mercoledì 30 marzo 2016

Il mio Primo Studio di Home Recording pt 2

Circa 8 mesi dopo l'acquisto del portatile fu la volta della scelta della scheda audio: più o meno potevo spendere 150/200 euro...
  • Mi serviva un ingresso per chitarra, avevo intenzione di collegare direttamente la chitarra nella scheda audio ed utilizzare dei plugin... 
  • Mi serviva anche un ingresso per microfono con alimentazione phantom... per registrare il cantato... 
Per le mie esigenze potevo prendere la LINE6 TonePorte UX1, ma optai per la UX2, che costava solo poco di più ed offriva due ingressi... mi sono detto "non si sa mai!"
L'ho acquistata a Roma da Bandiera...
Ma vediamo le caratteristiche:
  • 2 ingressi XLR per microfono con preamp +48V phantom
  • 2 ingressi da 1/4 da strumento, -10 dB pad per chitarra/basso
  • 2 ingressi da 1/4 stereo line input
  • ingresso da 1/4 stereo monitor
  • un ingresso ed un iscita MIDI
  • uscita stereo S/PDIF (RCA)
  • 2 uscite 1/4 di pollice bilanciate (casse) con master volume
  • uscita per cuffie da 1/4 con volume indipendente 
  • interfaccia al PC USB 2.0 con led di stato
  • driver ASIO, WDM and Mac® OS X
  • la frequenza di campionamento mi sembra fosse 44,1 khz a 16 bit e la massima della scheda era 96 khz a 24 bit (ma per problema di driver inadeguati non mi sembra sia mai riuscito a superare i 44,1)

retro scheda toneport UX2
Questa scheda era corredata da un software (plugin) per chitarra che si chiamava GearBox, che forniva simulazioni di amplificatori, effetti e casse per chitarra e basso che all'inizio mi ha fatto molto comodo perchè andava bene per suonare in casa a voumi veramente tranquilli.
GearBox era semplice ma qualitativamente scadente, poi la Line6 ha rilasciato un nuovo programma innovativo e di qualità superiore, PodFarm, che è stato un grande passo avanti: aveva maggiori controlli, simulazioni più attinenti alla realtà, e maggiori possibilità espressive.

Oggi in realtà io preferisco GuitarRig.
 
Qualche tempo dopo è stata la volta delle cuffie AKG K141 che ho trovato usate a Roma grazie a mercatinomusicale, ne elenco brevemente le caratteristiche:
  • Impedenza 600 Ohm 
  • Potenza max: 200 mW 
  • Risposta piatta nella gamma di frequenze: 20-20.000 Hz 
  • Sensibilità: 97,5 dB 
  • Peso (senza cavo): 225 gr. 
  • Connettore stereo da 3,5 mm / 6,3 mm 
  • Lunghezza cavo: 3 m. (unilaterale)  

Poi 4 o 5 mesi dopo ho acquistato l'ultimo pezzo... le casse near field... ho preso le KRK RP6 (Rockit)... le ho trovate al rimpianto negozio La Cicala di Dragoni, bianche (colore elegante ed originale più del solito nero)... sono costate 400 euro la coppia, hanno 
  • 100 watt rms, 
  • ingresso bilanciato cannon,
  • ingresso sbilanciato RCA,
  • ... mmm non ricordo altro.
 E questo è quanto... lo studio minimo per Hard Disk Recording è pronto... manca solo il software...

venerdì 25 marzo 2016

Il mio Primo Studio di Home Recording pt 1

Ma ritorniamo all home recording e vediamo quelle che sono state le mie scelte per il mio primo studio personale...
Io volevo una postazione per la mia musica; vista la difficoltà di reclutare altri che amassero il Metal ed avessero anche idee compatibili con le mie per quanto riguarda le scelte musicali per formare un gruppo stabile (che è sempre il massimo che un musicista si possa augurare), intendevo poter realizzare le mie idee musicali da solo e mi serviva:
  • scrivere gli spartiti dei vari strumenti: basso, batteria, tastiera, ecc... qualsiasi strumento volessi inserire nel pezzo
  • far suonare questi spartiti attraverso vari plugin che dovevo ancora trovare (problema che avrei risolto più avanti);
  • registrare la chitarra in diretta con plugin ecc... sarebbe bello col microfono davanti all'ampli, ma questo mi sembrava impossibile (per una cosa del genere ci vuole uno studio di registrazione);
  • registrare il cantato;
  • poi fare quello che serve per esportare un pezzo audio in qualità CD.
Come ho detto ci ho messo 3 mesi solo per scegliere il PC...
Ai tempi lavoravo a Roma, avevo molte spese per mantenermi nella capitale, facevo il consulente informatico e poteva capitare anche di spostarmi in altra città quindi quando mi toccò sceglierlo mi orientai per un notebook (solitamente non è una scelta saggia ed economica).
Individuare un notebook adatto non fu semplice... da un lato c'erano prodotti che in media costavano intorno ai 1200 euro (uno stipendio mensile di un normale impiegato) ma molti erano inadeguati... in particolare potevano avere dei chipset di scarsa qualità, processori non performanti come i Celeron, RAM in quantità inadeguata, oppure la RAM video condivisa con la RAM del sistema... nessuno praticamente aveva la FireWire oppure era solo da 400 ed aveva poi altri difettucci... la cosa buona è che quasi tutti avevano 4 porte USB 2.0; dall'altro lato c'erano dei notebook certamente performanti ed adatti allo scopo, ma dal prezzo per me esorbitante (superiore ai 2000).
Così la scelta del notebook cadde sull ACER WLMI 1564. Di questo portatile ricordo le caratteristiche salienti:
  • chipset Intel;
  • processore Intel Centrino 2 Ghz (ottimo per i tempi);
  • diagonale schermo 15,4 pollici;
  • 1 GB di RAM;
  • HD da 120 GB a 5400 rpm;
  • Scheda video con 128 MB dedicata (non condivisa);
  • 4 porte USB 2.0 (ai tempi se non stavi attento ti trovavi ancora le 1.1);
  • no porta fireWire, per quella non c'era possibilità;
  • porta PCMCIA;
  • sistema opertativo Windows XP
  • la scheda audio integrata non è neanche da menzionare.
Lo trovai ed acquistai in un punto vendita Euronics a Benevento al prezzo di 1240 euro forse... non disponendo di quella cifra lo dovetti prendere a rate...

più o meno è questo
L'ACER ai tempi realizzava notebbok abbastanza low cost (risparmiava sull'assistenza e la garanzia, di sicuro, forse anche sui componenti)... un ASUS/DELL/SONY di pari caratteristiche poteva costare almeno 500 euro in più. Comunque fin quando l'ho avuto non ho riscontrato problemi.
Ad ogni modo per il 2005 quello era un ottimo PC per Home Recording... io di più non mi potevo permettere...
A questo punto mi restava da acquistare il resto della postazione... ma avendo preso questo a rate si può capire che non disponessi di molte possibilità per fare un acquisto immediato di scheda audio, casse, cuffie, ecc per cui mi sono messo, più che altro, a studiare per imparare di più sull'argomento HD Recording, ed intanto mettevo faticosamente da parte qualche soldino per i successivi acquisti... vivera a Roma mi costava veramente molto... guadagnavo circa 1000 euro al mese, a casa sarebbe stato tanto ma a Roma era appena appena sufficiente... e molti mesi non mi rimaneva nulla o facevo proprio fatica ad arrivare al successivo pagamento... Ai tempi non avevo la macchina e neanche una seconda chitarra elettrica, anche da battaglia, per strimpellare un po' quando ero a Roma, avevo la mia Ibanez S470 a casa ma non potevo portarmela avanti ed indietro tra casa e Roma per cui strimpellavo solo il finesettimana...
Comunque il notebook è stato il primo passo...

...to be continue... 

mercoledì 23 marzo 2016

Milano Custom Shop 2015

Sto parlando di questioni di circa dieci anni fa... ora faccio un balzo in avanti di molti anni... ma mi sembra doveroso, io sono un chitarrista ed un appassionato di chitarra a 360° non voglio trascurare un evento, per me, così importante al quale io ho presenziato, per giunta... ho evitato di parlare dei vari SHG a cui sono andato (che pure mi sono piaciuti molto ed ai quali sono sempre andato da quando sono in Piemonte) anche perchè erano alla 38esima/40esima edizione.
Ma, ci ho pensato bene, Milano Custom Shop prima edizione merita un articolo. 




Prima di tutto per l'idea dei ragazzi del gruppo Accordo ai quali va il mio sincero ringraziamento e plauso per l'iniziativa che mostra le loro capacità organizzative e la loro voglia di rischiare e fornisce a noi plettratori mannari sempre in preda a crisi di GAS nuovi motivi per strabuzzare gli occhi. Anche perchè dopo un format che funziona come SHG potevano anche cullarsi sugli allori, continuare a lavorare su quello magari per farlo crescere lentamente ma senza rischiare troppo, invece prima hanno organizzato un SHG al Sud italia, venendo in contro alle richieste degli appassionati del sud che non possono permettersi di andare a Milano, e poi hanno inserito un secondo evento diverso nel loro calendario annuale. Seconda cosa per il periodo storico in cui siamo: siamo in un periodi di crisi mondiale (ormai dal 2008 e non accenna a finire) e italiana in particolare in cui tante attività, quindi anche legate alla chitarra, continuano a chiudere, sintomo che non ci sono margini di azione per quasi nessuno e tanto meno per piccole imprese artigianali che ogni giorno si devono inventare un motivo per restare aperti... eppure un gruppo di persone organizza un evento italiano e trova in italia un bel numero di professionisti validi disposti a correre un minimo di rischio per presentare il loro lavoro ad un pubblico di professionisti (pochi) e squattrinati chitarrai della domenica (molti direi) che neanche li hanno mai sentiti nominare.
Non so se i ragazzi hanno qualche santo in paradiso ma gli faccio i complimenti.

Il video qui sotto è tratto dalle mie foto fatte quel giorno (15-03-2015) non me ne voglia nessuno ma è il primo video in assoluto che realizzo montando ed aggiungendo colonna sonora, so che si può fare di meglio... a partire dalle foto che sono state scattate con un'appena sufficiente smartphone (maledetti smartphone! :)) ma sono uno molto pigro! Per questa volta vi basti questo! :)


Ma veniamo al nocciolo chi c'era a MCS 2015?
La parte del leone la fanno i liutai... non pensavo ci fossero tanti bravi liutai italiani: 
  • Giulio Negrini di GNG: belle chitarre, veramente belle e poi lo conosco di persona ed è un ragazzo semplice e disponibile; al suo stand c'è Dr Viossy come endorser, in passato Giulio faceva chitarre molto appariscenti quasi pacchiane, ora sono più sobrie, molto belle e curate sia nell'estetica che nella ricerca sonora e costruttiva... peccato non potermene permettere una.
  • MANNE... un marchio di cui ho sentito parlare già da molti anni, ricordo di aver visto anche inserzioni su riviste come Chitarre negli anni 90... sono chitarre di ottima fattura realizzate anche con materiali diversi dal legno ma che ultimamente è diventata più una fabbrica che un laboratorio artigianale di liuteria.
  • BRUNO TRAVERSO GUITARS: chitarre bellissime, anche queste costosissime, ma molto belle... non conoscevo questo liutaio molto bravo e disponibile.
  • HERMANN GUITARS: il liutaio Ermanno realizza le lapsteel marchio Weissenborn, chitarre che non conosco... 
  • MOV GUITARS: anche queste molto belle e dal design originale ma ispirato alla tradizione, ragazzi simpatici e disponibili.
  • SHANK GUITARS.
  • BLACKBEARD GUITARS: Barbanera...
  • BNJ GUITARS.
  • DI DONATO GUITARS: chitarre che non possono non far storcere il naso ai tradizionalisti... vedere la Golden Leaf o Copper Leaf... il liutaio in questione usa sia legni che altri materiali, anche i pickup sono realizzati da Di Donato.
  • RAGGHIANTI GUITARS: liutaio di Petrasanta in provincia di Lucca, specializzato in ottime chitarre classiche ed acustiche.
  • GALLINARO GUITARS: altro personaggio simpatico che realizza strumenti di buona fattura.
  • CORTESI INSTRUMENTS: liutaio che realizza bellissime chitarre.
  • LIUTERIA COCOPELLI: altro liutaio specializzato nel realizzare strumenti acustici.
  • NARDIELLO: laboratorio artigianale di Milano... gioca in casa... realizza bassi chitarre e violini. E' un giovane e promette bene.
  • RANDEGAL: Ran De Gal.... liuteria veronese... 
  • VAGHI GUITARS (aka SICCAS). 
Modder
  • CESCO'S CORNER: un collezionista di Tortona, restauratore/modder di chitarre di pregio... mi sembra solo Fender, io al suo stand ho visto solo Fender.
  • FAGO & MIGI: grandi modder specializzati sulle ibanez: fanno dei lavori pulitissimi e sono in grado di aggiungere qualsiasi cosa si voglia ad una chitarra: luci, preamplificatorini, ecc ecc.
  • BATTIPENNA.IT: un gruppo di ragazzi che realizzano specificatamente battipenna personalizzati sia nelle forme, sia nei colori, sia nei materiali e, all'occorrrenza, realizzano anche il sistema di cablaggio dei pickup... se qualcuno con una piccola modifica...
Ampli, Casse.
  • DRAGOON: casse per chitarra e basso di ottima fattura.
  • DREAMAKER: amplificatori valvolari e casse.
  • FROG AMPS:
  • BRBS AMPLIFICATION: Amplificatori valvolari ottimi, dal suono veramente potente ed High Gain, mi sembrano molto orientati al Metal. li usa GNG per le sue dimostrazioni.
  • JAD & FRéER.
  • LAA CUSTOM: altri amplificatori e casse per elettrica che suonano veramente bene.
  • VALVOLARE.
  • GR CUSTOMIZE: azienda che produce essenzialmente casse per chitarra.
  • ARTESOUND.
  • ASTOR AMPLITUBE. 
  • HOPE CUSTOM LAB. 
  • MASOTTI GUITAR DEVICES + MEZZABARBA.
  • PZ AMP: altra azienda che realizza amplificatori valvolari.
  • T&B AMPLIFICATION.
Effetti
  • COSTALAB: azienda abbastanza nota nel panorama chitarristico, realizza ottimi pedali.
  • EMS PEDALS.
  • FATTORIA MENDOZA: un altro ragazzo che ha delle belle idee... fa dei pedali dalla realizzazione pulita e di qualità.
  • KOR PEDALS.
  • DOLPHIN SOUND
  • KURO CUSTOM
  • FORMULA B: pedalini...
  • MASTRO VALVOLA: produce pedali, anche se si potrebbe pensare che realizzi ampli.
  • NGR PEDALS.
  • SCREAM YOU DADDY (SYD).
  • VDL: Valerio di Loreto realizza pedali ma anche sistemi audio, preamplificatori... ecc 
Altri
  • I-SPIRA: azienda che produce pickup artigianali, sono ottimi e molti liutai o chitarristi se ne stanno accorgendo.
  • MP PICKUPS: un ragazzo che realizza pickup interessanti, ha anche trovato un modo geniale per far provare i suoi pickup su una chitarra realizzata ad hoc... si smontano e si rimontano facilmente, in meno di un minuto. Mi ha fatti sentire diversi pickup uno in particolare dice che è simile al EMG 81 ma splittabile, più dinamico e passivo... primo o poi...
  • GUITAR SAUCE.  
  • CRAZYPARTS / NOVAK: vende accessori, potenziometri, ponti ecc... è tedesco... 
  • ESSETIPICKS: azienda produttrice di plettri: ce ne sono per tutti i gusti e di tutte le taglie... ci sono anche quelli reallizati a mano in vari materiali pregiati dal prezzo però altino (40 euro in media per un plettro...). 
  • FINGERPICKING.NET.  
  • REFERENCE.  
  • T-CASE: realizzano esclusivamente, case, pedaliere, iso-cab... 
  • VINTECK. 
  • WILDER.

P.S.
Scriverò qualcosa anche sulla seconda edizione appena finita.

lunedì 21 marzo 2016

Home Recording: un Discorso Generale

Nel 2005 i tempi sono maturi anche per me per parlare di Home Recording... anche perchè dopo laureato ho iniziato a lavorare... finalmente nelle mie tasche sono iniziati ad affluire soldi... non tanti ma quanto basta per iniziare a fare acquisti...

Ma si fa presto a dire Home Recording... bisogna prima studiare e capire le proprie esigenze... io ci ho messo 3 mesi solo per scegliere il PC, il cuore della postazione, per l'home recording...

Cominciamo col dire che bisogna farsi delle domande:
  1. quanto voglio/posso spendere?
  2. cosa voglio farci?
  3. quanti ingressi mi servono?
Vediamo di commentare un po'...
La prima domanda, la più importante, è anche ovvia... tutto dipende da quanti soldini si ha in saccoccia da destinare alla spesa per il proprio studio. Se si potessero avere diverse migliaia di euro da potersi attrezzare un vero studio professionale sarebbe un sogno, sarebbe tutto più semplice, ci sarebbe l'imbarazzo della scelta... ma non è mai così. Oppure se si potessero spendere poche centinaia di euro ma avere ugualmente un attrezzatura di riguardo... ma ancora una volta non è così, purtroppo, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: serve fare dei compromessi!

A prescindere dal quanto si può spendere consiglio:
  1. un PC desktop tower o midi tower di buona qualità con scheda madre con chipset INTEL (quindi non consiglio gli AMD) e con almeno 6 ingressi USB e uno FireWire per facilitare la scelta successiva della scheda audio; 
  2. un processore performante, ma oggi come oggi, per le esigenze audio casalinghe, lo sono tutti anche gli i3
  3. RAM: quanta più se ne può mettere... al giorno in cui scrivo il minimo sarebbe 4 GB e l'ottimo sarebbe da 8 a 16... la RAM è quello che rende il computer obsoleto prima o dopo... 
  4. un disco capiente (1 TB) magari una coppia in RAID 1, oppure due dischi diversi: un SSD per sistema operativo e programmi (SISTEMA) uno per i dati, capiente 1 TB... 
  5. sarebbe bello avere 2 video; 
  6. sopratutto se non si può avere dischi RAID, munirsi di sistema di backup... serve un backup di tutto quello che è installato sul disco di sistema (una tantum o con periodicitià di mesi) perchè non auguro a nessuno dover reinstallare da zero un PC del genere, e si può pensare ad un normale disco esterno USB da 1 TB o più per clonare periodicamente il disco DATI (clonati i dati va disconnesso dal PC).

La seconda domanda è un po' meno banale: si può suddividere in altre domande:
  • voglio usare solo MIDI?
  • Scrivere spartiti?
  • voglio usare solo audio?
  • Cosa devo registrare?
  • Mi serve un programma per elaborare MIDI, audio?
  • Mi servono dei plugin esterni con campioni audio a pagamento o free?
  • mi servono tastiere, synth, ecc?
Poi passiamo ad un componente molto importante cioè la scheda audio. La domanda fondamentale (la terza) riguardo alla scheda audio è quanti ingressi deve avere e di che tipo. Ovviamente una scheda audio anche casalinga per HD recording (sinonimo di home recording) deve essere esterna e può essere o USB 2/3 o FireWire 800 o Thunderbolt (Thunderbolt lo possiamo trascurare però)... se abbiamo scelto bene il PC, come ho consigliato, il tipo di connessione al computer non sarà un problema e potremmo scegliere la più adatta. La scheda quindi avrà:
  • almeno un collegamento (USB o firewire) al PC 
  • due uscite per le casse esterne, 
  • almeno un ingresso bilanciato e/o sbilanciato... 
  • un ingresso ed un uscita MIDI... 
Serve sapere anche se vogliamo collegare chitarre o bassi direttamente alla scheda, nel qual caso serve un ingresso jack ad alta impedenza... se vogliamo collegare un microfono serve un ingresso di linea e serve sapere se è necessaria l'alimentazione phantom e l'ingresso normalmente è tripolare, cannon. A questo punto una cosa molto importante è la massima frequenza di capionamento alla quale la scheda può arrivare e la profondità in bit: il minimo sindacale e 44.1 Khz a 16 bit (la qualità di un CD audio) e questa la assicurano tutte, anche quelle integrate sulla MB... ma se ne trovano facilmente a 92 khz e 24 bit... ed il massimo a cui si può aspirare è 196 Khz sempre su 24 bit. I convertitori AD della scheda devono essere di buona qualità. Inoltre la scheda può avere preamplificatori sugli ingressi (negli studi professionali questi sono un'altra componente a parte e possono costare migliaia di euro)...
un esempio di studio di buon livello
Qui devo esprimere il mio profondo disappunto ai produttori di schede audio: i driver per Windows non permettono mai di raggiungere le massime frequenze di campionamento, molto spesso non si può arrivare nemmeno a 92 khz: è inaccettabile! Devono migliorare i driver!
Io ho da due anni una sound card che può arrivare a 196 Khz ma i driver non mi permettono di superare i 92: è assurdo!
Non so se il problema si presenta anche sui MAC...

Ma continuando...servono un buon paio di cuffie di quelle circumaurali... e delle casse esterne... dette Near Field, attive (cioè alimentate) solitamente queste hanno un woofer da 8 pollici ed un tweeter per gli alti... in particolare spesso vanno da una potenza di 20/30 watt ai 100/150 ma non bisogna farsi impressionare dai watt dichiarati in quanto l'aria spostata è molto poca rispetto ad un cono per chitarra... è importante che queste abbiano una risposta piatta tra i 40 ed i 20000 hz almeno... Queste casse non hanno nulla a che vedere con le casse esterne multimediali che si comprano di solito per ascoltare musica, vedere film o altro col PC.

Oggi come oggi per cominciare ad attrezzare un proprio studio si può spendere circa 1000 euro per il PC; 200/300 euro per la scheda audio (a 1, massimo 2 ingressi) e 200/300 per le casse... per le cuffie circa 100 euro... poi ci vuole il software...

venerdì 18 marzo 2016

Una Nuova Chitarra: Ibanez S 470

Arriviamo al 2004... anno in cui mi sono laureato, ed ho smesso, credo definitivamente, di essere un chitarrista proprio squattrinato... per regalo di laurea ho ricevuto dai parenti un po' di soldini grazie a mia zia A che ha fatto opera di convincimento presso gli altri... Grazie zia A!
Mi sono laureato il 23 luglio 2004 ed ho ricevuto i soldini il giorno della festa di laurea il 3 agosto... ho mantenuto in mano fino a metà settembre perchè nel mese di agosto non si trovano molti prodotti nei negozi di strumenti musicali.

Ma a metà settembre... ero già molto impaziente... :) per quella strana malattia che colpisce me e pochi altri chitarristi nel mondo, per quanto ne so... :) sono partito.

Come ho già detto la Yamaha Pacifica 312 era un'onesta chitarra ma a me non piaceva esteticamente, e sonoramente non era molto Metal... ma la causa scatenante era estetica... Accompagnato da G ed U ho messo in macchina il Marshall e la Pacifica (con l'intenzione di darla in permuta, visto che volevo disfarmene) e sono andato al negozio che ai tempi era il paradiso dei musicisti del sud Italia, La Cicala che si trovava a Dragoni (una località davvero inesistente)  in provincia di Caserta a circa 70 km da casa mia. Il negozio era all'interno di un capannone industriale (credo che questo aiuti sia per le spese di mantenimento, sia nel parcheggio che era sempre libero, che nei carichi e scarichi di merce) ed era molto grande, non ne avevo mai visto uno così grande e fornito, ma altri era già da qualche anno che si recavano lì abitualmente invece che a quei due negozi di Benevento, dove io ero di casa, mal forniti... altri addirittura non andavano nemmeno più a Napoli.

immagine dalla rete
Buttando un occhio qui e lì la scelta era notevole... nel reparto chitarre ed ampli ce n'erano sui muri a diverse altezze visto la disponibilità di spazio verticale... lo spazio a terra era occupato più che altro da amplificatori e casse di ogni marca e misura...
Non ricordo se è la prima che ho provato ma ad un tratto ho attaccato al mio JCM 900 una Ibanez S470 nera: io avevo una certa predilezione per le Ibanez S e quello che mi piaceva (e mi piace tutt'ora) di più dal punto di vista estetico di queste chitarre è il body molto bombato, quasi aerodinamico. Questo modello risale agli anni 80 quando si chiamava Saber (sciabola) e lo usavano tra gli altri Alex Skolnick dei Testament (uno dei gruppi che mi piacevano di più già da una decina di anni) e Frank Gambale...
Ma vediamo le caratteristiche tecniche:
  • made in Corea;
  • scala 25,5";
  • body in mogano;
  • manico Wizard 2 in acero 3 pezzi (divisione trasversale al manico, non longitudinale come si usa fare oggi, sempre per il ragionamento fatto qui) con giunzione AANJ;
  • tastiera in palissandro con segnatasti S-Waves, 22 tasti jumbo;
  • ponte tremolo Zero Resistance (ZR);
  • configurazione pickup: HSH con switch a 5 posizioni; 
  • modello pickup: powersond 1 (maico), powersound single (centro), powersound 2 (ponte);
  • meccaniche Cosmo Black;
  • 1 volume ed 1 tono.

Immagine di Repertorio

La chitarra è venuta via per 450 euro... 250 più la Pacifica se non ricordo male... anche come prezzo è inferiore a quello praticato dai due negozi di Benevento.

La tecnologia e la realizzazione del ponte non è male... è un ottimo ponte flottante tipo Floyd Rose a basso profilo, in 4 anni mai un problema di intonazione, accordatura o altro... non che io ci abbia messo le mani più di tanto in realtà, è uno di quei ponti un po' complessi non adatto ad esperimenti da neofiti: non usavo ne uso la leva ma è un ponte di tutto rispetto... non mi dispiacerebbe riaverlo. Una scomodità è che dovevo cambiare le corde una per volta, senza poter pulire come piace a me, invece con i ponti fissi o con quelli modello strato posso togliere tutte le corde vecchie, fare una bella pulita alla tastiera e sul body e mettere le corde nuove...

Sfortunatamente anche di questa non ho alcun video... siamo ancora nel periodo in cui non mi sembra se ne facciano tanti.. e comunque io non ho ancora un'attrezzatura che mi permette di farlo... Sonoramente la chitarra è un passo avanti rispetto alla Pacifica, mi sembra che i pickup siano più potenti... nelle distorsioni non è chissà cosa ma è meglio della vecchia. In generale, forse grazie al corpo in mogano, il suono è più corposo, scuro, pieno e compresso... una buona chitarra sotto tutti gli aspetti visto il prezzo.

Oggi si vendono ancora delle Ibanez S 470 o S 570  che hanno le stesse caratteristiche a parte il fatto che il manico è diviso longitudinalmente... i pickup non so se sono gli stessi di dieci anni fa ma il prezzo è pressochè lo stesso... alcune S570, non so se tutte, hanno un top in acero figurato.


P.S. Quel bel negozio di Dragoni, La Cicala, veramente un paradiso, dopo diversi anni di crisi, tra il 2008 ed il 2010, ha definitivamente chiuso i battenti con grande dispiacere di tutti i musicisti campani e non solo...

martedì 15 marzo 2016

Pedaliera Multieffetto Zoom Player 2100

Sono passati degli anni... non ricordo quanti (siamo tra il 2001 ed il 2003, non so essere più preciso)... nei quali sono stato abbastanza soddisfatto del setup che avevo (di cui ho parlato qui): ho avuto qualche gruppo con altri componenti, P non ne ha voluto proprio sapere di riprendere a suonare e poi è andato via per lavoro.  Ho suonato con G e U per un po', poi ho conosciuto G3, P e Y... poi S... A...

Ad un certo punto la GAS mi ha di nuovo preso... avevo bisogno di un nuovo suono... un suono a parte per la chitarra solista. Perchè con il mio setup potevo avere 2 suoni diversi, uno per il pulito ed uno per il distorto... in più il JCM 900 aveva l'equalizzatore in comune ai due canali, ma per ritmica e pulito andava bene (non avevo richieste stringenti per il pulito)... ora però sentivo il bisogno di un terzo suono per avere una chitarra solista che suonasse davvero da solista.



Ed un giorno mi sono portato a casa questo ZOOM Player 2100 che ritenevo facesse al caso mio ed era un bel giocattolo.
Questo ZOOM Player 2100 è un multieffetto formato pedaliera per chitarra, non una delle più grandi, vediamo le caratteristiche salienti:
  • 33 effetti (flanger, chorus, delay/eco, pitch shifter, distortion, ecc.) disponibili, 
  • fino a 7 effetti contemporaneamente in una patch (un suono memorizzato nella pedaliera, per intenderci), 
  • 13 tipi di distorsioni, 
  • sistema ZNR per ridurre il rumore, 
  • 30 programmi Preset + 30 User (le patch),
  • possibilità di campionamento di 32 secondi per crearsi "basi" musicali in modo istantaneo e divertente, per esercitarsi con il proprio strumento, 
  • simulazione di ampli per usarlo con cuffie, direttamente nel mixer o nella scheda audio del PC,
  • di dimensioni molto ridotte 14 X 27 cm. e leggerissimo, ed è comodamente trasportabile: entra facilmente in una custodia per chitarra,
  • realizzato in plastica per la scocca superiore ed i pedali, in metallo per la base... ma non si rompe se non lo maltrattate...
E' stato il mio primo processore di effetti (alias di multieffetto) e ci ho messo un po' per capirne il funzionamento (con i primi processori di effetti è sempre così secondo me) il manuale non è granchè è un pochino complicato ma va bene, con un po di sforzo è molto utili. Io non credo di averlo mai sfruttato a pieno anche se ci ho giocato un po', ci ho fatto delle prove e non nego che per qualhe mese ne sono stato soddisfatto.
Comunque per esplorare tutte le possibilità non basta una prova di un ora circa come quella che, di solito, si fa in un negozio perchè è possibile che tra i suoni già settati non ci siano tutti quelli che vi servono: comunque vi toccano diverse ore di test ed alcuni tentativi di realizzare suoni utente.
E' facile da configurare ed edittare: le distorsioni non erano il massimo, un po' plasticose, elettroniche, ma potevano andare se non si era molto esigenti; chorus, riverbero e flanger erano carini, possono andare anche loro in un setup di basso livello ed anche il wah wha  non è male (solo che io non ho mai saputo cosa farci).
la parte interessante
Io l'ho provato prima davanti al Marshall ma non andava bene perchè le distorsioni erano troppo fredde e sintetiche (come ho già detto il mio jcm 900 non sembrava digerire bene i pedali distorsione in input) invece messo nel loop effetti andava meglio, ci ho suonato con soddisfazione per un po'... anche in prova... qualche volta direttamente in un mixer con la simulazione di amplificatore ... altra funzionalità che fa un lavoro onesto ma niente di particolare... ai tempi giravo un po', le prove erano saltuarie e non avevo un gruppo veramente stabile... non potevo portarmi sempre dietro quei 35 kg di valvolare.

Lo Zoom Player era un processore economico (oggi non credo abbia mercato, se si trova costerà sui 25 euro, parliamo di un prodotto di elettronica (quindi ad invecchiamento precoce) che ai tempi costava 150/200 euro, se non erro, ed era già ampiamente superato: anche la Zoom aveva realizzato dei processori più performanti e più costosi).

Mi risulta che qualcuno lo usa ancora... e se si hanno pochi soldi perchè scartarlo... non è raccomandabile se vuoi delle ottime distorsioni, ma si possono sempre usare le distorsioni dell'ampli ed usare di questo solo gli effetti ritenuti adeguati... le memorie sono sufficienti... ci si può fare un po di tutto e se hai un ampli da poche centinaia di euro ed una chitarra quasi entry level può andar bene, magari per un principiante... se hai prodotti migliori consiglio anche un multieffetto migliore. Davanti ad un amplificatore valvolare va sempre provato sul campo, non si sa mai...


Io poi l'ho venduto, non soddisfatto del tutto... sempre in quel periodo non meglio identificato che va dal 2001 al 2003...

giovedì 10 marzo 2016

Primi Accenni di Home Recording

Sempre in questo periodo post gruppo stabile, direi nel 2001, nella affannosa ricerca di un gruppo con cui esprimere le mie idee musicali ho conosciuto altri strumentisti... nel frattempo ho leggermente cambiato i miei obiettivi: mi interessa trovare 1 o 2 cantanti, una voce maschile ed una femminile non sarebbe male, poi un batterista ed un bassista e poi un tastierista... il mio ideale di gruppo non è più la formazione in stile Iron Maiden, piuttosto quella dei Dream Theater o dei Symphony X...
Così ho cominciato a provare con dei tastieristi... tra questi S. che ai tempi faceva anche serate da piano bar a Benevento...

S mi ha introdotto alle basi del MIDI (per informazioni clickare qui)... per me è stata proprio una scoperta... egli le usava massicciamente nelle sue serate e con la sua tastiera ed una cantante non aveva bisogno di altro... mi ha procurato la prima versione di un, oggi, noto programma per l'editing MIDI come Cakewalk... credo versione 6, veramente molto vecchio visto oggi, con il quale anche io ho iniziato ad aprire i primi file MIDI ed a scrivere qualche mio spartito.
Un programma un po' più famoso, già ai tempi, era Qbase... ma io ho iniziato con Cakewalk...
una tipica connessione midi tastiera - PC
Allora avevo un vecchio PC Intel Pentium III a 600 Mhz con 128 MB di RAM, non avevo una scheda audio dedicata ed i risultati non erano accettabili... qualche tempo dopo ho acquistato una (mitica) Sound Blaster Live! 1024 e c'è stato un bel miglioramento... ma ovviamente il suono di quelle mie prime idee era veramente irrealistico... ma è stato l'inizio... oggi, dopo molti anni, ho quasi 30 pezzi scritti in formato midi e filtrati con i plugin, ma questa è un'altra storia...

A quei tempi però ancora non avevo mai sentito parlare di Home Recording...

Per raccontare vi dico che per l'Home Recording ci vogliono almeno:
  1. un PC performante: un ottimo processore, una buona quantità di RAM e molto spazio disco (dei GB che per quei tempi era molto);
  2. un programma di editing MIDI e Audio ben attrezzato;
  3. una scheda audio dedicata, possibilmente esterna con dei buoni convertitori analogico-digitale ed un numero sufficiente di ingressi ed uscite corredata da dei driver sufficientemente performanti;
  4. qualche lavoro di miglioramento delle prestazioni del PC (ottimizzazione dei processi audio);
  5. delle casse audio da studio dette near field.

Ai tempi un utente come me non si poteva permettere un sistema del genere... non c'erano i processori a 64 bit, nè i mhz oltre i 1000; non si potevano avere, a prezzi umani, dei PC con la giusta quantità di RAM per poter utilizzare grandi campioni audio di qualità elevata, ed un HD veramente capiente... i programmi avevano licenze proibitive e non c'erano molti programmi con campioni audio realistici a buon mercato o meglio ancora free.

Qualcuno faceva qualcosa di buono con i mitici MAC... ma i MAC erano sistemi dal prezzo proibitivo per uno studente universitario, anche se sono sempre stati avanti rispetto al mondo PC, si trovavano solo negli studi di registrazione (pochi ancora ma in aumento) e negli studi professionali di elaborazione testi, elaborazione audio/video ecc...

domenica 6 marzo 2016

La Chitarra di P: Gibson Les Paul Custom

Siamo di nuovo nel '92 del secolo scorso, P vuol cambiare la sua chitarra Applause modello stratocaster con una chitarra di qualità e da vero metallaro... il suo sogno sarebbe una BC Rich Warlock (made in USA) nera... ma Mr G gli dice che far arrivare in Italia una chitarra del genere, venduta praticamente solo oltreoceano, in questa preistoria, sarebbe praticamente impossibile (non che oggi sia tanto diverso per la verità)... così Mr G gli consiglia questa Gibson Les Paul Custom che a detta sua rappresenta il massimo cui un chitarrista possa aspirare... e P accetta!

La chitarra gli è arrivata nel mese di settembre... mi sembra... l'ha pagata circa 2 milioni di lire... l'ha comprata insieme al ampli Marshall JCM 900 da 100 watt...

La Gibson Les Paul Custom del 1992 aveva le seguenti caratteristiche:
  • set neck (manico incollato) in particolare il manico rispetto al body era leggermente inclinato come richiesto dal ponte; 
  • legno del manico mogano
  • corpo in mogano con top in acero, verniciata interamente bianca; 
  • tastiera in ebano 22 tasti scala gibson; 
  • segnatasti in madreperla; 
  • battipenna bianco (quello famoso del Les Paul); 
  • due pickup humbucker 490R/498T
  • ponte nashville (tune o matic con stopbar); 
  • tutte le parti meccaniche sono dorate.

Come ho già detto, nel 1998 P ha appeso la chitarra al chiodo... e me la sono pappata io... per un po'... era da mesi immobile nella sua custodia e non ricordo se glielo chiesta io o me l'ha offerta lui ma me la sono portata a casa in prestito...

Le caratteristiche costruttive sono di prim'ordine nessuno può metterlo in dubbio... certamente a sentire i cultori dello strumento le chitarre di 20/30 anni prima erano ancora meglio... ma il mogano, l'acero e l'ebano sono dei legni di grande qualità. Esteticamente non mi piace e non mi è mai piaciuta... come già scritto, io preferisco le superstrat le RG, le Soloist ma CAZZO (è proprio il caso di scriverlo) se suona!

Possiede due pickup di grande potenza e definizione... in particolare con l'humbucker al ponte abbinato al marshall di cui sopra si potevano fare delle ritmiche Thrash Metal esagerate, una definizione ed un suono meraviglioso... non ricordo sulla solista come andasse, P non amava particolarmente fare gli assoli (li facevo quasi sempre io) e non ho esplorato più di tanto questo aspetto quando l'ho avuta a casa (l'ho suonata sempre e solo a casa e mi piaceva molto il pulito con l'humbucker alla tastiera); l'humbucker alla tastiera era leggermente meno potente, come di consueto, ma era caldo, rotondo e pulito, dal grande suono... anche lui però sui distorti non scherzava... ovviamente era più cupo ed a noi piaceva più quello al ponte.

La chitarra aveva una bellissima custodia imbottita e sagomata, marca Gibson costruita ad hoc per il modello Les Paul... in tutto adeguata al pezzo che doveva ospitare...

Unico difetto della chitarra era il peso esagerato: il mogano è un legno pesante e denso... un peso dello strumento credo intorno ai 5 kg, a fronte di chitarre che mediamente pesano intorno ai 3 kg: dopo qualche ora sulla spalla quei 5 kg si sentono tutti... ma ripeto, CAZZO se suona!
Devo dare ragione a Mr G era il non plus ultra della chitarra elettrica (chitarre nuove acquistabili nel 92 in Italia come riferimento) qualità componenti, qualità costruttive, rifiniture ed accessori al TOP, per fare un paragone, secondo me oggi sarebbe superiore ad una PRS Custom 22 prodotta oggi in fabbrica (non di quelle edizione limitata, private stock o fatte a mano negli anni 80/90)...

Ovviamente può non piacere l'estetica e per chi da importanza a questa parte, come capita a me, questo è un problema... ma sono gusti.

Poi un giorno P l'ha venduta ed io non l'ho più vista...

mercoledì 2 marzo 2016

Crisi di P e Fine del Gruppo Adolescenziale

Perchè vi racconto della crisi del mio gruppo adolescenziale?
Perchè grazie a questo ho potuto avere per un po' di tempo per le mani la chitarra di P... e questa ve la racconto nel prossimo post! :)

Come ho accennato altrove, avevo il gruppo con i miei storici amici P, U, G e V.
  • Io suonavo la chitarra (spesso solista), tutti ricordano che ero estremamente creativo :), il mio sottofondo di chitarra (anche in questo caso solista) estemporaneo, durante le varie discussioni in sala, era apprezzato da tutti, dicono che non ho mai fatto un assolo uguale (mi piaceva improvvisarli anche quando non lo sapevo fare perchè ero ancora meno capace di studiarli ed impararli per bene); 
  • P suonava la chitarra (di solito ritmica), l’unica rockstar in pantofole e giacca da camera, perennemente in lotta con bronchite e malori vari, inventore del Thrash Matematico (famoso il suo primo ed unico brano ascrivibile al genere, La derivata prima): nei primi anni entusiasta e partecipe più degli altri nel gruppo, negli ultimi due, più che dalle prove, era attratto dalle lezioni di chitarra e/o matematica che teneva (in cambio di un bacetto o di una palpatina) prima di esse a ignare donzelle, rigorosamente dalla terza in sù; 
  • G la batteria: portava in sala prove rumori di ogni tipo, imprescindibile per la sua ritmica cadenzata durante le prove ma soprattutto per la sua prontezza nel riscaldare la sala prima delle prove e nel preparare il fuoco per le arrostite e le fritture post suonata;
  • ed U il bassista di ghiaccio, inventore dell’incomprensibile discorso musicale, pare che alle prove non sia arrivato mai prima della quarta canzone, per anni ha cercato la giusta miscela per riuscire a suonare e fumare insieme, poi, non riuscendoci, ha smesso sia di suonare che di fumare... 
  • V era il cantante, l’ugola d’oro di Saint Nazzareth, compariva in studio, con la sua mitica Panda 30 grigia e con il suo quadernetto pieno zeppo di testi manoscritti, con filtri, cartine e tabacco... era capacissimo di cantare, il microfono nella mano destra, e rollarsi una sigaretta con la mano sinistra contemporaneamente... e non era mancino... per anni ha ingaggiato un  corpo a corpo con il microfono che, a suo dire, su alcune canzoni stonava troppo.... dopo la fine del gruppo ha definitivamente abbandonato la carriera di cantante per intraprendere quella di poeta, con migliori risultati.

Abbiamo cambiato diversi nomi nella nostra storia... il primo nome che abbiamo scelto è segretissimo e non può essere divulgato senza provocare un incidente internazionale e forse la Terza Geurra Mondiale... poi lo abbiamo cambiato: ad un certo punto ci chiamavamo Iron Bird (c'era una chitarra della BC Rich con questo nome che ai tempi era molto metallara e ci piaceva molto)... poi Anesthesia, preso in prestito dal pezzo Pulling Teeth (Anesthesia) dei Metallica.

Provavamo nel Garage di P chiamato da noi affettuosamente la sala delle torture sonore... dove, invece dei fiumi di birra o superalcolici, scorrevano quintali di patatine fritte e salsicce annaffiate da litri di Pepsi: era un piccolo mondo, spesso imbottito di soluzioni artigianali, ma non mancava niente.
Avevamo un calcio balilla magico (si potevano fare goal impossibili con palline che colpivano l'angolo nei pressi del calcio d'angolo e poi si insaccavano nella porta passando dietro al portiere...);
avevamo un reggi spartito improvvisato, microfoni penzolanti dai soffitti, per chi aveva le mani impegnate; biliardi hand made, un tavolo da ping pong realizzato da noi con pezzi di fortuna, materiale di risulta di cantieri limitrofi (prevalentemente mezzanelle) che ci riscaldava nelle sere di inverno (e per le quali qualche componente del gruppo ha rischiato anche una denuncia)... e un poster di Bruce Springsteen, la cui presenza in quel luogo rimane ancora un mistero.
La cosa bella era che avevamo amici e conoscenti (più o meno indesiderati) che venivano a trovarci durante le prove, e la cosa ancora più bella era che, non avendo il campanello, potevamo fingere di non sentire quelli più antipatici (alzando il volume del suono) e aprire a quelli meno antipatici. Ovviamente questa distinzione non valeva per le ragazze, a tutte quelle (poche purtroppo) che bussavano alla porta del nostro garage, aprivamo a prescindere dalla simpatia ma purché tra di loro ce ne fosse almeno una con un aspetto fisico decente... e in un attimo ci improvvisavamo rockstar.

un nostro concerto a Recupo
Provavamo per puro divertimento ed amore per la musica, non abbiamo mai avuto velleità di raggiungere la fama o altro... facevamo comunque musica Heavy Metal (per quel discorso fatto da P qui) abbastanza pesante per i tempi e per il paesello nel quale vivevamo... ma non disdegnavamo fugaci puntate in altri territori musicali... qualcuno potrebbe ricordare la imperdibile Sconnettezze... Principalmente facevamo cover di Iron Maiden, Megadeth, Sex Pistols, Metallica, Slayer, Faith no More... condite con diversi pezzi nostri...

Come ho scritto già, il gruppo è nato nel 1989 ed è andato avanti sempre più o meno con noi 5 fino alla crisi di P, nel 1998... abbiamo avuto all'attivo qualche apparizione in rassegne musicali locali con altri gruppi della zona di Benevento; abbiamo suonato al mitico centro sociale il Labirinto Occupato di Benevento, una serata in cui, durante la nostra performance, e mentre 50 o 100 esaltati pogavano sotto al palco, cadevano dal soffitto calcinacci e chissà cosa altro.
Altro momento degno di menzione è l'introvabile e leggendario Live in the Cage of Lions, registrazione, solo audio, di una nostra performance... robba da far accapponare la pelle... il clou della serata fu quando V chiese al numeroso (composto in larghissima parte da altri musicisti... era musica per palati fini) pubblico avete mai sentito Leopardo cantare? No? E ‘mmo o sentiti!. Piccolo omaggio (ma lui avrà tradotto con oltraggio) al genio di Recanati che in pochi secondi scatenò il diluvio e mise fine allo strazio musicale di cui ci stavamo rendendo autori.
Poi di grande successo una serata in un locale di San Nazzaro in cui, quei pochi che ci ascoltavano, volevano che la serata non finisse mai e ci chiedevano sempre di più o il bis... avevamo i nostri fans ed eravamo comunque in forte ascesa... Pezzo cult della serata: la nostra personalissima interpretazione di Filomegna di Lino Banfi, mai provata per intero in sala ed improvvisata lì sul momento.
un Nostro Concerto per pochi Intimi
Avevamo all'attivo anche un album realizzato, credo nel 1997, in 2 settimane di full immersion nella sala delle torture sonore grazie ad un mixer Lem baby (8 piste?) preso in prestito da una persona che preferisce rimanere anonima... lo abbiamo distribuito con i canali underground di allora (brevi manu) e quindi anche quest'album, oltre che in qualche mio cassetto, si può trovare in pochissimi posti al mondo... sospetto che neanche P lo abbia più...
L’album (mal realizzato) portò una lunga discussione intorno al discorso musicale (avviata da U) che il gruppo avrebbe dovuto portare avanti, si discuteva ma nessuno capiva di cosa, tranne V che dava ragione a tutte le parti in causa... Poi un giorno P ha detto: "Preferisco darmi una pugnalata nei coglioni piuttosto che continuare a suonare questa merda!" (all'origine di questa dichiarazione forte c'è una crisi artistica dovuta all'aver ascoltato gruppi come Therion, Theater of Tragedy, Dream Theater, Rhapsody, oltre ai vecchi Iron Maiden, Metallica, Megadeth, Halloween, ecc che gli hanno fatto pensare, per un'estrema modestia, che non avremmo mai raggiunto certe altezze compositive ed esecutive) ed è finita l'avventura (proprio ora che io, finalmente, avevo una strumentazione decente) e P ha appeso al chiodo (in modo figurato) la chitarra e l'ampli.