martedì 30 agosto 2016

Boss LS-2: il Line Selector o Mixer di Linea

Torniamo un po' alla mia strumentazione... dopo alcune divagazioni... ancora 2011.
Ho diverse cose da mettere insieme in qualche modo... in particolare ho una bella testatina valvolare da 12 watt (di cui ho scritto già tanto) con due canali non proprio indipendenti ma che mi può dare 2 buoni suoni: un pulito ed un bel distorto.
Ma io che so che con l'equalizzazione a V da Metal quasi Estremo ho bisogno di 2 suoni distorti diversi, uno per la ritmica ed uno per la solista, se non voglio una solista inascoltabile o una ritmica morbida, ho intenzione di usare anche il devastante AMT B1.

Come ho scritto il B1 (di cui ho decantato qui le lodi) è un preamplificatore a pedale e dovrebbe essere posto dopo la chitarra e mandare la sua uscita nel return del loop effetti della testata... prima del finale... il loop effetti della Pandora è completamente seriale, così come mi serve... devo trovare un modo per mettere in parallelo il pre della testata ed il B1. So che esistono pedali anche economici che possono indirizzare un segnale in due direzioni alternative, comunemente vengono chiamati AB switch (ce ne sono della BOSS, della Electro Harmonix, della Lehle, ecc) quindi posso sdoppiare il segnale in uscita dalla chitarra e mandarlo all'input della testata o all'input del B1, ma come raccoglierei i due prima di rimetterli nel return del loop effetti?
Studiando un po' scopro che mi serve un aggeggio detto mixer di linea. Questi sono abbastanza rari: in passato erano solo in formato rack e costicchiavano un po', in questo periodo sono un po passati di moda tutti i sistemi rack quindi i mixer di linea non sono quasi più in produzione e si trovano poco. Io non ricordo come ho scovato invece questo BOSS LS-2 (o Line Selector) che può assolvere diversi compiti ed anche fare da mixer di linea. Manco a farlo a posta, questo LS-2 si trova con relativa facilità sotto i 100 euro, io l'ho preso dal mio rivenditore di fiducia Centro Chitarre Ceruti di Napoli.

Ed ora passiamo alla descrizione di questo pedale....
mio LS-2
E' un pedale bianco e nero nel classico formato dei pedali BOSS, presenta:
  • un input,
  • un output,
  • e due loop effetti (send e return A, send e return B).
I controlli sono:
  • due led, A e B,
  • level A, level B,
  • Mode,
  • pedale Attiva/Disattiva come in tutti i pedali singoli Boss.
Penso che tutti gli ingressi uscite ed i potenziometri sono chiari tranne uno, il più importante, il Mode che offre le seguenti funzionalità:
  1. A o B,
  2. A o Bypass
  3. B o Bypass
  4. A o B o Bypass
  5. A + B mix o Bypass
  6. Output Select.
In modalità 1 diventa un AB switch (ma un AB switch Boss o EH costa circa la metà) in più permette anche di essere utilizzato per collegare due chitarre allo stesso ampli ed usarne una alla volta... non tutti gli AB switch sono bidirezionali!

In modalità 4 (figura sottostante) ti permette di scegliere uno tra due loop effetti o nessuno. Cioè si collega la chitarra all'input del ls-2, e l'output all'ampli (o ad altro ingresso), poi sul loop effetti A si può mettere un bel pedale distorsore potente tipo il BOSS HM-2, mentre sul loop B si mette un overdrive tipo il BOSS TS9 con un delay in cascata per la solista (tutti engaged, per comodità). Così che si possono avere tre suoni da Metal (pulito: diretto, senza effetti; distorto: diretta + loop A; drive: diretta + loop B) pigiando un solo pedale.
tipica configurazione del LS-2

La modalità 5 è la modalità che serve a me da mixer di linea: collego la chitarra ad un AB switch, poi da quest'ultimo un jack va all'input della testata ed un jack all'input del pedale AMT; poi collego l'uscita del B1 al (input del) loop effetti A, l'uscita del loop effetti send della testata al (input del) loop effetti B e l'output del pedale nel return della testata affinchè tutto poi passi per il finale, attivo il pedale e di volta in volta pigiando solo l'AB switch posso segliere uno dei due percorsi. In questa modalità si possono usare anche i due level per gestire il volume del segnale dei due lati... è una cosa in più che può sempre tornare utile.

La modalità 6 pure è interessante permette di scegliere una tra 3 uscite, cioè se è impostato su uscita A pigiando una volta si imposta l'uscita B, pigiando la seconda volta si imposta l'uscita output e poi a rotazione A, B, Out... utile per suonare con 3 amplificatore diversi, uno per volta però :(...

Studiando meglio il libretto delle istruzioni del LS-2 ho scoperto che il pedale AB switch in testa a tutto si può evitare, ma in una prova ho notato che il tutto è leggermente più rumoroso... non so il perchè.

lunedì 22 agosto 2016

Setup di un Chitarrista Elettrico: Combo, Stack, Rack... ed oltre

Ho esposto i tre sistemi principali di cui ogni chitarrista si può dotare per suonare: serve capire quali sono le proprie necessità o preferenze, un po' di pazienza e per quanto riguarda la disponibilità economica si possono ottenere ottimi risultati con poca spesa orientandosi sull'usato (la paghetta può non bastare!).

Mi piace pensare di poter continuare questo discorso... un'introduzione teorica all'amplificazione ed al setup un chitarrista elettrico, che si basa sulla mia esperienza e su quel poco/tanto (è relativo) che ho visto in giro, aggiungendo alcuni componenti che sono presenti, in grande quantità a volte, nei setup dei chitarristi hobbisti come dei più famosi... per chiuderlo prima o poi con argomenti più esotici...

In generale se ci siamo orientati su una soluzione basata sul combo (monocanale o con più canali) è probabile che ci serva comunque qualche effetto... compressore, overdrive e/o distorsore (se l'eventuale distorsione dell'amplificatore non dovesse fare al caso nostro), chorus, delay, ecc... Penso quasi tutti noi, quando eravamo alle prime armi, come prima cosa, ci siamo dotati di una pedaliera multieffetto, spesso economica (come questa), per ovviare con semplicità, ma quasi mai con la giusta congnizione di causa e perdendo qualità, a tutti i problemi di suoni delle nostre prime cover e per divertirci un po' con i patch strani che erano memorizzati o si potevano ricavare smanettandoci un po'... Per continuare nello stesso solco si può sempre acquistare pedaliere di buona qualità, a volte molto complesse, per avere un sistema al-in-one che ha i suoi vantaggi (ed il suo costo... che oggi, nuovo, può superare facilmente le 500 euro). In alternativa, sopratutto se si parla di pochi effetti specifici, si può acquistare, alla bisogna, i pedali singoli (analogici o digitali) veramente necessari, di discreta qualità, e posizionarli nella catena del suono nel posto adatto...

Io, in tanti anni, non ho visto setup particolarmente complicati in questo caso... una pedaliera multieffetto davanti al combo va per la maggiore, oppure un set di 3/5 pedali più combo... la parte effetti (non la pedaliera) si può costruire in maniera casalinga con 300/500 euro tutto compreso (pedali, cavi, alimentazioni, supporti).
pedaliera di pedalini... non proprio pochi
Altra possibilità si basa sullo stack... non ci sono molte differenze rispetto al caso precedente... ma qualche volta, accanto alla pedaliera multieffetto o ai pedali singoli, ho visto un unità multieffetto in formato rack pilotabile da una pedaliera MIDI. Qui inizia a presentarsi con prepotenza un problema che va opportunamente trattato: se il sistema complessivo non è studiato bene (ed alcuni pagano un professionista per farlo perchè può diventare estremamente complesso) il malcapitato chitarrista può essere costretto a complicati balletti su pedali e pedaliera durante le canzoni per cambiare i suoni velocemente (molti pedali non sono pilotabili via MIDI, ma lo sono dei componenti che si chiamano looper che possono essere usati per includere o escludere un pedale o un gruppo di pedali dal percorso del segnale).

Ho visto molte (ancora una volta la quantità è soggettiva) persone come me, appassionati musicisti ma che non hanno mai fatto della musica il proprio lavoro, avere sistemi del genere: una bella testata, una pedaliera multieffetto o qualche singolo pedale (3/5) ed un rack... magari la programmazione MIDI se la sono fatta da soli... così non è particolarmente difficile, servono pochi concetti di basi, sistemi semplici da programmare e poco tempo per mettere in pratica tutto... tanto più che una volta fatta, la configurazione rimane stabile per molto tempo. Per inciso, anche una buona pedaliera multieffetto moderma può pilotare via MIDI sistemi esterni... I prezzi? Siamo più o meno come nel caso precedente, ma se c'è anche un singolo multieffetto rack considerare che uno di questi, usato, costa intorno ai 200/300 euro e quindi la spesa complessiva potrebbe aumentare leggermente rispetto al caso precedente.
pedaliera multieffetto boss GT-10... all-in-one
Ora vediamo come completare un sistema che parte già rack...
Come ho scritto nel post precedente, i sistemi rack moltiplicano a dismisura le possibilità e possono essere molto complessi... ed in effetti in giro se ne vedono delle belle, cose affascinanti ma allo stesso tempo da far venire il mal di testa. A parte il preamplificatore ed il finale, spesso in certi rack si trovano per lo meno altri due elementi... ed alle volte ce ne sono 5, 6 o più... multieffetti o effetti singoli come se piovesse ma tutti in formato rack (secondo me è prefereribile). Di solito sono collegati nei due modi che illustro nella figura (fatta da me in modo spartano) sottostante:
collegamento in cascata a sinistra, nel loop effetti a destra
  1. in un caso sono in cascata pre, multieffetti vari e poi finale.
  2. nel secondo caso uno o più multieffetto sono nel loop effetti del pre e dal pre si va poi al finale.
I sistemi in questione possono essere sia stereo che mono... alle volte questi due tipi di collegamento non presentano differenze, dipendono dalla struttura interna del preamplificatore e dagli ingressi/uscite disponibili.
Diversi chitarristi prendono un rack multieffetto solo per uno o due effetti in particolare... ad esempio ricordo un conoscente che aveva un Rocktron Intellifex per i riverberi (perchè gli piacevano) ed un TC Electronc g-major per gli altri effetti di ambiente (chorus e delay) ed usava i due canali della testata per cambiare da pulito a distorto e con la pedaliera midi (non ricordo quale) pilotava la testata ed i due multi.
Segnalo l'immagine sottostante, che ho preso su internet... non conosco come fossero collegati e come fossero utilizzati ma sottolineo la presenza di un Mesa Boogie Triaxis, di un Simul-Class e di un accordatore Korg poi gli altri sono multi.

pre-finale-accordatore e 3 multieffetti
Poi ci sono sistemi fuori norma... mobili di rack alti anche 2 metri, con oltre 30 unità al loro interno che costano spesso più di una buona automobile nuova... che secondo me sono solo estremamente costosi, ridondanti, pesanti e complessi... ma io sono solo un appassionato.

martedì 16 agosto 2016

Il Setup di un Chitarrista Elettrico: Pre - Finale - Cassa

Torniamo ad un argomento un po' filosofico... (il dialogo sui massimi sistemi) il setup di un chitarrista elettrico (ma anche di un bassista).
Ho esposto in questo post alcune mie considerazioni sul setup semplice costituito essenzialmente dal combo.
In questo altro post ho parlato, sempre com parole mie e mai in maniera esaustiva, di un setup un po' più modulare composto da testata e cassa (stack).
Ho anche detto che la soluzione basata sul combo ha i suoi difetti, così come ce l'ha quella basata sul sistema di due componenti: il difetto di quest'ultimo può essere il costo leggermente superiore che si paga per avere una testata ed una cassa separati più un ingombro ed un peso complessivo superiore.
Comunque per alcuni possono essere entrambe soluzioni da scartare... Per costoro c'è una terza soluzione, per certi versi molto più affascinante ma anche complicata, il rack.
rack semplice
In un rack si possono avere tre elementi principali ed irrinunciabili: preamplificatore, finale di potenza, cassa... ed altri... In generale è come prendere la testata dello stack e separarla in due componenti (perchè nella testata sono sempre presenti una sezione preamplificatrice ed una finale).
Molto brevemente la funzione di ogni oggetto è:
  1. Il preamplificatore prende un segnale a bassissima ampiezza e ad alta impedenza (la sua impedenza d'ingresso è sul MegaOhm) poi fornisce una prima amplificazione, molto bassa rispetto a quello che sarà il volume d'uscita, equalizza ed aggiunge l'eventuale distorsione. 
  2. Il finale è il componente che fornisce al segnale quasi tutta l'amplificazione richiesta per andare poi all'uscita con un volume ed un impedenza compatibile (4/8/16 ohm di solito) con le casse esterne. Qualche volta ha la possibilità di fornire un minimo di equalizzazione attraverso il Presence o altre funzioni che non sono però prettamente di competenza sua.
  3. Poi le casse hanno una funzione che a questo punto dovrebbe essere ben note, anche se non ho mai specificato precisamente, quindi diciamo che trasformano il segnale elettrico in movimenti della menbrana del cono e producono il suono che fa vibrare l'aria e giunge alle nostre orecchie.
Una soluzione del genere moltiplica a dismisura le possibilità già ampie offerte da sistemi stack... Ad oggi si producono centinaia di preamplificatori di ogni tipo per strumento e con caratteristiche che spesso su testata non si trovano, poi ci sono un buon numero di finali di potenza, credo che se ne possano contare diverse decine (forse si può arrivare a 100) e poi ci sono le casse... le possibili combinazioni sono innumerabili (ed impossibili per altre considerazioni, per cui è inutile contarle) anche se non infinite.
preamp Marshall jmp-1

Ma adesso iniziamo ad esporre qualcosa sui componenti che si possono trovare sul mercato per realizzarci un sistema rack.

Partiamo dai preamplificatori!
Sul mercato si trovano preamplificatori valvolari o transistor, in formato rack da 19 pollici (1, 2 unità) o anche a pedale (come l'AMT B1 di cui ho parlato). Possono avere da 1 a... 4 canali (?) e permettere di memorizzare un certo numero di preset richiamabili (anche 128 e più) con pedaliera. Di solito hanno questi controlli: Volume, Gain, Alti, Medi, Bassi. La maggior parte di quelli che hanno preset richiamabili sono pilotabili via MIDI... alcuni hanno incorporato un multieffetto... Possono avere uscite mono ed anche stereo... loop effetti (mono o stereo) ed uscite per PA, o PC senza passare per un finale.
I modelli di preamplificatore più conosciuti sono (in nessun ordine particolare):
  • Mesa Boogie Triaxis
  • ADA MP1
  • Marshall JMP1
  • Rocktron Piranha
  • Rocktron Chameleon,
  • Brunetti Centos,
  • Brunetti Mille.
Ci sono anche altre marche come Digitech, Boss, Tech 21, AMT (appunto), ecc. La maggior parte di quelli che ho nominato e mi vengono in mente sono valvolari, ma sarà dovuto alle mie preeferenze...
Quasi tutti questi preamplificatori hanno avuto un periodi di splendore negli anni ottanta in concomitanza con la nascita dei primi Guitar Hero metallari: Gilbert, Vai, Petrucci, Satriani, che li hanno avuti (ed a volte li hanno ancora) nei loro rig. Oggi sono sistemi ancora validi ed insuperati per molti versi, si vendono ancora ma non come allora...
finale VHT

Poi i finali.
Il secondo pezzo della catena è il finale di potenza, abbreviabile in finale. Questo componente ha funzionalità e compiti limitati (di solito è il più delicato della catena se valvolare) dovrebbe possedere uno e/o due canali (quindi è mono e/o stereo) con uno o due potenziometro per il volume e poco altro.
Sul mercato per quanto riguarda questi ultimi vorrei segnalare i valvolari Marshall realizzati in tre formati da 20, 50 e 100 watt, i Mesa Boogie realizzati in formato da 20, 50, 90 e 95 watt e poi:
  • Brunetti
  • Peavey,
  • altri Marshall a transistor (ancora trovabili ma non in produzione),
  • Rocktron,
  • VHT,
  • Advance Tube Technology,
  • Digitech.
Poi le casse... e ce ne sono per tutti i gusti... da 1, 2 ,4 coni... anche da 8, ma sono rare... realizzate con coni da 8,10 o 12 pollici... raramente da 15.
con potenze variabili che vanno dai 30 watt ai 600/800...
Il mercato delle casse offre già tutto quello che si può immaginare ma ciò non toglie che sia possibile per semplicità e soddisfazione personale costruirsene una...

giovedì 4 agosto 2016

Pandora: Test Sonoro Approfondito parte 2

...Test Sonoro Approfondito... eccovi altri 2 video...
Questi video sono stati realizzati tutti collegando la testata alla mia cassa Mesa Boogie con cono Electro Voice Black Shadow da 200 watt e con una Superstrat da me progettata ed assemblata (ne parlerò in altri post) che ha configurazione pickup HSS, humbucker Seymour Duncan Invader e 2 single coil Tesla Plasma 1 con body in Acero, manico in Acero e tastiera in Palissandro.

La chitarra in questione ha 5 posizioni dello switch di selezione dei pickup che corrispondono alle solite cinque configurazioni possibili.
  1. singolo manico
  2. singolo manico + singolo centrale,
  3. singolo centrale
  4. singolo centrale + humbucker al ponte splittato,
  5. humbucker al ponte.
Video 5, canale pulito:

I controlli del canale pulito sono, a partire da sinistra di chi guarda, 2, 3, 4, 5, 7.
Comincio con tutti settati ad ore 9 e scendo lungo le 5 posizioni della 1 alla 5. Direi che come suono pulito è bello chiaro e limpido nelle prime due posizioni, cioè singolo al manico e manico + centrale, poi diventa troppo medioso e si alza un bel po' di volume quando entra in gioco l'invader.
Muovo il potenziometro del gain ad ore 10, alti,medi e bassi ad ore 12... il suono è ancora più bello e chiaro, secondo me, sempre nelle prime due posizioni.
Circa 2:40: alzo ancora il gain e lo porto ad ore 12: di nuovo il suono nelle prime due posizioni è fantastico.
Alzo il gain ad ore 15... in posizione 1 è sporco e non mi piace, idem alla 2... alla 5 si ha il suono da Rock sporco tipico secondo me. Alzando ancora il gain le cose non migliorano... ovviamente per i miei gusti. Poi si può intervenire modificando l'equalizzazione per avere suoni un po' diversi da quelli che ho fatto ascoltare in questo video.

Nelle prime due posizioni il suono è bello e pulito come piace a me fino ad almeno ore 12... con questa chitarra e questa testata le possibilità di pulito di ottimo livello non mancano di certo.

Video 6, canale distorto:

il video è un po' lunghetto... avrei dovuto spezzettarlo in due... ma non ne ho voglia... :)

I controlli del canale distorto invece sono, a partire da sinistra di chi guarda, 1,3,4,5,6.

Partiamo dal modo Vintage.
La regolazione iniziale è gain ore 9, alti, medi e bassi ore 12... il volume è indifferente ma circa ad ore 9... siamo già in zona appena appena Hard con l'invader, mentre le altre posizioni aggiungono sfumature ad un suono sporco che a qualcuno possono piacere.
Alzo il gain ad ore 12, zona Metal con l'humbucker e meno potente ma con sfumature nelle altre posizioni. Abbasso leggermente i medi ad ore 11... perchè li trovo troppo presenti.
Alzo ancora il gain ad ore 15 e con l'invader la distorsione è ottima per molti genere intorno al Power Metal.
Porto il gain al massimo... abbasso ancora i medi al minimo... poi alzo alti e bassi al massimo... distorsione veramente grandiosa e durissima!

Intorno a 5:40 switcho al modo Modern... calano alti e medi sensibilmente...
Rimetto i controlli come prima 9-12-12-12... suono Hard ma più chiuso... dovrebbe essere più americano rispetto a prima.
Alzo il gain ad ore 12... si è un suono più americano con sfumature nelle posizioni 1 - 4... ed ottimo per ritmiche Metal nella posizione con humbucker.
Alzo il gain ad ore 15... e la distorsione è sempre devastante... um po' chiusina/compressa... servirebbero dei medio-alti... Proviamo l'equalizzazione a V ed il suono non può che essere da paura... si impasta un po' con i medio-bassi così presenti. Provo a ridurre la V.. per me il compromesso migliore è con bassi ad ore 10/11, medi ad ore 9 ed alti ad ore 13/14...

Sarebbe bello poter sfruttare lo switching tra le due modalità anche con un pedale esterno, ma non è stato previsto... e non saprei proprio da dove cominciare per metterci le mani.

Nel complesso il modo Vintage lo trovo più adatto alle soliste... trovato il giusto mix di distorsione, alti, medi e bassi da un gran suono... il modo Modern invece permette di trovare dei grandi suoni per le ritmiche con grande facilità... poi si deve lavorare di equalizzazione, per trovare una solista (regolando in maniera asimmetrica alti e bassi)... il tutto dipende dalla chitarra ovviamente... In generale con questa chitarra (potente e squillante) è una testata un po' rumorosa ma ha una gran riserva di gain, come si fa a domare una simile belva?


P.S. 2022-12-19: Ho modificato il titolo dei video... e li ho messi sul mio canale ufficiale eliminando il vecchio che non usavo più da anni.

martedì 2 agosto 2016

Pandora: Test Sonoro Approfondito parte 1

...Test Sonoro Approfondito...
Ho realizzato 6 video nel tempo (a partire dal 2013, credo) di questa testata utili a dare un'idea di cosa è capace... e ne potrei realizzare altri se avessi una Les Paul, una Stratocaster, o qualche altra chitarra del genere che sono molto utili per illustrare una testata del genere perchè rappresentano uno standard con il quale fare sempre i conti...

I video sono stati realizzati tutti collegando la testata alla mia cassa Mesa Boogie con cono Electro Voice Black Shadow da 200 watt con la mia fida Jackson slsmg.

In particolare mi sembra che tra il modo Modern e quello Vintage ci sia un certo taglio dei medio-alti che si ripercuote in un calo vistoso di volume all'orecchio dell'ascoltatore... il costruttore li descriveva come una sorta di Marshall sound (il modo Vintage) e Mesa Boogie sound (il modo Modern)... ed appunto il circuito non è farina del suo sacco ma qualcosa di reperibile...

Video 1 pickup emg 81 al ponte canale clean:

A partire dalla sinistra di chi guarda si usano i controlli 2,3,4,5,7, si parte con volume ad ore 15 e gain ad ore 9, alti, medi e bassi al minimo per un suono un po' scuretto e con poca dinamica.
Alzo alti e poi bassi ad ore 9 ed il suono già comincia a migliorare.
Ancora alti e bassi ad ore 12... ed il suono prende definitivamente vita... questo è già un suono adatto al mio pulito. Poi alti e bassi ad ore 15, medi ad ore 9 (finalmente si muovono?).. è ancora un buon suono pulito discretamente dinamico e presente per i miei gusti.
Ora equalizzazione ad ore 12 e gain ad ore 12... si sente un po' di sporco sugli accordi, plettrando la singola nota si riesce a pulire un pochino...
Gain ad ore 15... siano nel rock sporco senza ombra di dubbio...
Gain al massimo... ancora un pelino di sporco in più...
Il pulito della testata mi va bene, da ore 12 in poi si presenta lo sporco... è poca cosa per me e non mi serve... diciamo che per i miei usi il potenziometro del gain non dovrebbe mai superare le 12... anzi restare un pelino sotto e lavorare di volume.

Video 2 pickup emg 85 al manico canale clean:

Ripeto le stesse configurazioni dei potenziometri viste nel caso precedente: in generale il pulito ottenibile con l'85 mi piace di più sia per gli accordi pieni che per gli arpeggi... è più corposo, più caldo...
In particolare, portando il gain ad ore 12 ed oltre il suono comincia a sporcarsi anche qui, ma meno, sarà perchè l'85 è meno potente del 81?
Nel complesso, quando mi serve usare il pulito e posso, passo al 85... nella fase sporco invece preferisco l'81, mi sembrava più adatto a quel suono, ma è solo tanto per dire perchè, ribadisco, io a questi livelli di gain sul canale clean non ci faccio niente.

Video 3 pickup emg 81 al ponte, distorto, modo vintage:

Qui uso i potenziometri (sempre partendo da sinistra di chi legge) 1,3,4,5,6.
Parto con gain quasi ad ore 9, volume quasi ad ore 12, alti medi e bassi ad ore 9... il suono è già nettamenteo sporco come quello ottenuto con gain pulito ad ore 15... col canale distorto non si può ottenere un suono pulito... e va bene così.
Portando il gain ad ore 12, senza toccare l'eq, si ottiene già il suono Heavy Metal per eccellenza: bello per ritmiche e soli veloci.
Ma c'è chi vuole di più... Intorno ai 2:42 metto il gain ad ore 15... siamo sempre in territori Heavy Metal ma più compressi e distorti.
Poi muoviamo l'eq. bassi ad ore 13, alti ad ore 13 e medi ad ore 10... suono sempre Heavy ma più pesante, mi piace di più!
A circa 4:10 mettiamo bassi ed alti al massimo con medi al minimo: equalizzazione da Metal Estremo... una distorsione devastante, la ritmica è, appunto, senza compromessi, la solista invece troppo gracchiante, acida e distorta... per usare questo suono per la solista bisogna essere dei metallari veramente folli.
Mettendo anche il gain al massimo andiamo ancora oltre... Ultra...

Video 4 pickup  EMG 81 al ponte, distorto, modo modern:

Partiamo con gain ad ore 9 ed equalizzazione flat od ore 12: distorsione da Hard Rock/Heavy Metal per me... buona sotto tutti i punto di vista.
Poi passo il gain ad ore 12... e siamo di nuovo in territorio Metal/Power con una timbrica leggermente diversa (più medio/bassi).
Poi gain ad ore 15... sempre più distorsione e compressione... suono USA come i Mesa, si... Cambio l'equalizzazione (circa 2:30), come sempre, circa 13-10-13... per un suono che mi piace di più, da Power Metal e cose simili, bello per ritmiche e soli veloci anche con la distorsione al massimo.
Poi passo alla solita equalizzazione a V... e viene un suono devastante sopra ogni cosa, da Metal Estremo, penso anche un pelo più duro di quello ottenuto col modo vintage in precedenza... i bassi per la ritmica fanno paura.

Ora mi fermo qui... altri due video con relativa descrizione nel prossimo post...


P.S. 2022-12-19: Ho modificato il titolo dei video... e li ho messi sul mio canale ufficiale eliminando il vecchio che non usavo più da anni.