ancora un po' il master ho ottenuto il più bel pulito che abbia mai trovato. Qualcuno dice che questa modalità ricorda il suono Vox, io non so dirlo... non ho mai maneggiato un Vox... :)

Sono troppo impaziente, visto che ho già trovato una parte di quello che cercavo, passo direttamente al canale 2...

Canale 2: 15 watt, per ottenere il massimo della saturazione a parità di impostazioni... tweed; gain e master ad ore 12, alti e bassi ad ore 12, no riverbero... suono pulitino ma non mi sconfinfera affatto, è meno bello di quello precedente... adatto direi a qualche accompagnamento pulito di accordi pieni, ma da sottofondo perchè io non esporrei troppo questo suono all'orecchio di un ascoltatore. Se aumento il gain al massimo il suono diventa sporco, ma a me non piace, come i due miei assidui lettori ben sanno. :)
Proviamo direttamente l'impostazione Hi 1... stessa configurazione di prima, tutto flat con gain al massimo... il suono si ingrossa un po' e rimane in territori a me poco congeniali, di Rock sporco e forse Blues (ma per il blues, secondo me, ci vogliono pickup diversi rispetto a quelli di questa Strato). Ed a questo punto mi manca il potenziometro dei medi... come faccio a regolare l'equalizzazione metallara a V?

Un po' deluso passo al'impostazione Hi 2... gain sempre al massimo e posso notare che il suono diventa un po' più duro: ok diciamo che ci puoi suonare l'Hard Rock! Ci fai anche quei bei soli con molta botta, overdrivosi ma non realmente distorti degli Skid Row che si sente sono fatti con le strato (per esempio quello di Quicksand Jesus direi).
Si ma come lo fai l'assolo?
Si può fare in posizione 5 con il pickup al ponte e viene un po' freddo (ma nulla vieta di chiudere un pochino il tono sulla chitarra), con una buona botta e veramente overdriveoso.
Si può fare in posizione 4 e viene un suono meno saturo ma con ancora una certa botta, dinamico e con una specie di pulito in sottofondo che trovo intrigante, anche se non è da me.
Ultima idea lo farei in posizione 2... viene molto sul Blues, caldo, con una certa definizione che non fa mai male... è affascinante...
Ma sono sempre assoli melodiosi a media velocità o lenti, non mi trovo a mia agio per assoli veloci e taglienti, non c'è la distorsione necessaria.
Non ho trovato una ritmica accettabile per i miei gusti... è vero che ho tra le mani una stratocaster con single coil, sicuramente non tanto spinti, ma comunque mi asepttavo di più da questo canale distorto.

Ho visto dei video sul tubo che confermano la mia impressione: praticamente tutti fanno vedere che da questo ampli e dai suoi fratelli (testata, combo 2 X 12 e testata TA-15) si può ottenere un suono adatto al blues con molte sfaccettature diverse ma nessuno mostra come ottenere suoni HiGain da Metal e sottogeneri... stavo quasi per chiedere una chitarra più metallara quando sono stato richiamato all'ordine da mia moglie... rimane il cruccio, se mi ricapita provo con una chitarra più heavy.

Leggo che questo ampli ha una funzione speciale sul pot del gain ... è un push/pull... incrementa la distorsione... porca pupazza, non lo sapevo... però pure sti bast**** dei video dimostrativi mica ne fanno sentire?

lunedì 11 giugno 2018

Fender Stratocaster American Standard... Metallara?

Sempre in giro per strumenti musicali a Roma, tra una patch, una statistica ed una pulizia dei dati stasera è il turno di Your Music. Negozio di altissimo livello qui a Roma da decenni, in passato non ha avuto rivali secondo me, oggi ce ne sono un paio allo stesso livello... ma si sa i chitarristi sono conservatori.
In questo negozio mi viene una curiosità figlia del fatto che non ho mai provato una strato in vita mia, una originale eh...

Chiedo se ce n'è una veramente metallara, tra le strato ovviamente, ed il sign. D mi chiede se intendo per l'aspetto estetico o sonoro.
Rispondo: per suono, di sicuro...
Mi indica una strato appesa al muro, al secondo piano, di colore nero con battipenna bianco e due humbucker...
Niente male mi dico, chiedo di provarla...

Ed eccomi nella saletta di Your Music con una Fender Stratocaster American Standard in braccio... è la prima volta per me... collegata ad una testata Victory the Kraken con la sua cassa 1 X 12... kraken, che nome importante...

Vediamo le caratteristiche...
  • chitarra bolt-on, come ogni Fender;
  • corpo in ontano;
  • manico in acero,
  • tastiera in palissandro (pre CITES) 21 tasti jumbo, scala 25,5" e radius 9-1/2";
  • switch a 5 posizioni che splitta gli humbucker in posizione 2 e 4;
  • due humbucker Fender Twin Head Vintage;
  • ponte vintage 6 viti;
  • meccaniche, credo, Fender;
  • due toni un volume.
 A questo punto metterei una foto, ma non sono riuscito a scattarne una decente... le chitarre al secondo piano da YM sono troppo di sguincio...

Devo ammettere che non conosco questa the Kraken (ma il nome è tutto un programma) quindi posso giudicare l'accoppiata con una certa imprecisione ma comunque... suoniamo...
Il radius nettamente più bombato di quelli ai quali sono abituato non mi da problemi, mi ci trovo benino con la tastiera. Il suono pulito non è male, anzi, con questa testata ha una botta veramente notevole e la sensibilità alla plettrata è grandiosa: mi piace, ma... Non c'è più quel suono caratteristico dei single coil in posizione 2 e 4 che tanto sto cercando... strano e non so spiegarlo, non splitta i due humbucker? Rimane sempre un po' cicciotto, come con gli humbucker pieni... quasi come sulla mia slsmg.
Passo ai distorti e devo ammettere che non entusiasma... ho il sospetto che, sebbene ci siano 2 humbucker, questa chitarra non sia proprio metallara. Ora, gironzolando sul web, vedo che i due HB di serie non sono proprio dei pickup devastanti: in realtà sono a media uscita... e di carattere vintage (come afferma il nome).
Ad un suono Hard Rock sia per ritmica che per solista ci sono arrivato facilmente.
Ho provato a mettere regolazioni abbastanza spinte sull'amplificatore ed il suono finale è buono per l'Heavy Metal  d'annata ma, secondo me, manca di compressione sulle ritmiche per cose più spinte (probbabilmente si deve ovviare con un compressore a pedale.)... eppure questa testata, almeno dal nome, promette morte e distruzione ad ogni nota... o almeno con gli accordi sospesi stoppati di thrash-iana memoria...
Di buono c'è che si trova facilmente un suono solista di grande rispetto con note definite e mai impastate in ogni configurazione dei potenziometri; non innesca facilmente il feedback se ti tieni ad una buona distanza... le stoppate, fatta eccezione per quelle stile Slayer, Metallica, ecc, vengono comunque abbastanza bene con il gain ad ore 15 mininimo e l'equalizzazione a V quasi estrema; il palm muting è sempre fenomenale, conserva la definizione delle note piene ed è bello rotondo e corposo.
Dipende dalla chitarra? Dall'ampli?
Peccato non poter fare una prova comparativa con la mia Jackson... o chissà come suonerebbe questa stratocaster con la mia Pandora o con il mio Rack...

In definitiva questa strato non è male... per tutto quello che c'è intorno al Rock, Blues, ecc... ma mancano del tutto i suoni 2 e 4. Dove li avete messi?

Se poi andiamo a vedere l'aspetto estetico è una strato, ovviamente, con gli steroidi... come un body builder bombato... ma sospetto che non sia piaciuta un granchè... Io ed i metallari incalliti preferiamo forme un po' più moderne, pickup assassini ed i 24 tasti... io un single coil ce lo metterei però...

venerdì 8 giugno 2018

Cicognani 6V6

Riprendiamo il post precedente, e diciamo le mie impressioni su questo Cicognano 6V6... dopo averci trafficato un po'... E un amplificatore monocanale per chitarra elettrica da 20W in classe AB; la componentistica è di qualità; il cablaggio interno è artigianale (così assicura l'azienda produttrice); le valvole sono selezionate.
E' attrezzato con:
  • 2 altoparlanti Eminence da 10 pollici in Alnico;
  • controllo toni a tre bande (bass middle, treble);
  • cabinet emulator che ovviamente non ho potuto testare;
  • gain;
  • presence;
  • volume; 
  • effects;
  • boost;
  • valvole: 2 x 6V6 (ovviamente!) 3 x 12AX7A nel pre;
  • dimensioni : 59 x 30 x 47 cm;
  • peso: 16 Kg
Ovviamente come ogni valvolare che si rispetti si accende con la solita procedura: power da 0 a 1 poi stand-by da 0 a 1.
Cicognani 6V6

Passiamo al suono!

I due coni da 10' danno allo strumento una corposità e una definizione incredibile sul pulito, la botta è tanta e la dinamica è interessante (non perdona le ogni stecche...!), il volume per essere un combetto da 20w è sufficiente per ofni esigenza. Difficilmente si riuscirà a far saturare in piccole situazioni live tipo pub e birrerie le valvole finali, ma c'è il vantaggio di riuscire tranquillamente a suonare con i controlli del volume (gain e volume) oltre la metà!
Con gain generoso e volume oltre la metà Il suono sempre più grosso, vivo e cambia notevolmente con l'intensità della pennata; divertente anche gestire il tutto solo con il pot della chitarra...

E' un ampli nato per il blues, il suono è quello, medioso, crunchoso sempre definito. L'ampli tirato a palla ci regala un suonone generoso, ma Blues o Rock sporco! La chitarra cambia poco.
Roba da Credence Clearwater Revival, Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan, Rolling Stones, ecc.
Certo se ci metti davanti un Digitech Death Metal che io conosco bene, ci puoi suonare anche Metal Estremo, ma perde il suo carattere.

Io ci ho provato :), R. si è quasi scandalizzato quando l'ho proposto ma ha accettato... Un pedale del genere davanti ad un mostro da Blues fa scandalizzare anche un altro visitatore, ma la resa sonora è paurosa, peccato per l'eccessiva compressione con il level oltre 5 che rende il tutto troppo... Mantenendo sul pedale un level a 3 e una V appena appena accennata si ottiene un gran suono ritmico da Metal Estremo e Moderno... non molto valvolare, ma cattivissimo ed anche corposo, anche se non rotondo come al solito. Non so come trovare suoni solisti, il DM forse non permette tanto, ma a questo punto è solo una questione di pedali, io quello che volevo dimostrare, e che ho sempre pensato, l'ho dimostrato. E mi sono tolto uno sfizio.

domenica 27 maggio 2018

Cloe FireFly DW6, bella 6 Corde di Liuteria

Il giro romano lavorativo si fa sempre più interessante... un'altra sera vado a visitare, per la prima volta, il negozietto Tomassone della Capitale. Anni fa quando lavoravo in questa città questo negozio non c'era... visitai una sola volta Tomassone nella sua sede centrale di Bologna credo nel 2006 e ne rimasi favorevolmente colpito... era il negozio più fornito di chitarre che avessi mai visto. Non ne ho trovato più uno simile. Era l'unico dedicato solo a chitarre bassi e loro amplificatori con effettistica.

La sede romana è certamente all'altezza del brand Tomassone e della concorrenza degli altri negozi chitarristici della capitale... ce una bella scelta di asce... di ogni genere, limitatamente all'Italia... ed una buona selezione di amplificatori ed effetti vari.

Giro nel negozio guardando di quà e di là, mi chiedono gentilmente se mi interessa qualcosa ed io rispondo che sto dando un'occhiata. Alla fine come sempre vorrei provare tante cose... scarto gli effetti e decido che mi interessan un'ascia di guerra che ho visto già altre volte sul mercatino ma mai dal vivo: la prima chitarra di liuteria che provo, la Cloe FireFly DW6.
Vediamo brevemente le caratteristiche:
  • corpo in Ontano;
  • top in Acero non molto figurato, secondo me;
  • manico in cinque strati Acero, Mogano, Acero, Mogano, Acero;
  • tastiera in Ebano 22 tasti di radius 12 pollici e scala Strato;
  • ponte Gotoh Wilkinson VG 300;
  • meccaniche Sperzel autobloccanti 3 + 3;
  • pickup HH Ispira Custom;
  • volume e tono con switch a 5 vie (in posizione 2 e 4 switcha e combina gli humbucker in qualche modo che non so specificare).
La chitarra è carina, esteticamente, è bilanciata quanto basta e non molto pensante.
La attacchiamo ad un Cicognani 6V6 monocanale, valvolare, e come sempre comincio col maneggiare i suoni puliti.
Il feeling è quello che mi ricordo di avere con chitarre con questa scala, la configurazione di suoni puliti è grandiosa, trovo due o tre impostazioni che mi sembrano assolutamente cristalline... anche perchè nelle posizioni intermedie dello switch finalmente trovo dei suoni come quelli che cerco da un po', sono i famosi 2 e 4 di ibaneziana memoria (ma anche fenderiana, o forse più fenderiana... ma io li conosco dalle Ibanez)... ecco 2 pickup splittabili che potrebbero fare al caso mio!... Sul pulito è promossa a pieni voti.

Provo ad armeggiare con i potenziometri per tirare fuori un suono più Metal possibile e trovo i soliti suoni sporchi e saturi da Rock sporco o da Blues, mi ricorda molto un Carmine Migliore, devo ammettere che la pasta è buona, anche l'ampli fa il suo, ma non è da Metal. Col permesso di D. passiamo su un ampli più adatto ai miei gusti... lo ha appena liberato un altro cliente che stava provando una Gibson Diavoletto (prima o poi anche quella devo provare)... è già regolato per Metal molto spinto e la chitarra si comporta molto bene. Ottima nel suono e nella compressione per la ritmica; palm muting come non lo sento da parecchio nei miei giri di prova su altri strumenti... non posso paragonarlo alla mia strumentazione perchè è un po' che non ci gioco, ma siamo vicini. Cerco un suono solista tagliente ed è subito lì... si abbassa lievemente la distorsione (ore 12), si alzano i medi (ore 9) e si riducono alti (ore 14) e bassi (ore 13-14) per una V meno estrema: i soli sono fluidi e presentano una pasta completa e definita.
Tento anche di trovare un suono da solista più morbido che io userei per i soli lenti, la ricerca in questo caso è lunga ed io semplifico il lavoro continuando ad utilizzare l'humbacker al ponte... ma con questo ampli non lo trovo, arrivo al punto in cui il suono è appena un pelino più tagliente e subito dopo abbassando il gain (ma anche cercando di modificare un pochino l'equalizzazione) trovo un suono troppo morbido... forse ci vorrebbe un ampli con il boost o un overdrive tipo TS9 ma non c'è tempo e non voglio approfittare troppo dell'ospitalità dei tomassoniani...

La chitarra la comprerei se potessi... ma oggi ho spese più importanti e diversi oggetti da vendere...

giovedì 24 maggio 2018

Paul Read Smith Custom 24 SE

Due settimane di lavoro a Roma... cosa fa il GAS, pardon, GTS-omane incallito?
Fa un bel giro per negozi musicali...

La capitale è bella grande, e con macchina o senza, alcuni tragitti sono proibitivi in meno di un ora... io quindi mi sono prefisso di girarmi un negozio di quelli interessanti al giorno, quando possibile... la sera dopo le 18 tanto per intenderci...

La mia prima meta è Bandiera nella centralissima via Cavour, ci vado in metro, mi sono detto...

In negozio chiedo di provare una PRS Custom 24 SE che ha uno splendido top in ebano mooolto venato.

E' la prima chitarra PRS su cui metto le mani da anni, mi sembra che una volta ho maneggiato una PRS Custom 22 superiore ma lo ricordo appena... e l'ho chiesta a posta, voglio vedere se mi ci trovo con la sua tastiera.

Passiamo alle caratteristiche:
  • corpo in Mogano;
  • top in Ebano;
  • manico in Mogano;
  • tastiera: 24 tasti in legno di Palissandro;
  • scala: 25" pollici;
  • ponte: tipico ponte PRS, questo non è quello delle produzioni americane ma quello realizzaro proprio per le SE, credo coreano;
  • pickup: HH, due 85/15 "S";
  • controlli: volume e tono senza push-pull e switch a 3 vie.

la PRS che ho provato
Mi attaccano la chitarra ad un Peavey Classic 30, un ampli particolarmente indicato più per il Rock Blues che per altri generi, ma visto che non ho ampli miei... voglio prima di tutto giudicare il feeling della chitarra con la sua scala particolare per le mie abitudini.

Quindi comincio a suonare e ci suono per un po', cambio varie impostazioni di ampli e mi ritrovo sempre un bel suono ma il feeling con la mano sinistra, ed un po' anche con la destra non è ottimale, non credevo fosse così difficile trovare comodità con una chitarra di scala diversa. Suona bene sul pulito con questo Peavey; si ottengono anche suoni sporchi cari a certi generi del Rock e del Blues e poco utili a me, un po' freddi (chissà se dipende dall'ampli) e poi a me piace quasi sempre un equalizzazione scavata sui medi, non troppo ma un 3 punti di potenziometro al di sotto della metà mi sembra il minimo.
Non sono in grado di giudicare come distorce questa chitarra con i suoi microfoni, visto che l'ampli è monocanale e non ha la distorsione... dovrei attaccarla ad un altro ampli, ma per ora non mi interessa, ci arriverò più tardi se ne ho voglia.
Il ponte e le corde sono ben più morbide delle mie solite chitarre, l'action e come sulle mie, ma proprio non mi trovo, con la sinistra non prendo i tasti con la solità fluidità e con la destra non riesco a colpire le singole corde con la solita precisione (non che io sia Paul Gilbert, eh, ma tutto sommato il mio lo so fare ormai) oltre ad avere la scala più corta la spaziatura tra le corde deve essere diversa... Anche con i minuti non noto miglioramenti... proprio non mi trovo... è la prima volta e non me lo aspettavo.
Dopo 20 minutini decido che non continuo la prova, metto l'ampli in standby, ringrazio il signore del negozio e gli restituisco lo strumento parlandogli del mio disagio... non ottengo risposta ma che doveva dire... è solo per correttezza che gli faccio sapere il risultato della mia prova.

La chitarra è bella ed il prezzo è interessante (l'ho cancellato perchè non mi sembra corretto). Certamente è un punto di ingresso nel mondo PRS, ma mi aspettavo di restarne folgorato...

venerdì 11 maggio 2018

BlackHeart Little Giant Combo, de Gustibus...

Finalmente un'altro collega di buon cuore, lo chiamerò G... racconto...

Ho visto un tipo che vende alcune cosette sul mercatino; gli ho scritto chiedendogli se mi fa fare un giro per vedere quello che ha, lui accetta e vado. Non riesco a portarmi l'attrezzatura per suonare e girare al che rinuncio alla seconda...
Vado da G. perchè lui possiede un BlackHeart Little Giant combo che anni fa è stato nella lista dei possibili mini ampli da acquistare per ridurre ingombro, peso e potenza (inutilizzata) del mio ampli Marshall jcm 900.

Questo oggetto, come ho già scritto, è un amplificatore interamente valvolare monocanale di basso wattaggio (5/3 watt) e dato, che pochi watt è sinonimo di poco peso e resa sonora comunque accettabile per i soliti ambienti in cui ci capita di suonare il più delle volte... perchè non provare?
In più è economico!
Presenta i semplici controlli di volume, alti, medi, bassi... nient'altro, neanche il loop effetti...
Ha una EL84 nel finale ed una 12Ax7 nel pre, G dichiara che sono Sovtek; il progetto è americano ma è realizzato in Cina con una stretto controllo di qualità... dicono...

Quando io avevo considerato la possibilità di acquisto lo avevo fatto perchè circa 9 anni fa era uno dei pochi aggeggi che aveva quel wattaggio ed un cono da 12 pollici (Eminence), poi avevo scelto di non approfondire, anche se non lo avevo potuto provare, dopo aver ascoltato molti video sul tubo appurando con poca possibilità di errore che non era adatto per me e per il Metal.

Oggi la GTS e l'occasione mi hanno spinto a... provare.
Blackheart Little Giant combo preso dalla rete

Attacco la mia fida Jackson slsmg con i devastanti EMG e... 10 minuti di riscaldamento...
Parto con equalizzazione flat (ore 12) e volume a circa ore 9. Il mio pickup al ponte è cattivo, ma abbastanza pulito, il suono è un po' freddo e cicciotto, accompagnamenti discreti e mediosi... regolando gli alti ad ore 13, i medi ad ore 10 ed i bassi ad ore 14 mi sembra che si ottenga la soluzione più soddisfacente: non c'è male! Passo ai due humbucker, in posizione 2, ma non mi soddisfa, mi sembra un po' rumorosa, per cui scelgo la posizione 3 con il pickup al manico e siamo lì: un po' più pulito, devo abbassare ancora un po' i medi ma è un suono più bello e caldo.
Ora è facile, passo il volume ad ore 12... cosa cambia? Aumenta un bel po' l'headroom (certi lo chiamano così): le varie frequenze musicali si sentono di più. Se passo alla posizione 1 con pickup al ponte e rimetto l'equalizzazione che mi sembrava migliore registro ancora un pulito accettabile ma ci devo andare come mio solito con il plettro, se colpisco con forza il suono si sporca lievemente... ancora una volta in posizione 3 posso dire che siamo un punto meglio con il pulito.
Fino a qui diciamo che il volume offerto in un'appartamento, in orario normale, va bene.
Aumento il volume ad ore 15 ed ecco che il suono diventa sporco come a me non piace tanto... G dice che a questo punto con la sua Strato ed un overdrive clone del DS1 a metà ci fa un Blues sanguigno ma non troppo: è proprio il suono che piace a lui, insomma! Io ho altri gusti!
Provo ad aumentare il volume al massino... siamo ancora vicini a quel suono ma è fastidioso sia di pasta che di volume... in appartamento se i vicini non sono molto tolleranti vi denunciano! E' ancora un suono molto da blues, ci si può fare gli Alice in Chains, credo, e gli AC/DC, tutta roba che non fa per me... G è impressionato dal mio EMG 81... non credeva fosse così potente e pulito... anche se continua a preferire i single della sua Fender...
Equalizzando a V si ottiene un suono poco distorto, molto copresso e freddo... sembra quasi che le valvole non facciano nulla... colpa delle Sovtek, secondo me, anche sul vecchio Marshall erano fredde.

Comunque c'è la possibilità di usarlo a 5 o 3 watt... a 3 watt satura di più e si sporca un po' prima, diventa mediamente più caldo e biricchino... ad alti volumi le note sono ancora meno definite... credo che non si possa superare l'80% della riserva di volume... ovviamente con pickup meno cattivi G dice che va meglio ma dico io i miei EMG sono definitissimi... per me dipende anche dal cono, si parla non molto bene di questo Eminence, ma avete visto quanto costa? Il cono! Cosa vi aspettavate?

Quando si abita in case in cui 5 watt è ancora troppo a 3 può andare bene, ma sinceramente preferisco il suono che ne esce a 5 watt...
La mia opinione: il monocanale può andare bene, se per qualcuno la pasta di base è buona oggi come oggi ci sono pedali e pedalini che possono fare qualunque cosa... peccato per il loop effetti... dove li metto i Delay?

Punto a suo favore! Dovrebbe essere molto economico! Costerà meno di un Class5!
Punto a sfavore! Non si trova tanto facilmente! Forse è più facile trovare la testata.

E' sicuramente adatto per il Rock ed il Blues senza troppe pretese, però!

lunedì 30 aprile 2018

Analisi dei Costi degli Strumenti Musicali negli Anni

Quasi fin dal primo giorno in cui ho iniziato a scrivere questo blog (ormai 2 anni e 4 mesi fa) ho pensato di fare un discorso su come è cambiato il mercato delle chitarre elettriche negli anni, almeno da quando suono. Avevo già un piano ed un'idea finale... consideravo di poter dimostrare una mia ipotesi di allora ma ora non ne sono più così sicuro.

Cominciamo il discorso... e vediamo dove riusciamo ad arrivare...

Per fare un'analisi dei costi degli strumenti musicali, in particolare chitarre elettriche, dobbiamo valutare cosa è cambiato nel tempo e quindi:
  1. stipendio medio di quando ho cominciato io,
  2. costo di uno strumento entry level di quei tempi,
  3. costo di uno strumento di qualità di allora,
  4. stipendio medio oggi,
  5. costo di uno strumento entry level oggi,
  6. costo di uno strumento di qualità oggi,
  7. considerazioni sugli altri aspetti: produzione, legni usati...
A questo punto cominciamo col dire che, con quello che io ricordi, uno stipendio medio dei tempi in cui io ho cominciato a studiare, di un insegnante o di un operaio, fosse di circa 1.600.000 lire.
Assodato il primo punto posso affermare senza fallo che, come ho scritto in un vecchio post, una chitarra entry level come la mia vecchia Applause costava 250.000 lire. Era una chitarra realizzata in multistrato di non so quale legno, tastiera in palissandro, manico in acero e ricordo poco altro... di sicuro poi non era un granchè sotto molti profili ma ci potevo suonare. Molte chitarre dello stesso livello di allora a mala pena reggevano l'accordatura e qualcuna non lo faceva proprio, ricordo vagamente disavventure del genere di qualche conoscente.
Punto 3: a quei tempi una chitarra elettrica di buona qualità poteva costare dal 1.200.000 (una Yamaha per esempio) in su, ed era buona. Inoltre non conoscevo (e non conosco) elettriche di buona qualità che nuove superassero i 5.000.000 di lire. Con 1.400.000 / 1.500.000 ti potevi far realizzare una chitarra su misura da un buon liutaio ma te lo dovevi cercare o in Emilia Romagna o forse a Napoli o Roma, comunque in poche altre città d'Italia e non li trovavi su internet... ed i liutai di allora erano un po' scettici nel cimentarsi su una elettrica, preferivano le classiche.

Da allora è cambiata moltissimo, per cominciare proprio l'unità di misura... siamo passati dalla lira all'euro...

Oggi lo stipendio di un insegnante o di un operaio si aggira sui 1200 euro.
Una chitarra entry level la si trova anche a 80 / 100 euro, è di fabbricazione cinese o indonesiana; non l'ho mai provata; sembra non sia fatta in legno, ma ne parlano molto bene, devo supporre che suona e mantiene l'accordatura... oggi non ne sento più di chitarre elettriche veramente difettose con le quali non si può suonare.
Punto 6: uno strumento di qualità oggi deve essere almeno di produzione giapponese e a guardare i listini non può costare meno di 1200 euro, ma si può salire di moltissimo, alcune private stock superano facilmente i 10.000 euro, sono made in USA, ma ci sono centinaia di marchi/liuterie costosini e di qualità in ogni paese (Francia, Italia, GB, Polonia, Russia). Trovi liutai, meno schizzinosi, quasi in ogni città italiana ed in molti piccoli centri, ma i loro strumenti costano quasi sempre almeno 2000 euro.
C'è da dire però che il confine tra chitarra di qualità e non, oggi, è assolutamente labile, per qualcuno può non esistere affatto ma io preferisco tenermelo.

Ora per fortuna l'euro equivale a 1936,37 lire... quindi si può fare una conversione e bisogna anche fare una valutazione di come è cambiato il costo della vita nel tempo da allora ad oggi.
Brevemente possiamo affermare che con la lira oggi uno stipendio sarebbe 2.323.644 lire e sarebbero tanti, ma a quei tempi un litro di benzina costava 1984 lire circa, oggi costa 1,58 euro (3059 lire); una semplice automobile come la FIAT UNO costava 8.000.000 (cioè 5 stipendi interi); oggi una semplice automobile come la FIAT PANDA costa a listino 10.500 euro (cioè 8,75 stipendi interi)... in poche parole, senza voler tediare troppo, il costo della vita per noi poveri mortali è aumentato molto più degli stipendi.

A questo punto (voce numero 7) devo fare delle considerazione sulla produzione.
I legni di oggi sono molto meno qualitativi di quelli di 30 anni fa, ma ho motivi per pensare che i processi produttivi sono migliorati molto in questi anni... probbabilmente sono state introdotte varianti che hanno permesso risparmi e di evitare certi orrori del passato, sono state aperte fabbriche efficienti ed economicissime in Cina, Indonesia, Vietnam, Corea del Sud... 30 anni fa esistevano solo in USA, Giappone e marginalmente Italia, che io sappia... e ci si scandalizzava per le produzioni giapponesi che erano più economiche di quelle americane...

Vediamo se arrivo a concludere: oggi c'è molta più scelta di una volta ci sono chitarre economiche che, facendo una proporzione con gli stipendi (16% allora - 7% almeno oggi), costano meno di quanto costavano ai miei inizi e con ogni probbabilità sono fatte egregiamente e sono in grado di suonare mantenendo l'accordatura per il tempo che ci serve, ma sono prodotte in paesi dove il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente è una chimera.
Di contraltare la chitarre di qualità costano sicuramente di più oggi: uno stipendio intero può non bastare per acquistare una di queste, nuova (facendo il raggionamento di prima siamo a 75% dello stipendio allora - 100% almeno oggi).
Inoltre il mercato è così saturo di offerta che è quasi un caos, credo che l'offerta di prodotti chitarra elettrica sia anche 100 volte quella di trenta anni fa... per tutti i gusti...
Aggiungiamo che ci sono strane politiche commerciali da parte dei distributori italiani che non facilitano l'ingresso di nuovi marchi nel nostro paese... per cui, anche a fronte di un'offerta quasi illimitata di varianti, troppi chitarristi alla fine finiscono per acquistare, accontentandosi, gli stessi marchi di sempre, non avendo potuto reperire novità interessanti di altri.
Ultima cosa: la presenza di molti bravi liutai preparati anche in Italia, ma non solo, distribuiti con una certa capillarità sul territorio e le possibilità offerte da Internet sono un fatto molto positivo.


PS. Io contavo di dimostrare che era assolutamente meglio nel passato, invece mi sono trovato a concludere NI!

giovedì 19 aprile 2018

Marshall MS-2 Micro Amp...ma...

Un giorno mi faccio un giretto (per questi pianifico un po' prima) anche dal vecchio, non sempre gentile, Timbro Musica... in quel di Benevento... il negozio preferito dai conservatoristi ha ridimensionato un bel po' l'offerta di strumenti musicali a mia memoria... non che prima fosse chissà che, ma siamo a BN... ed ora ha giusto pochi oggetti di interesse, diverse chitarre classiche (sintomo di quale sia ora il suo unico cliente target), qualche elettrica, un paio di ampli per elettrica di bassa qualità e poco altro...
Però c'è in questo vuoto... qualcosa che mi incuriosisce, è un amplificatore blasonatissimo in formato stack, solo che pesa pochi, pochissimi grammi. Il Marshall MS-2!
Dai vediamo cosa si può fare con questo coso!
Marshall MS-2 dalla rete
Lì non sono così disponibili come altrove quando chiedi di provare uno dei loro gioielli... ma quando la GTS chiama io cosa posso fare se non soddisfarla?

Prendo la mia chitarra Jackson slsmg che mi aspettava in macchina... quando esco per certe cose la porto con me ora...

Nella versione MS-2 dello stack troviamo l'ingresso per la chitarra ed i controlli di Volume e di Tono, poi c'è un potenziometro che permette di accedere l'amplino, e di passare da un canale pulitino ad un overdrive, se così lo possiamo chiamare. Questa versione a minicassa singola è maneggevole ed è possibile attaccarlo alla cintura dei pantaloni, cosi come fa il mitico Jack Black nel film School Of Rock.

Ottenuto di collegare la mia slsmg al piccolo ampli parto con la suonata...

La mia impressione è che la mia chitarra non è adatta a questo ampli che non ce la fa a reggere il segnale perchè si sente un certo fruscio anche pulito, sparisce solo se porto il volume a zero, mah... comunque continuando posso dire che una cassa così piccola proprio non è sufficiente per un suono di chitarra piacevole, io me lo sentivo, ci vorrà almeno una 10 pollici... il suono, anche pulito, è troppo secco e fino... senza proprio corpo... a parte il fruscio. Mi meraviglio della mia chitarra, sembra anche non avere il solito sustain.

Provo ad accendere il distorto e qui le cose peggiorano, non lo posso ascoltare un suono così zanzaroso, fino e secco. Manca tutto il resto, la distorsione è buona, ma manca proprio ogni altra cosa. Inutile aggiungere altro.

In definitiva anche se costa 40 euro non lo consiglio, a meno che non renda meglio in cuffia o attaccato ad un'altra uscita... in quel caso... ma per le condizioni in cui l'ho provato io non è proprio buono.
Io credo che per alcune cose mi potrebbe interessare più una buona pedaliera con almeno 4 o 5 suoni accettabili.
Un difetto di questo MS-2 è che per passare da un canale ad un altro comunque devi smettere di suonare, per chi come me suona spesso un brano con parti pulite e distorte a lungo andare è scomodo.

Ci sono altri modelli tra cui l'MS-4, con due casse, ed un potenziometro di gain... ma credo che la storia non cambi molto: sono sempre casse minuscole, inadeguate a supportare un suono complesso come quello di una elettrica che va dalle poche decine di hz alle 5000 hz...
Marshall MS-4

giovedì 12 aprile 2018

Suhr Custom Modern Modello Guthrie Gowan: Prova Fugace

Tornato a casa gli impegni di lavoro e di famiglia che si ripresentano prepotentemente (e ci mancherebbe) dopo 6 anni di esilio, non ho più tanto tempo come prima per certe cose, anche per certe uscite e giri. In compenso ho più mezzi... non si può avere tutto dalla vita.

Uno dei primi giri che mi sono fatto è stato a Napoli per riguardarmi quei negozi che negli anni mi hanno fatto sognare... alcuni di quelli sono chiusi, avranno avuto vicende sfavorevoli, altri si sono di conseguenza ingranditi... ne sono rimasti 3 ma solo 2 mi sembrano in buona salute... non mi metto a dire quali, non ce n'è motivo.

Entro al Centro Chitarre Ceruti che è veramente il paradiso... non ho nulla da invidiare a Merula o Lucky Music o Scavino, anzi, rispetto ad uno di quelli è forse meglio fornito sopratutto di chitarre... C'è un assortimento di PRS di prima classe, nessuno ne ha tante in Italia...

Stavolta mi soffermo sull'angolo delle Suhr... ci sono 5 o 6 chitarre fantastiche e stavolta sento il bisogno di togliermi uno sfizio, di provarne una, la Guthrie Gowan.
La Suhr Modern modello Guthrie Gowan è una superstrat:
  • body in mogano 2 pezzi con finitura satinata naturale;
  • manico in mogano satinato, naturale anche esso;
  • tastiera in pau ferro di prima scelta con raggio di curvatura 16 pollici, 24 fret stained steel, misura jumbo, dot fronte e laterali più logo alla paletta in madre perla;
  • ponte Gotoh 510;
  • meccaniche autobloccanti suhr;
  • hardware cromato;
  • switch a 5 vie con push-pull;
  • pickup in configurazione HSH, SSV/ ML/ SSH+ con blower switch.
Il blower switch è un tasto che permette di bypassare tutta la parte tono/volume della chitarra e manda il segnale dai pickup all'ampli direttamente, a me sembra che in sostanza il segnale così è al massimo... ho visto delle demo in cui uno suona pulitino, poi pigia lo switch e passa ad un suono bello saturo per un assolo... è un'altra possibilità!

... E' fighissima...
la foto l'ho fatta io lì
La chitarra è fighissima...
Da un po' di tempo al Centro Chitarre hanno cambiato politica: quando si tratta di testare uno strumento di pregio (o forse l'hanno sempre fatto), se è nuovo non è permesso usare il plettro che potrebbe graffiare la vernice sotto i pickup... ma me la cavicchio anche con le dita anche se non sono un chitarrista finger picker.

Comunque imbraccio la bellezza, neanche mi attacco un ampli e provo a suonicchiarmela tra me e me... in certi momenti anche al CC ci si può ascoltare anche così. Ovviamente non posso dire come suona ma, dato che non la potevo attaccare alla mia strumentazione, non mi sembrava avesse senso anche perchè con certi aggeggi (e qualcuno ce l'ho anch'io) ci tiri fuori quasi tutto quello che vuoi... inoltre in questi casi la cosa veramente importante è il feeling che ti trasmette lo strumento, se ti trovi con la tastiera, ecc. poi il resto della strumentazione si può sempre cambiare.

Sicuramente è dovuto alle vernici ed al legno, questa chitarra al tatto è vellutata, comoda e delicata... una grande chitarra... ho provato una sensazione indescrivibile... ottima action e non l'ho certo regolata io sulle mie esigenze. La consiglio, è ovvio! Tra l'altro mi sa che si rivende facile perchè è molto ricercata.

Sarei disposto a cambiare la mia ascia?
Non sono sicuro che il feeling sia migliore della mia chitarra... e preferisco ponti fissi! Diciamo che non avendo sentito come si comporta amplificata dico no, anche perchè costa 3000 euro usata... :(... Se penso che è una HSH, con switch a 5 vie + blower switch, con pickup sicuramente ad uscita medio/alta, considero che il suo ideatore l'ha voluta molto versatile perchè lui passa dal Jazz al Metal/Shred senza batter ciglio, viene da se che, pur essendo un pelino meno devastante della Jackson slsmg, per un po' potrebbe andare bene, poi bisognerebbe vedere con il passare del tempo...

ma con ogni probbabilità io non sono pronto per uno strumento così, ad una spesa così importante, e poi al momento sono senza band... in queste condizioni a 3000 euro non me la posso proprio permettere...

Per concludere con 3000 euro vado da un bravo liutaio e me la faccio fare con le mie personali caratteristiche...

venerdì 6 aprile 2018

Gear Testing Syndrome

Tutti noi musicisti e musicofili conosciamo la GAS, ovvero Gear Acquisition Syndrome. Non so chi l'abbia scoperta ma ormai la utilizziamo stabilmente nei nostri discorsi sia seri che faceti ben sapendo di cosa parliamo.
Ed è un comportamento reale... alle volta vedi un oggetto in un negozio ci metti gli occhi addosso e deve essere tuo... ultimamente non serve nemmeno vederlo in negozio, c'è internet che moltiplica le possibilità di GAS per 1000 o più. Come altro spiegare quel desiderio di possesso quasi irresistibile che ci assale alla vista di una data chitarra o di un bel ampli o altro?

Io da un po' di tempo noto una cosa nei miei comportamenti: ogni tanto chiedo di provare una chitarra o un amplificatore (aggiungo che non sempre mi va bene) ben sapendo che non mi torna utile nel mio setup e per il mio modo di suonare... così... Oggi come oggi, quando entro in un negozio, so a colpo d'occhio quale strumento si confà alle mie esigenze di feeling e musicale... e devo ammettere che sono come guarito dalla GAS propriamente detta, non provo un chissacchè ormai... non mi serve niente, me lo ripeto spesso... Quindi non ho più quella voglia di prendere uno strumento e farlo mio, ma voglio vedere casa può dare per poi lasciarlo lì... voglio provarlo per il puro scopo di farlo, anche tenendo conto che non posso pensare vada bene per il mio modo di suonare o per i generi che suono.


Un bel risparmio per il mio portafogli!

A parte gli scherzi credo che osservando me, descrivendo questo nuovo comportamento, e mi auguro di non esser l'unico, si possa coniare un nuovo acronimo: GTS... Gear Testing Syndrome, che è proprio la patologia che ho descritto, una sorta di GAS 2.0!

Magari molti endorser e dimostratori che girano ormai in lungo ed in largo anche la penisola sono altre persone come me affette da questa malattia, ma molto più fortunati... beati loro!

Credo anche di poter affermare di essere io lo scopritore della GTS... almeno questo post ora lo attesta.

sabato 31 marzo 2018

Ibanez RG 2570MZ Prestige: parte 2

Continuando...
stavo parlando della mia chitarra Ibanez RG 2570 Prestige... accendiamo la testata Pandora e passiamo alla video recensione.
Come ho scritto nel precedente post sono tornato a casa... questo video l'ho girato nella mia gloriosa stanza delle torture sonore, quella dove mi sono esercitato a strimpellare fin dai 18 anni... anno più, anno meno...

Questa Ibanez ha dei bei puliti... indubbiamente dei bei puliti, gioco senza impegnarmi troppo con l'equalizzatore ed ottengo dei suoni che per me vanno bene per ogni genere, suoni veramente ottimi a mio avviso, per Rock, Metal e sottogeneri, ed anche penso per tutti gli altri generi Jazz, Blues, ecc... sicuramente con aggiustamenti lievi di equalizzatore si ottengono i suoni che tanti desiderano...
Si può ascoltare, nella parte finale del primo video, che con un gain molto alto si riesce chiaramente ad ottenere un discreto suono sporco... che a me certamente non piace ma può essere un punto di partenza ed ispirazione per tanti.

Passiamo al secondo video... canale distorto modalità Modern.


Sui suoni distorti bisogna distinguere ovviamente tra i suoni ad humbucker pieno e quelli con i single coil (quindi 2, 3 e 4 dello switch)
La testata, come molti che conoscono i miei video ormai sanno, è generosa in fatto di distorsione. Già ad ore 9 offre un livello di distorsione accettabile per Rock, Hard Rock e generi simili; il pickup al ponte, fa un bel lavoro, non è molto rumoroso e rende bene le ritmiche e non fa una brutta figura nei soli... quello al ponte. I suoni intermedi sono per me poco importanti; il suono col pickup al manico è interessante per i soli, so di molti chitarristi che lo usano abitualmente per quelli.
Porto la distorsione ad ore 12 ed è veramente bella, col pickup al ponte sento un gran suono, bella presenza, leggermente spostata sui medi (nulla che non si possa ovviare lavorando di fino con l'equalizzatore come farò anche più avanti).
Con le tre configurazioni intermedie sentite voi perchè io non le so apprezzare... non so cosa ci posso fare, non ho l'orecchio...
Con il pickup al manico si sente sempre un gran bel suono distorto e compresso, io preferisco il pickup al ponte, ma siamo su ottimi livelli comunque... per il resto sono gusti.
Continuo ad aumentare la distorsione e provo a giocare di più con l'equalizzatore, non continuo a provare con i suoni 2, 3 e 4 perchè non mi servirebbe... può piacere o no ma la chitarra offre delle prestazioni veramente accettabili sotto ogni profilo.


Ho messo il video anche per il vintage sound della mia Pandora... come ho spiegato altrove è un suono più vicino al Marshall, rispetto al modern ha una presenza più incisiva sui medio/alti... la chitarra si comporta bene anche qui, ho poco da aggiungere... ritengo che dilungarmi in commenti e descrizioni che non sia molto utile ad aggiungere altro. Chi è interessato alla chitarra ovviamente deve sempre provarla di persona oltre che ascoltare molti videotest.

Concludendo: questa Ibanez è ottima sotto ogni profilo secondo me, non ho avuto chitarre superiori di questa marca, posso affermare che suona meglio della Yamaha RGX 421 pro che ho recensito tra le ultime, ma infatti quest'ultima è meno costosa; la Ibanez è diversa ma ha più qualità della Schecter c1 Exotic Star.... Rispetto alla mia preferita Jackson slsmg sento un feeling diverso, questa Ibanez è più rigida... e chiaramente la mia slsmg è più pulita e tosta... con i suoi EMG attivi... mi piacerebbe però avere il suono 4 di questa RG sulla mia slsmg... ma miracoli ancora non se ne fanno.