Ad onor del vero devo dire che la prova sonora che ho fatto a Campitello non è stata delle più accurate: non avevo una cassa adatta... ai tempi non l'avevo... mi sono portato la Jackson, fida ascia, e lì l'ho provata con la cassa disponibile dal tizio... ma poi con tutti questi controlli...
La attacco ai coni del Marshall...
Canale gold: il clean che questo amplificatore genera è un pulito caldo e medioso, tipico delle 6L6, molto americano/fenderoso, con un attacco molto forte ed una dinamica interessante... l'ampli risponde perfettamente alla mia mano anche se mette subito in evidenza gli errori e mi accorgo già dalle prime pennate che questo Bogner non perdona. I potenziometri sono molto sensibili e le possibilità sonore, curando l'equalizzazione, sono veramente molte.
Spostando lo switch da clean a crunch troviamo un crunch, appunto, molto leggero e poco invadente, per me che sono un metallaro incallito anche con la slsmg è poco invadente... e anche alzando il gain al massimo si resta sempre in territorio prettamente blues: con questo suono poco rock e niente di più, ma caldo e sanguigno blues! Il canale gold nasconde anche una sorpresa a me molto gradita: alzando al massimo il gain, con lo switch posto su clean, il suono rimane pulito, ma diventa saturo, con un attacco tremendo e un gran sustain, se dai la giusta pennata (per intenderci il suono che ha Gilmour nel solo di Another Brick in the Wall, con le ovvie differenze sonore... magari con una strato...), insomma, proprio godibile per gli amanti dei Pink Floyd!
Bogner Alchemist mia |
L'escursione di gain è buona, si va da un buon overdrive ad un lead tipico Bogner, senza mai sfociare però nell'hi-gain puro. Il suono che ne esce, con la slsmg e l'emg 81 ha una gran botta, è un pelino freddo e medioso ma abbastanza metallaro, con l'85 è duro ma cremoso, fluido e pieno, con tutte le armoniche al posto giusto ed una risposta alla dinamica da non sottovalutare.
Per quanto riguarda il boost posso dire che non altera il suono e non aggiunge o toglie niente. Qui c'è una differenza: il boost si fa sentire benissimo sul pulito con un aumento netto di volume, sul distorto ovviamente il boost non è in grado di alzare il volume, ma aumenta la saturazione del suono: per assoli veloci rock metal, secondo me!
pedale testata |
L'Alchemist offre un delay e un riverbero e per ognuno offre tre possibilità di scelta.
Come tipi di delay abbiamo da scegliere, sempre tramite i famosi switch sopracitati, tra:
- il ducking (che altro non è che un digital delay),
- l'analog (delay classico analogico)
- e il tape (classico tape echo).
Il riverbero ha anche lui tre scelte e sono:
- plate,
- hall,
- spring
Voglio aggiungere infine che gli effetti interni sono controllati anche loro, come il s/r, da una delle cinque 12AX7 (se non sbaglio è la stessa per tutti e due).
Qualche mese dopo l'Alchemist ho trovato una cassa molto interessante... la Mesa Boogie 1X12 con cono Electro Voice Black Shadow da 200 watt... Con questa cassa la testata suona un po' meglio... mi toglie la mediosità dei Celestion G12T75... suppongo... ma, a causa forse della potenza spropositata, mi sembra distorca meno...
altra immagine testata da rete |
Nessun commento:
Posta un commento