giovedì 28 aprile 2016

Digitech 2120 Artist parte 1: Descrizione

Con il Maranello non è andata bene... ma la voglia di cambiare la sezione amplificatore c'è... punto fermo non voglio abbandonare le valvole che per me sono il massimo...

Sempre gironzolando su mercatino musicale, ormai ci bazzico ogni giorno, ti trovo questo multieffetto preamplificatore valvolare Digitech 2120 Artist... venduto da un privato...
2120 artist dalla rete
Il 2120 è ospitato in un case solidissimo che occupa due unità rack.  Ha le seguenti caratteristiche:

  • 2 valvole 12AX7;
  • 2 processori SDISC II che servono a fornire il meglio del mondo valvolare ed il meglio del mondo solid-state;
  • risposta in frequenza dai 20Hz ai 20000Hz;
  • rapporto segnale rumore superiore a 91dB;
  • risoluzione interna a 24 bit;
  • capacità di memoria: 100 presets factory e 100 utente.
La parte frontale è dominata dal largo display sotto il quale ci sono i 5 knob per cambiare Gain, Bassi, Medi, Alti e Mix (bilanciamento tra segnale wet e dry). Il potenziometro grande appena a destra del display serve a cambiare manualmente i programmi e per qualche altra operazione di editing. Poi ci sono 8 bottoni retroilluminati ed una riga di 7 bottoni neri più piccoli.
Sul retro della macchina vi sono:

  • 2 uscite TRS bilanciate left/mono e right (stereo) per il finale,
  • un loop effetti (send, return),
  • uno switch per regolare il livello di lavoro del loop effetti,
  • un input jack permette l'uso di un pedale volume,
  • un ingresso per la pedaliera MIDI,
  • MIDI Out/Thru.
Altra immagine presa dalla rete
In questo 2120 il percorso del segnale va dall'input al preamp, poi passa alla sezione effetti digitali (non è possibile escludere la sezione effetti) dopo di che va all'uscita.

La sezione preamp a sua volta è divisibile in:

  1. compressore;
  2. wah
  3. distorsione valvolare/distorsione solid state;
  4. EQ;
  5. gate.
E' possibile usare sia una distorsione valvolare che solid-state in alternativa o in parallelo creando un percorso di segnale stereo. Ogni blocco della sezione preamp può essere bypassato o modificato. Per esempio la sotto-sezione tube distortion ha 14 preset già pronti (dal Warm Clean 1 al Sat Tube 3) che possono esser modificati con i cinque knob sotto il display.
In ogni preset si possono organizzare i blocchi in maniera diversa. In ogni patch si possono utilizzare un massimo di 8 effetti. Alcuni effetti sono dual block configurations, che permette di usare effetti diversi sui due canali. Come per la sezione preamp anche gli effetti hanno dei presets già pronti all'uso. E' presente l'accordatore interno.



EFFETTI PRESENTI NEL DIGITECH 2120 ARTIST:
Reverb.
Chorus.
Flanger.
Phaser.
Rotary. 
Speaker Simulator.
Tremolo.
Auto Panner.
Pitch Shifter.
Detuner.
Delay (con la funzione Tap utilizzabile con il tasto Tapit sul pannello frontale).
Equaliser (grafico e parametrico).
Moduli Multi-effetti (effetti combinati che usano meno processore).
Whammy Effects.
Auto Wah.

A questo punto chiudo qui il post rinviando la prova su strada al successivo... per non farla troppo lunga.

lunedì 25 aprile 2016

Si cambia Amplificatore? Brunetti Maranello?

Fine 2008 inizio 2009... circa...
Comincio a pensare che il mio Marshall JCM 900 50 watt, potente valvolare con 2 coni da 12 (per una potenza di 150 watt), è troppo potente per le mie esigenze... sono anche un po' stanco del suo suono, vorrei un po' più distorsione per la ritmica, ma vorrei un valvolare HiGain più trasportabile e meno potente... sono anni che non si muove da casa mia ma non si sa mai, e non ho mai alzato il volume del canale distorto a più di 3 e 1/2, uno spreco... ritengo che uno più piccolo potrei sfruttarlo meglio, così comincio a dare uno sguardo sul fido mercatinomusicale.

Per i miei desideri e secondo le mie esigenze vorrei un amplificatore almeno 2 canali indipendenti da 20 watt con un cono da 12... credo sarebbero sufficienti. Iniziano a comparire sul mercato i valvolari da 15, 10 o 5 watt ma molti non sono hiGain.

Brunetti Maranello!
E' il primo che ho provato... si parla benissimo dei prodotti di questo signor Brunetti e di questo Maranello si dice molto bene... l'ho trovato in un paese vicino Avellino, non ricordo il paese preciso, da un venditore privato... le caratteristiche interessanti sono: 
  • combo di ridotte dimensioni;
  • peso contenuto.. circa 15 kg;
  • facilmente trasportabile;
  • 20W in classe A;
  • valvole: 3 x 12AX7 - 2 x EL84;
  • cono da 12 Jensen (marca che non conosco comunque...);
  • 2 canali indipendenti;
  • pedale per cambiocanale incluso;
  • canale clean con volume, alti, medi e bassi; 
  • canale distorto con volume, alti, medi, bassi e gain. 
Brunetti Maranello dalla rete
Poche storie, attacco la Jackson...
Parto sempre dal canale pulito (come antipasto... dulcis in fundo!): è onesto, non tanto meglio del mio Marshall, un pelo più pulito sicuramente... provo diverse possibilità di equalizzazione... potrebbe fare al caso mio, ma non mi fa gridare al miracolo!

Passiamo al piatto forte: sentiamo il distorto! 
Il distorto fin da subito non mi sembra all'altezza delle mie aspettative... in questo periodo io uso smanettare poco con i controlli tanto so già che il massimo della distorsione, che è quello che mi interessa, si ottiene con il gain a palla e l'equalizzazione a V esasperata (bassi ed alti al massimo e medi al minimo)... è facile! 
Alla luce della resa sonora nelle condizioni metallare più estreme con la mia slsmg (come ascia) non credo di averci impiegato più di 30 minuti per bocciare questo ampli senza riserve. So che decine di chitaristi lo usano e ne sono soddisfatti, ma io lo boccio perchè non è un amplificatore hiGain adatto alle mie esigenze: sarà ottimo per rock sporco, forse blues ed altri generi ma, con un'ascia di guerra davanti come la mia Jackson, non è in grado nemmeno di raggiungere distorsioni di poco superiori a quelle degli Iron Maiden d'annata ed io cerco livelli di distorto abbastanza superiori, da Thrash Metal... E pure questo Maranello ha le EL84, le sorelle minori delle EL34, le valvole più metallare che si trovano in giro...

In conclusione: per i miei scopi non va bene, è ancora meglio il mio JCM 900!

sabato 23 aprile 2016

Il Setup di un Chitarrista Elettrico: Testata e Cassa

Esiste una seconda possibilità per la sezione amplificatrice di un chitarrista (o di un bassista): il sistema TESTATA + CASSA.

In realtà un combo non è altro che un sistema testata + cassa contenuto in un solo mobiletto realizzato di solito in legno di multistrato, truciolato, mdf o altri materiali... ma sono separabili (cosa assolutamente da non fare)... per ogni combo disponibile sul mercato, comunque, c'è la versione testata con le stesse identiche caratteristiche (a parte la cassa).
tipica testata + cassa Marshall
Il primo problema di cui ho parlato nel post precedente, quello della trasportabilità legata soprattutto al peso (ed un po' alla scomodità), con questa soluzione può essere in parte risolto: è vero bisogna caricare 3 oggetti (chitarra, testata e cassa) non più due, ma il vantaggio nel peso da prelevare di volta in volta esiste. Complessivamente testata e cassa pesano di più della versione combo, però la testata di solito non supera i 20 chili e la cassa poi vabbè dipende da quanti coni ha... dai 10 ai ... chili... con possibilità di rotelle anche qui... Ma indubbiamente trasportare 20 chili di testata invece di 30 e passa di combo è meno faticoso... poi c'è la cassa, una 1X12 può essere leggera da 8/10 fino a 15/20 Kg, una 2X12 direi può arrivare a 30... poi, se hai voluto la 4X12 da chi lo vuoi?
Misto: testata Laney + cassa Marshall
Il punto 2, il problema delle possibili rotture è meno stringente... escludendo il caso di sfiga cosmica (testata e cassa si rompono in un attimo), nel caso peggiore che c'è qualcosa che non va alla testata, la cassa è salva! Serve far aggiustare la testata (di solito costa quanto far aggiustare un combo per lo stesso problema) o, in caso di emergenza (come un concerto imminente), procurarsi una testata o anche un combo. Nel problema migliore serve far aggiustare o procurarsi una cassa o ancora una volta un combo. In entrambi i casi le possibilità di risolvere il problema aumentano rispetto al caso in cui si ha un combo.
Sistema completo Hiwatt
Per il punto 3 un sistema del genere non limita affatto le possibilità di suono anzi apre infinite possibilità: mantenendo fissa la testata si possono trovare centinaia di casse di ogni forma, potenza e dimensioni che possono dare sfumature di suono molto diverse... una dannazione per gli indecisi, ma un sogno per altri. Voglio cambiare il mio suono mi basta prendere un'altra cassa con coni diversi... e posso scegliere tra 1X12, 2X12, 4X12 (io non reputo utili i coni più piccoli)... e si può scegliere tra Celestion, Ciare, Electro Voice, ecc ed ogni casa costruttrice offre decine di coni con caratteristiche diverse ... oppure posso cambiare la testata...

Per il punto 4 siamo più o meno lì...

Ovviamente anche in questo caso con una testata ed una cassa i suoni possibili sono quelli offerti dalla testata... 1, 2, 3 o anche 4 canali indipendenti...
Sistema completo Mesa Boogie
Esiste un'ulteriore aspetto che riguarda proprio il sistema Testata + Cassa: di solito la testata costa il 10 o il 20% in meno del combo... e una cassa può costare, di norma, dai 100 agli 800 euro... quindi in molti casi l'accoppiata costa più del sistema all-in-one, ma è lo scotto da pagare per la modularità. 

mercoledì 20 aprile 2016

Setup 1: Chitarra + Combo! Difetti?

Il sistema chitarra elettrica + combo (ed eventualmente qualche pedalino) ha quache difetto? Si, il sistema perfetto in ogni circostanza non esiste!
Per tanti sia professionisti che hobbisti può essere il meglio che si può trovare in circolazione, ma ha dei difetti, come ogni cosa...

Ha prima di tutto un innegabile pregio tra quelli convenzionali: è il meno ingombrante

Dal punto di vista sonoro tutto dipende dalle esigenze che si hanno: se interessa un suono o due (ci sono combo fino a 3 canali totalmente indipendenti) e pochi effetti giusti da inserire o disinserire all'occorrenza (delay, riverbero), potrebbe andar bene.

1. Se l'amplificatore combo è potente, magari valvolare, con uno o due coni da 12... è un sistema che soffre del problema del peso eccessivo e quindi della trasportabilità: abbiamo 2 oggetti, nel caso semplice (escludendo i pedalini), da carricare ma uno pesa tantissimo. Facilmente si trovano combo da 30 chili (anche con un cono solo) fino a quasi 50... molti non hanno le due comode maniglie laterali (come quelle del mio Marshall JCM 900) che alleviano un po' il problema, ma solo una sulla parte superiore: ci vuole un fisico bestiale per spostarli in queste condizioni. Con un combo bello pesante da un lato e la chitarra dall altro ci si sbilancia non poco... è proprio scomodo se bisogna fare più di qualche decina di metri. Diversi migliorano la situazione montando sotto il combo delle rotelle che si trovano nei brico. Io sono sempre scettico sull'opportunità di apportare modifiche così impegnative al mobile del combo, per un certo periodo ho trovato un secondo modo costruendomi un carrellino su cui mettere il JCM 900.
scomodo, una sola maniglia sulla parte superiore
2. Problema grosso è che se c'è una rottura al combo si va a far benedire proprio tutto e non si può suonare: di colpo tutto l'investimento (fino a 500, 1000 o oltre i 2000 euro) della sezione amplificatrice si trova in serio pericolo. Inoltre, per la legge di Murphy, recuperare un combo adatto il pomeriggio del concerto può essere un problema insormontabile.
una maniglia superiore e due laterali

3. Altro problema: il combo è quello ed il suono complessivo è quello punto! Questo per gli eterni indecisi è un pregio... Con i pedali si può fare qualcosa ma, a mio parere, il carattere è sempre quello dato dal combo... per lo meno io non ho mai sentito pedalini che hanno stravolto completamente un suono.

4. Dal vivo, all aperto di solito, il combo può non farcela a rendere la pressione sonoro che serve... anche se a questo si ovvia facilmente microfonandolo... ma serve un microfono che non c'è proprio sempre, anche se all'aperto di solito c'è un service con mixer ed impianto per cui il microfono c'è quasi sempre... oppure si risolve attacandogli casse (2X12 o 4X12) esterne, di solito, staccando quella incorporata, se ne possono mettere fino a 2.

lunedì 18 aprile 2016

Jackson SLSMG: una Grande Ascia

2008... non so essere più preciso per quanto riguarda il mese o il giorno. Ho tra le mani una Jackson slsmg totalmente nera... nero lucido... la chitarra Metal che tanto ho cercato... non mi piace tanto il nero ma questa ombra scura fa una gran figura!

Stiamo parlando di una chitarra da 1000 euri (euro più, euro meno) di fabbricazione Giapponese, leggera grazie alle camere tonali ed 'aerodinamica'.

Riprendo brevemente le caratteristiche:

  • corpo in mogano con camere tonali,
  • manico... in mogano?,
  • tastiera in ebano velocissima,
  • ponte tone-pros (o TOM) di fabricazione indonesiana (mi sembra) con corde passanti attraverso il corpo,
  • pickup EMG 81 al ponte ed 85 al manico
In primis, mi sembra doveroso esprimere tutto il mio apprezzamento per la favolosa e velocissima tastiera in ebano, oltre ad essere veramente bella ed elegante da vedere è qualcosa di fenomenale sotto le dita.

Vediamo subito il Suono:

Ho suonato questa ascia per anni su diversi amplificatori... a partire dal mitico Marshall JCM 900... con questo e con ogni altro il carattere fondamentalmente incazzoso e medioso della chitarra viene sempre fuori (non ho video di quei tempi).


Il pickup al ponte (EMG 81) è davvero devastante, tagliente e definito (è attivo) adattissimo per il metal sia per le ritmiche che per le solistiche... pulitissimo dal rumore di fondo... non conosco un pickup migliore per i miei gusti.

Video 1: Suono distorto con EMG 81 Modo Vintage sulla testatina
(video del distorto con l'85 non ne ho realizzati, questo è ancora un video con l'81 con un modo diverso sulla testatina... Modern... poi parlerò anche di questa)

L'EMG 85 (attivo anche questo) alla tastiera è leggermente meno potente, ovviamente ha un suono più caldo ma è sicuramente altrettanto utile per assoli più caldi, quasi bluesy (ma è una parola eccessiva) in quanto è comunque metallaro... ma io gli preferisco di gran lunga l'81. Sul tubo ho visto un video di uno che usa una slsmg per suonare blues... ora non lo trovo...

Suonare distorto con la posizione intermedia non è consigliabile secondo me in quanto tutti e due gli humbucker accesi non sono l'ideale.

Passiamo a dire due parole sul suono pulito... qui arrivano le note dolenti: la suddetta è una chitarra metallara quindi coi suoni puliti non va proprio d'accordo (certo se la accoppiassi ad un Fender... o un Roland...). Col JCM 900 il suono è definito e ciotto anche se col volume della chitarra al massimo si sente che non è pulito pulito. Per suoni un po' più puliti conviene mettere il volume della chitarra a metà corsa e qui mi soddisfa abbastanza, ma ad esser sincero servirebbe se non un single coil almeno lo split degli humbucker... quei suoni ottenibili con le chitarre HSH (o con gli splittabili) in posizioni 2 e 4 mi mancano un po'. In più smanettare col pot del volume dal vivo non è una cosa facile.
Con la testata nei video penso si senta un buon suono pulito comunque... adatto al rock... ed ai miei generi preferiti
E' una signora chitarra, un ascia da Metal, e mi ci trovo proprio bene.

Video 3: Pulito EMG 85
Video 4: Pulito EMG 81

Questo chitarra è comoda anche per il setup... non serve un superesperto per metterla a posto... il ponte TOM è semplice da settare rispetto ad altri ponti... ogni tanto mi faccio fare il setup dal liutaio, giusto per mettere un punto fisso, e poi me la aggiusto io sulle mie esigenze: è morbido e con un action sufficientemente bassa (più di quanto si dovrebbe per i puristi ma io preferisco così) per le mie esigenze. Il mio setup fa friggere leggermente la chitarra da spenta ma nell'ampli non si sente... e così mi trovo alla perfezione; quando cambia (aumenta) il grado di umidità dell'aria frigge di più e devo fare una leggera rettifica ma sono in grado di farlo io.


P.S.: I 4 video di questa pagina risalgono al 2014...

P.S.S.: Oggi 2016 la suddetta è ancora la mia chitarra preferita non ostante il nero...

giovedì 14 aprile 2016

Ho deciso: Jackson SLSMG

Come ho scritto nel post precedente, siamo circa nel 2008, c'è un modello di chitarra che mi interessa ma che è pressochè impossibile provare... la Schecter C1 classic.
Insieme a questa ho trovato la Jackson slsmg nella stessa fascia di prezzo.
Questa seconda chitarra ha le seguenti caratteristiche:
  • produzione giapponese;
  • body shape: soloist, l'interpretazione Jackson della superstrat;
  • costruzione: necktrough;
  • body in mogano arcuato ... arcuatissimo direi... è aerodinamica (nessun top) con camere tonali;
  • manico in mogano... ma non sono sicurissimo;
  • tastiera 24 tasti in ebano con segnatasti bianchi shark piccoli;
  • ponte fisso TOM (Tune o Matic) con corde passanti attraverso il corpo;
  • pickup EMG 81 al ponte e 85 al manico (sono attivi e potentissimi);
  • switch a 3 vie, un pot per il tono ed uno per il volume;
  • meccaniche alla paletta mini jackson;
  • vernice: nero lucido... tutta nera, meccaniche nere ed anche il retro del manico, che di solito viene lasciato trasparente, è nero (si vende anche rosso inferno ma mi sembra un pugno nell'occhio).
Anche questa chitarra è impossibile da provare. Ho tentato chiedendo ai negozi più importanti di Napoli (Centro Chitarre ed Acustica): si può ordinare ma l'attesa è bibblica, se non ricordo male 6 mesi almeno. Ho provato a chiedere da Timbro Musica a Benevento ma lì è ancora peggio... ho provato anche a chiedergli di ordinarla senza fare richieste sul prezzo... niente! nemmeno ci provano! (pessimo negozio a mio avviso). Sannio Music è stato più gentile ma comunque mi ha detto che per lui è impossibile.
jackson slsmg nera da internet
Non ricordo se ho chiesto altrove ma ad un certo punto mi sono convinto che l'unica scelta era acquistarla online da qualcuno che, per lo meno, ce l'aveva già. Ma quale delle due?
Mi ci sono messo a ragionare un po' su, a vedere video su video sul tubo! per cercare di farmi un'idea e non scegliere proprio al buio. La C1 Classic è più bella esteticamente (IMO), e con i suoi pickup (passivi e switchabili) è leggermente più versatile, ma è in dubbio la potenza, la metallicità, diciamo. La SLSMG è di sicuro potentissima, i pickup attivi promettono anche un suono privo di rumore, ma il nero non mi fa impazzire.

Alla fine decido che voglio una chitarra Metal senza compromessi ed opto per la Jackson... poi parte la ricerca di un rivenditore che non mi chieda di attendere le calende greche...
immagine della mia
Diciamo che in qualche settimana l'ho trovata da Marino Baldacci: la chitarra è disponibile ed il prezzo è trai i più bassi... potrei riceverla entro pochi giorni come voglio... non perdo tempo, li chiamo direttamente per chiedergli di bloccare il pezzo ed intanto pago con bonifico bancario... dopo di che mi metto in trepidante attesa...
Dopo un tempo per me lungo ma si tratta di circa 3 giorni arriva, mi chiama il corriere che non riesce a trovare il mio indirizzo ed io esco prima dal lavoro per raggiungerlo... ho dovuto inseguirlo... :)... però alla fine è arrivata nelle mie mani.
La chitarra è imballata davvero bene c'è un primo scatolone di cartone esterno di quelli rettangolari ed un secondo scatolone, ricordo questi scatoloni triangolari che contengono le chitarre elettriche... il secondo scatolone all'interno del primo era tenuto ben fermo in modo che non si potesse muovere... la chitarra all'interno del secondo scatolone è a sua volta legata e tenuta ferma... non ci sono segni... la chitarra è Ok! 


lunedì 11 aprile 2016

2008: la mia Chitarra Ideale: uno Studio

Ad un certo punto non soddisfatto della Ibanez S470 (l'ennesima chitarra) mi sono cominciato a porre proprio un problema... vedevo diversi colleghi chitarristi che, dopo la prima chitarra da studio, e dopo 2/3 anni, erano passati ad una buona chitarra e basta, non la cambiavano come se avessero già trovato la panacea... sarà poi una deformazione acquisita studiando ingegneria ma un giorno mi sono messo proprio a studiare la questione:

                 "quale potrebbe essere la mia chitarra ideale?"



Negli anni ne ho avute diverse, ognuna aveva pregi e difetti ma almeno una caratteristica di ciascuna mi faceva storcere il naso... 
Ripenso alla mia prima chitarra (Applause) sulla quale non si può certo discutere: era una chitarra da studio!
Considero invece la seconda, la Vester, il mio unico rimpianto, credo di non averla saputa sfruttare a pieno, di non averne capito le potenzialità e di averla svenduta troppo presto. 
Poi ricordo la JEM, il non plusultra per migliaia di chitarristi in giro per il mondo, che non ha certo bisogno di presentazioni, per la quale non provo alcun rimorso:
  • l'estetica mi piaceva, tanti dicono fosse pacchiana ma mi piaceva,
  • non riuscivo a suonarla bene, 
  • i settaggi erano troppo complicati, 
  • il sistema tremolo non mi interessava,
  • e non mi piaceva il timbro.
Che dire poi della Yamaha Pacifica 312? Una sola cosa: non era abbastanza Metal!
Per finire esamino questa S470... di lei mi piacciono diversi aspetti:
  • il body in mogano... non sarà certo un legno di qualità eccezionale quello usato per questo strumento ma comunque il timbro che esce da questa chitarra mi è molto congeniale;
  • mi piacciono i 24 tasti... più che altro, ammetto, per puro vezzo, visto che non sono un funanbolo della tastiera;
  • non reputo all'altezza i pickup che non sono abbastanza Heavy ma non lo si può pretendere da una chitarra di questa fascia di prezzo e non è nata per l'HM;
  • non mi piace il sistema tremolo che è ottimo ma a me non serve;
  • non mi piace il colore nero, sarà anche il colore Metal per eccellenza ma a me piacciono altri colori.

E' sopratutto rifacendomi a quest'ultima chitarra che ho iniziato a delineare le caratteristiche della mia chitarra ideale...
  • body shape (forma del body): il classico superstrat, che è il più comodo, senza battipenna;
  • corpo in mogano;
  • ponte fisso;
  • tastiera 24 tasti;
  • pickup da Metal, high output, duri e definiti;
  • magari un bel colore vivo, allegro, oppure ancora meglio un disegno. 
Nel 2008 ho trovato poche chitarre con queste caratteristiche, in particolare degna di nota è la Schecter C1 Classic, ai tempi venduta sui 1000 euro, più o meno.
scheter c1 classic trans-blue
Questo strumento aveva le seguenti caratteristiche:
  • superstrat, necktrough, in mogano con top arcuato in Acero fiammato;
  • tastiera in palissandro con intarsi vine of life (bellissimo da vedere);
  • ponte fisso Tune O Matic
  • pickup humbucker Seymour Duncan JB al ponte e JAZZ al manico;
  • poi non ricordo se ha il selettore a 5 vie o il 3 vie con il push/pull sui potenziometri.
Questa, come altre chitarre, ha un grosso difetto: è disponibile in Italia solo su ordinazione: non la si può provare prima. Ed io prima di acquistarla preferirei fare una prova perchè non la conosco per niente ed inoltre vorrei verificare cosa comporta il top in acero sul timbro finale dello strumento...

Si in Italia ancora oggi (2016) c'è (e c'è sempre stato) un grande problema: si trovano solo le chitarre modaiole e di grande distribuzione... se vuoi una Fender, una Gibson, una PRS, o Ibanez te le tirano dietro (fatta eccezione per il prezzo che alle volte arriva oltre i 4000) te le danno in tutte le salse e tutti i colori... nei negozi che si rispettino puoi trovare 20 o 30 pezzi di ogni modello, ma se vuoi ESP, Jackson (stesso proprietario di Fender), DEAN, ecc trovi solo le chitarrine da pochi euro in negozio... le altre, i modelli più costosi, più interessanti, sono disponibili solo su ordinazione e con attese quasi bibbliche: il mio amico P per una BC RICH ha atteso 9 mesi e non ha potuto provarla... ed io non sono così paziente!
E questo è per produzioni Gipponesi o Statunitensi, ancora trovabili e distribuite... se cerchi una Caparison o altra piccola produzione Europea ti puoi anche andare a far benedire... la devi comprare online all'estero (Inghilterra, Francia e Germania... si trova tutto) se proprio la vuoi... ma come fai a volerla davvero se non l'hai mai maneggiata?