Come ho già scritto nel post precedente, ho iniziato a suonare la chitarra più di venti anni fa su inpulso di un amico: fin dall'inizio io e P con il supporto delle nostre madri siamo andati a parlare con un maestro di chitarra delle nostre parti. Questi ha spiegato che c'erano diverse possibilità da prendere in considerazione:
- la prima era che se si voleva imparare a suonare bene la chitarra elettrica conveniva cominciare con lo studio della chitarra classica perchè, secondo una sua espressione, "se suoni bene la chitarra classica suonerai ottimamente la chitarra elettrica! Viceversa se suoni bene la chitarra elettrica suonerai malino la chitarra classica", cioè la chitarra classica è più difficile e ci sarebbe voluto più tempo... inoltre al conservatorio, ai tempi l'unica scuola di musica nota (non mi voglio sbagliare ma non esisteva quasi nessuna scuola di musica stile Università della Musica, Lizard ecc, non ce n'erano, per lo meno, nel raggio di 100 km dal nostro paesello), non c'era una sezione chitarra elettrica, quindi prevedendo che la cosa si potesse radicare in noi...;
- poi il meglio da fare sarebbe stato prendere lezioni individuali alternando chitarra e lezioni di solfeggio senza strumento;
- come terza considerazione si poteva però studiare la chitarra elettrica direttamente, se interessava soltanto quella, ed anche fare il solfeggio direttamente sullo strumento;
- e per finire noi due potevamo, volendo, fare lezione in coppia 2 volte a settimana invece che una lezione individuale a settimana a testa e questo, per la gioia delle nostre mamme, sarebbe costato un po' meno delle lezioni individuali.
Non ricordo se fu subito in questa occasione o alla prima lezione che il nostro Maestro ci consigliò i libri che avremmo usato per le lezioni... il primo per gli esercizi non lo ricordo... ne ho avuti diversi... quello di teoria era il glorioso Lezioni di Chitarra Jazz (volume 1) di Fabio Mariani che ai tempi era la Bibbia... non ci piaceva tanto però questa parola Jazz, ma un po' di teoria anche da metallari incalliti si deve studiare e poi il nostro maestro era un jazzomane incallito...
ai tempi i musicisti scafati avevano una teoria secondo la quale "si comincia a suonare da adolescenti metallari e da maturi si diventa jazzisti!"
...com me la teoria ha fallito!
Poi, dopo qualche mese, ci consigliò un secondo libro di esercizi specifici: La Chitarra Ritmica di Paolo Amulfi e Luigi Gagliardi che ho usato abbastanza e fa ancora bella mostra di se nella mia libreria in buone condizioni estetiche. L'ho trattato bene!
A questo punto un po' di considerazioni...
Avevo 15 anni... era tra l'89 ed il 90... c 'erano i primi guitar hero come Yngwie Malmsteen, Steve Vai, Paul Gilbert, Eddy van Hallen... a parte l'ultimo, gli altri si stavano ancora costruendo la fama che hanno oggi...
C'erano un buon numero di libri per chitarra in giro: prontuari d'accordi, raccolte di brani quasi tutti di musica pop straniera o italiana, c'erano metodi in audio cassetta di diverso tipo, anche qualcosina per il metal (un mio amico, Dario, si prese il libro di Troy Stetina Speed Mechanics for Lead Guitar), e c'erano un discreto numero di video corsi in VHS che però costavano uno sproposito ai tempi per un adolescente (se non erro la maggior parte si aggiravano intorno alle 100000 lire) C'era qualcosa di Paul Gilbert, Richard Benson, Frank Gambale e diversi altri ma bisognava ordinarli espressamente per posta sulle riviste specializzate come Chitarre e Guitar Club...
INTERNET NON ESISTEVA! siamo nell'era A.I. (Avanti Internet)
Nei negozi di strumenti musicali delle città provinciali come Benevento si campava essenzialmente sulla vendita di libri di questo tipo... bene o male 10 o 20 mila lire per un libro di spartiti di Somewhere in Time di Seventh Son of a Seventh Son o di Master of Puppets li potevo spendere pure io... ed infatti 7 o 8 di questi li ho comprati in quegli anni...
Era un periodo in cui per pensare di trasformare la tua passione di musicista nel tuo futuro lavoro ci voleva veramente un Grande Coraggio: le prospettive erano:
- studiare tantissimo, frequentare il conservatorio e prendersi il diploma per dare lezioni private a vita e poco altro,
- oppure trasferirsi a Milano o all'estero per inseguire un vero e proprio sogno... qualcuno ci ha provato con risultati che non mi sento di commentare.... io no!
La mia passione è diventata grande ma è rimasta una passione!
PS: P non suona più la chitarra da molti anni.
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