venerdì 5 febbraio 2016

La Tanto Agognata JEM 77 FP

...segue dal post precedente....

E venne il fatidico giorno in cui potei prelevare la mia eredità... Ancora Grazie Nonno!

Così sono andato da Sannio Music e LEI era ancora lì, non ho avuto bisogno di provarla di nuovo... quando si ha fretta si saltano i preliminari :) .... alla fine me la sono portata a casa per 1600000 lire (comunque, anche a distanza di tempo, soldi ben spesi).


Diciamo qualcosa sulle caratteristiche:
  • chitarra elettrica bolt-on, cioè con manico avvitato al corpo (con piastra);
  • body un pezzo in tiglio americano;
  • profilo del body come le RG (sia le RG che le JEM sono un idea di Steve Vai);
  • manico due pezzi in acero (due pezzi in orizzontale, non in verticale);
  • tastiera in palissandro 24 tasti con intarsi tree of life (credo sia stata una idea di Vai);
  • lunghezza scala 25,5 pollici oppure 648 mm;
  • ponte mobile low pro edge (disegnato da Vai) cromato con leva ad incastro, realizzato dalla Ibanez;
  • lion's claw dietro al ponte;
  • meccaniche cromate, non ricordo le chiavette cosa fossero, credo Ibanez;
  • pickup di marzio paf pro in configurazione H-S-H fucsia;
  • switch a 5 posizioni (megaswitch);
  • monkey grip per una facile maneggevolezza (caratteristica ideata da Vai e presente su tutte le 6 corde fatte dalla ibanez per lui);
  • finitura Flower Pattern (FP)... non saprei dire di che tipo fosse la vernice (nitro?), non mi importava ai tempi;
switch ibanez

Spieghiamo meglio alcuni aspetti:
  • tiglio americano: E' un legno che di solito si trova a buon mercato, è leggero e stabile, senza particolari venature quindi adatto a verniciature coprenti: sonoramente è un legno bilanciato, neutro. Scelta controversa comunque: è molto utilizzato su chitarre di solito più economiche, ma raramente su quelle di fascia alta su cui si preferiscono i legni più pregiati. Gli statunitensi però non lo disprezzano e lo usano anche su quelle, alle volte applicando un top figurato;
  • manico due pezzi: Il manico non è un pezzo intero fino alla paletta ma quasi nei pressi della stessa è possibile vedere un taglio in diagonale (vedere figura sotto): essenzialmente fatto per abbattere i costi nelle produzioni di larga scala risparmiando legno. Io non ho mai avuto problemi e non ho motivo di credere che fosse un problema ma ritengo sia meglio il tipo di manico attuale fatto in pezzi (3, 5) verticali simmetrici rispetto all'asse del manico;
  • tastiera: in palissandro 24 tasti con gli ultimi 5 scallopped. I tasti erano i jambo come su tutte le chitarre metal: una buona tastiera dritta e veloce: bellissimo l'intarsio tree of life, gli ultimi 5 scalopped mi sembrano inutili;
  • ponte: ai tempi il ponte flottante più usato era il Floyd Rose, questo low profile è molto simile tecnicamente, molto stabile (come quello) e più bello da vedere grazie al basso profilo... tutto il sistema teneva ottimamente l'accordatura anche con escursioni esagerate sulla leva;
  • lion's claw: insieme al ponte era una grande accoppiata, permetteva sia di stirare che di allentare le corde di diversi toni;
  • pickup: i paf pro volevano essere la versione high gain degli storici PAF (io questi paf non li ho mai sentiti, quindi non saprei dire) e nel complesso direi che non erano male, anche perchè i pickup veramente potenti dovevano ancora arrivare...
manico due pezzi ibanez

Suonando la JEM, sebbene avessi sempre l'odiato ARIA a transistor come amplificatore ed il pedale Thrash Metal, già mi sentivo un'altro, quasi una rockstar (ma le capacità tecniche e velocistiche non lo erano): il suono era più definito e molto meno rumoroso sia della prima Applause che della Vester. Il primo giorno che l'ho avuta a casa ci ho suonato per 4 ore almeno... è stata comunque una goduria, avrò suonato qualsiasi cosa... solo per vedere come suonava all'orecchio.
La leva era (ed è) una figata, ma sinceramente nel mio stile non ci è mai stato spazio, la usavo per far rumore quando volevo divertirmi in casa e in qualche rara occasione in cui facevano gli scemi con un pezzo... non nell'economia di un pezzo serio o di un assolo perchè ci voleva una modulazione...
Inoltre io nelle prove o nelle rare volte che suonavo dal vivo alla fine usavo sempre il pickup al ponte per esigenze metal e di distorto, non avevo preso in considerazione che ogni tanto, almeno per rendere i puliti più belli, dovevo (potevo) passare a configurazioni diverse (eppure i suoni in posizione 2 e 4 erano molto belli accoppiati al pulito), ma ai tempi non ci pensavo più di tanto... magari con quelle configurazione ci suonavo volentieri a casa quando non mi andava (o non potevo) di suonare distorto; però dovevo già pigiare il pedale per passare dal distorto al pulito o vice versa in meno di un secondo senza andare fuori tempo col pezzo: mi sarei dovuto preoccupare anche di switchare i pickup? Probbabilmente ai tempi non ero in grado di farlo.
Un rimpianto... Non l'ho mai suonata su un amplificatore di livello, solo una volta l'ho attaccata al Marshall JCM 900 da 100 watt di P e ne siamo rimasti tutti un po' delusi... nelle stesse condizioni in cui P ci suonava la sua Les Paul il suono della JEM era particolarmente povero, direi fino sia il pulito che il distorto... il distorto, in particolare, con molti alti e medi e pochi bassi nel complesso poco compresso e nemmeno tanto distorto.


P.S. Purtroppo (meno male!) un video di qualche mia prova con la JEM non ce l'ho ai tempi non si facevano proprio video in casa... non eravamo tutti cameraman e registi... ne si utilizzava internet...

1 commento:

  1. Ho studiato un pochino... :)... ho scoperto che la realizzazione del manico (tagliare in diagonale un pezzo di legno per incollare i due pezzi risultanti in modo tale da ottenere una paletta inclinata) di questa e di tantissime altre chitarre si chiama SCARF JOINT.

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