venerdì 25 novembre 2016

Eventide Pitch Factor parte 1: i Preset di Fabbrica

L'Eventide Pitch Factor è un multieffetto (o quasi) di grande qualità di livello professionale ed è usato dai migliori strumentisti del mondo (chi non lo usa o è perchè non ne ha proprio bisogno o è perchè usa uno dei fratelli maggiori H3000, Eclipse, ecc)... e su questo non ci piove!
Il PF è sopratutto un harmonizer di ottima fattura:
  • è programmabile con 100 suoni interamente personalizzabili
  • è pieno di funzioni interessanti, non solo il pitch shifting che ogni strumentista sogna, ma fornisce anche la possibilità di usarlo come delay (indipendente dal pitch), echo ed altro... 
ma preferisco non dilungarmi oltre con le sue caratteristiche favolose e gli effetti disponibili, basta vedere sul sito ufficiale eventide per soddisfare le proprie curiosità e vado al sodo.
Ho girato un primo video col mio, ormai, solito sistema, in modo amatoriale ma sincero:
  1. fotocamera, non eccezionale (non è una reflex e non vorrei sbagliarmi ma ha 8 anni circa), ma che fa video in fullHD, montata sul treppiedi (questo è veramente un oggetto indispensabile per qualsiasi tipo di video del genere) che punta fisso al soggetto della prova; 
  2. ho usato la mia favolosa Jackson slsmg collegata ad un pre che non ricordo, entro in mono nel PF ed esco in mono al return della mia testatina valvolare Pandora
  3. non è stato fatto alcun lavoro successivo per ripulire video (fosse anche per schiarirlo) o audio (si sente anche la TV che è nell'altra stanza); poi ovviamente ho ridotto l'ingombro del file per pubblicarlo so youtube.
Il video è presto descritto: mi sono fatto un bel giro dei 100 presets forniti dalla fabbrica... un buon punto da cui cominciare no? E' lungo lo so, ma ho suonato solo qualche nota per ogni effetto... considerando una durata del video di quasi 20 minuti alla fine ho dedicato meno di 12 secondi ad ogni suono, non mi sembra tanto per farli solo ascoltare un pochino, e se ci mettiamo anche il tempo per il cambio di patch... Comunque i pochi secondi dedicati ad ogni impostazione prima di tutto sono esemplificativi delle varie funzionalità offerte e poi questi preset sono già pronti e disponibili, magari con pochi ritocchi possono essere utili a molti senza reinventare la ruota.



Faccio notare che c'è il suono favoloso che Steve Vai utilizza in uno dei suoi pezzi storici più famosi Ballerina 12/24... se non è quello poco ci manca (è perchè Vai usava l'H3000) ed il nome datogli dalla casa madre è tutto un programma.
Per cominciare a trattare il pedalozzo suggerisco di guardare i tipi di scale che è possibile impostare per ottenere le armonizzazioni...
Come ho scritto si può usare anche come delay infatti da questo momento in poi io non ho avuto più bisogno del MiniMod Delay... mi è stato sufficiente crearmi dei preset che alla nota originale della chitarra aggiungessero la stessa nota ritardata di qualche decina di millisecondi... a seconda delle necessità... mi pare che arriva a 2 secondi di ritardo...

Tanti dicono che da youtube non si può apprezzare la qualità di un prodotto, ma comunque sappiate che quello che ascoltate è proprio quello che c'è... come ho scritto più volte non ritocco assolutamente niente... poi ripeto per l'ennesima volta: va provato di persona! Sopratutto un prodotto di questa fascia di prezzo... come tutti possono verificare si può trovare nuovo sui 450/500 euro, ed usato magari vicino ai 350... e non sono tanti quelli che lo svendono! Detto questo, per la maggior parte dei portafogli, la spesa va certamente ponderata bene che con nulla si perdono fino a 100 euro... per recuperare tutti i soldi investiti si può solo restituirlo al negoziante con la formula del diritto di recesso perchè trovalo uno che crede che l'hai appena comprato e te ne disfi perchè hai sbagliato acquisto!... che è anche disposto a darteli e che li ha!


P.S. 2022-12-19: Ho modificato il titolo del video... e l'ho messo sul mio canale ufficiale eliminando il vecchio che non usavo più da anni.

martedì 22 novembre 2016

Storia di un attacco di GAS: Eventide Pitch Factor

Fine gennaio 2013...

Alla fine è MIO.... :)... l'Eventide Pitch Factor...

L'ho desiderato tanto... il fatto di avere tra le mani un aggeggio di grande qualità, che per tanto tempo non ho potuto permettermi, già mi stuzzicava e lui prometteva meraviglie, così all'inizio dell'attacco di GAS, il BOSS PS-5 mi sembrava così inadeguato, scarso, povero... eppure fino al mese prima non avevo nulla da chiedere di più... Però qualcosa si è mosso dentro di me... la GAS si è risvegliata!

Però non ero completamente fuori di me e volevo sentire questa meraviglia prima di prenderlo a scatola chiusa... inutile, alle volte, farsi scorpacciate di videotest su youtube, certi sono farlocchi, e, quando va bene, ti puoi solo fare un'idea delle funzionalità che l'oggetto dovrebbe offrire... ma non basta per sapere se fa proprio al caso tuo!...
Ho messo un annuncio CERCA sul mercatinomusicale (Santo MercatinoMusicale!) e un utente compassionevole mi ha invitato nella sua sala prove genovese per sentirlo dal vivo.
pitch factor
A quel punto la curiosità era soddisfatta, ma la GAS saliva vertigginosamente ad almeno 9.0 della scala... Richter? Mercalli? Boh!...Così inizio la caccia nel giro dell'usato...

Un paio di utenti che lo vendevano erano irragiungibili (gli scrivo ma non ricevo risposta), ed uno, dopo il primo contatto, si è dato alla macchia...
Stavo per perdere la testa e compralo nuovo... :O... ed il mio bilancio stava per andare a farsi benedire... finchè non ti trovo un negozio che lo vende online usato... mi fiondo sull'annuncio; li contatto telefonicamente per bloccare il prodotto; pago con bonifico bancario...

La spedizione direi che è avvenuta putualmente, stando alla mail del negoziante che me lo comunicava, ma non mi hanno fornito il codice della spedizione per tracciare il pacco... e poi si lamentano che noi acquistiamo da Thomann, dico io...

Così è cominciata l'attesa... di solito non sono particolarmente impazienta ma stavolta l'attesa è stata snervante e spasmodica...
pitch factor input output ed altro
Arriverà in pochi giorni e sarà tutto mio! 

Arriva domani!...
No, domani no! Dopodomani!...
Nenache dopodomani!
PORCAPUPAZZA!!!

QUINDICI GIORNI di ATTESA!!!!...


Me lo sono sudato ogni giorno... ma alla fine è arrivato ed è MIO!

Due sere ed ho solo finito di farmi il giro dei preset di fabbrica, bisogna sempre dare un orecchio a quello che offre la casa madre... è favoloso... ma mi aspetto ancora molto... Ora mi leggerò il manuale per informarmi sulle potenzialità del aggeggio, ebbene si, ogni tanto bisogna anche leggerle certe cose... e poi inizierò a farci i fatti miei...

Prenderà il posto del BOSS PS-5 ovviamente, il pedalozzo non si offenderà, alla GAS non si comanda!

Il mio... TESSSOOOROOOO!!!

venerdì 18 novembre 2016

Setup: il Problema della Pedaliera Rumorosa

A questo punto la mia pedaliera è pressappoco quella descritta in questo post.
Ho dovuto sostituire l' Electro Harmonix Memory Toy perchè morto e ho aggiunto il TC Electronic Hall of Fame.

Il mio setup presenta un problema: la pedaliera è rumorosa. C'è un fruscio tipo rumore bianco ben ascoltabile e fastidioso, se collego solo chitarra e testata non si pressenta, quindi è dovuto al pedalame. Inoltre sulla chitarra faccio manutenzione dei contatti con lo spray di pulizia ogni 6 mesi più o meno...

La prima cosa che ho fatto è stato prendere superficialmente in esame la qualità dei pedali che avevo, il che mi ha portato ad eliminare definitivamente il Behringher AM 100... ho dovuto sacrificarlo sull'altare del buon suono!... mi sono detto che in fondo lo usavo poco... mi sarei arrangiato senza ed, in tempi migliori, avrei acquistato un'acustica vera: c'è stato già il primo miglioramento!... soprattutto quando attivo, questo pedale aggiungeva rumore che si sentiva palesemente con l'orecchio senza scomodare strumenti di misura che non ho!

Ho preso poi in considerazione l'alimentazione ma l'ho subito esclusa: ho motivo di credere che impianto elettrico di casa, ciabatta stabilizzata ed alimentatore per pedali DC Brick siano esenti da ogni sospetto.
i jack vecchi dismessi
Successivamente sono passato ai cavi jack... e questa è una nota dolente che ho sempre trascurato: ho sempre acquistato i jack quando necessario e possibilmente a buon mercato un po' dove capitava. Mi sono ridotto ad avere 3 cavi per strumento di una certa lunghezza (dai 2 ai 3 metri credo) di dubbia qualità, di diversa età, di diversa marca e provenienza ed una decina di cavetti per pedalame altrettanto mal assortiti, di diversa lunghezza, età, marca e, direi, tutti economici. Avevo già letto che questa è una sezione da non trascurare ma me ne ero fregato, in parte non ci avevo creduto, ma ora, con un'orecchio più allenato, ho deciso di affrontare il problema.
Leggendo un po' quà ed un po' là ho scelto i Quiklok Vitamina C come cavi strumento (tra gli altri li consiglia Luca Colombo), li ho pagati circa 40 euro l'uno (è incredibile quanto possa costare un buon cavo per chitarra... considerando che un jack economico del genere si trova a meno di 10 euro... è tantissimo!... e non è il massimo!).
I vitamina C sono cavi di buona fattura, che trasmettono un segnale di ottima qualità con bassissimo rumore e che enfatizzano leggermente gli alti... li consigliano per Heavy Metal quindi ho fatto una buona scelta!
il nuovo Vitamina C
Poi ho pensato ai cavetti per pedali... i vitamina C corti non erano più in vendita e mi sono orientato sempre sui Quiklok ma sui FPCUNI da 20 cm (un po' corti in realtà... ma ho dovuto farmi bastare questa lunghezza). Li ho pagati circa 11 euro cadauno e ne ho comprati 8 o 10 (considerare che un cavetto economico costa 2/3 euro ancora una volta è una spesa non proprio leggera).

Tutto il cavettume vecchio, scartato, l'ho portato ad un negozio di vendita dell'usato e ci ho pure ricavato qualche euro...
il nuovo FPCUNI
Riassemblando strumento e pedalame con i nuovi cavi ho avvertito un'ulteriore miglioramento sulla questione rumore... ma non ho ancora risolto del tutto il problema... però a questo punto mi sono trovato nella situazione di non sapere dove intervenire o più precisamente di non poter intervenire davvero, perchè se volevo ancora migliorare questo aspetto, mi restava solo da sostituire i pedali di qualità più bassa... e non potevo farlo.... anche considerando che non sapevo con certezza quali fossero, mi servivano sul serio per toglirli e non potevo permettermi di sostituirli... con quali poi?

Il problema si è risolto da solo ed inaspettatamente quando ho tolto tutti i pedali BOSS dalla catena... tolti per puro caso e semplicemente perchè non mi servivano più... un vero esperto come Italo de Angelis mi aveva sempre raccomandato di non usare pedali BOSS ma io non ci credevo...

martedì 15 novembre 2016

Home Recording: Roland Quad Capture

Verso fine 2012 ho deciso che la mia Line6 TonePort UX2 avesse fatto il suo tempo...
Sono uscite delle nuove schede audio di grande qualità a prezzi altamente concorrenziali ed adatti al mio portafoglio... in particolare ho scovato la Roland UA55 Quad Capture.

L'ho acquistata a Milano da Lucky Music pagandola quanto ho pagato anni fa la UX2 più o meno... prezzo molto concorrenziale rispetto ad altri negozi sia fisici sia online.
Ma vediamo le caratteristiche principali (per quelle complete c'è già il sito ufficiale):
  • 2 ingressi combo XLR/TRS dotati di preamplificatori VS sia per microfono che per chitarra/basso;
  • funzione AUTO-SENS per una regolazione ottimale dei livelli di ingresso;
  • alimentazione Phantom, Ground Lift e switch HI-Z;
  • possibilità di utilizzo come Direct Box;
  • ingresso ed uscita MIDI;
  • 2 uscite da 1/4 di pollice bilanciate (casse);
  • uscita per cuffie da 1/4;
  • interfaccia al PC USB 2.0 con led di stato;
  • frequenza di campionamento massima 196 khz (favolosa) a 24 bit di profondità;
  • driver ASIO, WDM and Mac OS X.
  • software Sonar LE e Ableton Live 8.
Da questo momento in poi Sonar LE (dato che ormai sono un vecchio conoscitore di prodotti Cakewalk e mi serve recuperare vecchi progetti) diventa il centro della mia DAW.
Roland Quad Capture frontale
Inutile dire che ritengo di aver fatto un'ottima scelta sopratutto guardando la conversione AD... da questo momento in poi registro sempre a 92 Khz e 16 bit (potrei impostare 24 bit di profondità ma mi sembra che andando poi a convertire ai 16 bit quando si produce l'output audio normale potrei perdere qualcosa, mentre ho letto che il sovracampionamento è sempre da preferire.). Anche se devo ancora sollevare una lamentela per quanto riguarda i driver: non è possible che il massimo che i driver per windows 7 mi consentono sia 92 khz quando ho una scheda che può andare ben oltre (se potessi proverei a sfruttarla ulteriormente, ma non posso).
Ho provato più volte a studiare la fattibilità di un passaggio a Linux ma la scheda in questione non risulta (anche oggi, 2016) supportata dal sistema operativo del pinguino... ed io, sebbene abbia delle conoscenze informatiche ben al di sopra della media, non posso certo scrivermi i driver da solo.

Comunque ritengo di aver fatto un netto passo avanti con l'acquisto di questa scheda... certamente è più moderna ed i suoi convertitori sono superiori a quelli della TonePort; la frequenza di campionamento è ottima (ed è il motivo principale che mi ha convinto a comprarla); a suo tempo ho misurato la latenza con DPC Latency Checker ed ho visto che i dati sono ad un buon livello anche con Windows 7: unico neo la gestione delle schede sonore: l'esterna ed l'interna ogni tanto vanno in conflitto quando avvio SONAR e devo ogni tanto andare a disinstallare la meno performante in Gestione Risorse. E' un problema del BIOS del Vaio che non mi permette di disattivare definitivamente la scheda sonora integrata sulla scheda madre!
Roland Quad Capture retro
Da alcuni mesi ho aggiornato a Windows 10 approfittando dell'offerta Microsoft: è migliorata la gestione delle schede audio e della grafica (quando rilasciano le built però possono sorgere dei problemi installandole) ma sono leggermente peggiorate le prestazioni, da un po' di tempo sto cercando di migliorarle disinstallando tutte le app non necessarie (che sono un botto) e ho distattivato alcuni programmi TSR... ma il guadagno è stato irrisorio e sto ancora provando... Potrei ottenere prestazioni assolutamente migliori con poca fatica se riuscissi a fare in modo di usare la mia DAW esclusivamente per l'Home Recording ma al momento non sono in condizioni di poterlo fare: ho un solo PC e mi serve anche per gestire i miei ipod, tomtom, smartphone vari ed accedere ad internet alla bisogna e quindi l'ho dovuto dotare anche di un antivirus attivo ed aggiornato... per ora non avrei nemmeno lo spazio per una seconda workstation... in futuro mi attrezzerò un PC da usare esclusivamente per la musica che sarà anche fuori rete.


PS: Con Windows 10 l'integrazione tra un PC casalingo e la rete internet è diventata, a mio parere, troppo spinta... io sconsiglio di tenere il PC casalingo con dati preziosi e personali sempre connesso...

venerdì 11 novembre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra: Impressioni

A questo punto mi sembra utile fare delle riflessioni anche se con una sola cassa costruita all'attivo non posso pensare di esser diventato un esperto... ritengo di poter trarre delle conclusioni e degli insegnamenti dalla mia esperienza che possono essere utili ad altri ed a me per successivi progetti.

L'autocostruzione di una cassa per chitarra è un lavoro abbastanza semplice anche per un vero neofita del FaiDaTe come il sottoscritto... e la soddisfazione è quasi sicura, basta prestare la dovuta attenzione nelle fasi topiche per evitare grossi errori. La quantità di lavoro necessaria non è molta. Gli attrezzi richiesti per fare un discreto lavoro sono pochi e si trovano a buon mercato.
  • Il multistrato ed i listelli li tagliano al brico, basta andare con le misure e le quantità;
  • Serve una raspa o lima a grana abbastanza grossa per la smussatura degli angoli e non è detto che al negozio cinese vicino casa ci sia la più economica
  • Carta vetrata... diciamo intorno alla grana 180... 
  • Bomboletta spray del colore che preferite;
  • Serve un trapano avvitatore... 
  • Serve un seghetto alternativo o una piccola fresatrice manuale con il componente che permette di tagliare una forma circolare (non so come si chiama); 
  • Ovviamente colla per legno e uno strumento, uno qualsiasi, per stenderla... io ho usato la spatola morbida da dolci (comprata appositamente) tanto io non sono un pasticciere e non la uso in cucina
  • Sarebbero utili dei morsetti da utilizzare nella fase di incollaggio per mantenere i pezzi ben fermi ed in verticale tra di loro... ma con un po' di inventiva si può usare quasi qualsiasi cosa... 
  • Serve un taglierino e/o delle forbici per tagliare tolex e tela;
  • Per finire prendere viti autofilettanti per legno.
Dal punto di vista realizzativo la parte più complessa è incollare il rivestimento... incollarlo su un solo pezzo piano non è difficile, basta stenderlo e tirarlo bene... è più laborioso applicare il rivestimento sui 4 pezzi che costituiscono il parallelepipedo della cassa (pannelli destro, sinistro, sopra e sotto del mobiletto)...
  • serve tempo, pazienza ed attenzione... 
  • bisogna evitare bolle d'aria e di colla... 
  • stendere bene la colla e stirare ancor meglio il tolex con una qualsiasi pezzo adatto allo scopo dritto e liscio quando è ancora fresca la colla per facilitare il contatto ed eliminare eventuali bolle...
  • mettere la dovuta attenzione anche quando si piegano i lembi del tolex verso l'interno della cassa. 
 Alcune cose non sono necessarie...
  • paraspigoli, 
  • piedini, ma bisogna accontentarsi di tenere la cassa direttamente a terra e non so se può comportare problemi sonori, ma credo di no... ai nostri volumi tipici (non da stadio) l'unica cosa che si muove di quella cassa è il cono... ed è già tanto.
  • tolex stesso o qualsiasi altro tessuto di rivestimento (si può pensare di verniciare tutto a bomboletta spray, 5 passate sono buone).
Poi certo c'è da considerare quanti coni... è chiaro che per un neofita un cono è più che sufficiente, bisogna sempre tener conto delle proprie capacità... una 4 X 12 come prima opera non mi sembra una buona idea...
Uno dei problemi della cassa multicono è la solidità del manufatto: 15 mm possono andar bene per una 1 X 12 ma potrebbero non essere sufficienti per una 4 X 12, io ci sto pensando a realizzare una multicono ma per ora non so dove metterla e cosa farne.

Un altro problema è l'impedenza: la cassa deve matchare con l'impedenza d'uscita del finale dell amplificatore; di solito questa impedenza è ad 8 o 16 ohm, raramente di 4, e non sempre c'è uno switch che permettere di passare dall'una all'altra... ed i coni si vendono, anche essi, con un impedenza di 8 o 16 ohm (a 4 ohm ne ho visti pochi), c'è poi da tener conto del collegamento dei coni se in serie o in parallelo... e questo dipende da qual'è l'impedenza che si vuol ottenere alla fine.
Certo quasi tutto è reversibile, ma nessuno apprezza i ritorni indietro e gli sprechi di tempo e lavoro.
Sarebbe interessante anche realizzare una cassa multicono con coni diversi e vedere cosa viene fuori... oppure una cassa stereo e mono, utlizzabile quindi alla bisogna nelle due configurazioni, ma serve spazio... che non ho...

Poi mi sembra doveroso spendere due parole per quanto riguarda l'ingombro. Le dimensioni del mobile si devono prendere da una cassa nota... è l'unica possibilità per evitare spese per legname inutile... poi certo se uno vuole sperimentare, se i soldi non sono un problema, si usa la fantasia e si va, ma secondo me questo lo può fare chi è del mestiere.

lunedì 7 novembre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra: il Lavoro parte 2

... continua... altre 24 ore di attesa...
Le parti non rivestite del mobiletto le ho verniciate di nero con le bombolette spray (una per 2 o 5 passate basta ed avanza), questo dovrebbe rendere il case più protetto sopratutto dall'umidità che si può formare in certi ambienti, ma nulla vieta che è possibile lasciarle come sono se non si teme per le strutture del manufatto...

Poi si prende uno dei due pezzi di multistrato per realizzare il multi anteriore con il cono: serve tagliare un cerchio più o meno al centro del pannello, a misura per ospitare il cono che andrà avvitato (quindi il buco deve essere più piccolo del cono stesso)...
Il secondo pannello, che ho chiamato il multi frontale, serve per quella specie di telo nero che si usa mettere davanti (anche questo si può acquistare sul mitico Thomann)... non è necessario, che io sappia, ma è certamente un minimo di protezione per il prezioso cono... il cono in vista non lo vedrei bene esteticamente... poi in confronto sarebbe un risparmio irrisorio sia economico che di peso complessivo. Per questo multi frontale ho realizzato un cerchio come prima ma più ampio del raggio del cono di 5 mm per fare in modo che ci andasse comodo.
Tra l'altro a causa dello spessore non nullo del tolex questi due supporti andranno limati di qualche millimetro per entrare nel mobiletto realizzato e tolexato in precedenza.
quasi finito
Infine ancora rivestimento per il pezzetto di multistrato da posizionare a parziale chiusura del lato posteriore, poi ho incollato il pezzo con il jack femmina a questo supporto ed avvitato lo stesso al mobiletto.
Metto i paraspigoli... ulteriore protezione per il custode di un prezioso cono...
Avvito i piedini...
Avvito il multi anteriore e multi frontale sui supporti interne del case (i listelli dell'intelaiatura che ho messo all'inizio anche a questo scopo) con 4 viti da legno belle lunghe... 4/5 cm perchè gli strati da unire sono 3 ed i primi due sono 15 mm ciascuno.
Lavoro finito!

Le due sorelle messe vicine non sono identiche ovviamente...
  1. non ho il logo Mesa, 
  2. ho scelto una maniglia diversa, 
  3. non avevo gli stessi piedini,
  4. e le misure comunque differiscono per qualche millimetro.
Sonoramente non ho strumenti di misura che sono i soli che possono dare un responso certo ma secondo il mio orecchio le due casse suonano uguali ed a me basta.
FINITO... le due sorelle vicine vicine

venerdì 4 novembre 2016

Autocostruzione Cassa per Chitarra: il Lavoro parte 1

Il materiale è a casa.
Il lavoro ha portato via delle ore ma non giornate intere... i tempi di attesa sono stati i più lunghi, il lavoro manuale più faticoso è stato ovviamente quello di raspa e carta vetrata...
la maniglia, il vero colpo di genio, più comoda di quella originale
Riassumendo:
Inizio realizzando una cornice rettangolare con i listelli, tagliati secondo le misure ed acquistati al brico, come ho scritto prima, la incollo e primo giorno di attesa... non ricordo i dati precisi occhio che le misure di questa cornice non sono quelle del mobiletto cassa che ho dato prima, quelle sono le misure esterne, invece questa cornice deve essere dimensionata secondo le misure interne... nel mio caso considerando uno spessore del multistrato di 15 mm siamo a 14 X 24 X 34... comodo no?
il cono nel suo scatolo
Poi si incollano i primi 4 pezzi di multistrato (i due laterali + il sopra ed il sotto... diciamo) attorno alla cornice realizzata prima. La cornice sara posizionata a circa 15 mm all'interno del mobiletto dal lato posteriore servirà sia per rinforzarne la struttura che per avvitare il multistrato di dietro dove alloggerò il jack (si vede qualcosa nella figura sottostante). Aggiungo altri 4 pezzi di listello della lunghezza di circa 9 cm posizionato negli spigoli interni del mobiletto sempre per rendere il tutto più forte e per poter utilizzare l'aria offerta da questi sul lato anteriore per avvitare i due pezzi di multistrato anteriore (chiamiamoli per comodità multi anteriore e multi frontale).
una foto della prima fase
Asciugato il tutto (ho usato colla vinilica quindi 24 ore buone di attesa) mi sono dedicato alla parte più faticosa: olio di gomiti, raspa prima, carta vetrata dopo, per arrotondare un pochino i quattro spigoli del mobiletto. Ci ho messo un pomeriggio credo...
In fine ho realizzato i fori per la maniglia col trapano portatile... si possono fare anche alla fine dei lavori. Io ho pensato che fosse più facile in questo momento per prendere le misure su una superficie liscia e usare la matita per segnare i punti.
Poi si passa ad incollare il foglio di tolex.
Il tolex è come un tessuto: è leggermente elastico, lo spessore è trascurabile una delle due dimensioni è fissa, mi sembra 1.7 m, si vende al metro... e non costa proprio poco!... un metro per una cassa come la mia (come si può calcolare facilmente) è più che sufficiente, quindi va tagliato. Considerati i 27 cm della mia cassa, diciamo che ne basta una striscia di 34/35 cm di larghezza, considerato quello che serve per piegarne una parte verso l'interno del mobiletto... non so dare una cifra per la lunghezza, dovrebbe bastare un paio di cm in meno della somma dei lati ma è meglio tagliarla alla fine se si vuol esser sicuri di fare con un solo foglio tutto il rivestimento. Con quello che resta ci si può rivestire un piccolo case come quello di una testata di piccolo wattaggio ed ingombro.
dopo aver incollato il tolex
Per questa fase ho usato la colla vinilica di prima, ma non mi sono trovato molto bene perchè questa era troppo viscosa e non mi riusciva di stenderla per bene, sicuramente ne ho consumata più del dovuto, con una più stendibile avrei ottenuto un risultato migliore ed in minor tempo. Operativamente in questa fase è importante evitare che si formino bolle di tessuto contenenti aria e/o colla:
  1. si mette la colla e la si spalma il più possibile uniformemente sull'aria interessata;
  2. si stende il foglio lentamente e tirandolo leggermente per una decina/quindicina di centimetri;
  3. si usa un listello avanzato (o altro oggetto utile) per passarlo sulla parte di tolex appena stesa a mo di ferro da stiro nella direzione in cui si sta avvolgendo per comprimerlo per bene sul legno e rimuovere appunto eventuali bolle... 
il punto tre si può ripetere anche più volte e può essere necessario anche alzare il tolex e scollarlo per qualche centimetro per favorire il recupero di bolle che si possono essere formate. Occhio al tempo che la colla ci mette per iniziare ad asciugare... di solito 20 minuti...
Inoltre, finito il perimetro, bisogna piegare a mano il tolex dai bordi verso l'interno del case... facendo sempre uso di colla per fissarlo ed ogni tanto un po di tessuto in eccesso va tagliato con forbici e taglierino altrimenti non si riuscirà ad inserire i pezzi successivi.

... continua...