martedì 27 dicembre 2016

Il Mio Setup parte 4

Mi sembra doveroso fare ancora una volta il punto della situazione sul mio setup attuale, siamo a marzo/aprile 2013, l'ultimo setup che ho esposto è questo... direi che sono cambiate delle cose.
Parto con una figura...
schema del mio setup 2013
Pessima direi ma utile per illustrare il mio nuovo setup e purtroppo di meglio non so fare, ma tant'è...

La mia ascia è ancora la Jackson slsmg, inizia ad avere i suoi anni, ma non la cambierei facilmente con altre anche più blasonate... ha un ottimo suono distorto e comunque spesso un suono pulito accettabile lo trovo (qui la mia recensione).
Il primo pedale della catena è il BOSS AB Switch che mi permette di scegliere tra i 2 preamplificatori successivi (in pratica offro due strade possibili al segnale, ma sono alternative l'una all'altra): il primo è l'AMT B1 (il pedale dalla distorsione bella e devastante più economico che c'è in circolazione, mia recensione), il secondo è il SansAmp Tri AC... di cui ho appena scritto...
Dopo i due pre riunisco i due percorsi con il BOSS LS2 (qui la mia recensione) nel quale all'occorenza posso anche regolare i volumi, poi ho da poco inserito un ISP Decimator, un pedale che, come dice la parola, serve a ridurre i rumori di fondo... non l'ho recensito perchè non c'era motivo... l'ho acquistato per quel problema di rumore della pedaliera di cui ho parlato qui... ed ogni tanto sui distorti lo inserisco, ma il meno possibile.
Successivamente ci sono i due favolosi Eventide Pitch Factor (recensito qui e qui) ed Electro Harmonics Hall of Fame (recensito qui)... che mi sdoppiano il segnale in stereo...
Non trovo una fotografia della pedaliera, da qualche parte l'avevo, ma non la trovo (non era un granchè visualmente, in qualche video che vedete nelle recensioni si intravede qualcosa) e non ho mai registrato nulla da mostrare, ma comunque...

Dopo questa catena, la cosa è facile, si va al finale Marshall 20/20 ed alle due casse Mesa Boogie con coni Black Shadow da 200 watt che facevano (e fanno) ottimamente il loro dovere...

giovedì 22 dicembre 2016

SansAmp Tri A.C.

A qualche settimana di distanza dall'acquisto del Marshall EL84 mi rimetto a caccia del Santo Graal... sul mercatinomusicale... dove se no?
Trovo questo pedale SansAmp Tri A.C. che si presenta con caratteristiche veramente interessanti... è un preamp analogico (a transistor) programmabile con 3 switch per altrettante memorie a disposizione ed il suo obiettivo è quello di simulare alcuni tra i più famosi ampli in giro da anni: Mesa Boogie, Marshall, Fender... valvolari... Se ci sono riusciti l'ha progettato e realizzato Mandrake.
Ovviamente, vista la presentazione, mi fiondo a provarlo...

Partiamo da una descrizione estetica...
Ci sono i 3 switch (pedali) per scegliere i suoni in memoria; ci sono i controlli di:
  • alti, 
  • medi,
  • bassi, 
  • drive,
  • volume. 
Poi c'è una levetta a 3 posizioni che dovrebbe permetterci di fare la magia: scegliere tra Tweed, British e Californian la timbrica che vogliamo di volta in volta.
Tech 21 SansAmp TRI-A.C. dalla rete
L'ho comprato quasi subito, dopo una breve prova, convinto che non me ne sarei pentito (purtroppo certe impressioni a caldo non sempre sono durature) con l'intenzione di utilizzarlo per i soliti 3 suoni diversi di cui sento il bisogno per suonare come voglio, senza fare cose complicate:
  1. pulito, 
  2. distorto ritmico, 
  3. distorto solistico.
In posizione British, smanettando un po', si ottengono i classici suoni Marshall-style ma anche i Vox-style vengono benissimo, a detta di qualcuno, ma io questi ultimi non li ho mai studiati. I suoni marshall-style, per come li conosco io, direi che ci sono... siamo sufficientemente vicini a quelli da jcm 900, forse anche da jcm 800, per altri non so... devo confessare la mia ignoranza ancora una volta!
Con la mia Jackson slsmg ed impostazioni di tono quasi neutre si ottengono suoni troppo mediosi (come da un jcm 900 vero), le distorsioni vanno proprio nel solco tracciato dal suddetto che io conosco benissimo: si va da un suono un po' freddino ma pulito (non bello per il pulito anche da Rock/Metal secondo me) ad un suono distorto ed acido da solista veramente cattivella (distorsione quasi al massimo, alti e bassi a circa ore 14, medi ad ore 10)... non ho trovato impostazioni che mi piacessero proprio per la ritmica, anche scavando molto i medi: con la solita impostazione a V estrema si ottiene un suono si durissimo, ma freddo e troppo compresso come con un jcm 900 con davanti un distorsore... non male direi!

La posizione Tweed serve invece per ricreare le sonorità Fenderiane tipo Bassman e simili... anche su questo argomento sono impreparato... non so dire quanto ci sono andati vicini!
Questo non è un timbro che permette di avere distorsioni per me accettabili, ma si ottengono le cose migliori in assoluto, secondo me, dai puliti: puliti quasi cristallini anche con l'EMG 81. Diciamo che con gain basso non è un granchè, un po' fermo, ma con gain da ore 12 in poi le cose migliorano sensibilmente... suono bello pulito e chiaro ma anche abbastanza pastoso... non ha una dinamica da valvolare ed è un po' freddino: si vede che è un transistor!
Altra immagine dalla rete... non trovo qualcuna delle mie
In posizione Californian il nostro pedale, stando a quanto dice il manuale, dovrebbe tirar fuori suoni tipo Mesa Boogie o Fender Twin Reverb ed, a dire il vero, rispetto al British è certamente più medio/bassi oriented e la distorsione risulta essere più compressa, un po' meno adatta alla solista (sempre abbinato alla mia ascia particolare), secondo me, ma buona per la ritmica... ed infatti io mi sono creato il suono per la ritmica... e per un po' ne sono stato soddisfatto.

Ho collegato la chitarra al Tri AC e poi quest ultimo agli effetti successivi... mi pare che in questo periodo la catena prevedeva l'AMT B1, il Boss LS-2 (quindi subito dopo la chitarra c'era il Boss AB Switch per scegliere tra il B1 ed il Tri A.C.), poi il Pitch Factor, l'Hall of Fame e il finale della testata o il Marshall 20/20... ma scriverò più avanti...

Mi dicono che lavora bene anche con pedali overdrive o booster ma io non ho avuto modo di provare questa eventualità finchè l'ho avuto...

Essendo un preamp-simulatore può essere collegato in diretta ad un impianto ed i controlli di toni, volume e drive sono attivi: quando li si muove, la variazione non si sente immediatamente, anche facendo un movimento brusco, il suono cambia gradualmente consentendo, così, di correggere prima di provocare eventuali inneschi e feedback.
il mio Tri A.C.
In generale secondo me le simulazioni degli ampli sono, direi, accettabili... oggi è un prodotto in tutto e per tutto superato, ma... nel complesso per 100/120 euro (usato, che ormai nuovo non si trova) la spesa si può anche fare... è piccolo e leggero e ti da tre suoni che possono certamente piacere ed, in fondo, se vuoi tutti e tre gli ampli originali, prima devi trovarli, ti costeranno non meno di 3000 e poi devi vedere come usarli contemporaneamente... ma attenzione a cosa si sta cercando ed alle aspettative, non si può pretendere tanto da questo Tri A.C... Infatti dopo qualche mese il suo suono transistoroso mi ha stancato, non sono riuscito a farmelo piacere ne nel Marshall EL84 ne nella testatina Pandora... ho preferito tenermi l'AMT B1 (che usavo per la solista) e continuare la ricerca degli altri suoni... la rivendita non è stata difficile...

giovedì 15 dicembre 2016

Eventide Pitch Factor parte 2: i Miei Preferiti

A questo punto posso introdurre il prossimo video fatto con il favoloso Eventide Pitch Factor.
L'ho ottenuto dopo aver girato un paio di volte i preset di fabbrica (in questi casi sono meticoloso: li esploro un paio di volte segnandomi su carta quelli che mi sono piaciuti ed, a distanza di tempo, li riprovo per vedere se comfermo le impressioni precedenti: cerco di farmi un'idea di cosa ci potrei mai fare, se possono servire nel mio sound... ci ho voluto un paio di settimane ma suonicchio circa un ora al giorno, se non meno, non certo a tempo pieno). Alla fine delle due prove ho scelto dei suoni che mi piacevano molto e, per comodità, li ho spostati tutti nelle prime locazioni di memoria dell'aggeggio...
Ed ecco praticamente il video...
Ovviamente ho usato la mia ascia preferita, la Jackson slsmg, prima del PF non ricordo quale preamp ho usato... uno totalmente pulito, mi pare che per le parti distorte ho usato l'AMT B1, ma non ne sono sicuro... sono entrato in mono nel pedale per uscire stereo al Hall of Fame (semplicemente perchè è l'elemento successivo nella catena della mia pedaliera di allora, non vi era motivo per staccarlo, ma non è attivo mai durante questo video) e poi ancora in stereo al Marshall EL84 e poi da lì alle due casse (una è autocostruita, ma non è da meno dell'originale) Mesa Boogie...


I suoni di fabbrica che mi sono piaciuti sono quelli dal banco 1.1 al 16.1, l'ultimo, il 16.2 è uno che ho fatto io.
E' un po' difficile riuscire a leggere tutti i nomi dei suoni sul display del Factor, alcuni sono:
  • Storyteller,
  • H3000 Micro Pitch,
  • Echoes of 910,
  • Classic Crystals,
  • Banjo Strummer,
  • Good Morning Sun,
  • Vai Ballerina,
  • It's Baroque,
  • Wyld Stallion,
  • Nice Chorus,
  • 949 Chorus,
  • Reverse Detune,
  • vari harmonizer con una nota oltre alla tonica,
  • Dark Echo,
  • Reverse Low
a meno di spazi ed altre cosette e se vi serve posso farvene sapere qualcuno in particolare...

Per la maggior parte li utilzzerò sul pulito, per arpeggi, atmosfere o spazialità anche negli accompagnamenti... le armonizzazioni invece con il distorto, come si sente anche nel video... e mi manca ancora qualcosa...


P.S. 2022-12-19: Ho modificato il titolo del video... e l'ho messo sul mio canale ufficiale eliminando il vecchio che non usavo più da anni.

martedì 6 dicembre 2016

Marshall EL84: Finale Valvolare Stereo

Giuro che mi sentivo soddisfatto del mio setup... non era perfetto ma non avvertivo la necessità di un cambio radicale. D'altro canto sentivo parlare di quanto erano interessanti i sistemi a rack... ma erano anche complessi, ed ora non vanno più tanto di moda, ma non ci tenevo più di tanto ad averne uno...
Avevo però la curiosità di provare e sapere come fosse suonare la chitarra in stereo... Italo De Angelis mi ha messo la pulce nell'orecchio tempo fà...  ma io ci ho rimuginato sopra per tanto tempo :)... è un'idea che è maturata dopo lungo tempo.
Girando spesso sul mercatinomusicale alla ricerca del Santo Graal che vuoi, certi finalini si trovano veramente a buon mercato... (GAS) con circa 100 euro ti prendi un finale valvestate, con 150/200 trovi già qualche valvolare... questi Marshall EL84 (il più piccolo della famiglia di finali Marshall) , usati, li trovi a partire da 250 euro fino ai 400... a seconda dell'età e dello stato di conservazione, mentre nuovi li troveresti quasi a 900... una bella differenza. E poi trovi i Mesa ma quelli costano sensibilmente di più, come al solito.
In particolare sul mercatino sono sempre abbastanza numerosi certi Peavey, i Marshall EL84, e qualche altro... si sa i chitarristi sono volubili!
EL84 quasi frontale
E guarda oggi... Però questo è ad un ottimo prezzo!
... guarda domani... Waaoo è qui vicino, potrei andare a vederlo di persona!
... uno ad un certo punto il pensiero se lo fa... Provare non costa nulla!

E' proprio vero l'appetito vien mangiando e la GAS vien guardando... e qualche volta anche ascoltando...

In più io mi sono appena costruito una cassa per accoppiarla alla Mesa Boogie che avevo già da un paio di anni, per cui le due casse che servono per un marchingegno simile le ho già... ho anche il Pitch Factor che in stereo dovrebbe mostrare tutto il suo valore... perchè non provare?

Dopo uno o due tentativi di abboccamento con qualche utente che ne vendeva uno, a marzo 2013 vado a vederne uno a Volpiano... vicino Torino...
EL84, il didietro
Brevemente questo finale ha le seguenti caratteristiche principali:
  • è stereo, con 20 watt per canale, ed è impossibile usarlo in mono;
  • ha 4 valvole finali EL84 (non so di che marca, è difficili da vedere perchè bisognerebbe aprirlo);
  • utilizza anche 3 valvole 12AX7, ma non so in un finale a cosa servono;
  • ha potenziometri di Level e Presence;
  • ha due ingressi: il segnale deve provenire da un pre stereo;
  • presenta due uscite per le casse ad 8 o da 16 ohm.
Io non avevo un pre adatto, l'ho provato lì dal tizio, con la sua attrezzatura e la mia chitarra per poco più di 20 minuti, credo, poi, valutando che il suono stereo era una bella figata (immaginando cosa si può fare con vari multieffetto!), che era piccolo e leggero, aveva un'ottima potenza (sufficientemente bassa) ed il prezzo era interessante, ho deciso di prenderlo senza troppi patemi (in questi casi i sensi di colpa possono essere un'ostacolo).

Ormai è parte integrante di quello che considero essere il mio setup per eccellenza... ho anche altro nel mio setup ed ho diverse cose di cui disfarmi o di cui mi sono già liberato (ho acquistato e venduto altro materiale nel frattempo, ed altro materiale è diventato inutile), ma questo EL84 è ancora oggi il cuore del mio rack (ne parlerò in dettaglio più in la in qualche altro post di questo blog, ci vorrà ancora un po'...).

Videotest?
Non ho dei veri e propri videotest, secondo me non si possono realizzare dei videotest di un finale perchè ci sono altre variabili troppo importanti, quale pre ci metti davanti? Di suo il finale contribuisce in minima parte ad un suono... però avete già sentito questo Marshall nel breve video del TC Electronic Hall of Fame (visibile qui) e da ora in avanti lo sentirete spesso nei miei videotest casalinghi... e comunque specificherò sempre l'attrezzatura utilizzata di volta in volta.

giovedì 1 dicembre 2016

Autocostruzione Chitarra Elettrica parte 4?

Consideriamo che siamo a Gennaio 2013 , a più di un anno dal mio trasferimento forzato di base operativa, e facciamo il punto della situazione sul progetto FaiDaTe che mi sta più a cuore dell'autocostruzione di una bella chitarra elettrica come piace a me:
  1. Ho un blank di mogano khaya veramente splendido di 50 X 35 X 4,6 cm... dimensioni più che sufficiente per realizzare un body per una bolt-on.
  2. Ho acquistato un manico di una vecchia Ibanez RG 550 che è realizzato in acero (scarf jont) e palissandro.
il mio pezzo di mogano
Come ho scritto con l'acquisto del manico pensavo di aver risolto quello che secondo me era il problema più complesso che mi si presentava: il manico stesso. Ma questo acquisto crea un nuovo problema: la mia slsmg non ha il manico così fatto, il manico dovrebbe essere in mogano (continuazione del corpo) con la tastiera in ebano... quindi esco fuori dalle specifiche di progetto. Inoltre, secondo le considerazioni sull'abbinamento dei legni (che si possono trovare qui), un trio simile dovrebbe rendere la chitarra spaventosamente orientata ad enfatizzare i medi... per i Bassi e gli Alti prevedo giorni difficili!... e sul mercato non esistono chitarre con monoblocco in mogano e tastiera in palissandro... qualcuna ha si il body in mogano e la tastiera in palissandro ma ha un top di acero di spessore che va da 1 a 2 cm sul corpo.
Queste considerazioni mi convincono sempre più che quel body e quel manico non possono andare insieme! Ho speso 70 euro per niente?

Inoltre per realizzare una chitarra con ponte fisso devo modificare il manico in modo tale da tappare i fori per le viti del bloccacorde (la RG 550 aveva il ponte lo pro edge dell'Ibanez che è un ponte mobile stile floyd rose e quindi richiede il bloccacorde al capotasto) e mettere un capotasto normale. E questa è una modifica invasiva che altererà irreversibilmente (o quasi) il manico.
particolare manico da modificare
Altro problema, che ho già accennato, non ho più il liutaio-tutor che, bene o male, avevo trovato a Benevento: ho provato a parlare con uno dei liutai che ho conosciuto qui ad Alessandria, V, ed ha detto che non voleva fare questo lavoro per me!

E poi c'è un'altro problema... non ho un luogo adatto al lavoro, ed ho pochi attrezzi, ho:
  • un trapano avvitatore a batteria,
  • una levigatrice abbastanza scadente ma adatta,
  • il Dremel Trio...
Posso certamente comprare carta vetrata, pennelli, colla, lime e raspe.
Mentre servirebbero in più:
  • un luogo ed un piano di lavoro,
  • dei morsetti per gli incollaggi,
  • un trapano a colonna per fare certi fori verticali... costo almeno 150 euro, ma è ingombrante, poi dove lo metto?
  • una fresa manuale buona (il Dremel Trio non è sufficiente)... costo circa 100 euro...
Poi ancora devo scegliere i pickup ed il ponte...

Dopo queste considerazioni ho cominciato a pensare di cambiare progetto non più autocostruzione ma autoassemblaggio... Conservo il pezzo di mogano khaya per tempi migliori e, per ora, compro un body già pronto e poi i restanti pezzi per montarmi una chitarra... e vedere come va! Magari mi faccio un minimo di esperienza.

venerdì 25 novembre 2016

Eventide Pitch Factor parte 1: i Preset di Fabbrica

L'Eventide Pitch Factor è un multieffetto (o quasi) di grande qualità di livello professionale ed è usato dai migliori strumentisti del mondo (chi non lo usa o è perchè non ne ha proprio bisogno o è perchè usa uno dei fratelli maggiori H3000, Eclipse, ecc)... e su questo non ci piove!
Il PF è sopratutto un harmonizer di ottima fattura:
  • è programmabile con 100 suoni interamente personalizzabili
  • è pieno di funzioni interessanti, non solo il pitch shifting che ogni strumentista sogna, ma fornisce anche la possibilità di usarlo come delay (indipendente dal pitch), echo ed altro... 
ma preferisco non dilungarmi oltre con le sue caratteristiche favolose e gli effetti disponibili, basta vedere sul sito ufficiale eventide per soddisfare le proprie curiosità e vado al sodo.
Ho girato un primo video col mio, ormai, solito sistema, in modo amatoriale ma sincero:
  1. fotocamera, non eccezionale (non è una reflex e non vorrei sbagliarmi ma ha 8 anni circa), ma che fa video in fullHD, montata sul treppiedi (questo è veramente un oggetto indispensabile per qualsiasi tipo di video del genere) che punta fisso al soggetto della prova; 
  2. ho usato la mia favolosa Jackson slsmg collegata ad un pre che non ricordo, entro in mono nel PF ed esco in mono al return della mia testatina valvolare Pandora
  3. non è stato fatto alcun lavoro successivo per ripulire video (fosse anche per schiarirlo) o audio (si sente anche la TV che è nell'altra stanza); poi ovviamente ho ridotto l'ingombro del file per pubblicarlo so youtube.
Il video è presto descritto: mi sono fatto un bel giro dei 100 presets forniti dalla fabbrica... un buon punto da cui cominciare no? E' lungo lo so, ma ho suonato solo qualche nota per ogni effetto... considerando una durata del video di quasi 20 minuti alla fine ho dedicato meno di 12 secondi ad ogni suono, non mi sembra tanto per farli solo ascoltare un pochino, e se ci mettiamo anche il tempo per il cambio di patch... Comunque i pochi secondi dedicati ad ogni impostazione prima di tutto sono esemplificativi delle varie funzionalità offerte e poi questi preset sono già pronti e disponibili, magari con pochi ritocchi possono essere utili a molti senza reinventare la ruota.



Faccio notare che c'è il suono favoloso che Steve Vai utilizza in uno dei suoi pezzi storici più famosi Ballerina 12/24... se non è quello poco ci manca (è perchè Vai usava l'H3000) ed il nome datogli dalla casa madre è tutto un programma.
Per cominciare a trattare il pedalozzo suggerisco di guardare i tipi di scale che è possibile impostare per ottenere le armonizzazioni...
Come ho scritto si può usare anche come delay infatti da questo momento in poi io non ho avuto più bisogno del MiniMod Delay... mi è stato sufficiente crearmi dei preset che alla nota originale della chitarra aggiungessero la stessa nota ritardata di qualche decina di millisecondi... a seconda delle necessità... mi pare che arriva a 2 secondi di ritardo...

Tanti dicono che da youtube non si può apprezzare la qualità di un prodotto, ma comunque sappiate che quello che ascoltate è proprio quello che c'è... come ho scritto più volte non ritocco assolutamente niente... poi ripeto per l'ennesima volta: va provato di persona! Sopratutto un prodotto di questa fascia di prezzo... come tutti possono verificare si può trovare nuovo sui 450/500 euro, ed usato magari vicino ai 350... e non sono tanti quelli che lo svendono! Detto questo, per la maggior parte dei portafogli, la spesa va certamente ponderata bene che con nulla si perdono fino a 100 euro... per recuperare tutti i soldi investiti si può solo restituirlo al negoziante con la formula del diritto di recesso perchè trovalo uno che crede che l'hai appena comprato e te ne disfi perchè hai sbagliato acquisto!... che è anche disposto a darteli e che li ha!


P.S. 2022-12-19: Ho modificato il titolo del video... e l'ho messo sul mio canale ufficiale eliminando il vecchio che non usavo più da anni.

martedì 22 novembre 2016

Storia di un attacco di GAS: Eventide Pitch Factor

Fine gennaio 2013...

Alla fine è MIO.... :)... l'Eventide Pitch Factor...

L'ho desiderato tanto... il fatto di avere tra le mani un aggeggio di grande qualità, che per tanto tempo non ho potuto permettermi, già mi stuzzicava e lui prometteva meraviglie, così all'inizio dell'attacco di GAS, il BOSS PS-5 mi sembrava così inadeguato, scarso, povero... eppure fino al mese prima non avevo nulla da chiedere di più... Però qualcosa si è mosso dentro di me... la GAS si è risvegliata!

Però non ero completamente fuori di me e volevo sentire questa meraviglia prima di prenderlo a scatola chiusa... inutile, alle volte, farsi scorpacciate di videotest su youtube, certi sono farlocchi, e, quando va bene, ti puoi solo fare un'idea delle funzionalità che l'oggetto dovrebbe offrire... ma non basta per sapere se fa proprio al caso tuo!...
Ho messo un annuncio CERCA sul mercatinomusicale (Santo MercatinoMusicale!) e un utente compassionevole mi ha invitato nella sua sala prove genovese per sentirlo dal vivo.
pitch factor
A quel punto la curiosità era soddisfatta, ma la GAS saliva vertigginosamente ad almeno 9.0 della scala... Richter? Mercalli? Boh!...Così inizio la caccia nel giro dell'usato...

Un paio di utenti che lo vendevano erano irragiungibili (gli scrivo ma non ricevo risposta), ed uno, dopo il primo contatto, si è dato alla macchia...
Stavo per perdere la testa e compralo nuovo... :O... ed il mio bilancio stava per andare a farsi benedire... finchè non ti trovo un negozio che lo vende online usato... mi fiondo sull'annuncio; li contatto telefonicamente per bloccare il prodotto; pago con bonifico bancario...

La spedizione direi che è avvenuta putualmente, stando alla mail del negoziante che me lo comunicava, ma non mi hanno fornito il codice della spedizione per tracciare il pacco... e poi si lamentano che noi acquistiamo da Thomann, dico io...

Così è cominciata l'attesa... di solito non sono particolarmente impazienta ma stavolta l'attesa è stata snervante e spasmodica...
pitch factor input output ed altro
Arriverà in pochi giorni e sarà tutto mio! 

Arriva domani!...
No, domani no! Dopodomani!...
Nenache dopodomani!
PORCAPUPAZZA!!!

QUINDICI GIORNI di ATTESA!!!!...


Me lo sono sudato ogni giorno... ma alla fine è arrivato ed è MIO!

Due sere ed ho solo finito di farmi il giro dei preset di fabbrica, bisogna sempre dare un orecchio a quello che offre la casa madre... è favoloso... ma mi aspetto ancora molto... Ora mi leggerò il manuale per informarmi sulle potenzialità del aggeggio, ebbene si, ogni tanto bisogna anche leggerle certe cose... e poi inizierò a farci i fatti miei...

Prenderà il posto del BOSS PS-5 ovviamente, il pedalozzo non si offenderà, alla GAS non si comanda!

Il mio... TESSSOOOROOOO!!!

venerdì 18 novembre 2016

Setup: il Problema della Pedaliera Rumorosa

A questo punto la mia pedaliera è pressappoco quella descritta in questo post.
Ho dovuto sostituire l' Electro Harmonix Memory Toy perchè morto e ho aggiunto il TC Electronic Hall of Fame.

Il mio setup presenta un problema: la pedaliera è rumorosa. C'è un fruscio tipo rumore bianco ben ascoltabile e fastidioso, se collego solo chitarra e testata non si pressenta, quindi è dovuto al pedalame. Inoltre sulla chitarra faccio manutenzione dei contatti con lo spray di pulizia ogni 6 mesi più o meno...

La prima cosa che ho fatto è stato prendere superficialmente in esame la qualità dei pedali che avevo, il che mi ha portato ad eliminare definitivamente il Behringher AM 100... ho dovuto sacrificarlo sull'altare del buon suono!... mi sono detto che in fondo lo usavo poco... mi sarei arrangiato senza ed, in tempi migliori, avrei acquistato un'acustica vera: c'è stato già il primo miglioramento!... soprattutto quando attivo, questo pedale aggiungeva rumore che si sentiva palesemente con l'orecchio senza scomodare strumenti di misura che non ho!

Ho preso poi in considerazione l'alimentazione ma l'ho subito esclusa: ho motivo di credere che impianto elettrico di casa, ciabatta stabilizzata ed alimentatore per pedali DC Brick siano esenti da ogni sospetto.
i jack vecchi dismessi
Successivamente sono passato ai cavi jack... e questa è una nota dolente che ho sempre trascurato: ho sempre acquistato i jack quando necessario e possibilmente a buon mercato un po' dove capitava. Mi sono ridotto ad avere 3 cavi per strumento di una certa lunghezza (dai 2 ai 3 metri credo) di dubbia qualità, di diversa età, di diversa marca e provenienza ed una decina di cavetti per pedalame altrettanto mal assortiti, di diversa lunghezza, età, marca e, direi, tutti economici. Avevo già letto che questa è una sezione da non trascurare ma me ne ero fregato, in parte non ci avevo creduto, ma ora, con un'orecchio più allenato, ho deciso di affrontare il problema.
Leggendo un po' quà ed un po' là ho scelto i Quiklok Vitamina C come cavi strumento (tra gli altri li consiglia Luca Colombo), li ho pagati circa 40 euro l'uno (è incredibile quanto possa costare un buon cavo per chitarra... considerando che un jack economico del genere si trova a meno di 10 euro... è tantissimo!... e non è il massimo!).
I vitamina C sono cavi di buona fattura, che trasmettono un segnale di ottima qualità con bassissimo rumore e che enfatizzano leggermente gli alti... li consigliano per Heavy Metal quindi ho fatto una buona scelta!
il nuovo Vitamina C
Poi ho pensato ai cavetti per pedali... i vitamina C corti non erano più in vendita e mi sono orientato sempre sui Quiklok ma sui FPCUNI da 20 cm (un po' corti in realtà... ma ho dovuto farmi bastare questa lunghezza). Li ho pagati circa 11 euro cadauno e ne ho comprati 8 o 10 (considerare che un cavetto economico costa 2/3 euro ancora una volta è una spesa non proprio leggera).

Tutto il cavettume vecchio, scartato, l'ho portato ad un negozio di vendita dell'usato e ci ho pure ricavato qualche euro...
il nuovo FPCUNI
Riassemblando strumento e pedalame con i nuovi cavi ho avvertito un'ulteriore miglioramento sulla questione rumore... ma non ho ancora risolto del tutto il problema... però a questo punto mi sono trovato nella situazione di non sapere dove intervenire o più precisamente di non poter intervenire davvero, perchè se volevo ancora migliorare questo aspetto, mi restava solo da sostituire i pedali di qualità più bassa... e non potevo farlo.... anche considerando che non sapevo con certezza quali fossero, mi servivano sul serio per toglirli e non potevo permettermi di sostituirli... con quali poi?

Il problema si è risolto da solo ed inaspettatamente quando ho tolto tutti i pedali BOSS dalla catena... tolti per puro caso e semplicemente perchè non mi servivano più... un vero esperto come Italo de Angelis mi aveva sempre raccomandato di non usare pedali BOSS ma io non ci credevo...

martedì 15 novembre 2016

Home Recording: Roland Quad Capture

Verso fine 2012 ho deciso che la mia Line6 TonePort UX2 avesse fatto il suo tempo...
Sono uscite delle nuove schede audio di grande qualità a prezzi altamente concorrenziali ed adatti al mio portafoglio... in particolare ho scovato la Roland UA55 Quad Capture.

L'ho acquistata a Milano da Lucky Music pagandola quanto ho pagato anni fa la UX2 più o meno... prezzo molto concorrenziale rispetto ad altri negozi sia fisici sia online.
Ma vediamo le caratteristiche principali (per quelle complete c'è già il sito ufficiale):
  • 2 ingressi combo XLR/TRS dotati di preamplificatori VS sia per microfono che per chitarra/basso;
  • funzione AUTO-SENS per una regolazione ottimale dei livelli di ingresso;
  • alimentazione Phantom, Ground Lift e switch HI-Z;
  • possibilità di utilizzo come Direct Box;
  • ingresso ed uscita MIDI;
  • 2 uscite da 1/4 di pollice bilanciate (casse);
  • uscita per cuffie da 1/4;
  • interfaccia al PC USB 2.0 con led di stato;
  • frequenza di campionamento massima 196 khz (favolosa) a 24 bit di profondità;
  • driver ASIO, WDM and Mac OS X.
  • software Sonar LE e Ableton Live 8.
Da questo momento in poi Sonar LE (dato che ormai sono un vecchio conoscitore di prodotti Cakewalk e mi serve recuperare vecchi progetti) diventa il centro della mia DAW.
Roland Quad Capture frontale
Inutile dire che ritengo di aver fatto un'ottima scelta sopratutto guardando la conversione AD... da questo momento in poi registro sempre a 92 Khz e 16 bit (potrei impostare 24 bit di profondità ma mi sembra che andando poi a convertire ai 16 bit quando si produce l'output audio normale potrei perdere qualcosa, mentre ho letto che il sovracampionamento è sempre da preferire.). Anche se devo ancora sollevare una lamentela per quanto riguarda i driver: non è possible che il massimo che i driver per windows 7 mi consentono sia 92 khz quando ho una scheda che può andare ben oltre (se potessi proverei a sfruttarla ulteriormente, ma non posso).
Ho provato più volte a studiare la fattibilità di un passaggio a Linux ma la scheda in questione non risulta (anche oggi, 2016) supportata dal sistema operativo del pinguino... ed io, sebbene abbia delle conoscenze informatiche ben al di sopra della media, non posso certo scrivermi i driver da solo.

Comunque ritengo di aver fatto un netto passo avanti con l'acquisto di questa scheda... certamente è più moderna ed i suoi convertitori sono superiori a quelli della TonePort; la frequenza di campionamento è ottima (ed è il motivo principale che mi ha convinto a comprarla); a suo tempo ho misurato la latenza con DPC Latency Checker ed ho visto che i dati sono ad un buon livello anche con Windows 7: unico neo la gestione delle schede sonore: l'esterna ed l'interna ogni tanto vanno in conflitto quando avvio SONAR e devo ogni tanto andare a disinstallare la meno performante in Gestione Risorse. E' un problema del BIOS del Vaio che non mi permette di disattivare definitivamente la scheda sonora integrata sulla scheda madre!
Roland Quad Capture retro
Da alcuni mesi ho aggiornato a Windows 10 approfittando dell'offerta Microsoft: è migliorata la gestione delle schede audio e della grafica (quando rilasciano le built però possono sorgere dei problemi installandole) ma sono leggermente peggiorate le prestazioni, da un po' di tempo sto cercando di migliorarle disinstallando tutte le app non necessarie (che sono un botto) e ho distattivato alcuni programmi TSR... ma il guadagno è stato irrisorio e sto ancora provando... Potrei ottenere prestazioni assolutamente migliori con poca fatica se riuscissi a fare in modo di usare la mia DAW esclusivamente per l'Home Recording ma al momento non sono in condizioni di poterlo fare: ho un solo PC e mi serve anche per gestire i miei ipod, tomtom, smartphone vari ed accedere ad internet alla bisogna e quindi l'ho dovuto dotare anche di un antivirus attivo ed aggiornato... per ora non avrei nemmeno lo spazio per una seconda workstation... in futuro mi attrezzerò un PC da usare esclusivamente per la musica che sarà anche fuori rete.


PS: Con Windows 10 l'integrazione tra un PC casalingo e la rete internet è diventata, a mio parere, troppo spinta... io sconsiglio di tenere il PC casalingo con dati preziosi e personali sempre connesso...

venerdì 11 novembre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra: Impressioni

A questo punto mi sembra utile fare delle riflessioni anche se con una sola cassa costruita all'attivo non posso pensare di esser diventato un esperto... ritengo di poter trarre delle conclusioni e degli insegnamenti dalla mia esperienza che possono essere utili ad altri ed a me per successivi progetti.

L'autocostruzione di una cassa per chitarra è un lavoro abbastanza semplice anche per un vero neofita del FaiDaTe come il sottoscritto... e la soddisfazione è quasi sicura, basta prestare la dovuta attenzione nelle fasi topiche per evitare grossi errori. La quantità di lavoro necessaria non è molta. Gli attrezzi richiesti per fare un discreto lavoro sono pochi e si trovano a buon mercato.
  • Il multistrato ed i listelli li tagliano al brico, basta andare con le misure e le quantità;
  • Serve una raspa o lima a grana abbastanza grossa per la smussatura degli angoli e non è detto che al negozio cinese vicino casa ci sia la più economica
  • Carta vetrata... diciamo intorno alla grana 180... 
  • Bomboletta spray del colore che preferite;
  • Serve un trapano avvitatore... 
  • Serve un seghetto alternativo o una piccola fresatrice manuale con il componente che permette di tagliare una forma circolare (non so come si chiama); 
  • Ovviamente colla per legno e uno strumento, uno qualsiasi, per stenderla... io ho usato la spatola morbida da dolci (comprata appositamente) tanto io non sono un pasticciere e non la uso in cucina
  • Sarebbero utili dei morsetti da utilizzare nella fase di incollaggio per mantenere i pezzi ben fermi ed in verticale tra di loro... ma con un po' di inventiva si può usare quasi qualsiasi cosa... 
  • Serve un taglierino e/o delle forbici per tagliare tolex e tela;
  • Per finire prendere viti autofilettanti per legno.
Dal punto di vista realizzativo la parte più complessa è incollare il rivestimento... incollarlo su un solo pezzo piano non è difficile, basta stenderlo e tirarlo bene... è più laborioso applicare il rivestimento sui 4 pezzi che costituiscono il parallelepipedo della cassa (pannelli destro, sinistro, sopra e sotto del mobiletto)...
  • serve tempo, pazienza ed attenzione... 
  • bisogna evitare bolle d'aria e di colla... 
  • stendere bene la colla e stirare ancor meglio il tolex con una qualsiasi pezzo adatto allo scopo dritto e liscio quando è ancora fresca la colla per facilitare il contatto ed eliminare eventuali bolle...
  • mettere la dovuta attenzione anche quando si piegano i lembi del tolex verso l'interno della cassa. 
 Alcune cose non sono necessarie...
  • paraspigoli, 
  • piedini, ma bisogna accontentarsi di tenere la cassa direttamente a terra e non so se può comportare problemi sonori, ma credo di no... ai nostri volumi tipici (non da stadio) l'unica cosa che si muove di quella cassa è il cono... ed è già tanto.
  • tolex stesso o qualsiasi altro tessuto di rivestimento (si può pensare di verniciare tutto a bomboletta spray, 5 passate sono buone).
Poi certo c'è da considerare quanti coni... è chiaro che per un neofita un cono è più che sufficiente, bisogna sempre tener conto delle proprie capacità... una 4 X 12 come prima opera non mi sembra una buona idea...
Uno dei problemi della cassa multicono è la solidità del manufatto: 15 mm possono andar bene per una 1 X 12 ma potrebbero non essere sufficienti per una 4 X 12, io ci sto pensando a realizzare una multicono ma per ora non so dove metterla e cosa farne.

Un altro problema è l'impedenza: la cassa deve matchare con l'impedenza d'uscita del finale dell amplificatore; di solito questa impedenza è ad 8 o 16 ohm, raramente di 4, e non sempre c'è uno switch che permettere di passare dall'una all'altra... ed i coni si vendono, anche essi, con un impedenza di 8 o 16 ohm (a 4 ohm ne ho visti pochi), c'è poi da tener conto del collegamento dei coni se in serie o in parallelo... e questo dipende da qual'è l'impedenza che si vuol ottenere alla fine.
Certo quasi tutto è reversibile, ma nessuno apprezza i ritorni indietro e gli sprechi di tempo e lavoro.
Sarebbe interessante anche realizzare una cassa multicono con coni diversi e vedere cosa viene fuori... oppure una cassa stereo e mono, utlizzabile quindi alla bisogna nelle due configurazioni, ma serve spazio... che non ho...

Poi mi sembra doveroso spendere due parole per quanto riguarda l'ingombro. Le dimensioni del mobile si devono prendere da una cassa nota... è l'unica possibilità per evitare spese per legname inutile... poi certo se uno vuole sperimentare, se i soldi non sono un problema, si usa la fantasia e si va, ma secondo me questo lo può fare chi è del mestiere.

lunedì 7 novembre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra: il Lavoro parte 2

... continua... altre 24 ore di attesa...
Le parti non rivestite del mobiletto le ho verniciate di nero con le bombolette spray (una per 2 o 5 passate basta ed avanza), questo dovrebbe rendere il case più protetto sopratutto dall'umidità che si può formare in certi ambienti, ma nulla vieta che è possibile lasciarle come sono se non si teme per le strutture del manufatto...

Poi si prende uno dei due pezzi di multistrato per realizzare il multi anteriore con il cono: serve tagliare un cerchio più o meno al centro del pannello, a misura per ospitare il cono che andrà avvitato (quindi il buco deve essere più piccolo del cono stesso)...
Il secondo pannello, che ho chiamato il multi frontale, serve per quella specie di telo nero che si usa mettere davanti (anche questo si può acquistare sul mitico Thomann)... non è necessario, che io sappia, ma è certamente un minimo di protezione per il prezioso cono... il cono in vista non lo vedrei bene esteticamente... poi in confronto sarebbe un risparmio irrisorio sia economico che di peso complessivo. Per questo multi frontale ho realizzato un cerchio come prima ma più ampio del raggio del cono di 5 mm per fare in modo che ci andasse comodo.
Tra l'altro a causa dello spessore non nullo del tolex questi due supporti andranno limati di qualche millimetro per entrare nel mobiletto realizzato e tolexato in precedenza.
quasi finito
Infine ancora rivestimento per il pezzetto di multistrato da posizionare a parziale chiusura del lato posteriore, poi ho incollato il pezzo con il jack femmina a questo supporto ed avvitato lo stesso al mobiletto.
Metto i paraspigoli... ulteriore protezione per il custode di un prezioso cono...
Avvito i piedini...
Avvito il multi anteriore e multi frontale sui supporti interne del case (i listelli dell'intelaiatura che ho messo all'inizio anche a questo scopo) con 4 viti da legno belle lunghe... 4/5 cm perchè gli strati da unire sono 3 ed i primi due sono 15 mm ciascuno.
Lavoro finito!

Le due sorelle messe vicine non sono identiche ovviamente...
  1. non ho il logo Mesa, 
  2. ho scelto una maniglia diversa, 
  3. non avevo gli stessi piedini,
  4. e le misure comunque differiscono per qualche millimetro.
Sonoramente non ho strumenti di misura che sono i soli che possono dare un responso certo ma secondo il mio orecchio le due casse suonano uguali ed a me basta.
FINITO... le due sorelle vicine vicine

venerdì 4 novembre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra: il Lavoro parte 1

Il materiale è a casa.
Il lavoro ha portato via delle ore ma non giornate intere... i tempi di attesa sono stati i più lunghi, il lavoro manuale più faticoso è stato ovviamente quello di raspa e carta vetrata...
la maniglia, il vero colpo di genio, più comoda di quella originale
Riassumendo:
Inizio realizzando una cornice rettangolare con i listelli, tagliati secondo le misure ed acquistati al brico, come ho scritto prima, la incollo e primo giorno di attesa... non ricordo i dati precisi occhio che le misure di questa cornice non sono quelle del mobiletto cassa che ho dato prima, quelle sono le misure esterne, invece questa cornice deve essere dimensionata secondo le misure interne... nel mio caso considerando uno spessore del multistrato di 15 mm siamo a 14 X 24 X 34... comodo no?
il cono nel suo scatolo
Poi si incollano i primi 4 pezzi di multistrato (i due laterali + il sopra ed il sotto... diciamo) attorno alla cornice realizzata prima. La cornice sara posizionata a circa 15 mm all'interno del mobiletto dal lato posteriore servirà sia per rinforzarne la struttura che per avvitare il multistrato di dietro dove alloggerò il jack (si vede qualcosa nella figura sottostante). Aggiungo altri 4 pezzi di listello della lunghezza di circa 9 cm posizionato negli spigoli interni del mobiletto sempre per rendere il tutto più forte e per poter utilizzare l'aria offerta da questi sul lato anteriore per avvitare i due pezzi di multistrato anteriore (chiamiamoli per comodità multi anteriore e multi frontale).
una foto della prima fase
Asciugato il tutto (ho usato colla vinilica quindi 24 ore buone di attesa) mi sono dedicato alla parte più faticosa: olio di gomiti, raspa prima, carta vetrata dopo, per arrotondare un pochino i quattro spigoli del mobiletto. Ci ho messo un pomeriggio credo...
In fine ho realizzato i fori per la maniglia col trapano portatile... si possono fare anche alla fine dei lavori. Io ho pensato che fosse più facile in questo momento per prendere le misure su una superficie liscia e usare la matita per segnare i punti.
Poi si passa ad incollare il foglio di tolex.
Il tolex è come un tessuto: è leggermente elastico, lo spessore è trascurabile una delle due dimensioni è fissa, mi sembra 1.7 m, si vende al metro... e non costa proprio poco!... un metro per una cassa come la mia (come si può calcolare facilmente) è più che sufficiente, quindi va tagliato. Considerati i 27 cm della mia cassa, diciamo che ne basta una striscia di 34/35 cm di larghezza, considerato quello che serve per piegarne una parte verso l'interno del mobiletto... non so dare una cifra per la lunghezza, dovrebbe bastare un paio di cm in meno della somma dei lati ma è meglio tagliarla alla fine se si vuol esser sicuri di fare con un solo foglio tutto il rivestimento. Con quello che resta ci si può rivestire un piccolo case come quello di una testata di piccolo wattaggio ed ingombro.
dopo aver incollato il tolex
Per questa fase ho usato la colla vinilica di prima, ma non mi sono trovato molto bene perchè questa era troppo viscosa e non mi riusciva di stenderla per bene, sicuramente ne ho consumata più del dovuto, con una più stendibile avrei ottenuto un risultato migliore ed in minor tempo. Operativamente in questa fase è importante evitare che si formino bolle di tessuto contenenti aria e/o colla:
  1. si mette la colla e la si spalma il più possibile uniformemente sull'aria interessata;
  2. si stende il foglio lentamente e tirandolo leggermente per una decina/quindicina di centimetri;
  3. si usa un listello avanzato (o altro oggetto utile) per passarlo sulla parte di tolex appena stesa a mo di ferro da stiro nella direzione in cui si sta avvolgendo per comprimerlo per bene sul legno e rimuovere appunto eventuali bolle... 
il punto tre si può ripetere anche più volte e può essere necessario anche alzare il tolex e scollarlo per qualche centimetro per favorire il recupero di bolle che si possono essere formate. Occhio al tempo che la colla ci mette per iniziare ad asciugare... di solito 20 minuti...
Inoltre, finito il perimetro, bisogna piegare a mano il tolex dai bordi verso l'interno del case... facendo sempre uso di colla per fissarlo ed ogni tanto un po di tessuto in eccesso va tagliato con forbici e taglierino altrimenti non si riuscirà ad inserire i pezzi successivi.

... continua...

lunedì 24 ottobre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra

Circa 2012... prima dell'evento profetizzato da quei burloni dei Maya...

Poi un giorno ha cominciato a frullarmi in testa l'idea che forse dovevo acquistare tutte e due quelle belle casse Mesa Boogie con cono Electro Voice da 200 watt che non si producevano più...
Chissà come sarebbe l'impatto sonoro del mio sound con 2 casse invece che con una mi dicevo... (di nuovo preda della GAS)
Inoltre queste casse si trovano ancora sul mercatinomusicale al solito prezzo di 300 euro cadauna ma tutti le vendono a coppia ed una io ce l'ho già...
Ed intanto mi prudevano le mani che non vedevano l'ora di mettersi a lavoro su qualcosa di fattibile... la chitarra è ancora in fase di progettazione con i soliti problemi che ha un principiante... per giunta senza attrezzi... e mi è venuta la fregola di menare le mani... in qualche modo. 
Mi dico: E' più facile una cassa!
  1. Incollo insieme un po' di legno, 
  2. metto il tolex o vernicio in qualche modo, 
  3. installo il cono sulla faccia frontale, 
  4. faccio quattro saldature ed il gioco è fatto... 
per sommi capi il progetto è questo!
la mia cassa è moooolto simile a questa Mesa

Il primo problema sono le misure del mobiletto! Non ci vuole niente! Le prendo dalla mia cassa!
Guarda un po', a meno di millimetri, 47 cm di larghezza, 37 cm di altezza, 27 cm di profondità. La regola del 7?

Il secondo problema è sapere quale legno è stato usato! Ho provato ad investigare su internet ma non ho trovato informazioni sicure e tanti affermano che il materiale scelto, che sia multistrato o MDF, non conta poi molto se non sul peso. Misuro anche qui lo spessore della cassa che voglio copiare e scelgo 15 mm (è anche più facile mantenere le misure facendo cifra tonda). Ma quale? Ho pensato al multistrato marino, ma nei brico si trova solo abete... il marino è costoso, bello da vedere ma nessuno ne garantisce la resa sonora. Alla fine mi decido per il multistrato di betulla. Lo ordino online e me lo faccio mandare già tagliato a misura: quattro pezzi per il mobiletto con un piccolo pezzo per il retro (mi interessa half-open) su cui mettere la presa jack più altri 2 pezzi uguali (uno per ospitare il cono ed uno per mettere la retina davanti) per la parte frontale.

Il terzo problema è: quale cono? Non è una cosa tanto banale, gli Electro Voice Black Shadow da 200 watt non si vendono. Trovo però un po' di informazioni ed il diagramma che ne descrive la risposta in frequenza; scopro che in realtà questi coni erano stati personalizzati per la Mesa e che non esisteva un vero modello Black Shadow, probabilmente sono dei coni che normalmente vengono venduti con altro nome. Il catalogo EV offre pochi coni da 12 pollici con una potenza di 200 watt... uno... EVM12L Classic. Ed infatti su qualche forum trovo che EVM12L Classic e Black Shadow sono quasi certamente lo stesso cono; provo anche a confrontare con la massima attenzione le due risposte in frequenza (scarico il data sheet del Classic) e secondo me sono identiche... Decido di acquistarlo.
cono EV Black Shadow
Il matriale ligneo, come ho scritto, l'ho ordinato online, da un tizio che realizza casse esclusivamente in multistrato di betulla.
Il restante su Thomann (mitico negozio per musicisti fornitissimo di ogni cosa) :
  • cono EVM12L Classic: 200 euro di cono, cazzo! Ecco perchè costano tanto quelle casse!
  • piastra jack,
  • jack femmina,
  • tolex nero (questo costicchia al metro eh!),
  • 8 angoli di plastica per casse, 
  • piedini di gomma, 
  • maniglia.
Mi sono serviti anche dei listelli in abete 2cm X 2cm, tagliati a misura come il multistrato al brico, che servono per rafforzare la struttura del mobiletto creando un intelaiatura interna. Serviranno anche per appoggiare ed avvitare il multistrato anteriore con il cono ed il telo ed il pezzo di multistrato posteriore.
Il tutto mi è costato circa 330 euro... e la precisione e la puntualità di Thomann meritano un encomio (ho già scritto che Thomann merita un post celebrativo?)...
cono Electro Voice EVM12L Classic
Devo ammettere che a comprarla usata avrei risparmiato (bastava convincere una dei venditori a mollarne una sola) ma vuoi mettere la soddisfazione?
... continua...

martedì 18 ottobre 2016

ModTone MiniMod Delay

A seguito della inaspettata dipartita del Memory Toy mi sono trovato senza delay...

E' un periodo in cui ho ancora delle velleità di entrare in una band composta da altri esseri umani... tenendo conto che ho cambiato da pochi mesi ambiente e che sono in provincia di Alessandria ho diverse aspettative... e le occasioni in realtà si presentano con discreta frequenza... per cui non voglio restare a lungo senza questo tipo di pedale. Mi serve un pedale analogico simile al defunto con un buon rapporto qualità prezzo... al disotto dei 100 euro.

Dopo una breve ricerca su internet (onnipresente mercatinomusicale compreso) individuo un paio di loro... ed uno dei due si vende a Torino da GuitarShop a circa 55 euro.

Il ModTone Mini-Mod Delay!

Un pedale veramente interessante: circuito analogico e chip digitale, di precisione svizzera a detta dell'azienda produttrice... dicono certi best of both worlds... ma fino ad un certo punto vedremo...
mio ex minimod delay
L'aspetto del pedale è talmente compatto da stare in una mano (facile trovagli spazio in una pedaliera anche se molto congestionata), lo chassis è totalmente in metallo di colorazione nero ed arancio, carino direi ed originalissimo nella forma (può non piacere ovviamente), presenta i soliti ingresso/uscita mono ai lati e la presa per l'alimentazione (sempre rigorosamente 9 volt)... nemmeno ho visto se c'era lo spazio per una batteria in quel pedalino... ma mi dicono che c'è... poi ci sono tre semplici knob per gestire le funzionalità dello stesso... I suddetti tre sono: level, timerepeat... dall'ovvio significato e funzione (riferiti ad un delay).

Farà piacere a tanti sapere che il MiniMod Delay è true bypass!

Il massimo ritardo applicabile con questo pedale è di circa 500 millisecondi... quindi per qualcuno può non essere abbastanza, visto che è facile trovare pedali che possono arrivare almeno ai 2 secondi, ma per me va più che bene. Ricordare anche che, essendo analogico, mano mano che ripete i suoni perde qualcosa sulle alte frequenze...

Secondo me il meglio di se lo da con il level al massimo e poi si gioca sulle ripetizioni ed il tempo chiaramente se uno vuol fare un uso massiccio di delay... io, per la verità, durante l'utilizzo, il level l'ho tenuto a circa la metà se ricordo bene, ma nel mio suono il delay non ha mai fatto da padrone.
Al minimo di tempo e ripetizioni è già molto più di un riverbero (per ottenere una specie di riverbero bisogna tenere il volume molto basso), ed è possibile arrivare a ripetizioni infinite mettendo il potenziometro repeat al massimo.
Comunque il pedale può spaziare dai delay leggeri ed eterei allo slap-back delay tipico del rockabilly, agli echi discretamente spaziali, costruiti con ritardi non molto lunghi però, sempre conservando un suono caldo e vintage. Può creare atmosfere sufficientemente intense a mio avviso.

Io usavo settare il level a circa la metà, il time ad ore 9 ed il repear appena appena accennato per gli assoli che volevo più pieni, poi per alcuni arpeggi alzavo il time a circa ore 12 ritoccavo le ripetizioni ad ore 9 o un pelino sotto e lasciavo l'altro invariato... un uso molto semplice come si può vedere... infatti io oggi non sento il bisogno di un effetto delay dedicato nel mio setup... ma questa è un'altra storia.
mio ex minimod delay
In definitiva questo pedale ha comunque molti pro... ed ovvi contro... I pro sono il prezzo, la costruzione ed il fatto che è analogico. I contro sono che è analogico (può essere sia un pregio che un difetto) ed il tempo di ritardo che per alcuni può essere corto.

Questo buon pedale non è più stato nel mio suono dalla metà del 2013 e purtroppo, prima di venderlo, non avevo pensato di fare un video... quindi questo è quanto! Provarlo in prima persona è sempre il miglior consiglio che si può dare!

giovedì 13 ottobre 2016

In Morte di un Piccolo Pedale

Ed avvenne un fattaccio.... :)...
Un bel giorno senza nessun preavviso il mio pedale delay EH Memory Toy mi ha abbandonato...

Ne danno il triste annunzio il mitico TC Electronic Hall of Fame che lo seguiva nella serie di effetti ed il BOSS PS-5 che lo precedeva... :)

A parte gli scherzi, una sera accendo la mia strumentazione ed inizio a strimpellare, appena attivo il Memory Toy in pochi secondi mi accorgo che il pedale non fa più il suo dovere... sento distintamente solo il segnale pulito, non l'effetto, come se non fosse inserito... Provo a smanettare con i controlli ma la situazione non cambia... mi rendo subito conto che qualcosa non va nello stesso: il fatto che il segnale diretto si sente ma non ci sia effetto mi fa pensare che sia una sciocchezza, sarà saltata una saldatura da qualche parte penso...
Purtroppo da quando sono ad Alessandria non ho ancora trovato contatti di riferimento come un tecnico per l'amplificatore, ed esperti di elettronica che possano essermi utili in un caso come questo... però penso che se riesco a smontare il pedale forse un intervento (a cuore aperto...) risolutore del problema posso metterlo in pratica io con il mio saldatore e le mie scarse competenze... Basta che il danno sia visibile ad occhio nudo...

Apro... E' una cosa proprio nuova per me...
Mai tentato nulla del genere prima...
Ed infatti sono costretto a fermarmi al primo ostacolo: tolte le viti della base e la base stessa (in solidissimo metallo) svito anche le viti che tengono il circuito integrato allo chassis ma non si muove ancora nulla, pensavo che a questo punto il circuito dovesse estrarsi quasi da solo, ma non è così, c'è ancora qualcosa che lo trattiene per bene... provo e riprovo... sono costretto ad ammettere una cosa: non ho la più pallida idea di come si smonti questo pedale! E non vorrei fare ulteriori danni agendo con troppa disinvoltura... Ci vuole un esperto!

Dopo qualche giorno, su consiglio di T di TuttoMusica di Alessandria ho faticosamente trovato un tecnico elettronico! Normalmente costui tratta televisori, sterei e cose simili ma gli affido il mio Toy perchè mi dica che problema è sorto... non ricordo la diagnosi ma alla fine il responso fu che non c'era nulla da fare, sarebbe stato davvero antieconomico... e questi non era un esperto in materia... altri tecnici da consultare non li ho trovati...
Se fossi stato ancora dalle mie parti lo avrei certamente salvato... ma alla fine l'ho venduto sul mercatino, come pedale morto (a pochi euro)...

Mi piace pensare che la persona che lo ha comprato lo abbia riportato in vita (mi aveva assicurato che era questo il suo obiettivo) ed ora il Toy canti ancora in un'altra catena di pedali... lontano da me.

domenica 9 ottobre 2016

The G.A.S. Dilemma

The GAS Dilemma.... :)
This is for all... not only for italians...

 


 I think it could be modified but this is another story....

martedì 4 ottobre 2016

Home Recording & Amp Modelling: PodFarm parte 2

Ora questa seconda parte non può essere proprio una recensione... si basa solo sulle mie reminiscenze, anche scarse per qualcuno, per cui espongo i miei ricordi e le mie impressioni ma rimando un lettore realmente interessato a recensioni più precise ed aggiornate... che un giorno forse potrei anche fare...

Precisazione: mi baso sulle versioni 1.01, 1,12 e 2.0... non ho mai avuto l'ultima versione 2.5...

Ho cominciato con la versione 1.01... L'interfaccia del programma e del plugin è semplice ed esteticamente è fatta discretamente:
  • ogni oggetto è rappresentato graficamente, 
  • si può navigare tra gli elementi facilmente e la costruzione dei suoni è abbastanza intuitiva,
  • permette di disegnare il percorso del segnale con dovizia di particolari, 
  • si possono modificare tutti i parametri di ogni effetto, ampli o altro trascinando la manopola col mouse (come per girare realmente il pot del elemento fisico).
Una funzione molto interessante introdotta per la prima volta da PF, che io sappia, il dual mode è ottima: aumenta la dinamica di un suono e permette di creare due percorsi di segnale separati (ampli, effetti, ecc) per combinarli bilanciandoli e panpottandoli nell'uscita (una mixata...)... spesso ne risulta un suono più corposo rispetto a quanto ottenibile con un solo suono su una linea. E' inoltre possibile utilizzare l'accordatore interno al programma e navigare tra un buon numero di presets pronti per chitarra, basso o voce.

Io ricordo che avevo già trovato dei suoni (tra i presets di fabbrica) che mi andassero bene: qualche pulito ed uno o due distorti prettamente ritmici, poi come ho detto li combinavo con il dual mode, ma non sono mai riuscito a trovarne uno che mi soddisfacesse a pieno per la chitarra solista (questo suono è sempre stato il mio cruccio anche con sistemi reali): non ho trovato un suono ne tra i presets di fabbrica, ne tra qualcuno che avevo scaricato, ne sono riuscito a farmene uno da zero o modificando qualcuno pronto: in realtà non sapevo nemmeno come convenisse agire per costruire da zero un suono con filtri, ampli, effetti... come combinare gli elementi, in che ordine metterli, ecc... per cui i miei pochi tentativi non sono mai giunti a qualcosa di concreto.

Sinceramente oggi non ricordo precisamente come fosse usarlo...  quali fossero i passaggi da compiere per selezionare un preset, modificare un preset ed altro e non mi va di andare a rubare quest'informazione sulla rete... Ricordo che sono passato alla versione successiva, la 1.12 che non era poi molto diversa... e alla 2.0 ma la soddisfazione non è cambiata di molto.

Ricordo che l'ho usato, senza troppa convinzione oltre che a causa del suono solista mancante anche a causa delle simulazioni non sufficientemente naturali per le mie orecchie... poi mi sono deciso a provare qualcos'altro.
Un giorno ho provato Guitar Rig 4 e OVERLOUD TH2... entrambi questi due software erano, a mio avviso, superiori al PodFarm e così ho deciso di passare a Guitar Rig... ed ho disinstallato il programma in questione, per questo ora non posso verificare alcune cose che non ricordo o pubblicare stampe o test sonori...

Comunque questi software di simulazione hanno tutti un pregio/difetto in comune: annullano la chitarra!!! Cioè il suono viene costruito via software e la componente chitarra elettrica sulla quale suoniamo, alla base della catena, diventa molto poco importante, cioè se utilizziamo una chitarra da 200 euro o una da 4000 euro non si sente quasi nessuna differenza, suoneranno quasi uguali in cuffia o nelle casse... questo direi che per chi possiede chitarre di qualità medio/bassa (la maggior parte degli utilizzatori, secondo me) è un pregio ed è un ottimo incentivo ad utilizzarlo; per chi invece ha una chitarra di gran qualità è certamente un difetto ma non è impattante perchè probabilmente può fare a meno di utilizzare questo prodotto, sarà certamente attrezzato per utilizzare i suoi sistemi reali e microfonarli in modo almeno semiprofessionale, oppure potrà utilizzare preamplificatori e filtri con altri prodotti hardware/software un po' più realistici.

Ho visto video sul tubo che mi fanno pensare che la versione 2.5 sia di buon livello... quando avrò tempo, forse lo riprovo, anche se adesso come adesso ho già molti progetti in cantiere...

giovedì 29 settembre 2016

Home Recording & Amp Modelling: PodFarm

Come ho detto mesi fa in pricipio era Gearbox.... per lo meno io ho cominciato usando quello con la mia Line6 TonePort UX2; poi line6 ha messo a disposizione un nuovo prodotto di gran lunga migliore chiamato PodFarm, per noi utilizzatori di schede audio line6 era sicuramente gratis tant'è vero che io l'ho scaricato senza problemi in versione 1.01 credo, più o meno quando è uscito.
Ovviamente c'era, non ricordo se subito o dopo poco tempo, anche una versione a pagamento ma io non l'ho mai provata e, visto che dopo un po', la versione base è stata resa disponibile a tutti non solo ai possessori di schede audio Line6, io ci sono rimasto un po' male constatando che i possessori delle stesse non avrebbero avuto vantaggi particolari.
PF richiedeva:
  • Pentium 4 -1.2GHz o superiore (2.5 GHz o MultiCore raccomandato);
  • Windows XP (SP2 o SP3), sia a 32 che a 64 bit, o Vista (SP1) si a 32 che a 64 bit;
  • 512 MB di RAM (1 GB raccomandati);
  • 1 GB di spazio su hard disk (10 GB raccomandati);
  • risoluzione schermo 1024 x 768;
  • CD-ROM;
  • Porta USB 2.0 libera  (no USB hub);
  • Connessione Internet (ovviamente facoltativa... ma ormai...);
Le sue richieste in fatto di dotazione hardware non erano particolarmente esose, come si conviene per software di cui si vuol favorire la diffusione, e sul mio Acer ci è andato benissimo...

Ma cosa è PodFarm?
PF è un software di simulazione di amplificazione ed effetti per voce, chitarra e basso sia stand alone che un plug‑in per appplicazioni musicali per computer Mac e PC in formato VST, RTAS ed AU.

Questo software aveva un certo numero di  amplificatori, testate, casse ed effetti combinabili per ricavare i propri suoni ed un certo numero di suoni preconfezionati e/o scaricabili (fatti da altri utenti) da internet... Aveva questi amplificatori:
  • 1964 Blackface ‘Lux: assimilabile al Fender Blackface Deluxe Reverb.
  • Brit Gain 18: basato sul Marshall 1974 18 watt combo.
  • 1990 Brit J-800: basato sul Marshall JCM 800.
  • Citrus D-30: Orange AD30TC.
  • 1967 Class A-30 Top Boost: Vox AC30.
  • 1987 Jazz Clean: Roland JC 120.
  • Line 6 Chemical X.
  • Line 6 Insane.
  • Line 6 Piezacoustic 2.
  • Line 6 Spinal Puppet.
  • Line 6 Treadplate.
  • 1968 Plexi Jump Lead: basato su un Marshall Plxi modificato per dare più saturazione.
  • 1968 Plexi Lead 100: Marshall Plexi Super Lead.
  • Power Amp.
  • 1953 Small Tweed: Fender Tweed Deluxe Reverb.
  • 1993 Solo 100 Head: Soldano Slo 100.
  • 2001 Treadplate: basato sulla testata Mesa Boogie Dual Rectifier Solo.
  • Tube Preamp.
  • 1958 Tweed B-Man: Fender Bassman del 58.
Poi c'erano un altrettanto buon numero di casse per chitarra.... non scendo troppo in dettaglio elenco solo quante sono per tipo (numero di coni e dimensione degli stessi):
  • una 1X6 
  • una 1X8 
  • due 1X10, 
  • tre 1X12, 
  • sette 2X12, 
  • due 4X10, 
  • sei 4X12, 
  • una 1X15
Poi forniva qualche ampli e cab solo per basso... ma io non suono il basso... :)... ed alcuni preamplificatori per voce... nel complesso la parte da leone la faceva la chitarra... ovviamente.

Ma continuiamo con gli effetti offerti:

Delay
Analog Delay w/Modulation basato sul Electro-Harmonix Deluxe Memory Man
Tube Echo Echoplex Maestro EP-1 del 1963
Digital Delay delay digitale generico


Effetti di Modulazione
Sine Choruschorus generico
Line 6 Flanger flanger generico
Phaserbasato sul MXR Phase 90
U-Vibebasato sul leggendario Uni-Vibe
Opto Tremolobasato sul circuito tremolo che fu usato su alcuni Fender blackface (come il  Deluxe Reverb del 64 ed il Twin Reverb del 65)
Rotary Drum + Hornbasato sul Leslie 145


Distorsioni, Dinamica e Filtri
Facial Fuzz
Fuzz Pi basato sul EH Big Muff Pi
Screamerbasato sul mitico Tube Screamer Ibanez
Classic Distortionbasato sul ProCo Rat
Bass Overdrive
Bronze Master
Sub Octavesbasato sul Boss OC-2
Female De-Esser filtro generico de-esser per voce feminile
Male De-Esserfiltro generico de-esser per voce maschile
Vetta Comp


Riverberi
Standard Spring
Brite Room
Medium Hall
Cavernous
Slap Plate


Wah
Vetta Wah
Weeper


Altri effetti presenti e non ancora elencati
Gate
Comp (Compressore)
EQ

Per quanto riguarda i riverberi ed i Wha il PF lasciava alquanto a desiderare... non offriva simulazioni di stompbox famosi e ce ne sarebbero... ed anche altri effetti come il chorus ed il flanger non erano particolarmente ricercati... sarà stata un scelta precisa e chiara dell'azienda.

Io ho iniziato ad usarlo non ricordo bene quando... credo nel 2007... e l'ho usato anche per registrare le mie prime idee musicali (che anni dopo ho scoperto esser venute moooooolto male... un giorno le rifarò)... ho proseguito anche quando ho acquistato il nuovo notebook Vaio, continuava a sembrarmi la scelta migliore utilizzando la scheda sonora TonePort UX2, credevo che il programma ne utilizzasse al meglio l'hardware... Ho smesso di usarlo tra il 2011 ed il 2012... ne parlo nel prossimo post.

A proposito: il programma si può aggiornare ed estendere tramite internet, ovviamente, utilizzando l'utility software Line 6 Monkey, un compenente in più che fa sempre comodo.

domenica 25 settembre 2016

TC Electronic Hall of Fame: Prova ed Impressioni

Ho pensato di fare un video! E' sempre utile se l'utente sa come è realizzato... Per i miei scopo, però, troppi video dimostrativi del tubo sono eccessivamente professionali, tanto da diventare non veritieri, secondo me... I miei video sono casalinghi al 100%, non faccio assolutamente niente per migliorarne il suono o il video (neanche saprei :)! [sono un po' scuri, lo so, prima o poi troverò una stanza abbastanza larga e più illuminata!]) ne per coprire gli errori che posso fare suonando: la mia intenzione è mostrare come suona il pedale (in questo caso) schietto: chitarra, pedale, ampli e BASTA. Addirittura riprendo tutto con la mia, ormai vecchia, Lumix FZ35 senza neanche un microfono dedicato (che pure avrei)... uso quello integrato nella lumix... la macchinetta realizza video in fullHD e con un audio buono: suono ed immagini sono già superiori a quello che serve per youtube. Poi lo passo sul PC e lo trasformo in un video meno ingombrante...

Non ho mai esplorato tutte ma proprio tutte le funzionalità del Hall of Fame... qualcosa, ovviamente, ho visto ma sono troppe e poi ho trovato quello che cercavo e mi sono fermato. Io l'ho usato poco, sempre impostato su un leggero riverbero, mode spring, che desse una leggera spazialità (ma non quanto un delay) ed atmosfera a certi suoni, alcuni assoli e molti arpeggi puliti.
Quindi, quando poi ho pensato di fare un video, ho esaminato la possibilità di esplorare per bene le funzionalità che aveva ma ci volevano almeno 20 minuti di girato e chissà quanto tempo precedente di smanettamento, e poi mancavano anche i TonePrint... e quanti ne potrei mettere di questi? Alla fine ho deciso di fare un video semplice e breve, di esempio, non completo ma a mio avviso è utile per far balenare le possibilità di questo fantastico aggeggio ed illustrarne le qualità.
Sono partito con le mie impostazioni preferite ed ho suonato qualche nota in tutte e undici le modalità offerte... il TonePrint mi sono dimenticato :) qual'è... comunque credo che qualcuno possa cominciare a farsi un'idea... ecco il video.


Le mie considerazioni
L'Hall Of Fame è veramente un pedale eccellente per il riverbero con tutto il necessario per la vostra chitarra. Se consideriamo tutte le funzioni di questo dispositivo di TC Electronic dobbiamo dire che l'HOF ha un rapporto qualità prezzo straordinario. Veramente incredibile. A proposito l'ho pagato 120 euro da Lucky Music!
Per quanto riguarda la qualità del suono, l'Hall Of Fame è un degno prodotto TC Electronic, quindi è eccellente. Veramente un pedale molto valido per il riverbero.

A me in generale la tecnologia troppo avanzata nei pedali non piace tanto, mi piace più l'analogico ed il calore, quindi il TonePrint non è che lo volessi proprio a tutti i costi... Ma grazie a quest ultimo si scoprono dei settaggi e dei suoni che non ci si immagina neanche e non sono per niente artificiali. Beh, d'altra parte quelli che creano i suoni per i server della TC sono dei professionisti... e poi offrono un'altra possibilità non da poco: senza sudare si ha il suono di ....

Secondo me un pedale con le possibilità del Hall of Fame ma che si può usare con una sola impostazione per volta è sprecato: come faccio se a me in un pezzo serve un riverbero Spring e nel pezzo dopo un riverbero modulato con altri settaggi? Durante le performance devo modificare i settaggi al volo sul palco? Rischio anche di farli sbagliati visto che si suona sempre di notte e con luce appena appena decente per guardarsi in faccia! Si potrebbe pensare di farlo tramite un computer, un tablet o uno smartphone, sicuramente oggi sarebbe possibile, ma serve una persona dedicata che ci metta la necessaria attenzione per evitare figure di m... ed io preferisco i vecchi sistemi affidabili e collaudati...
Se posso dare un consiglio alla TC, mi piacerebbe che realizzassero un HOF compatibile col protocollo MIDI ed in formato rack (ma questo è facoltativo) con una memoria non inferiore a 100 presets (a me personalmente ne basterebbero anche 10 ma visto che ci siamo...) per dare a noi chitarristi (tradizionalisti) la possibilità di sfruttare l'HOF stesso al meglio...

Poi dopo almeno 4 anni, per l'unica ragione che non poteva entrare nel mio nuovo rig rack totalmente MIDI, l'ho venduto sul mercatino, e mi è dispiaciuto... devo dire che l'ho venduto a razzo a circa la metà del nuovo, questo la dice lunga su quanto sia apprezzato questo pedale in giro.