martedì 28 giugno 2016

Autocostruzione Valigetta Porta Pedali

La malattia del FaiDaTe (DoItYourself se preferite l'inglese... DIY abbreviato) ha colpito anche me!

Scherzo! In molti casi non è una malattia:
  • è necessità; 
  • è voglia di mettersi in gioco e sporcarsi le mani; 
  • è sperimentazione diretta; 
  • è un bel modo per spendere proficuamente il proprio tempo libero!
valigetta professionale
Mi trovo ad avere 3/4 pedali nel mio suono, ma sono in aumento... e mi sto ponendo il problema della trasportabilità in sala prove... anche se le prove in questo periodo sono rare come le mosche bianche... certo li posso mettere in uno zaino e tirarli fuori all'occorenza e ricollegarli sul posto in pochi minuti, ma è scomodo... si vendono già pedaliere o valige porta pedali, sono morbide, rigide, con supporti vari, medie, grandi o piccole, ma non sono di mio gradimento: rischiano di essere o troppo grandi o troppo piccole, non sono molto personalizzabili ed alcune costano veramente uno sproposito.

La rete è già piena di suggerimenti di autocostruttori che con pochi euro... si costruiscono di tutto in casa...

Costruirsi una valigetta o una pedaliera non è affatto difficile, è una delle cose più semplici da realizzare. Un primo suggerimento molto interessante consiglia di recuperare una di quelle valigette di legno porta liquori (o vino) che si vendevano una volta (foto sottostante)... quella sarebbe già quasi tutta la materia prima che serve.
Io nella mia cantina ne ho casualmente trovata una: è vecchia ed impolverata, il legno non è in buono stato, ci sono nodi, e piccole crepette oltre che qualche fessura tra le assi... manca il coperchio e la chiusura (non come quella in foto). Ma non fa niente. E' circa 45 cm di base per 30 di altezza e 10 di spessore...può andare.
La prima cosa da fare è ripulirla per bene, interno ed esterno, si rimuovono anche eventuali scomparti ricavati al suo interno per il precedente uso. Dopo di che si pensa a chiudere buchi fessure e crepe in vario modo con colla e segatura (gratis) oppure con paste tipo stucco che si vendono e costano poco, in entrambi i casi si può fare, è facilissimo. Io ora consiglierei di fare una passata, come ulteriore ripulita, con carta vetrata, anche a grana grossa (180??), a mano o con altro utensile elettrico giusto per togliere un minimo strato di legno vecchio (non l'ho fatto a suo tempo) e farne venire fuori uno più nuovo e liscio. Dopo di che si passa della vernice... senza pretese, non per forza protettiva tanto non deve essere esposta alle intemperie... vero?... Basta comprare una bomboletta di vernice spray in ferramenta (costa tra i 3 ed i 7 euro) e si fa subito: due passate (anche di più, lascio libertà) di vernice ed il lavoro è quasi completo.
maniglia (molto simile) che ho usato
Dato che la mia valigetta non aveva il coperchio mi sono fatto tagliare un pannello di multistrato di pioppo a misura per farlo, poi ho applicato due cerniere di quelle che ruotano e due cerniere a calamita come quelle degli armadi, che dovrebbero servire a chiuderla ed aprirla. Per poterla trasportare a mano ho applicato una maniglia presa in ferramenta... sciocchezza, ma non sapevo che si vendevano le maniglie come quelle degli amplificatori...
Inoltre invece di verniciarla con lo spray, ai tempi nemmeno ne conoscevo l'esistenza e l'utilità, ho pensato bene di rivestirla di quel foglio autoincollante simil legno che si trova ancora nei brico... non è stata un bella idea... ma è il mio primo lavoro del genere, non ho esperienza ne attrezzi, che non sia venuta bene è accettabile.
Non l'ho usata molto a lungo, le prove sono state rare ed alcune le ho fatte a casa mia... l'ho trovata scomoda... e poi è diventata piccola.

Oggi dovrebbe essere in cantina, di nuovo (è sfortunata quella valigetta!), ma bisognerebbe trovarla, saranno 6 anni che non la vedo...

venerdì 24 giugno 2016

Il mio Setup parte 2: il Punto Aprile/Maggio 2010

Mi sembra utile adesso fare un po' il punto della situazione (come ho già fatto in precedenza) e qualche riflessione sulla mia strumentazione ad aprile - maggio 2010.
Qui c'è il mio ultimo setup... da allora ne ho passate...

In questo momento ho:
  • una chitarra (con ogni probbabilità ho già venduto la Schecter Omen Extreme 7), la Jackson slsmg;
  • due sistemi per amplificazione: il solito combo Marshall JCM 900 e la nuova Bogner Alchemist con cassa 1 X 12 Mesa Boogie;
  • qualche pedale.
Sulla chitarra nulla da dire... sono soddisfattissimo, è stato amore a prima vista... se non fosse per il colore :) sarebbe perfetta... e l'idillio continua.

Sulla sezione amplificatrice c'è da dire...
Ho già deciso da tempo di vendere il mio combo Marshall (ho espresso in questo post i motivi che mi hanno indotto alla decisione di venderlo) e probbabilmente l'ho già messo sul MercatinoMusicale. Proprio per questo ho acquistato usata la testata Alchemist e successivamente la cassa Mesa. Quindi ho due possibilità:
  • chitarra più combo;
  • chitarra più testata e cassa.
A qualche mese dall'acquisto anche della testata non mi ritengo del tutto soddisfatto, ci ho messo un po' di settimane, ho dovuto un po' metabolizzare per farmi un'impressione definitiva, ma ho deciso che non faceva al caso mio: ho già scritto che non digerisce il BOSS PS-5, proprio non riesco... A questo problema Italo de Angelis mi suggerisce di cambiare pedale (passare a multieffetti midi di livello come gli Eventide o altro... Italo è un tipo un po' integralista sull'argomento, per lui: solo massima qualità... ad ogni costo) ma io non me lo posso permettere e poi il PS-5 mi sembra più che sufficiente per le mie esigenze; inoltre la Jackson abbinata alla testata risulta comunque parecchio mediosa sopratutto sul distorto e la distorsione in definitiva non è sufficiente per me (ricordo che non è HiGain).
Mi sono convinto sempre più che mi serve un sistema ancora meno potente... l'ideale sarebbe 20/30 watt per i suoni puliti e 5/10 per i distorti... ma una testata o combo simile non esistono nel 2010 e nemmeno oggi.. non che io sappia, per lo meno.
Comunque devo ammettere che non ho avuto nessuna difficoltà a rivenderla, considerando il pezzo ed il prezzo, non credo di averla tenuta più di 6 mesi in casa (in vendita 1 o 2)... l'ho venduta quasi alla stessa velocità con sui l'ho comprata... prezzo credo 450... è venuto un tizio della zona di Napoli con una Ibanex FGM gialla (quella di Frank Gambale). L'ha provata per una decina di minuti: con quella chitarra non si sentiva più la mediosità... quindi era colpa della mia ascia... ma io mi tengo la devastante slsmg.

Poi ci sono i pedali... quasi sicuramente ho già venduto i vari Metal Muff e Death Metal, mi devono esser rimasti solo:
  • Electro Harmonix Memory Toy,
  • Boss PS-5,
  • Beringher AM100 (ce l'ho da poco).
e conto di tenerli ancora a lungo... ed ho acquistato un alimentatore per pedali Bespeco PS50.

Ho tutto questo, ma non sono soddisfatto, non ho ancora trovato tutto quello che voglio.

lunedì 20 giugno 2016

Behringher AM100: Acoustic Modeler

Poi un giorno mi è venuto il capriccio (GAS) di un pedale simulatore di chitarra acustica... ho pensato che mi servisse davvero, non moltissimo certamente, ma ne avrei fatto un buon uso in pedaliera... e non avevo intenzione di comprare una chitarra.
C'erano due possibilità: un BOSS AC3 ed un Behringher AM100... il BOSS costava circa 3 volte l'altro... e non ne ho trovato uno da provare... invece ho trovato un AM100 da Sannio Music a Benevento...
Così ne parlavano sul sito della Behringher:
The AM100 is a compact effects pedal that accurately simulates an acoustic guitar on a standard electric guitar.
AM100 dalla rete
L'ho avuto per molti mesi, ma poi ho deciso di disfarmene perchè in fondo in fondo non era proprio così indispensabile... e poi...
Come tutti i Behringer che ho provato mi sembrava troppo leggerino, lo switch scricchiolante e quella plastica che secondo me continua ad essere la pecca peggiore di questi pedali (vabbè che uno mica li deve prendere a calci, ma se ti casca?). Oltretutto l'ho trovato un po' rumoroso quando attivato, e la cosa diventa fastidiosa alla lunga (ma potrebbe anche trattarsi di un problema di quello che avevo io).

Venendo ai suoni, se non ricordo male sul pedale c'è un selettore che permette di passare tra 4 differenti tipi di simulazioni, tutte sufficientemente fedeli alla realtà... ma occhio alle regolazioni dei tre pot... il pot RES (risonanza) è malefico se abbusato. Certo, un'acustica vera, anche non di qualità, è tutt'altra cosa, però per 25/30 euro direi che il suono è onesto.

Su questo pedale bisogna lavorare un po'... anche di fino... Serve tempo, prove ed orecchio per ascoltare i diversi suoni acustici che si possono ottenere e sceglierne poi uno che si preferisce (nulla vieta di segnarsi altre configurazioni piacevoli per usarle alla bisogna, ma...). I potenziometri sono discretamente sensibili e le escursioni sono ampie... ma non stravolgono il suono impostato con lo switch e il RES... ho sentito suoni veramente improponibili settando il potenziometro chiamato RES ad un valore troppo alto, inscatolati o finti fin dalla prima nota e non sono riuscito a migliorarli con gli altri parametri; con la giusta dose di risonanza (RES), invece, si ottengono suoni veramente belli e piacevoli per un pedale di questo prezzo... quasi fanno credere che si sta suonando una vera chitarra acustica con la slsmg.
Non saprei fare raffronti col Boss o con altri simulatori di acustica perchè non l'ho mai provati.
altra immagine del AM100 presa dalla rete
Il pedale ha un manuale, come tutti... ma io non l'ho proprio visto... certo è una prassi sbagliatissima ma si può evitare... tanto non c'è molto da leggere ne da sapere prima di provare questo pedale...

Per concludere: io consiglio sempre di risparmiare per comprare qualcosa di veramente buono. Ma visto il costo del pedale assolutamente economico penso che potrebbe fare al caso tuo, soprattutto visto che ne hai bisogno soltanto per rimediare alla mancanza di una acustica in alcuni pezzi... e suoni con gli amici nel garage di qualcuno e raramente in sala prove o dal vivo... la tua non è certo un'attività da richiedere necessariamente una strumentazione di buon livello in ogni componente, su qualcosa ti puoi arrangiare un po'... poi se hai dei buoni cavi (tutti) di collegamento e pedali true bypass questo pedale non può entrare nella tue pedaliera, ma non ci puoi mettere neanche i pedali BOSS...ed allora arriva a 150 euro e te la compri un'acustica decente.

giovedì 16 giugno 2016

Marshall Class 5

E' uscito un prodotto Marshall che subito mi ha fatto sbavare... Hanno realizzato un combo ed una testata, entrambi valvolari, denominati Class 5:
  • sono valvolari, come piacciono a me;
  • hanno pochi watt, come piacciono a me;
  • sono leggeri e trasportabili, come piacciono a me;
  • e sono Marshall...
Perchè Class 5?
Penso perchè sono da 5 watt ed in classe A.
Esteticamente il combo è più bello! :) Sprizza class(e) da ogni increspatura del tolex :)
Finalmente, mi dico, qualcuno ha capito che questi mostri da 50 a 100/120 watt non servono quasi a nessuno! Ed io che faccio non la provo?
Vado al Centro Chitarre Ceruti di Napoli (dato che lavoro a Napoli io quella strada la piantono quasi settimanalmente, non mi può sfuggire nessuna novità o arrivo nei negozi) e dico a C che sono già in preda alla GAS più totale per questa nuova uscita... ma C spegne i miei entusiasmi dicendo che non fa per me...
  • è monocanale.! :(
  • non è hiGain! :(
  • non ha la distorsione! :((
  • non ha il loop effetti!
  • si rifà al Marshall Plexi!
Class 5 testata dalla rete
Però mi dice: Togliti lo sfizio, provalo!

Prende una Ibanez S470 rossa, una chitarra senza pretese... ed attacchiamo il combo...

Cominciamo ad elencare per bene le caratteristiche:
  • Tipo: Combo Valvolare;
  • Canali: 1;
  • Potenza: 5W in classe A;
  • Equalizzatore con Alti, Medi, Bassi;
  • Numero di valvole: 3, 2 di preamplificatore... le solite ECC83 ed 1 per il finale, EL84;
  • Input: un input strumento, ovviamente;
  • Peso: meno di 10 Kg, 
  • Cono in dotazione: Celestion G10F-15 da 10 pollici;
  • Prezzo: il combo sta sui 400 la testata sui 350 euro più o meno...
Suona come il Plexi?
Non lo so, non ho mai provato un plexi... ma...

Faccio scaldare un po'... poi partiamo con:
  • volume ad ore 9
  • alti ad ore12
  • medi ad ore 12
  • e bassi ad ore 12
il suono è pulito in stile Marshall direi, non è lontanissimo dal suono del JCM 900, che ho, ma è più caldo e meno medioso, siamo a volumi da suonata notturna quasi: il cono in dotazione fa il suo onesto lavoro.

Passo il volume ad ore 12.
Il suono aumenta molto di volume, ma su livelli ancora accettabile per la sala prove di CCC e per una stanza... nel complesso mi sembra inizi a sporcarsi un pelino con gli humbucker, se passo alle configurazione 2,3,4 (sulla chitarra) invece rimane ancora piacevolmente pulito: il cono da il meglio di se... ma è da 10 pollici...
Class 5 combo dalla rete
Se provo ad alzare il volume C mi dice che il suono può solo saturare sempre di più... ma si capisce che è una saturazione che al massimo può farti suonare un blues... quindi vediamo cosa succede se modifico i toni: porto i bassi e gli alti al massimo lasciando i medi inalterati... e quel che sento non mi piace... non che mi aspettassi proprio qualcosa di diverso. Allora abbasso i medi al minimo (la grande V del Thrash) ed ottengo sempre un suono sporco e freddo così come c'è da aspettarselo in mancanza di una vera e propria distorsione... ma così questo ampli non suona bene, non credo sia utile a qualcuno... non c'è nemmeno compressione (sempre a causa dell'assenza della distorsione)
Poi provo a riportare alti e bassi a livelli consoni (ore 11) e gioco con i medi... siamo sempre in territori appena appena sporchi, da rock blues di strada, o alternativo, ma non tanto aggressivo, per gli amanti può esser certamente piacevole... io suonerei così una volta all'anno forse... no, decisamente non fa per me! L'unico pregio è che in generale se non si esagera con gli alti si ottengono sempre dei suoni caldi ed intensi per dinamica.

Si potrebbe pensare di provare a mettere pedali davanti all'ampli ma ho già chiaro che non fa per me... a parte le altre considerazioni precedenti, 5 watt con un cono da 10 per il pulito Metal sono pochi... Per un suono pulito mi sa che ci vogliono almeno 10 watt ed un cono da 12...

Questo è un amplificatore per generi rock e blues, ma deve essere tirato per il collo, altrimenti che te lo prendi a fare un 5 watt valvolare?...
Se avesse la distorsione sarebbe meglio ma sul pulito non si possono fare miracoli...
                       

lunedì 13 giugno 2016

Mesa Mesa delle mie Brame

Ormai ho deciso... non voglio più un combo, passo al sistema testata + cassa... lo stack.
Il mondo degli stack è ampio ed affasciante... luccicante... offre miriadi di combinazioni, le testate sono sempre grandiose, è quasi un labirinto, sicuramente ti ci perdi, ma è favoloso.

In realtà sto ancora digerendo la Bogner Alchemist, non so se la terrò davvero ma lei mi ha fatto venire un nuovo attacco di GAS... e mi ha contagiato per questi favolosi stack, mi ha aperto un mondo... avrò la modularità, ed un giorno chissà... non avrò mai il muro di 4 X 12 sul megapalco, ma la frittata è fatta! :)
il muro dei sogni
Ora per far suonare bene la testata ci vuole una cassa, anche nell'ottica di tornare a suonare e di vendere il Marshall...

Ma è più facile a dirsi che a farsi...
Devi prendere la strumentazione ed andare in un megaNegozio per provare tutte le casse che il mercato può offrire... 
Si Vabbeh!!!!
Ok! Allora devi prendere la strumentazione ed andare in un grandeNegozio e provare almeno 10 casse...
Si vabbeh!!!
Allora viri comm a fa!
Appunto!

Purtroppo l'unico negozio buono che potrei raggiungere senza problemi è, in questo periodo, moribondo... La Cicala di Dragoni... e considerando che è da escludere che mi metto in macchina con la strumentazione, ci appizzo benzina, autostrada e salute mentale per andare a via san Sebastiano... me la cerco sul solito MercatinoMusicale (Santo mercatino!).
Prova con questa!... No questa no!
Invece no, stavolta non ricordo come, mi è arrivata una soffiata d'oro... c'è una sorta di collezionista... ha N chitarre, diversi ampli, casse, rack... vende diverse cose delle sue, anche delle casse.
Un sabato mi presento da lui insieme ad un'altro GAS-omane, F, sono in vendita due casse Mesa Boogie 1 X 12 con cono Electro Voice Black Shadow da 200 watt (la Mesa nel frattempo ha deciso di fornirsi dalla Celestion quindi casse come queste non ne farà più). Le casse sono in vendita proprio a coppia (a 600 euro) ma ne io ne F ce la sentiamo di spendere l'intera cifra e siamo d'accordo che ne prendiamo 1 a testa a 300... il collezionista (M è un osso duro non gli abbiamo spillato neanche 10 euro di sconto) vende anche un finale, ma non mi interessa ed una cassa Crate 4 X 12... ma non è il caso... visto che con lui affari non se ne fanno...

Mi porto a casa la cassa. Pesa veramente tanto (sarà sui 20 Kg)... ha un magnete gigantesco... Suona da paura... direi che non è proprio per il Metal, è utilizzabile per tutti i generi ma cazzo come suona!.. qualcuno dice che con una tale potenza a volumi da appartamento il cono non si muove proprio, ma suona onestamente molto bene, la pulizia è impressionante e lo spostamento d'aria non è niente male... la sento bilanciata su tutte le frequenze (risposta in frequenza dichiarata dal costruttore tra i 50 ed i 5000 hertz). Sui distorti, anche ora che posso dire di averla provata con tanti sistemi e in tanti anni, garantisco che suona ottimanente.
Questa è un immagine della mia cassa
Video? Stavolta ne ho... non ne ho uno in particolare... ma la sentirete suonare in ognuno dei video che ho già messo su questo Blog e in tutti i prossimi praticamente.

venerdì 10 giugno 2016

Bogner Alchemist parte 2: ma Come Suona?

... purtroppo ancora niente video test... passerà ancora qualche tempo prima che io sia attrezzato per farne...

Ad onor del vero devo dire che la prova sonora che ho fatto a Campitello non è stata delle più accurate: non avevo una cassa adatta... ai tempi non l'avevo... mi sono portato la Jackson, fida ascia, e lì l'ho provata con la cassa disponibile dal tizio... ma poi con tutti questi controlli...

La attacco ai coni del Marshall...
Canale gold: il clean che questo amplificatore genera è un pulito caldo e medioso, tipico delle 6L6, molto americano/fenderoso, con un attacco molto forte ed una dinamica interessante... l'ampli risponde perfettamente alla mia mano anche se mette subito in evidenza gli errori e mi accorgo già dalle prime pennate che questo Bogner non perdona. I potenziometri sono molto sensibili e le possibilità sonore, curando l'equalizzazione, sono veramente molte.
Spostando lo switch da clean a crunch troviamo un crunch, appunto, molto leggero e poco invadente, per me che sono un metallaro incallito anche con la slsmg è poco invadente... e anche alzando il gain al massimo si resta sempre in territorio prettamente blues: con questo suono poco rock e niente di più, ma caldo e sanguigno blues! Il canale gold nasconde anche una sorpresa a me molto gradita: alzando al massimo il gain, con lo switch posto su clean, il suono rimane pulito, ma diventa saturo, con un attacco tremendo e un gran sustain, se dai la giusta pennata (per intenderci il suono che ha Gilmour nel solo di Another Brick in the Wall, con le ovvie differenze sonore... magari con una strato...), insomma, proprio godibile per gli amanti dei Pink Floyd!
Bogner Alchemist mia
Canale mercury: qui si hanno differenze sostanziali fra il suono con il punch attivato o meno. Senza punch abbiamo un overdrive con una bassa dose di drive, con la pasta sonora morbida e fluida ma sempre in territorio bluseggiante, riprende direi dal blues che si ottine con il clean... Attivando invece lo switch punch si cambia radicalmente; il suono diventa grosso, profondo, con una buona dose di drive, attacco potente e sustain importante. Il tono è molto americano, adatto a sonorità rock, hard rock, anche metal se vogliamo... ed anche qui le 6L6 si fanno sentire e i potenziometri dimostrano una buona sensibilità permettendo anche su questo canale di trovare molte sfumature, anche se il carattere dell'ampli, e questo vale per entrambi i canali, non viene mai snaturato.

L'escursione di gain è buona, si va da un buon overdrive ad un lead tipico Bogner, senza mai sfociare però nell'hi-gain puro. Il suono che ne esce, con la slsmg e l'emg 81 ha una gran botta, è un pelino freddo e medioso ma abbastanza metallaro, con l'85 è duro ma cremoso, fluido e pieno, con tutte le armoniche al posto giusto ed una risposta alla dinamica da non sottovalutare.

Per quanto riguarda il boost posso dire che non altera il suono e non aggiunge o toglie niente. Qui c'è una differenza: il boost si fa sentire benissimo sul pulito con un aumento netto di volume, sul distorto ovviamente il boost non è in grado di alzare il volume, ma aumenta la saturazione del suono: per assoli veloci rock metal, secondo me!
pedale testata
Quasi mi dimenticavo degli effetti...
L'Alchemist offre un delay e un riverbero e per ognuno offre tre possibilità di scelta.

Come tipi di delay abbiamo da scegliere, sempre tramite i famosi switch sopracitati, tra:
  •  il ducking (che altro non è che un digital delay), 
  • l'analog (delay classico analogico) 
  • e il tape (classico tape echo). 
Nel complesso questo è un buon delay: nella posizione analog mi piace molto... Trovo qui una pecca, se così si può chiamare, e cioè il tap tempo è selezionabile solo sul front dell'ampli, quindi nell'utilizzo live potrebbe risultare un po macchinoso, ma se si ha un secondo delay, il nostro può essere molto ben sfruttato per creare profondità nei soli come piace a me.
Il riverbero ha anche lui tre scelte e sono:
  • plate
  • hall,
  • spring 
e mi piacciono abbastanza, soprattutto spring... aggiunge quell'atmosfera ai puliti che è veramente bella sugli arpeggi... ed è utile anche nei soli se non si ha un delay corto.
Voglio aggiungere infine che gli effetti interni sono controllati anche loro, come il s/r, da una delle cinque 12AX7 (se non sbaglio è la stessa per tutti e due).

Qualche mese dopo l'Alchemist ho trovato una cassa molto interessante... la Mesa Boogie 1X12 con cono Electro Voice Black Shadow da 200 watt... Con questa cassa la testata suona un po' meglio...  mi toglie la mediosità dei Celestion G12T75... suppongo... ma, a causa forse della potenza spropositata, mi sembra distorca meno...
altra immagine testata da rete
Ci tengo a sottolineare che l'Alchemist è rispettoso della chitarra con la quale si sta suonando, e che il suono che ne esce, in tutte le combinazioni, è sempre presente e mai impastato. Per mia sfortuna il Bogner non digerisce il mio BOSS PS-5 (l'unico pedale tra quelli che ho adesso che ho intenzione di tenere) credo sia dovuto al fatto che il loop effetti non è mai seriale... nella migliore soluzione possibile, mettendo il level del loop effetti al massimo e tagliando tutto il suono dry sul pedale, quando si inserisce il pedale stesso, si sente un netto aumento di suono... sarebbe stato necessario un loop effetti seriale o avere con effetti off tutto il segnale in uscita e con effetti on mandare metà segnale in uscita e metà nel pedale... non ho trovato nessuna soluzione a questo problema.

mercoledì 8 giugno 2016

Bogner Alchemist: Prendi e Porta a Casa

Poche settimane... ed eccomi di nuovo alla ricerca del Mio Suono... (come riferimento temporale assoluto siamo circa nel 2010... credo febbraio).
E così mi ritrovo dalle parti di Campitello Matese (non c'è la neve) per provare questa testata Bogner Alchemist da un privato (tramite il mercatinomusicale... un giorno scriverò un panegirico di ringraziamento).
Questa testata è uscita da qualche anno, l'azienda Bogner è una leggenda da quando ha scritturato Steve Vai tra i suoi endorser credo e produce amplificatori per chitarre elettriche di grande qualità e dal prezzo proibitivo a livello quasi artigianale. Con questa linea, invece, i boss vogliono aprire il loro marchio al grande mercato consumer offrendo un prodotto Bogner ad un prezzo molto favorevole: la testata è progettata dalla casa madre in U.S.A., come ogni prodotto, ma realizzata industrialmente in Cina, quindi con mano d'opera a basso costo e con componenti di livello industriale, ne consegue che, nuova, il prezzo si aggira intorno ai 700 euro... molto diverso dai 3000 e passa di una Ecstacy o Goldfinger.
Bogner Alchemist Testata dalla rete
Ma veniamo a noi... la testata ha un bel peso... sui 15/20 Kg, ad occhio; esteticamente si presenta seria ed elegante nel suo tolex nero con un richiamo agli anni 70/80... ha due canali indipendenti con i seguenti controlli gain, alti, medi, bassi, volume per ogni canale. Tra i controlli di canale ci sono due switch: uno serve per attivare il boost che agisce su entrambi i canali ed uno per cambiare canale manualmente (niente paura c'è comunque il pedale in dotazione). I canali hanno nomi esotici... alchemici, appunto... Gold (il pulito) con led verde glaciale e Mercury con led rosso.  Poi abbiamo altri due grossi switch di metallo dedicati, il primo, al cambio di wattaggio (è utilizzabile a piena potenza cioè 40 watt o a potenza ridotta, 20) ed allo stand-by, l'altro all'accensione.
Sul canale clean ha poi questi mini switch:
  • clean/crunch: ci permette di passare dal clean ad un crunch molto leggero ed amabile,
  • bright,
  • deep: va ad agire sui bassi aumentandoli se acceso.
Sul canale distorto ha altri mini switch:
  • punch: che ci offre la possibilità di scegliere tra un crunch ed un lead (tutto California style)
  • bright,
  • mid shift: che azionato permette di enfatizzare le medie frequenze.
Inoltre ha una sezione effetti dopo il pre: abbiamo delay e riverbero incorporati...  e tre potenziometri, dei quali, i primi due, sono dedicati alla regolazione del delay e l'ultimo al reverb. Per gestire il delay è presente poi un miniswitch che permette di scegliere tra tre tipi:
  1. ducking,
  2. tape,
  3. analog.
Per gestire il riverbero è presente un mini switch che offre tre diversi tipi di riverbero:
  1. plate,
  2. hall,
  3. spring: il mio preferito.
Nel pannello posteriore troviamo il send e return (parallelo con valvola tutta per se), il potenziometro del level dedicato, l'uscita per i cabinet, la presa di alimentazione, quella per il footswitch, il fuse e le solite raccomandazioni sull'alto voltaggio, pericolo e via dicendo...
L'amplificatore ha in dotazione un footswitch completamente in metallo che consente tramite quattro controlli (ha gli stessi pulsanti in acciaio dei pedali EH, MXR, ecc) la gestione del cambio canale, l'attivazione del boost, del delay e del riverbero (ho notato con piacere che il pedale va all'ampli tramite un normale jack canon, quindi è possibile cambiare il cavo, per esempio allungarlo).
Niente male, no?
Bogner Alchemist pannello posteriore
Nel complesso proprio un bel set di funzioni...

Il privato in questione mi grantisce che l'ha presa da poco... me la fa a 500 euro... io non vedo segni di usura, proprio niente, mi fido!... Non me ne sono pentito!
Dopo l'acquisto (ovvio che me la sono portata a casa!) l'ho portata dal mio tecnico di fiducia ad Avellino perchè non si sa mai... Egli l'ha aperta: le saldature sono ben fatte, è una buona realizzazione! mi dice... i signori Bogner hanno fatto un prodotto di rispetto. Risparmio ma senza rinunciare completamente alla qualità.

A proposito: monta come valvole preamplificatrici cinque 12AX7/ECC83 e come valvole finali due 6L6...