domenica 13 dicembre 2020

Schecter Custom Shop... Made in Corea

Una sera incontro un vecchio amico chitarrista (E.) che fa musica dal vivo, quella sera, in quel di Apice Vecchio... com'è come non è mi ritrovo con la sua Schecter Custom Shop in spalla a fare delle prove... sono da poco passate le 21, non è ancora il momento per lui di suonare e stava ammazzando il tempo seduto su un divanetto... ma io gli ho offerto un modo migliore per fare la stessa cosa... mogli (mia e sua) permettendo...

Questa chitarra è un'ennesima stratoide... non ne sentivo il bisogno ma ogni marchio vuol proporre la sua, visto che non è difficile venderle, suonano bene, hanno accorgimenti tecnici di rispetto e molti chitarristi non se ne separerebbero mai. E. ne decanta in lungo ed in largo le caratteristiche ed i pregi... Egli dice non la cambierei con una USA, che ho anche avuto, ne con una di liuteria: è perfetta!

Ma vediamone le caratteristiche: questa Schecter Custom Shop presenta una cassa in frassino con top in acero fiammato, manico interamente (neck e tastiera) in acero (se ne possono avere con tastiera in palissandro) e 21 tasti come le stratocaster vintage; la scala è da 25,5 pollici, il capotasto è un GraphTech Ivory Tusq XL (moderno!), il raggio di curvatura è di 12 pollici. Aggiungiamo che ha al ponte un humbucker Schecter Diamond splittabile, e due single coil al centro ed alla tastiera sempre Schecter Diamond, monta un vibrato Wilkinson WV2 stile vintage, meccaniche bloccanti Schecter, ha un tono ed un volume con uno switch a 5 posizioni come ogni stratoide che si rispetti.

Secondo me è una chitarra leggera, non pesa molto ed è pure bilanciata. L'action è regolata ad arte, si vede che E. si serve dal mio stesso liutaio/riparatore, e la vibrazione dello strumento si sente abbastanza sulla pancia. La mano sinistra è discretamente comoda, i tasti credo siano quelli vintage, non mi ci trovo bene però si suona facilmente sia accompagnamenti che ritmiche. Non mi trovo sugli assoli sembra quasi una scalopped... E. se ne meraviglia...

La chitarra è inserita in una pedaliera Mooer GE200 che E. decanta entusiasta come una grande meraviglia economica e poi va direttamente in un mixer. E. mi fa provare con i suoni che ha selezionato per la serata (serata quasi acustica, in trio: lui, una cantante ed un tastierista): un emulazione acustica, un pulito caldo vintage ed un pulito per arpeggio con chorus e leggero delay. I pickup non sono ad alta uscita come quelli che ho avuto in passato su un paio di Schecter possedute... quelli erano forse troppo economici per suonare come si deve, questi suonano bene, caldi, più che squillanti (con questi suoni, eh). Credo che per notare per bene i difetti però ci voglia un vero amplificatore, magari un valvolare... ma di questi tempi...

Una chitarra che merita rispetto, non adatta al mio stile, non mi fa impazzire esteticamente, ma sono gusti.

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