domenica 31 dicembre 2017

Fender Telecaster Standard Made in Mexico, si ma non mi Piace!

Anche uno come me che non ama certe chitarre che sicuramente hanno fatto la storia ad un certo punto ci ha messo sopra le mani... io in effetti non ho mai apprezzato certe chitarre e non le ha mai desiderate. Infatti non ho mai provato una Telecaster... però com'è, come non è, ad un certo punto, come cultore della 6 corde, una curiosità mi viene: come mai tanti ma proprio tanti non possono farne a meno?
Ed allora eccomi qui, oggi imbraccio una Fender Telecaster messicana e provo a suonarla, da spenta.
E' comoda, non c'è che dire, il peso è quello che ci si aspetterebbe da una fender tele, questa è sia vecchio che nuovo: ha dei single-coil più potenti e cavità schermate, per esempio, e ponte strings-through-body a sei sellette. Le nuove caratteristiche comprendono il manico verniciato, battipenna e controlli color pergamena e logo anni '70. Specifiche:
  • corpo in ontano;
  • manico in acero e profilo modern C;
  • tastiera in acero 21 con tasti medium jumbo;
  • capotasto 42 mm;
  • piastra 4 viti standard;
  • pick up, solo, 2 standard tele single coil;
  • 1 controllo volume, 1 controllo tono, selettore 3 posizioni;
  • ponte 6 sellette standard strings-through-body;
  • battipenna 3 strati bianco, finitura del body nera.
Dico subito che io con un manico simile non mi ci trovo, è simile a quelli delle Schecter, bello cicciotto, e mi sembra che rallenti la mia mano sinistra, inoltre la tastiera ha un radius importante (9,5"), più comoda per gli accompagnamenti in accordo che per lo shreding (ovviamente qualche shreder di un certo livello usa qualcosa del genere ugualmente, se sei veloce, sei veloce con qualsiasi chitarra ma c'è un motivo se praticamente tutti certi chitarristi preferiscono altre chitarre... potendo scegliere).
La posizione da seduto su sgabbello o impiedi è ugualmente comoda... è uno shape comodo... 

A me la Telecaster non è mai piaciuta, esteticamente intendo, non so dire perchè... è inutile appellarsi a questo o quello: non mi piace!

Accendo un ampli... non dico quale... tanto poi si capisce... :)
In questa configurazione con questi pickup da pulita può offrire una gamma di suoni di ogni tipo: in ogni caso si sente fortemente il twang tipico delle telecaster, non mi è difficile trovare un accompagnamento per accordi bello incisivo (tolgo i medi), che ammetto mi piace davvero; non faccio sforzi e trovo pure un suono funkeggiante veramente serio (metto bassi a circa ore 13, medi ad ore 11, alti ad ore 11), Mr V dice che si sente subito che questi pickup sono più potenti dei vintage e di quelli montati sulle telecaster d'annata, anche messicane...
Arpeggi?... sono la mia passione sui puliti, me ne vengono continuamente in tutte le salse tanto che non riesco ad infilarli tutti nei miei pezzi... anche gli arpeggi con questa chitarra vengono bene... i single coil sono perfetti per questo.
Alzo il gain del canale pulito, per pura curiosità, ma non sento nulla che mi piaccia, ovviamente... sono abituato a ben altri suoni, nessun canale pulito mi può colpire per distorsioni...

Passiamo ai suoni distorti e vediamo se la tele riesce ad essere cattivissima...
Provo subito con il gain ad ore 12 ed il pickup al ponte... poi per ottenere una ritmica, che comunque mi risulta troppo fina, devo scavare proprio parecchio con i medi... e devo ammettere che viene un certo Hard Rock vintage style povero in frequenze, secondo me... sia passando al manico, che miscelando i due single coil... è rumoroso e non incisivo. Passo il gain al massimo e la situazione peggiora, diventa quasi ingestibile per il rumore che viene fuori... e niente da fare per la distorsione incisiva che serve per il Metal moderno, ma che vuoi sono solo due single coil?
Provo a passare alla solista e qui mi ci trovo non c'è male... un pelino fino come prima ma il timbro è quello giusto e una chitarra così squillante suona proprio bene con un gain a poco più di ore 13 una buona dose di bassi ed alti non troppo generosi con medi un po scavati ma ad ore 9, note overdriveose e cattivelle, sopratutto definite, diffficile per me però suonarla bene nei primi minuti andando già a 3/4 della mia velocità massima, mi ci devo adattare... ma una volta adattato ho un discreto feeling per i miei passaggi preferiti... capisco perchè comunque molti rockettari come Richie Kotzen l'hanno usata... a proposito ha un action fantastica...

Questo ampli non è il migliore da abbinare alla Telecaster... è un valvolare ma un po' freddino...

Concludo: è solo perchè non mi piace esteticamente che non l'ho mai avuta... neanche in versione economica ma ora ho soddisfatto comunque una curiosità che avevo orami da un po...
Non metto foto stavolta, perchè non ne ho scattata nessuna e non mi va di prenderne una a caso da internet...


P.S.: Per chi non lo avesse capito era un Marshall JCM 900 4101 da 100 watt... che era lì in negozio al Centro Chitarre di Tortona.

domenica 24 dicembre 2017

Peavey ValveKing 212 Combo

Faccio il solito giro senza nulla a pretendere dalle parti di Scavino... non faccio per vantarmi ma vado da quelle parti con una certa regolarità... per uso personale...
Stavolta ho proprio voglia di fare una prova di qualcosa e chiedo gentilmente un'ascia ed uno scudo... emmm... un'elettrica ed un ampli.

Ho scelto una Yamaha RGX 421 che era lì sola soletta e chiedeva di esser un po' ripassata... essendo simile all'ultima chitarra di cui ho parlato mi sembrava una buona idea usarla per provare un ampli che mi ha incuriosito. Ho posato gli occhi su un Peavey Valveking 212 valvolare, ovviamente combo.
Peavey ValveKing 212 dalla rete
L'aggeggio è un bel mobiletto di un certo peso e con una discreta presenza... ha un input left e right sui quali confesso una certa ignoranza, ha due canali, master volume, gestione effetti e dumpng.
Il canale pulito ha controlli per:
  • volume,
  • bassi,
  • medi,
  • alti,
  • chanel boost e bright.
Il canale distorto ha controlli di:
  • volume,
  • gain,
  • bassi,
  • medi,
  • alti,
  • boost gain e volume.
La sezione dumping presenta due controlli in più:
  • resonance,
  • presence.

Inoltre ha il pedale per cambiare canali ed il riverbero incorporato.

Non commento la realizzazione che mi sembra ben degna... accendo...

Cominciamo dal canale Clean: è un pulito del tutto accettabile ben presente e squillante soprattutto col bright, ho trovato un bel suono per arpeggi al quale ho anche aggiunto un discreto riverbero, non esagerate con questo effetto ma usatelo spesso, da spazialità. Manca un po' di chorus per completare... Ho trovato un suono adatto per gli acompagnamenti puliti che mi piace fare pur essendo un metallaro incallito. Credo si possa anche pulire il suono per ottenere un suono Jazz caldo e definito.
Peavey ValveKing 112
Ricordiamoci che è un ampli valvolare ed il pulito non è super cristallino, ma rotondo, un po' aggressivo, ma in assenza di un controllo di gain è un canale praticamente sempre pulito... anche perchè tirare il collo ad un 100 watt è impresa ardua, mooolto ardua.

Passiamo al distorto.
Il distorto non è valvolare, il mio orecchio non è proprio così inguaiato da sentire un suono caldo e prenderlo per freddo, posso concedergli che forse l'ho fatto riscaldare poco... ma io non sono contento del suono che sono riuscito a tirare fuori da questo canale.
Parto con bassa distorsione e gioco con gli equalizzatori trovando soltanto un suono da Hard Rock freddo, secco e fino; provo a regolare il gain a circa ore 12 ottenendo distorsioni di buon livello ma suono non abbastanza rotondo.... e continuo fino al massimo della distorsione, ma il suono che trovo non è così pieno e caldo come quello di un tipico valvolare, per certi versi mi ricorda quello del mio vecchio Marshall JCM 900 quando aveva le Sovtek, ma più distorto e compresso... ed anche come freddezza siamo lì...
Non ho provato il resto perchè mi sono fatto l'idea di sconsigliare questo ampli così com'è... non va bene per chi cerca suoni caldi tipici dei valvolari... almeno con una Yamaha RGX 421...

Concludo:
E' economico, ma troppo potente e non abbastanza valvolare sul distorto per i miei gusti... magari con un ampli max 20 watt (cambiando le valvole e regolando il BIAS...) si può ottenere qualche cosa di meglio.
Ma un buon pulito è un buon pregio in un ampli.

sabato 16 dicembre 2017

Yamaha RGX 421 Pro: parte 2

Passiamo ai suoni distorti di questa bella chitarrina.
Switch della testata sul canale 2 e switch di mode sul Vintage...


Impostazione del gain veramente bassissimo; equalizzatori ad ore 12, come sempre, e volume ad ore quasi 15, credo... Si può sentire che è possibile ottenere un suono veramente pulito, i suoni con lo switch in posizione 2, 3, 4 mi piacciono proprio...
Circa ad 1:33 passo il gain ad ore 9 ed il volume lo abbasso un bel po'... già si può dire che possiamo puntare a suoni superiori al Hard Rock convenzionale, direi quello moderno o Heavy Metal puro, se scaviamo sui medi, come mio solito, il suono diventa già ottimo per compressione e distorsione... una ritmica da puro metallo.
Riequalizziamo in flat e portiamo il gain ad ore 12... gran suono... ora mi limito al solo pickup al ponte; scaviamo ancora sui medi e la ritmica è ancora più tosta e cattiva. A questo livello di distorsione si trovano dei suoni molto belli, da rock cattivo, da Metal e qualcosa in più pure.
A crica 7:00 porto il gain ad ore 15 e l'eq in flat... ritengo che il suono sia distortissimo ma un po' medioso: nelle posizioni 2 e 4 i suoni sono interessanti, non proprio durissimi... mi metto di nuovo con l'eq a V (senza esagerare) e trovo un suono da Thrash Metal veramente tosto... chiaramente così si può fare la ritmica, non la solista se non si è dei vecchi e grezzi thrasher anni 80...
Nell'ultimo minuto provo a mettere la distorsione al massimo, che dire... è paurosa... un po rumorosa ma fa spavento.

Passiamo al secondo modo: Modern.


Partiamo con gain ad ore 9, equalizzazione flat e volume ad ore 11 circa. Si sente un bel suono verò? Come nel caso precedente è già una distorsione sufficiente per Hard Rock moderno che sconfina nel Heavy Metal... la differenza rispetto a prima si sente eh... più medio-bassi... si sentono leggere variazioni cambiando i pickup.
Porto il gain ad ore 12... aumenta la distorsione e la compressioni, il tono è quello: in generale è un po' medioso, per i miei scopi io scaverei un po' sui medi e forse toglierei un pelino di bassi che sono molto presenti... Verso i 3:15 provo una diverse equalizzazione: bassi ad ore 14, medi al minimo ed alti al massimo. Questo è un ottimo suono per la ritmica Metal durissima.
Riporto l'equalizzazione in flat ed aumento il gain ad ore 15. Ancora più distorsione e compressione come ci si aspetta, un po' mediosa... provo l'eq. a V esasperata: un po' rumorosa ma estremamente dura, inascoltabile per la solista, solo ritmiche.
6:50, provo il gain all massimo e l'eq in flat: durissima, compressa e mediosa.
V estrema: che dire? E' dirompente... ritmiche Thrash Metal grandissime ma da regolare un po' meglio... ovviamente si può fare... ma non mi serve, credo di aver illustrato abbastanza le possibilità di questa chitarra.
Come ultima prova abbasso il gain al minimo per vedere si riesco a trovare dei suoni puliti anche col canale distorto, ma non mi danno l'anima, devo dire che mi riesce più difficile di prima ma comunque qualcosa ottengo sopratutto se con il plettro ci vado leggero con le configurazioni di centro 2, 3, 4.

A questo punto tiriamo un po' le somme: la chitarra ha i suoi anni e si trova solo usata intorno ai 200 euro, in base alla conservazione del pezzo: a questo prezzo non si può chiedere niente di più, è ottima sotto ogni punto di vista, tutti i componenti sono accettabili ed è discretamente versatile anche se pensata per il Rock e le sue declinazioni, come ogni Yamaha RGX che si rispetti. I pickup sono di qualità appena accettabile, un po' piatti, come si può ascoltare nei miei video sopratutto sui distorti, sui puliti non saprei dire, non ho l'orecchio abbastanza fino. Per chi decide di farne la sua ascia consiglierei la sostituzione di questi (non per forza tutti e tre) con un set superiore, i migliori Di Marzio, Seymour Duncan, EMG, ecc..., a seconda delle esigenze, così si potrebbero ottenere migliori sfumature, minor rumore di fondo e più versatilità.
Inoltre è una sciocchezza cambiare le corde e, per inciso, ha un action bassissima, non ne ho mai vista una così su chitarre con ponte mobile.

lunedì 11 dicembre 2017

Yamaha RGX 421 Pro: parte 1

Altro giro... altra corsa...
Mi trovo come al solito in giro per guardare chitarre... sono un guardone!
Trovo una chitarra di una certa età, non credo sia la prima volta che ne trovo una del genere al Centro Chitarre di Tortona o altrove, ma stavolta mi è scattato qualcosa. Ho visto, amato, provato e preso la Yamaha RGX 421 Pro, oggetto prodotto nei primi anni 90... quasi 30 anni di vita oggi. Quando ero studente squattrinato, aspirante shreder da quattrosoldi, era uno dei miei desideri segreti, per questo oggi l'ho comprata.

Andiamo, come sempre, alle presentazioni...
E' un'ottima chitarra di produzione giapponese della casa Yamaha con un rapporto qualità prezzo assolutamente invidiabile, non riesco a ricordare quanto costasse nuova, oggi si trova solo usata ed a buon mercato, un vero affare secondo me, prendetela se avete bisogno di un'ascia come questa, non ve ne pentirete.

Ed ora passiamo alle caratteristiche tecniche:
  • Corpo in ontano massello
  • colore verde scuro, metallizzato;
  • manico in acero;
  • tastiera in palissandro, 24 tasti;
  • pickup HSH di produzione Yamaha;
  • switch a 5 vie, come ogni chitarra HSH che si rispetti per una buona versatilità;
  • ponte TRS 101, uno dei migliori ponti su licenza Floyd Rose prodotti per un ottima accordatura e per ogni shreder...
Ed ora passiamo alla mia personale prova fatta come al solito, spartana, in casa, senza fronzoli....
canale pulito della mia testata Pandora e casse Mesa Boogie da 200 watt con i soliti EV Black Shadow...


Come si vede imposto un suono sull'ampli e provo a vedere che ne viene fuori scorrendo lo switch dei pickup.
In sintesi con le configurazioni 2 e 4 dello switch, che ancora una volta ribadisco rappresentano una configurazione con il pickup centrale abbinato ad uno dei due humbucker (4 con l'humbucker al ponte e 2 con quello al manico, se la memoria non mi inganna) si ottengono dei suoni molto belli per arpeggi ed accompagnamento. Secondo me la differenza tra il suono da accompagnamento e quello da arpeggio dovrebbe essere una minore presenza sui medio-alti ed, alle volte, un certo gain in meno.
Invece nelle posizoni estreme dello switch con i soli humbucker pieni, facilmente il suono si sporca un pochino, non lo preferisco, ma posso capire che qualcuno ci possa basare la propria musica... questi humbucker sono ad alta uscita ma nulla di estremo.
L'ultima configurazione, con pickup al centro, il single, non mi dice nulla di che, ma non la reputo e non l'ho ritenuta interessante su nessuna chitarra. Io per i miei scopi utilizzerei la posizione 4.

Nel prossimo post commenterò il suono distorto con ben 2 video...

domenica 3 dicembre 2017

Carvin V3 Micro

A questo punto saltiamo a gennaio 2017...

Al Centro Chitarre di Tortona trovo questa testata che mi interessa da tempo. Non credo di averne bisogno ora, visto che sono attrezzato con un sistema rack di tutto rispetto, ma in passato mi avrebbe fatto comodo e mi aveva incuriosito fin dalla sua uscita nel 2011.
Vista lì tra i vari prodotti ho subito chiesto di provarla... voglio proprio vedere cosa può fare.
E' una testata valvolare a 3 canali indipendenti con tre possibili potenze d'uscita (50, 22 e 7 watt).
Esteticamente si presenta bene, moderna, tutta in metallo, discreto peso e spazio limitatissimo per una buona trasportabilità.
Carvin V3M dalla rete
I tre canali sono ben posizionati dal 1 al 3 da destra a sinistra, tutti è tre hanno gli stessi controlli:
  • drive,
  • volume,
  • bassi,
  • medi
  • alti,
  • presence.
Come sola differenza il canale 1 e 2 hanno il controllo thick/intense. ed il canle 3 bright/soak... lasciano intuire che il canale 3 deve essere quello scelto per il pulito e gli altri 2 per i distorti.
Attacco una chitarrina come la Ibanez RG 470, non ricordo benissimo il modello, ma credo sia proprio la RG 470 e parto a sentirlo a piena potenza ma a volume discreto.

Parto, seguendo il suggerimento, dal canale pulito: imposto lo switch su bright perchè un pulito che si rispetti anche per il Rock duro non può essere che pulitissimo e squillante, secondo me. E' passato un po' di tempo, ma posso dire di aver trovato un suono bello per gli arpeggi... impostando un gain a circa ore 12, volume ad ore 11 ed eq impostato a 12 (bassi), 10 (medi), 12 (alti), presence ad ore 15 con i pickup della chitarra in posizione 2 e 4 che sono le mie preferite per questi casi. Poi per trovare un suono che secondo me andasse bene invece per accompagnamenti puliti ho dovuto modificare un po' i parametri: presence molto più basso, si può anche togliere del tutto, ho provato a mettere il soak ma non mi ha entusiasmato e poi ho accentuato un pò la V dell'equalizzatore... tutto sommato la ritmica di accompagnamento pulita nel Metal è rara, ma per me serve.

Passiamo ai canali distorti...
canale 2, mantengo lo switch della potenza in posizione 50 watt, sinceramente non ci ho pensato a ridurla. Passo la chitarra in posizione 5, pickup al ponte, ed inizio con un impostazione di equalizzatore flat (ore 12), volume ad ore 12 e gain ad ore 9... ritmica Hard Rock un po' mediosa, buona solista... volume un po' alto per gli altri presenti in negozio :). Provo a variare solo l'eq e ridurre un pelino il volume... bassi ore 13, medi ore 11, alti ore 12, volume ore 10... i presenti ringraziano, ma io non sono soddisfatto del suono. Provo a regolare bassi ad ore 14, medi ad ore 10 e alti ad ore 14... un principio di V... il suono inizia ad essere come lo preferisco, un pelino più deciso e compresso, viene già fuori una bella ritmica Hard Rock... e la solista pure ci guadagna.
Allora oso portare il gain ad ore 12 lasciando il resto invariato e trovo la mia ritmica Heavy Metal da Maiden in poi, trovo una bella solista tagliente... bello.
Provo a portare l'eq a V estrema... la ritmica diventa molto grossa ed incisiva, quasi da Thrash Metal, io potrei già utilizzare questa ma a questo punto ci ho preso gusto e provo ad aumentare il gain ad ore 15... mi convinco che questa sarebbe la giusta regolazione per una ritmica taglientissima da vero Thrash Metal. Provo solo per curiosità alzando il gain al massimo... bella distorsione, comunque corposa, e veramente durissima... non mi ricordo se ho utilizzato slo switch... cacchio.
Carvin V3M dalla rete

Passo al canale 1, non volendo approfittare troppo della gentilezza dei ragazzi ho pensato di fare una cosa semplice semplice... imposto canale 2 e 1 in flat e passo tra i due per vedere se sono uguali. Così ho fatto, e posso affermare che i due canali sono assolutamente identici. Quindi si può usare uno dei due indipendentemente per ritmica o solista.

La mia prova è certamente incompleta, non ho provato con i vari settaggi di potenza d'uscita ne con altre chitarre, ma non volevo dare fastidio in negozio, in fondo io non lo avrei comprato...

Pensandoci oggi ritengo sia un prodotto eccellente, di buon prezzo, sopratutto usato sul mercatino, e dovrebbe offrire ogni possibilità ricercata da un chitarrista Rock moderno, invece per generi dal JAZZ al Blues non sono la persona adatta con cui parlare. Io, se avessi una buona attività live, potrei anche considerare l'acquisto, in fondo 3 suoni sono il minimo che mi serve e con quanche effettino magari otterrei anche il resto; devo dire che la mia Pandora ha una distorsione più devastante, ma è meno potente ed ha solo due canali di base... ma ora come ora per l'utilizzo che ne faccio ho già troppe armi nel mio arsenale.

giovedì 23 novembre 2017

Jackson slsmg parte 2: la mia NUOVA Vecchia Ascia

2016...aprile o maggio... un giorno ho di nuovo rivolto certi brutti pensieri alla mia ascia... la Jackson slsmg. Ebbene si, ogni tanto ho pensato di cambiarmela, ed uno dei motivi di questo cambiamento doveva essere il suo colore... la mia elettrica al momento è interamente in nero lucido... so che a tanti non interessa ma io sono malato per i blue accesi ed altri ghirigori... per la mia chitarra dei sogni penso sempre ad un colore particolare... blue trasparente su legno figurato, o blue elettrico coprente, o anche ad una bella aerografia, di quelle che la rendono unica al mondo... una volta ci ho anche provato ma non è andata bene...
Tornando alla mia slsmg qualcosa mi ha sempre impedito di cambiarla... semplicemente perchè non sono mai stato sicuro di trovare una nuova chitarra all'altezza, come feeling, almeno non in Italia ed alle condizioni che voglio io (purtroppo il mercato delle chitarre in Italia è dominato dai soliti 3 o 4 grandi marchi che impediscono l'ingresso di altri). Così un giorno sono andato dal liutaio di Alessandria, V, e gli ho chiesto un preventivo per una riverniciatura. Si trattava di sverniciare almeno il top della mia preferita e poi bisognava considerare... per inciso a me risultava che la slsmg fosse realizzata con un pezzo unico centrale di mogano comprendente manico e sezione ponte e due ali, sempre in mogano, ai lati con camere tonali... Il liutaio mi sconsiglia caldamente di sverniciare tutta la chitarra... sarebbe costato un occhio della testa a me, ben più del valore della chitarra stessa, e sarebbe stata una bella faticata per lui, con un risultato molto incerto. 
Limitandoci al solo top abbiamo considerato queste due possibilità... 
  • la prima opzione prevedeva che il legno sotto lo strato di vernice originale non fosse particolarmente attraente da mostrarlo poi in trasparenza, così da richiedere una riverniciatura coprente del colore che piaceva a me; 
  • la seconda contemplava sempre il caso di un legno non bello da vedere e V proponeva di incollare un top di pochi decimi di millimetri di legno figurato (acero o altro) prima della verniciatura e poi dare il trasparente come piaceva a me. 
Nel caso di applicazione nuovo top di pochi decimi di millimetro e poi verniciatura trasparente mi ha chiesto 350 euro; nel caso più semplice di vernice coprente mi ha chiesto 300 euro...
Io non ho cercato di ottenere uno sconto perchè non sono d'accordo con certi comportamenti di fronte ad un artigiano professionista e mi sono preso del tempo per metter da parte dei soldi.
il mio nuovo body in tutto il suo splendore
Passati un 3 mesi ho ritenuto che fossero maturi i tempi per quel lavoro che tanto desideravo dovremmo essere alla fine di luglio... avevo da parte i soldi necessari... contatto V e prendo appuntamento per portargli la chitarra, gli ricordo il prezzo pattuito e le condizioni e gli lascio la mia ascia...

Dopo una decina di giorni V mi contatta e mi dice "Vieni a vedere, ho finito di sverniciare il top!" Vado e... sorpresa! La chitarra ha già un top, un legno chiaro niente male simile all'acero ma non quello figurato, con venature più tenui, bello comunque da vedere. Al che io ben contento gli mostro dallo smartphone un paio di body di mio gradimento con colore blue vivo trasparente e gli ricordo ancora una volta il prezzo pattuito in questo caso di 300 euro... e allegro e soddisfatto vado a casa mentre l'artigiano si studia la verniciatura...

Dopo un paio di settimane V mi richiama per dirmi che il suo lavoro è finito e me la vado a prendere... ora è più bella, come si vede nell'immagine sopra, un pezzo unico... e suona proprio come prima...

lunedì 20 novembre 2017

Discorso sul Tune-o-Matic

La stragrande maggioranza dei chitarristi che almeno in una parte della loro vita musicale hanno scelto una chitarra elettrica con ponte fisso hanno certamente posseduto un'attrezzo con su installato il famoso ponte TonePros o Tune-o-Matic (abbreviato con TOM) classico...

Questo ponte è installato da sempre sulle famosissime Gibson Les Paul (abbinato ad una stopbar), su molte Carvin (in configurazione corde passanti) e molte altre chitarre anche prestigiose.

il TonePros installato su ogni chitarra...
Quando ho scelto di acquistare una chitarra con ponte fisso non mi sono preoccupato molto di che tipo di ponte montasse, avevo scelto la Jackson slsmg per i pickup potenti ed il corpo in mogano, per la tastiera in ebano 24 tasti e la forma da superstrat aggressiva e moderna... non mi sono interessato d'altro...
In realtà praticamente tutte le chitarre senza leva disponibili sul mercato montavano quel ponte lì...

Poi col tempo ho cominciato a pensare che il TOM non fosse un granchè... mi era un po' antipatico il fatto che il manico fosse inclinato leggermente rispetto al corpo della chitarra e mi domandavo anche il perchè... senza avere una risposta.

Nei miei progetti di chitarre autoassemblate o autocostruite mi sono interessato anche per un nuovo ponte fisso... la prima scelta è caduta sul Gotoh 510 UB dorato... questo ponte ha un discreto peso e si monta realizzando dei fori ad hoc e con una certa difficoltà per un neofita (ma credo sia simile al TonePros, in fondo ha due piloni da ancorare al corpo e basta)... l'ho provato e riprovato e devo dire che suonava bene ma aveva un difetto grave: nel cambiare le corde si rischia di graffiare il body della chitarra ogni volta... conviene toglierlo dal suo alloggiamento, lasciando i perni, ed infilare le corde negli appositi spazi per poi riposizionare il ponte dopo di che collegare le corde alle meccaniche sulla paletta ed accordare. Nel complesso questo ponte non era meglio del TonePros...
TonePros o TOM con StopBar
In seconda battuta ho provato il nuovissimo Shaller-Hannes, ponte migliore del precedente, più bello ed elegante con grandi possibilità di regolazione sia rispetto al Gotoh che rispetto al TOM. Lo shaller-hannes non presenta grosse difficoltà di montaggio (ovviamente si parla di una realizzazione ad hoc) ed offre la possibilità di regolare in altezza le singole corde. Alla fine della fiera devo però dire che non si può affermare che una chitarra con questo ponte suoni meglio di una chitarra con il TOM... e visto il prezzo ben più basso di quest'ultimo...

Dopo una certa esperienza poi mi sono finalmente fatto le dovute domande ed ho trovato le risposte in rete... chiaramente parliamo del TOM abbinato alle corde passanti... l'inclinazione del manico non è assolutamente necessaria ma è stata scelta per migliorare il sustain, idem per l'altezza del ponte rispetto al body ed all'inclinazione delle corde, se fossero più inclinate migliorerebbe ulteriormente il sustain ma si romperebbero più facilmente... il modo di montare questo ponte TOM non è stato scelto assolutamente a caso ed alla fine della fiera fa egregiamente il suo lavoro quanto i migliori e più moderni. Unico punto a favore dello shaller-hannes (che probabilmente è il miglior ponte mai pensato per una chitarra senza leva) è la possibilità di regolare in altezza a piacere ogni singola corda...

Quindi non sottovalutate il TOM...

giovedì 9 novembre 2017

...Schecter C1 Exotic Star Limited Edition: parte 2

Continuiamo con i videotest della Schecter c1 Exotic Star Limited Edition, ancora distorto, Modern sound della mia Pandora...


Impostazioni iniziali gain ad ore 9, bassi, medi ed alti ad ore 12 e volume ad ore 13 circa, provo tutte le possibili configurazioni dei pickup (6 configurazioni possibili): il suono direi che ha sempre una certa pasta di fondo, molto tosta, già da Metal, il bilanciamento delle frequenze è particolarmente spinto verso le basse, medio-basse... alti quasi inesistenti... si può correggere chiaramente con l'equalizzatore...
Secondo giro, modifico solo il gain portandolo ad ore 12: il suono direi che ha più distorsione e compressione, molto tosta, ancora più Metal, il bilanciamento delle frequenze è ancora spinto verso le basse, medio-basse... alti quasi inesistenti... ma io non ho mosso affatto l'equalizzatore....
Terzo giro, modifico ancora il gain portandolo ad ore 15: ancora più tosto da Thrash Metal o Black e Death, non c'è che dire, sicuro una pasta veramente pesante e cupa, per me da correggere con l'aggiunta di alti ma preferisco di no... e lo spiego...
Questo secondo video è abbastanza breve perchè volevo illustrare solo le differenze tra il suono precedente, Vintage, Marshall style diciamo, e questo con impostazione Modern, Mesa Boogie style.

E per finire: suono pulito.


Anche qui si parte da un suono neutro con gain ad ore 9 ed il resto ad ore 12... penso di poter dire che si può ottenere senza sforzo un buon suono pulito senza fronzoli ottimo come base da arricchire a seconda delle necessità con riverbero, chours e delay. Idem anche alzando il gain ad ore 12, il suono è simile al precedente e si arricchisce un po di dinamica.
Porto il gain ad ore 15 ed il suono diventa un po' sporco, almeno nelle posizioni di humbacker pieni, nelle altre secondo me il suono è ancora un pulito interessante per suoni Rock... poi sono gusti.

In generale questa chitarra non mi è piaciuta molto... ritengo che sia ben fatta ma non mi piace la rifinitura, poi avrei preferito un colore meno ricercato e qualche euro in più sui pickup che sono rumorosi e scadenti; ritengo ottimo il sistema con due humbucker switchabili singolarmente con i push-pull, poche chitarre offrono questo di serie... e devo aggiungere che non mi sono trovato bene con il manico che è si lucidissimo e scorrevole ma per la mia mano sinistra è sembrato troppo cicciotto, sarà che sono abituato con manici Jackson/Ibanez... l'ho venduta un mesetto fa...

martedì 31 ottobre 2017

Schecter C1 Exotic Star Limited Edition: parte 1

Verso maggio 2016 mi sono fatto un'altra chitarra elettrica... non sto a dire come ne sono venuto in possesso, l'ho pagata circa 400 euro...
Questa volta si tratta della Schecter C1 Exotic Star Limited Edition, un nome troppo lungo per ogni chitarra ma tant'è... è di produzione coreana... per cui il limited edition per me non è appropriato, forse volevano far capire che ci hanno veramente messo il pensiero a farla bene... ma per me non ci sta.

Una chitarra particolarmente curata sotto il profilo estetico, il top della produzione coreana di casa Schecter, che credo nuova dovesse costare intorno ai 700 euro, ma è solo una mia ipotesi... ma già quando l'ho comprata io non sono riuscito a sapere quanto costasse effettivamente nuova e si trovava raramente usata; credo che non abbia venduto molto in Italia forse a causa della colorazione particolare.
collage di immagini fatto da me della mia chitarra
L'esemplare che ho preso io era in condizioni estetiche perfette, veramente non c'era un graffio, c'erano ancora le plastiche trasparenti sui pickup e tutto era in condizioni da nuova.
Ma andiamola a presentarla nelle sue caratteristiche:
  • è una superstrat bella massiccia 
  • con corpo in mogano pesante e solido;
  • top in acero figurato;
  • binding crema... ovunque;
  • manico in mogano 3 pezzi;
  • tastiera in ebano con la losanga exotic star al dodicesimo tasto, unico elemento di colore su una tastiera bella nera che fa sempre la sua figura;
  • 24 tasti;
  • meccaniche Grover, ottime, cromate;
  • pickup Super Rockit di produzione economica;
  • ponte tune o matic, discreto... 
  • ha due potenziometri push pull per il volume e per splittare i pickup;
  • un potenziometro per il tono;
  • uno switch a tre posizioni per 6 suoni ottenibili 
  • e grazie ai volumi separati può dare infinite variazioni e sfumature. 
  • A proposito è in livrea snow leopard lucida, anzi lucidissima.
Le recensioni di musiciansfriend e chorder, tra gli altri, sono ottime.
Io l'ho presa per sperimentare... ma partiamo con il primo videotest dei miei...
Tanto per cambiare suono distorto, vintage sound sulla mia Pandora...


Impostazioni iniziali: gain ad ore 9, bassi, medi ed alti ad ore 12 e volume ad ore 13 circa, provo tutte le possibilità di pickup (6 configurazioni possibili): suono aperto da Rock/Hard Rock, bello presente, non dinamico direi ed un po' metallico... nessuna delle 6 possibilità offre sfumature interessanti.
Porto il gain ad ore 12 ed il suono migliora un po' più dinamico si ingrossa e diventa più Metal, rimane un pelo aperto sui medio-alti secondo me ma potrei già ritenerlo accettabile, esplorando le varie possibilità con i pickup ci sono come sempre variazioni troppo piccole per me.
Porto il gain ad ore 15 e la distorsione, come sempre con questa testatina, diventa devastante... compressione e cupezza da Thrash Metal e generi simili... troppo poco dai pickup... come nei casi precedenti.
Mi sono limitato a mantenere l'equalizzazione sempre sul neutro e credo sia sufficiente per far capire le potenzialità di questa chitarra su un canale distorto... poi si può aggiustare con l'equalizzatore ed ogniuno può trovare il suo suono....
Provo a portare l'equalizzatore a V estrema... bassi al massimo, medi al minimo ed alti al massimo... non ho mai sentito tanta distorsione, quasi... :) forse i miei EMG sono un pelino più potenti ma questi non scherzano a potenza pura...

A questo punto mi fermo un po'... continuo in un altro post... a breve.

lunedì 23 ottobre 2017

BOSS micro BR-80 parte 2 e Dolenti Note

Continuiamo dal post precedente... il BOSS micro BR-80... e continuiamo con un altro video, ovvero la parte due...

Clean Theater, pulito che strizza l'occhio ai mitici Dream Theater di Images and Words, a mio parere; Higain Metal, ritmica Metal di ottimo livello; Chorus Twin, un altro suono clean da tenere in considerazione; Wing Ballad, bellino eh?; Fuzz Boost; Smooth Lead, anche questo per i miei gusti sarebbe utile ; Deep Ambience, bel pulito ancora; Modern Studio, ancora un lead bello; Summer Clean, un pulito ancora convincente; Fuzz Echo; Spacy Delay, non male; Spacy Flange, ancora meglio, tra questo e quello precedente preferisco questo è più divertente; Clean Solo, un pulito bello ma che in seconda analisi potrei anche eliminare; Country Meister, altro pulito che mi potrebbe tornare utile, vuol strizzare l'occhio ad un suono più acustico; Stack Solo, lo vedo bene in assoli lenti su ballad e cose simile (come Wing Ballad); Driven Rock, altra ritmica HM molto incisiva a mio avviso.

In conclusione diversi suoni secondo me sono ottimi... i puliti su tutto... i distorti se ne possono trovare 4 o 5 che non sono affatto male che userei volentieri ed alcuni (quelli utente) si potrebbero modificare a piacimento... probabilmente se potessi utilizzarlo come voglio avrei grandi difficoltà a restringere il novero dei miei suoni preferiti a 2 soli puliti 1 distorto ritmico e 2 distorti solista come ultimamente mi sembra utile fare... alla fine credo che riuscirei a restringere il campo ad una decina o poco più... ma se potessi usarlo come voglio...

Ha difetti?
Ovviamente si... per me:
  1. io non ho bisogno di 160 suoni tra cui suoni per basso e voce... tante categorie le potrei eliminare interamente senza problemi oppure potrei spostare quelli che mi piacciono in certe posizioni vicine rendendo più snella la ricerca del suono che preferisco di volta in volta, ma questo non è possibile e così ho 25 suoni belli e 135 suoni per me inutili mischiati tra di loro e nessuna scorciatoia per passare da uno all'altro, un bel fastidio;
  2. diverse track non si possono eliminare nemmeno se si hanno problemi di spazio; 
  3. non è possibile cambiare suoni in tempo reale senza togliere le mani dalla chitarra, devi per forza fermarti e usare il suo cursore per passare ad un altro suono, che magari è anche un po' lontanuccio e questo ti rovina tutto il divertimento del provare un proprio pezzo che presenta cambi di suono, se ci fosse una pedaliera collegabile via usb e programmabile sarebbe molto più piacevole ed aprirebbe un mondo di nuovi utilizzi ma pare che alla Roland questo non interessi;
  4. ha un programma di gestione via PC veramente misero.
BOSS micro BR-80 viste laterali ingressi/uscite
Ho contattato il supporto Roland (per chi non lo sapesse BOSS e Roland da un po' sono un'unica grande famiglia dove Roland è il capofamiglia) per sapere se ci fosse un modo per estendere l'utilizzo di questo oggetto (pensa alla comodità di portartelo in sala prove o al prossimo concerto e collegarlo direttamente al mixer) ma pare che non si possa fare, è stato pensato per un utilizzo esclusivamente e rigidamente casalingo per registrare, esercitarsi o realizzare brani...
Ovviamente, da cliente strumentista di lunga data e quindi esigente, non sono soddisfatto, se penso che l'ADA MP1, un prodotto degli anni 80, è programmabile via MIDI e ti permette di modificare tutti i suoni ed, all'occorrenza, di ripristinare i preset di fabbrica senza nessun problema... mi incazzo proprio... che ci vuole oggi per realizzare un'unità MIDI esterna collegabile via USB o una vera e propria pedaliera USB e prevedere un aggiornamento del firmware per pilotare l'unità centrale?

A causa dei difetti 1 e 3 credo proprio che mi disferò di questo microBR-80 per acquistare una più tradizionale pedaliera digitale... e non è detto che sia Roland/BOSS... il mare è pieno di pesci...

giovedì 19 ottobre 2017

BOSS micro BR-80... parte 1

Più o meno ad inizio 2016 ho scoperto una mia necessità nuova... non sempre posso accendere l'amplificatore o il PC per suonare la chitarra elettrica, spesso dopo le 20/21 nel mio piccolo appartamentino in condominio ad Alessandria preferisco non disturbare i miei vicini ed approfittare della loro pazienza... suonicchio un po' lo strumento spento, magari seduto su letto mentre guardo la TV... A lungo andare questo comportamente non è divertente ne realmente utile, quasi non mi sento mentre suono visto che guardo anche la TV e che senso ha la chitarra elettrica da spenta... e se uno volesse anche provare/ripassare i suoi pezzi, gli assoli, ecc?
A questo problema si può ovviare con molte pedaliere digitali oggi in commercio e non solo... si attacca la chitarra alla pedaliera o altro e si utilizzano le cuffie... io ho anche delle cuffie discrete, le AKG K141... acquistate un bel po' di tempo fa...
BOSS micro BR-80 dalla rete
Gironzolando su internet e cercando qualcosa di moolto leggero, più piccolo e leggero possibile, mi imbatto in questo BOSS microBR 80, un oggetto piccolo e moolto leggero, ti entra nella tasca posteriore dei jeans ed ha diverse funzionalità interessanti.
  1. Prima di tutto è un (micro) recorder ad 8 tracce... cioè puoi registrare fino ad 8 tracce per mettere insieme un brano, il tutto sulla memoria interna (funzione MTR) ed è corredato di pattern ritimici per batteria e basso... con campionamento a 16 bit e 44,1 Mhz... ed io personalmente preferisco lavorare e faticare un po' di più con la mia DAW più performante.
  2. Poi puoi importare ed esportare brani dal PC (in mp3 o wave), quindi puoi prelevare dei brani che hai composto o i tuoi brani preferiti e suonarci sopra (in modalità eBand). Ovviamente puoi anche suonare una parte e registrarla per poi usarla come backing track per esercitarti.
  3. Puoi registrare live una band col microfono stereo integrato (con funzione Live Rec)... questa non l'ho mai provata, mi fido che sia buona.
Dulcis in fundo ha il motore di simulazione COSM con un buon set effetti e 120 suoni pronti per ogni categoria musicale.
Questo oggetto può esser utilizzato da chitarristi, bassisti e cantanti... non c'è che dire è un bel oggettino, non costa molto ed ha molte buone funzionalità. Ovviamente l'ho acquistato, più o meno a marzo 2016...

Andiamo a parlare del video che ho fatto... vedere descrizione dello stesso per sapere con quali strumenti è stato fatto.
Visto che ho realizzato un video lungo ho pensato di spezzarlo in due e spezzerò in due anche questo post... questi non sono tutti i suoni, sono solo quelli che mi piacciono o che mi sembrano interessanti, da questi credo se ne possano estrapolare max 20 che sono molto ma molto utili nei generi del Heavy Metal... ma più che altro vediamo quelli che mi sono piaciuti.


Ci sono suoni di ogni tipo sia in questo che nell'altro video... mi limiterò ad un elenco con un brevissimo commento personale quà e la perchè il resto ve lo possono dire le vostre orecchie.
Parto con un buon suono clean senza pretese, Fat Clean; poi un suono simile ma con un po' di effetto, Jc Chorus... ancora un suono pulito... caldo, Warm Clean; poi Spy Clean... poi il primo suono distorto solista, Stack Lead; poi ancora clean, Clean Delay; poi Deep Highway, bel suono lead molto effettato; JB Lead; Erupting; Texas Riff, il primo suono da ritmica; Tone Journey, altra solista; Metal Cat, secondo suono buono per ritmica; Chorus Lead; Ms Riff, per una ritmica Rock/Hard Rock niente male; More Than Lead; Broken Dime, per una ritmica molto compressa (non è che per caso ci volevate far pensare a Dimebag?); Effected Q; Modern Higain.

La prima parte finisce qui, continuiamo nel prossimo post...

giovedì 12 ottobre 2017

Il Mio Setup parte 6

A questo punto mi serve trarre le somme sul mio setup, ora cambia radicalmente... e al momento è definitivo dal febbraio 2016...

Siamo rimasti al setup n 5, se vi va di saperne di più e non lo avete già fatto leggetevi il post, sono 5 minuti, nemmeno...

Ora con l'acquisto del ADA MP1 (di cui ho parlato ieri) ho deciso che questo oggetto sarà il cuore del mio nuovo setup:
  • smantello la pedaliera di prima,
  • compro un nuovo rack case da 4 unità perchè quello che ho, da 2, non basta più,
  • compro anche un carrello estraente della Adam Hall da inserire nel case.
Dopo aver ricevuto gli oggetti di cui sopra inizio a montarli... è stato molto complicato montare il carrello... d'apprima sembrava non andarci, poi dovevo regolare le viti interne quando era già dentro... non so quanto ho bestemmiato, ma alla fine ce l'ho fatta.
Poi:
  • inserisco l'ADA MP1 nel rack;
  • inserisco nel rack anche l'Eventide Pitch Factor, ovviamente sul carrello estraente (dove sarà più comodo accedervi);
  • inserisco il finale Marshall EL84.
A questo punto i collegamenti sono banali ma è meglio specificare:
  • la regina di questo setup è la mia ormai storica Jackson slsmg,
  • inserisco la chitarra direttamente nel MP1,
  • le uscite stereo del preamplificatore vanno nel Pitch Factor (altro punto fermo del mio setup da diversi anni),
  • dal P.F. vado nel finale Marshall EL84 che ormai posseggo dal 2013,
  • e poi ovviamente le due casse gemelle da 200 watt...
Dimenticavo, ho preso anche un'adeguata pedaliera MIDI, la RFX Midibuddy, con la quale potrò pilotare il tutto, mi basta solo programmarla e programmare i suoni del preamplificatore e del pitch factor in modo da corrispondere al giusto segnale MIDI Program Change della pedaliera. La Midibuddy è una pedaliera semplice, solida e leggera, non ha diverse funzionalità del protocollo midi, per esempio non si può attivare un effetto in un suono, si può solo cambiare suono interamente (con un PC) ma è il minimo sindacale, con 128 suoni da un lato e 100 dall'altro non credo che avrò problemi... e l'ho pagata poco. Pigio un pedale ed automaticamente si seleziona il giusto suono sul preamp e sul pitch factor... e quest'è!

Non so se in tanti possono reputarlo interessante ma eccovi un video dei 28 suoni che ho scelto per il mio setup attuale.

P.S. Ho smantellato la vecchia pedaliera ma mi sono tenuto il mitico AMT B1, mi è sempre piaciuto molto ed ho ritenuto che valesse molto più di quanto fosse vendibile usato, ci giocherò qualche volta ma non lo vendo. C'è anche stato uno che mi ha chiesto se glielo vendevo ma ho detto di no.

venerdì 6 ottobre 2017

ADA MP1: il Futuro è nel Passato!

Ritorno un po' ai miei ricordi... ma non si parla di decenni fa... siamo a febbraio 2016 più o meno (già scrivevo questo blog)...

Suono poco con la band ma ho un setup che ho studiato per questo (ed in casa), costruito negli anni (ormai decenni) di vari tentativi alla ricerca del suono... e sono sempre in preda alla GAS...
Un giorno di febbraio, appunto, trovo un tizio che si vende un preamplificatore ADA MP1 ad un ottimo prezzo e mi dico andiamo a vedere come suona! Non ho veramente intenzione di comprarlo, non so nemmeno cosa aspettarmi e non ho mai avuto nulla del genere... certo non sono ancora soddisfatto del mio setup, ma sono ad un punto che è diametralmente opposto a quello che comporta l'aquisto di un aggeggio come l'ADA MP1... anche se ho il Marshall EL84... Sono ancora confidente che la strada che ho intrapreso di una valigetta leggera di pedalini pre, looper, ecc collegata al finale ed a due casse per un suono quasi stereo sia quella migliore...

Comunque vado a Genova (il tizio, M, è di Genova ed ha lì la saletta con gli strumenti)...
Ma andiamo ad elencare giustamente le voluttuose caratteristiche di questo prodotto:
  • è un preamplificatore valvolare a rack (occupa un unità) degli anni 80 (in quegli anni e nei successivi lo hanno posseduto ed utilizzato praticamente tutti i chitarristi Rock, Hard Rock, Metal del mondo);
  • ha 128 memorie programmabili e richiamabili via MIDI;
  • si può usare in mono o in stereo; 
  • ha emulazione di cab per collegarlo ad unità che non siano un finale;
  • ha tre configurazioni di suono (pulito valvolare, distorto valvolare, solid state);
  • ha due distorsioni distinte (che si sommano nel suono finale diciamo) che vanno da 0 a 10;
  • ha master generale d'uscita e master gain (è un volume in questi casi) per ogni effetto;
  • ha alti, medi e bassi regolabili (ovvio);
  • ha un loop effetti inseribile o meno;
  • ha un chorus di buon livello (negli anni 80 si usava molto per i soli).
Si presenta bene per i suoi anni...
Io l'ho provato a buon volume non con la mia strumentazione, ma mi è piaciuto, è stato amore al primo ascolto, anche per il prezzo... ci ho dovuto pensare su qualche minuto ma me lo sono portato a casa... mi sono detto vorrà dire che smantellerò la pedaliera (la GAS) e ricomincerò a cercare i suoni d'accapo, ma sai che figata...così ho iniziato a studiarmelo un po'... ho anche dato una scorsa al manuale.
Non ci dedicavo molto tempo... diciamo due ore a settimana se andava bene, così ci ho messo dei mesi per individuare dei suoni perfetti per me, ma ne ho trovati... 5 suoni base... un pulito da accompagnamento, un pulito per arpeggi più squillante del precedente, una distorta potente per ritmica, una distorta leggera (leggera per un metallaro) ed una distorta spinta e tagliente... i cinque li potete ascoltare nel seguente video...

 

Due mesi fa ho avuto un problemino: si è scaricata la batteria interna e mi ha perso tutti i miei suoni, non avevo ancora fatto il backup (si, l'MP1 è gestibile anche col PC... il programma, MIDI-OX, è spartanissimo perchè lavora col protocollo MIDI ma è un miracolo che un aggeggio pensato negli anni 80 permetta questo con un PC del 2017) di questi quindi li ho persi sul serio.
Sostituita la batteria da un tecnico, ho anche fatto fare una modifica che facilita questo compito in futuro, ma ho dovuto ricominciare a farmi i miei suoni... ovviamente non sono partito da zero, più o meno sapevo come li avevo fatti per cui in pochi giorni li ho ricostruiti, poi li ho ascoltati e riascoltati per qualche aggiustamento ed almeno per il mio orecchio sono quelli.

Questo pre mi piace sempre di più... alle volte mi dico vedi un po' cosa sono riusciti a fare negli anni 80! Il tuo futuro è nel passato!
Quando è stato realizzato costava veramente un bel po'... non so quanto... ma oggi se ne trovano ancora tanti in giro ed a prezzo veramente conveniente 200/250 euro...
Oggi (sono quasi 2 anni che l'ho acquistato) è ancora l'elemento principale del mio setup e non prevedo a breve la sua sostituzione.

domenica 1 ottobre 2017

Ibanez Thrash Metal parte 2: Prova del Pedale Fantasma

Come anticipato molto più di un anno fa, in questo post, l'Ibanez TM-5 è magicamente tornato a casa mia... ho anche potuto appurare che tutto sommato è abile ed arruolabile...

E' passato un bel po' di tempo, più di quanto avessi preventivato, tra una cosa e l'altra... ho realizzato dei video già alcuni mesi fa ma poi ho pensato di metterlo a questo punto...

Partiamo...
Il pedale è collegato in ingresso alla testata Pandora solita e poi una cassa (o due non mi ricordo). La chitarra è la Jackson slsmg.


Utilizzo il pickup al ponte, l'EMG 81... il video è quello qui sopra...
Accendo il pedale e parto con livello ad ore 12, tono ad ore 12 e distorsione ad ore 9: sono sicuro che tutti potranno ritenersi d'accordo con me, questo suono è un po'sporco da Rock puro anche Southern... ma chiaramente non è di mio gradimento...
Porto subito la distorsione ad ore 12... e questo mi pare un buon suono da Rock spinto o Hard Rock, senza fronzoli. Cosa aggiungere di più?
Porto la distorsione ad ore 15... ed ecco un bel suono Heavy Metal senza pretese particolari ma molto incisivo, non è male sia per la ritmica che per una solista... in fondo è impostato in modo neutro...
Raggiungo subito il massimo della distro... cambia ma non di molto... siamo sempre lì: devo dire che non mi dispiace affatto anche a distanza di tanti anni.
Adesso provo a portare il tono a circa ore 9 (circa 3:24) e si sente una variazione non eccessiva, ha leggermente aumentato i bassi, mi piace.
Porto il tono ad ore 15... e certo l'escursione ora è più ampia di prima, pure questo suono mi aggrada abbastanza.
Porto il tono al massimo... questa credo sia l'impostazione che usavo tanti e tanti anni fa con la band... è certamente una buonissima distorsione da Metal, considerando il tutto... ma ora come ora non la preferisco.
Nell'ultimo minutino provo a vedere se con distorsione bassa e volume alto si ottiene qualcosa di simile ad un booster... ma credo che così com'è il pedale non si presti ad un simile uso.

In conclusione il pedale è un po' rumoroso, prossimamente proverò a farlo visitare per vedere se si può migliorare qualcosa... penso di tenerlo, più che altro per un valore simbolico e poi perchè non ci guadagnerei molto.

lunedì 25 settembre 2017

FaiDaTe: sulle Pedaliere e sulle Valigette parte 2

Riprendiamo il discorso di due post fa sulle mie esperienze e letture in merito alla costruzione faidate di pedaliere valigette et similia... passiamo ad altre parti non meno importanti...


FISSAGGIO:
Anche a questo bisogna pensarci in fase di progettazione... si rischia di far saltare tutto...
Realizzati i supporti di legno (e deciso come far fronte al trasporto) vediamo come si può fissare un pedale alla pedaliera/tavola... Questa è una parte difficile se si hanno diversi stomp box di dimensione diversa. Vediamo le possibilità che conosco...

Metodo 1
Non pochi li fissano con viti, come nella figura sottostante, magari utilizzando altri supporti in metallo (piccole staffe) per non rovinare i pedali, ma funzionalmente è un metodo pessimo, se si decide di cambiare disposizione dei pedali è un vero casino svitare ogni pedale e riavvitarlo.
fissaggio con staffa
Metodo 2
Io fino ad ora ho sempre utilizzato il velcro in quantità, sia maschio che femmina, mi ci trovo bene e non si stacca tanto facilmente dal pedale... sono riuscito pure a ripulire i pedali dalla colla che rimane attaccata dopo la rimozione del velcro (quando tolgo i pedali magari per venderli) e farli tornare come nuovi... per me è una soluzione ottima e non mi posso lamentare. Una seconda possibilità per evitare la colla: si prende un foglio di plastica (tipo quello delle cartellette da disegno), lo si ritaglia delle dimensioni del pedale, si smonta il retro del pedale, lo si rimonta avvitando assieme anche lo strato di plastica a cui si attaccherà il velcro, così niente colla sotto il pedale... ma è superfluo.

Metodo 3
Ultimamente ho scoperto che il metodo migliore, nonché “esteticamente vincente”, è rivestire un lato della tavola di moquette, tipo quella per gli interni delle auto (estremamente economica, la trovate in una qualsiasi ditta di tappezzerie). Per fissarla basta stendere una mano di colla vinilica sulla tavola, incollare la moquette e infine, a colla asciugata, fissare i bordi con dei punti metallici. A questo punto fissate al fondo dei pedali delle strisce di velcro maschio (quello con gli uncini, per capirci).
fissaggio con moquette e velcro maschio
Metodo 4
Qualcun altro utilizza del nastro bi-adesivo (non quello misero da cancelleria, ma quello professionale spesso, spugnoso e collosissssimo!) a detta di qualcuno di loro la tenuta è perfetta, i pedali si staccano solo con una forte tensione e, soprattutto, se si decide di cambiare la loro disposizione non è questione di un attimo ma si può fare. Non è una soluzione che preferisco!

Metodo 5
Qualcun'altro usa ancora le fascette: realizza dei fori nella pedaliera (ovviamente 4 per pedale, opportunamente posizionati in corrispondenza degli stessi, stando attenti a non disturbare poi il pedale da piagiare, il movimento dei potenziometri ecc) e fissa i pedali alla pedaliera con quelle, ma è un metodo brutto da vedere, sicuramente economico ma poco efficiente.

Segnalo anche il Fastner...ed il sollevapedali ... della StageTrix.
Fastener della Stagetrix
ALIMENTAZIONE:
Quello dell'alimentatore è uno dei problemi maggiori. Da esso dipende il buon funzionamento dell’impianto nonché (cosa fondamentale) la qualità del suono. Un alimentatore dev’essere debitamente schermato perché produca la minor quantità di rumori e fruscii. La scelta va fatta in primo luogo considerando la tensione di alimentazione dei pedali, solitamente di 9, 12 o 18 Volt a corrente continua. In secondo luogo, la tensione che genera l’alimentatore deve uguagliare quella di tutti i pedali (e quindi il trasformatore va scelto a seconda di quanti pedali si possiedono).
Esistono alimentatori creati apposta per gli effetti a pedale, mi vengono in mente Bespeco, Dunlop, Voodoo Lab, Fuel Tank, Vinteck,... Ho posseduto l'alimentatore Bespeco e lo sconsiglio per via della scarsa qualità. Consiglio sicuramente il DC-BRICK della Dunlop (qui la mia recensione): è un’unità da collegare alla corrente ed è in grado di alimentare una decina di pedali a vari voltaggi, non mi ha mai dato problemi.
In certi casi, ma  solo se si sa quel che si fa, l’alimentatore conviene costruirselo: con una presa a ciabatta si possono montare più trasformatori che possono alimentare molti pedali, ben più di 10, si perde in qualità ma si risparmia. Io non l'ho mai fatto, non ho mai avuto la necessità... ho solo letto qualcosa a riguardo... e continuo ad avere dei dubbi...

CAVI:
Per i cavi di collegamento tra i vari pedali potete comperare cavetti già pronti o prendete uno stagnatore e iniziare a lavorare con cavi e jack per autocostruirli, dipende dalle prestazioni e dalla spesa che potete sostenere. La cosa fondamentale è cercare di avere cavi della lunghezza giusta, troppo lunghi possono creare inutili spire che, oltre a rovinare l’estetica, danneggiano pure il segnale; ricordare che anche un solo cavetto scadente peggiora il segnale di tutto il sistema senza rimedio...
Spesso i cavetti li si compra a caso quando servono, lo abbiamo fatto tutti... e così ad un tratto ci si trova con N cavetti di M marche e qualità... poi si scopre che conviene prendere tutti i cavetti che servono dello stesso modello e marca preferibilmente della stessa qualità dei jack per strumento che utilizziamo. Io per esempio ad un certo punto ho preso dei Quiklok vitamina C per chitarra e poi, quando è venuto il turno dei cavetti, non trovando gli stessi, ho preso i Quiklok Unicore che mi sembravano di buona qualità... avendo avuto per anni cavetti assortiti di vario genere anche scadenti mi sono accorto subito della differenza.
una pedaliera (a valigetta) quasi professionale finita
RIFINITURE:
Rifiniture? Si!
Una bella mano di vernice su tutto...mmm... il non rivestito (a parte i pedali eh!) e sulle parti esterne sicuramente ci vuole... per dare omogeneità o un tocco di colore a seconda dei gusti.
E poi spazio alla fantasia...
Scritte o disegno sul coperchio?
Adesivi?
Scanalature o bombature?
Altro?
Tutte idee di abbellimento che dipendono dal gusto personale... io, a parte mani di vernice spray, non ho ancora fatto niente del genere a dirla tutta...

venerdì 15 settembre 2017

Marshall JCM 800 2203: la Storia del Rock a Portata di Mani

Poi un giorno, si torna al presente, settembre 2017, ho conosciuto un collega chitarrista, E, che aveva un po' di strumenti interessanti da vendere... tra i sui prodotti mi ha subito colpito questa testata Marshall JCM 800 modello 2203... non la riedizione di oggi ma una versione del 1984, dice lui... :)
A parte l'anno di produzione che non posso confermare, questa è la testata che ha fatto la storia del Rock per quanto riguarda il british sound... posseduta ed amata da una pletora di chitarristi sia famosi che non... che altro dire? Mi è venuta la curiosità, più che la GAS, e gli ho gentilmente chiesto se mi faceva fare una prova con video test per questo blog ed E ha accettato di buon grado.

Così un giorno mi sono recato nella sua sala prove con la mia chitarra preferita, la Jackson slsmg...
Passiamo ad una descrizione tecnica: è una testata valvolare (ovviamente) monocanale da 100 watt che montava 4 valvole EL34 nel finale e le solite 12AX7 nel pre (quante non so...), in origine, E ha fatto togliere due valvole e regolare di conseguenza il BIAS da un tecnico esperto per ridurre la potenza a 60 watt e poterlo sfruttare meglio in sala prove, in piccoli pub ed anche in casa... poi ha fatto togliere un obbrobrioso loop effetti che era stato inserito dal proprietario precedente... per cui è una testata da 100 watt diventati 60... poi presenta i soliti potenziometri marshall style per:
  • presence,
  • bassi,
  • medi,
  • alti,
  • master,
  • pre-amp.
Ha ingressi chitarra per high e low...
e dietro ha i collegamenti per le casse (1 o 2 stereo) regolabile a 4, 8 e 16 ohm come sempre... e qualche fusibile...

Comunque passiamo al piatto forte... il mio video... solita realizzazione casareccia: macchinetta Panasonic FZ35 su treppiedi che riprende me (è la prima volta che mi si vede in un video :) ma in casa ho pochissimo spazio) con la mia ascia inserita nel input high della testata e poi cassa 2 X 12 Marshall (questa non ho chiesto che caratteristiche avesse, ma sarà una buona cassa con coni Celestion V30 o qualcosa di simile credo, non mi sono sembrati i soliti G12T75 montati su casse economiche).

Per la prima volta devo dire che l'audio non ha reso bene le sensazioni che ho avvertito durante il video... l'unica spiegazione è che la macchinetta era ad un paio di metri mentre io era a circa 1 metro... forse non dovevo aver paura di spingere un po' di più col master così alla macchinetta sarebbe arrivata una pessione sonora superiore...
Ma passiamo alle mie inpressioni...
Questo amplificatore per me è grandioso... ha una botta ed una dinamica impressionanti... ed anche una definizione invidiabile... questi in assoluto i suoi pregi principali.
Il mio video test è stato un po' disordinato, contrarimanente al solito, ma ci sono andato un po' impreparato... ho improvvisato troppo sulle regolazioni sapendo che per il Metal come piace a me non poteva andare e non ero lì per comprarlo...
Sono partito con tutti i potenziometri ad ore 12, poi ho provato ad equalizzare a V e non è venuto un suono veramente pesante ma era bellino per qualche ritmica Hard. Ho palleggiato tra il mio pickup al ponte (EMG 81 come si sa) e quello al manico (EMG 85 come noto) trovando sempre una gran dinamica ed una bella botta, variando la forza del plettro si può cambiare di molto la sfumatura del suono... e poi ho girovagato nelle regolazioni senza meta trovando sempre un suono grandioso da Rock (sporco direi) ed Hard Rock con mille sfaccettature, sia per ritmica che per solista...
ogni tanto si sentono i commenti miei (poco comprensibili con la mia voce bassa) e di E.

Il suono di questo ampli è proprio ottimo così com'è per qualsiasi genere intorno al Rock... basta trovare la giusta regolazione che dia quella sfumatura perfetta... poi chissà con altre chitarre...

Ci sarebbe un problema: è monocanale! Con un monocanale oggi come oggi puoi fare tutto e niente... basta accoppiarlo ai giusti pedalini (pochissimi) per ottenere tutti i suoni (canali) che mancano, ma trovare i pedalini adatti, oggi, mi sembra un impresa... serve pazienza certosina per trovare quelli che non snaturino questo gioiello... ben vengano overdirve/booster/distorsori ma con vera parsimonia... non credo si possano usare delay e riverberi visto che manca il loop effetti...
Vieto assolutamente di accoppiare questa bellezza con pedaliere e pedalini digitali insulsi e scadenti... pena la scomunica immediata!

giovedì 7 settembre 2017

FaiDaTe: sulle Pedaliere e sulle Valigette parte 1

Da un po' di tempo pensavo di tirare le somme sulle mie elucubrazioni in merito... Tra l'esperienza che mi sono fatto e le tante letture scovate in rete ho diversi suggerimenti generali per costruirsi una valigetta porta pedali o una pedaliera... magari sono utili ad altri come sono state utili a me.

Ovvimamente la prima cosa è la progettazione... io consiglio di progettare il tutto fino al massimo livello di dettaglio, bisognerebbe riuscire a visualizzare il prodotto finito prima di cominciare, quasi come si vede nella prima figura qui sotto, anche se non so nemmeno io come si può fare uno cosa del genere... con quale software... un minimo sindacale è assolutamente necessario, non è una fase che si può saltare a piè pari senza danno, ma andiamo per categorie:

DIMENSIONI:
Prima di cominciare, in fase di progettazione certamente, fare un calcolo delle dimensioni. Queste sono facilmente ottenibile disponendo su un piano tutti i pedali, nella posizione in cui verranno fissati. Questo serve a darci un idea delle dimensioni assolutamente necessarie della tavola di legno che andremo a comprare. Ricordatevi di considerare anche l’ingombro (e dove li metterete) degli alimentatori, dei cavetti, della presa a ciabatta (se è prevista), di eventuali stomp di cui  già preventivate l’acquisto e di eventuali accordatori. Aggiungere poi lo spessore del legno di chiusura se realizzate una valigetta chiusa e volete fissare i pedali su uno dei due pezzi.
un ottimo esempio di progetto di una pedaliera/valigetta (trovato in rete)
TAVOLA:
Sempre in fase di progettazione eh...
Basta un qualsiasi negozio di bricolage per rimediare una tavola di legno (pioppo, abete, ecc). Lo spessore minimo che consiglio è di 1 cm (altrimenti non sarà resistente), il massimo è di 1,5 cm (altrimenti diventerà troppo pesante). La cosa migliore è una tavola in legno multistrato, molto leggera e resistente. A questo punto io dipingerei la tavola con della vernice spray nera, per darle un’estetica migliore e più rifinita.
Un'utile modifica è un rialzo per i pedali della seconda fila (decisamente comodo se bisogna disporne alcuni e se i pedali sono vicini tra loro): per il secondo piano ci accontenteremo di una tavola di multistrato spessa 6 mm sostenuta da 8 piedini cilindrici (o parallelepipedi) incollati sul fondo. L'utilità del rialzo (vuoto sotto), oltre che per raggiungere meglio gli switch dei pedali in seconda fila, è quello di far passare sotto i cavetti degli alimentatori e qualche cavo jack di collegamento... e si può anche posizionare lì l'alimentatore.
Poi si possono avvitare o incollare al fondo (sotto) dei piedini di gomma per non far scivolare/strusciare la tavola/pedaliera quando è a terra durante il normale utilizzo sia in prova che in live.

PEDALIERA:
Cose da considerare in fase di progettazione...
Se si sta realizzando una pedaliera si può scegliere una tavola, come nel caso precedente, oppure come ho fatto io in un caso un ripiano GORM (acquistandolo o costruendolo) che risulterebbe certamente altrettanto utile e più leggero.
In questo caso consiglio di realizzare la pedaliera inclinata tagliando un listello di legno (lungo quanto il lato corto della pedaliera, alto max 5 cm e spesso fino a 3 cm) lungo la diagonale per realizzare due triangoli uguali e fissarli sotto la tavola (o ripiano) e far venire una specie di prisma (esaminare anche la possibilità di un supporto simile anche al centro per mantenere la solidità della struttura complessiva)... secondo me una certa inclinazione è più comoda per pigiare sui pedali in ogni posizione.

COPERCHIO:
E' utile ripetermi? Da decidere in fase di progettazione!
Realizzando una valigetta che è più comoda, sicura e trasportabile, serve costruire una copertura/chiusura: ho usato materiali simili al fondo per costruire il coperchio (multistrato di 1 cm di spessore). Quanto deve essere alto il coperchio dipende dai pedali che abbiamo messo dentro (io direi almeno 10 cm). E' buona norma rinforzare la struttura con angolari in metallo o gomma/plastica fissati a vite come fanno i professionisti e la struttura diventa molto solida.
L'interno, come ho raccontato già, io l'ho rivestito di un materiale spugnoso e mi sembra una buona scelta di sicurezza... qualora i pedali, per qualsiasi imprevisto, si dovessero staccare dalla loro posizione non prenderebbero colpi tali da danneggiarli...
Sul bordo del coperchio ho messo un materiale gommoso che secondo me è utile a favorire la chiusura morbida e più aderente delle due parti della valigetta...
Per chiudere esistono le chiusure a mini farfalla che vende Thomann come quella nella foto sottostante a sinistra oppure a bullone nella prossima immagine a destra.
mini farfalla Adam Hall ma ce ne sono di più semplici da montare
chiusura a bullone o drawbolt
Poi la maniglia!
Io consiglio sempre quella che ho già utilizzato più volte (è sempre della Adam Hall) sia per la valigetta che per la cassa che mi sono costruito... avvitarla bene al coperchio e via... non è niente male ed è anche comoda per il trasporto di oggetti pesanti per molti metri.

A questo punto non vorrei scrivere un post troppo lungo per cui mi fermo qui, riprendo nel prossimo con altre categorie.

giovedì 31 agosto 2017

Ode all'EMG 81, il pickup quasi perfetto!

L'EMG 81 è il simbolo del Metal Estremo... viene montato di serie su centinaia di chitarre di ogni marca Ibanez, ESP, Schecter, Jackson, BC Rich,...
E' un pickup attivo, silenziosissimo, molto potente e, per qualcuno freddo,... a tanti fa storcere il naso perchè non lo trovano dinamico, gli preferiscono i passivi... ma tanti altri lo usano in modo irriunciabile sulle loro chitarra... A me sembra un pickup perfetto da montare al ponte, enfatizza leggermente i medio alti come tutti quelli adatti a questa posizione e da una distorsione devastante, compressa e direi dinamica in altre circostanze (anche se tanti direbbero di no!).
EMG 81 in livrea nera classica
Sopratutto su chitarre Heavy in mogano è un must per chiunque.

Io sono un soddisfatto possessore di una di queste chitarre da almeno 8 anni... forse anche 9.

L'81 mi da un suono devastante e, appunto, compresso sulle ritmiche tanto da non aver mai sentito il bisogno di un compressore dedicato. Per ritmiche spaventose basta regolare la distorsione sufficientemente alta (dipende dagli ampli), diciamo almeno ad ore 15, e l'equalizzazione a V... niente altro... non sembra posssibile?
Ho trovato spesso suoni soddisfacenti anche per le soliste. In questo caso la distorsione la preferisco più bassa... diciamo che se per la ritmica l'ho regolata ad ore 15, come più su, per la solista la porto ad ore 12; poi ci vuole un equalizzazione molto meno sparata e più fine per la mia ascia in mogano... sempre sull'ampli metto all'incirca i bassi ad ore 12, i medi ad ore 10 e gli alti ad ore 13... in questo modo il suono lo trovo sempre sufficientemente distorto, tagliente quanto basta per grandi assoli veloci e dinamico davvero... checchè ne dicano altri...
EMG 81 in livrea cromata, ancora più bello
Fino ad ora ho abbinato la mia chitarra con distorsioni di amplificatore come il Marshall jcm 900, Bogner Alchemist, o la mia testata Pandora, (a parte il Brunetti Maranello che non era proprio capace) e questi suoni li ho sempre ottenuti con poche sensibili sfumature differenti.
Ho usato pedali overdrive/distorsori come:
  • EH Metal Muff;
  • Digitech Death Metal;
  • AMT B1, R1, M1;
  • Costalab Toro Drive... provato una volta per vedere se comprarlo da un privato;
  • Boss DS-1 Keeley... provato una volta per vedere se comprarlo da un privato;
  • Vox Satchurator.

ed, a parte l'AMT M1 che non era proprio in grado di fornire una distorsione sufficiente, ho sempre ottenuto questi 2 suoni.

L'unico suono, tra quelli distorti, che non sono mai riuscito ad ottenere è quel bel suono solista stile Steve Vai in Liberty o For the love of god e altre, o anche Joe Satriani in Cryin' o Flying in a blue dream ecc... che più che distorto è saturo... che utilizzerei raramente ma utilizzerei in parti che secondo me richiedono assoli lenti e caldi...
tutte le possibili coperture per l'EMG 81
Per finire... garantisco... ed è una certezza: l'81 non da il meglio di se sui puliti.
Per me il pulito in assoluto più bello, sempre per musica Rock, che si possa ottenere è quello reso da una chitarra con configurazione di pickup HSH (esempio la Steve Vai, ma tante altre) in posizione dello switch 2 e 4, cioè quando il single coil centrale è abbinato ad uno dei due humbucker splittati. Ho avuto modo di provare poche chitarra HH con humbucker splittabili ma non è la stessa cosa.
Però con l'81 si possono ottenere dei buoni suoni puliti, chiari, anche cristallini, basta lavorare bene di equalizzazione (sull'ampli in questo caso io direi di mettere: bassi ad ore 13, medi ad ore 11 ed alti ad ore 10... ma dipende da tanti altri fattori), di volume e gain che devono dare suono ma non sporco.

L'ho scritto eh... è QUASI perfetto!

Ora l'EMG ha realizzato l'81TW... dicono che sia un humbucker devastante come un 81 ed in più splittabile... ma viene montato di serie ancora su pochissime chitarre, oggi, nel 2016, non posso dire di averlo provato per bene... ne ho uno ma ho qualche difficoltà a montarlo su qualche chitarra delle mie...

giovedì 24 agosto 2017

VOX Satchurator: il Signature del Maestro Satriani

Ecco un bel pedale... non sto a raccontare come l'ho trovato e comprato... per la GAS, ovvio!.. volevo sostituire il deludente AMT M1... ormai non lo ritenevo adeguato alle mie esigenze...
Il Vox Satchurator è un overdrive/distorsore di Joe Satriani, che ne ha seguito ogni fase di progetto e sviluppo: è esteticamente bello (metallo massiccio in livrea rossa) e semplicissimo nei controlli, meno nelle regolazioni... presenta tre semplici controlli ed un'aggiunta:
  • gain: chiaro no?
  • tone: chiaro no?
  • volume: ovvio no?
  • pad: ho letto che è uno switch utile per inserire un wha di quelli modermi (di cui il Satriani abusa) nella catene effetti prima di questo pedalozzo (per inciso PAD su è ON, PAD giù è OFF) ed a me non interessa, mai provato interesse per un wha
mia foto del satchurator
Attacchiamo la mia fida Jackson slsmg al pedale in questione ed inseriamo nell'input della testata Pandora... poi mettiamo le due casse Mesa Boogie e proviamo come suona. Ovviamente la prova è con l'EMG 81 al ponte.
  • Parto da un impostazione abbastanza neutra ma con volume al massimo, con gain e tone ad ore 12: non male come distorsione questo suono vero? Siamo perfettamente in area Hard Rock, Heavy Metal non c'è che dire. Il corpo e la distorsione sono ad un buon livello, avverto anche un pelino di compressione... se ci fosse un equalizzazione più fine...
  • Riduco il gain portandolo ad ore 9 circa: posso affermare che, anche ad un livello di gain così basso, ci si può suonare HR ed HM... è bello il calore dei palm muting e gli accordi metallari sono sempre ben presenti in distorsione così come le note soliste.
  • Riduco anche il tone ad ore 9... la saturazione non cambia, ma il suono perde molti medio/alti come ci si può aspettare; penso che a qualcuno possa piacere anche così, a me non dice niente e non mi piace, manca troppo di alti.
  • Intorno al minuto 2:31 riduco al minimo tone e gain ed ottengo i suoni classici da rock molto sporco, per qualcuno questa può già essere una buona saturazione, ma a me non piace affatto ne per ritmica ne per solista, entrambi i suoni sono troppo leggeri.
  • Riporto il tone ad ore 12 ed il suono acquista già un po' più di saturazione oltre che presenza nella banda medio/alta... Smoke on the water mi viene già benino vero? Chitarra Hard Rock secondo me.
  • Al minuto 3:25 inserisco per la prima volta il circuito more, si avverte un aumento dei medio/alti, della saturazione e della compressione... ci faccio una bella solista, provando la ritmica invece ritengo il suono ancora poco distorto e troppo aperto, buono per il classico Heavy Metal.
  • Disinserisco il more e passo il tone ad ore 15 e non mi piace proprio... niente medio/bassi! Suono orribile. 
  • Rialzo il gain ad ore 9 prima e ad ore 12 poi... migliora la saturazione/distorsione ma l'equalizzazione non è adeguata, a mio avviso il tone nella parte destra (dove prevalgono gli alti) ha più escursione che nella parte sinistra sui bassi ma può dipendere anche dalla chitarra, dalla testata o dalla cassa...
  • Per puro scrupolo provo mettendo il tone al massimo... no comment.
  • Intorno al minuto 5:22 riporto il tone ad ore 12... lasciando la chitarra suonante si sente dinamicamente il cambio di equalizzazione (una bella esperienza) il suono comincia a piacermi da ore 14 a scendere... ritorno alla regolazione iniziale. Provo ad inserire il more ed il suono si ingrossa... devo ammettere che il suono è veramente importante e mi piace.
  • Porto il gain ad ore 15 ed ottengo una distorsione bella corposa per Heavy Metal Moderno ma anche per Speed ed Epic... mi piace!
  • Porto il gain al massimo ed ottengo il massimo della saturazione/distorsione davvero grande Metal... aggiungo il more ed il suono è proprio devastante... non mi sembra perfetto per la solista in quanto troppo rumoroso per i miei gusti ma apprezzo il lavoro svolto per ottenere tutto questo con un solo controllo.

In conclusione questo pedale mi piace: prima di tutto per il calore che riesce a sprigionare... e poi non è facile offrire tanti suoni con così pochi controlli; non sottovalutate il tone perchè mi sembra ben pensato ed offre sfumature interessanti con poco movimento ed una grande escursione complessiva tanto che io, per chitarristi come me, con un attrezzatura come la mia, sconsiglio di uscire dal range ore 9 ore 14.

Due difetti (anche se difetti veri e propri non sono) li ho riscontrati...
  1. Un suono overdriveoso e caldo come certe soliste di Steve Vai in Liberty o Tender Surrender non sono riuscito ad ottenerlo (ma ormai ho capito che con pickup così potenti è alquanto difficile). 
  2. In secondo luogo io riesco ad usare questo pedale per un suono solo: uno come me vuole prettamente due suoni distorti, il primo deve essere distortissimo, scavato sui medi e molto compresso per la ritmica e più o meno lo trovo un suono così nelle varie configurazioni provate; per il secondo ci vuole gain tra 9 e 15, tone ad ore 12 circa e con o senza more per la solista veloce e tagliente. E' ottima più di una regolazione tra quelle ascoltate ma trovato un suono non è sufficiente inserire il more per ottenere l'altro... serve proprio modificare leggermente il tone e più sensibilmente il gain...
Cosa ci posso suonare per essere espliciti?
Con questo pedale si può suonare qualsiase genere dal Rock a generi più duri, ma fino ad un certo punto, non credo si possa raggiungere un livello di distorsione adeguato al Metal Estremo... il Blues ed altri non so... forse con altra chitarra...

Io per un po' l'ho tenuto nel mio setup ed utilizzato per la solista con buona soddisfazione... poi ho cambiato ancora radicalmente la mia attrezzatura e l'ho rivenduto facilmente.