domenica 31 gennaio 2016

Primo Pedale: il Fantasma Thrash Metal

Questa è la storia di un pedale fantasma...

Ancora nel secolo scorso...

Suono la chitarra in un gruppo... facciamo Heavy Metal cercando di fare del nostro meglio ma non viene un granchè (vedi P.S.): tutti e due noi chitarristi abbiamo amplificatori monocanale che quindi permettono di scegliere un solo suono... usiamo il distorto... non ricordo assolutamente come fosse, sono passati 25 anni più o meno... ovviamente, anche se non spesso, ogni tanto abbiamo bisogno di un suono pulito e l'unica cosa fattibile è abbassare di molto il pot del volume della chitarra... ma raramente il suono si pulisce come servirebbe...

Ma, per questi casi, esistono i pedali...
In questi anni non sono migliaia di migliaia, come oggi, ma comunque ci sono e ci sono i distorsori in quantità... Il primo pedale che ho avuto è l'Ibanez Thrash Metal (TM 5)... è quello che mi serviva!

Ibanez TM-5 dalla rete

L'aspetto non era e non è il massimo:
  • è compatto; 
  • è fatto quasi interamente in metallo, tranne il copri vano batteria che è in plastica; 
  • è tutto nero eccetto un adesivo giallo con la scritta Thrash Metal; 
  • ha l'ingresso e l'uscita jack;
  • ha l'attacco per l'alimentatore esterno da 9 volt (in certi casi la batteria è sconsigliabile); 
  • sulla parte superiore ha i pot per tono, volume e distorsione... reminiscenza degli overdrive famosi... oggi avrebbe tre pot diversi (bassi, medi, alti) per l'equalizzazione...
Non so quanti altri distorsori fossero disponibili sul mercato, io l'ho comprato usato e ricordo che assolveva degnamente il suo compito, per quanto si possa dire con la strumentazione che avevo ai tempi (vedere post precedenti, è già il periodo in cui ho la mia seconda chitarra) non era un nuovo distorsore quello che più mi serviva: avevo il minimo: un suono pulito di base ed un suono distorto che usavo il più delle volte... in quegli anni non ero ancora abbastanza veloce per suonare degli assoli decenti (ne io ne P) ma comunque li facevo (e li facevamo)... ed io li suonavo con lo stesso suono con cui facevo la ritmica, non c'era scelta... non doveva essere un granchè, perchè io usavo l'equalizzazione a V già sull'ampli per esaltare la distorsione METAL: bassi e alti al massimo con i medi al minimo, come si usava nel Thrash, e questo non permette di avere un suono solistico accettabile... ma non era la cosa di cui mi dovevo preoccupare maggiormente ai tempi.
Sono convinto che ai tempi era un ottimo distorsore per generi estremi ma c'è un video su youtube, l'unico, che, almeno oggi, testimonia il contrario... boh! Io lo usavo e non era certo un problema!

Dopo diversi anni di utilizzo l'ho venduto a U, il bassista, poi anche lui se n'è disfatto...

Il bello è che, non so come, ma da qualche tempo è tornato a casa mia... è per questo che dico che è un pedale fantasma... l'ho anche provato una volta, mi sembra che non abbia quasi più distorsione ma mi potrei sbagliare: è stata una prova veloce nemmeno mi ricordo con quali strumenti, però vista l'età, forse c'è qualche problema al circuito interno: ora non l'ho sotto le mani, è a casa dei miei genitori, appena posso lo prelevo e ne faccio un video anche io... assicurandomi prima che sia in condizioni di esprimere tutto il suo potenziale.


P.S.: Il fatto che non venisse un granchè non era imputabile se non in piccola parte alla mancanza di strumentazione adeguata... :)

giovedì 28 gennaio 2016

Seconda Chitarra e Primo Rimpianto: Vester 2 Concert Series

Sottotitolo: Anche i Chitarristi RimPiangono

Prendevo lezioni da molti mesi... mi ero già stancato del mio strumento... del resto sapevo che era solo uno strumento da studio che in futuro avrei dovuto cambiare: in queste situazioni si tende, erroneamente, a credere che con uno strumento migliore si possa crescere prima e meglio, quasi come se lo strumento possa aiutare in qualche modo a fare gli esercizi o a studiare di più. Un fondo di verità ci può essere, ma è proprio un fondo: se il tuo strumento ti piace molto può darsi che lo suoni con una disposizione migliore e più a lungo e questo favorisce la crescita musicale.
In realtà il desiderio di un nuovo strumento, forse migliore di quello posseduto, è solo un attacco di G.A.S.
Poi si scopre che la maggior parte del suono lo fa l'amplificatore, ma purtroppo la prima cosa che salta all'occhio è la chitarra... anche a vedere quelli più bravi di me in una qualsiasi birreria o in TV (a maggior ragione oggi, per altri principianti, nei milioni di video presenti su youtube) quello che salta prima all'occhio è sempre la chitarra: una stratocaster, un les paul,... così volevo un'altra chitarra... ai tempi desideravo la Strato perchè ero ancora un grande fan dei Pink Floyd e di Gilmour, sebbene ascoltassi sempre più Heavy Metal, cominciava ad affascinarmi Malmsteen ed il Floyd Rose.

Non ricordo come ho fatto a convincere mio padre a darmi i soldi per comprarla, ancora mi sembra una cosa impossibile...
Comunque mi sembra che ancora una volta sia stato Mr G a farmi sapere che al nostro negozio preferito, MusicaMusica di Benevento, c'era una ottima Vester II Concert Series, mi sembra usata, a 450000 lire... siamo all'incirca alla fine del 1990.


La chitarra in questione era rosso metallizzato (immagine sopra) costruita sul modello della Jackson soloist di quel periodo, probabilmente era prodotta in Giappone negli anni 80 (costruita oggi sarebbe una chitarra top di gamma, inferiore solo alle statunitensi o a quelle artigianali).
Aveva le seguenti caratteristiche:
  • Corpo in Ontano;
  • manico in Acero un pezzo;
  • tastiera 24 tasti in Palissandro con segnatasti a dente di squalo in finta madreperla;
  • ponte Floyd Rose costruito dalla Vester su licenza;
  • configurazione pickup H-S-S attivi, sempre costruiti dalla casa stessa, selezionabili tramite 3 mini switch singoli che potevano accendere e spegnere singolarmente un pickup (una configurazione molto interessante,e molto versatile, ai tempi non so quanto diffusa, oggi introvabile);
  • meccaniche nere;
  • un volume e due toni, non ricordo come erano configurati.

Inutile dire che non posso farne una recensione come si deve... non ho assolutamente ricordi di come suonasse: è passato troppo tempo... e poi il suo suono veniva fuori sempre da un Aria 50 watt a transistor monocanale con cono di scarsa qualità che certamente non rendeva un granchè... però c'è da dire qualcosa: con ogni probbabilità i pickup erano discreti (ho preso informazioni negli anni!) erano abbastanza potenti, un po' rumorosi e la configurazione era molto versatile (l'unica cosa che mancava era la possibilità di splittare l'humbacker al ponte), non so dire come fosse il legno ma ai tempi c'era una disponibilità di questa materia prima migliore di adesso, non escludo che comparato alle chitarre moderne si potesse considerare di buona qualità. Quello che lasciava a desiderare era il materiale con cui erano realizzati ponte e bloccacorde... purtroppo ci ho messo del mio in questo: a causa di una cattiva manutenzione che ne facevo (avevo cattive informazioni a riguardo) dopo un anno e mezzo / due ho rotto una selletta del ponte e spanato la filettatura del bloccacorde... In quel periodo non era facile trovare pezzi di ricambio: il floyd rose si vendeva intero (ponte, molle e bloccacorde con viti ed accessori) non si potevano acquistare singole sellette o il capotasto come oggi, inoltre il set più economico comunque si trovava a 150000/200000 lire, più una 50000 da dare al tecnico che avrebbe fatto l'operazione, ed allora era una spesa molto importante per me e comparata al valore dello strumento molti la sconsigliavano... inoltre nel mio cuore c'era già un'altra chitarra :(.

Alla fine, più o meno nel Natale del 1992, ho comprato la chitarra che era entrata nel mio cuore e dopo poco ho ceduto la Vester per una custodio rigida per chitarra elettrica, marca Yamaha, del costo di 120000/150000 lire ma dopo vari altri anni mi sono pentito di aver fatto questo. Non mi sembrava di avere alternative: avevo questa nuova grande chitarra che mi piaceva ed avevo intenzione di suonare sempre questa, cio non ostante, con quello che ci ho ricavato, avrei fatto bene a tenerla in attesa di qualche nuova possibilità...non so da quanto, ma già da 15 anni almeno si potrebbe riparare e aggiornare con poca spesa, sono sicuro che suonerebbe almeno cone le chitarre da 1000 euro che si trovano in negozio.






P.S. La Vester nacque dalla compagnia Samuel Music, con sede in Illinois.
Seguendo il successo di numerose imprese di piccole dimensioni come la Jackson e la ESP, la Samuel Music decise di lanciare il proprio marchio di chitarre sotto il nome Vester appunto.
Piuttosto che costruire gli strumenti da sè, la Vester importava strumenti dalla Saehan Guitar Technology, Korea.

P.S.S. Oggi qualsiasi chitarra a marchio Vester è rara, il marchio è fallito negli anni novanta (da qualche parte leggo 1994) dopo una causa intentata contro di lei dal colosso statunitense Fender in cui la Samuel Music, non avendo fondi per difendersi, si arrese senza un dibattimento processuale.

martedì 26 gennaio 2016

Per Cominciare: l'Acquisto del Primo Strumento


Torniamo al 89.... del secolo scorso...
Nello stesso giorno in cui io e P con le nostre mamme parlammo con Mr G delle lezioni, ecc, si parlò anche degli strumenti che ci sarebbero serviti per i nostri studi... Mr G disse che si sarebbe occupato lui di trovarne visto che aveva una certa esperienza in materia.

Dopo qualche giorno andammo a lezione dal maestro ed egli ci disse che aveva gli strumenti che facevano per noi... detto questo ci accompagnò con la macchina, la sua mitica Renault super5 bianca, a Benevento, al negozio MusicaMusica (un posto leggendario, per me, chiuso ormai da decine di anni purtroppo) lì c'erano due chitarre e due amplificatori per noi....
Non ricordo chi di noi due scelse per primo ma a me capitò un'Applause simil stratocaster, 2 colori sunburst (colori ambra e nero sfumati) e battipenna bianco, con pickup HSS; a P capitò un'Applause simil stratocaster, tutta bianca (battipenna compreso) e pickup SSS... ogni pezzo al prezzo di 250000 lire.



Poi fu la volta degli amplificatori... a P andò uno Yamaha Budokan da 50 watt monocanale a transistor con cono da 12 (ne ho trovato online un'immagine e la metto più in basso per rendere l'idea); a me un Aria, non ricordo il nome, a transistor, sempre da 50 watt e cono da 12 anche monocanale (non sono riuscito a rintracciare immagini o informazioni sulla rete, la ditta è fallita negli anni 90).... singolarmente al prezzo di 350000 lire.
Siamo entrambi attrezzati per una spesa complessiva di 600000 lire cada uno, nel periodo in questione sul mercato si trovavano strumenti di questo tipo (anche di altre marche) per i principianti, non ho mai sentito parlare di strumenti simili nuovi a prezzi migliori... inoltre il fatto che li avesse trovati Mr G era una garanzia che fossero senza difetti e suonabili... infatti, tenendo presente il prezzo, non abbiamo mai avuto problemi di intonazione, tenuta del'accordatura, o dello strumento imputabili a difetti di fabbrica.


Ai tempi le possibilità erano queste... il prezzo pure... ci potevano essere una decine di case (Aria, Applause, Yamaha, Vester, Eko) che costruivano chitarre da studio (così venivano definite le chitarre per principianti),  c'erano poi le grandi produzioni USA (Fender, Gibson) o le piccole Europee, poco diffuse, e le giapponesi che facevano storcere il naso ai puristi perchè rappresentavano le fasce economiche Yamaha, Ibanez e ESP... le linee disponibili, tra principianti e professionisti, erano dalle 3 alle 7 (direi) per casa... e c'erano pochissimi liutai richiestissimi (meno di una decina in Italia) che costruivano chitarre a partire da 1500000 lire.
Discorso analogo si può fare per la decina di aziende che costruivano amplificatori (Aria e Yamaha costruivano anche amplificatori)... partivano da potenze di 40/50 watt, forse anche qualcosa di più, monocanale ed a transistor... poi c'erano amplificatori da 100 watt o anche 150, che costavano chiaramente di più (penso 500000/600000), erano sempre a transistor e non ne valeva la pena per un principiante, potevano essere gli amplificatori adatti per generi che richiedevano pulizia del suono come il Jazz: poi c'erano il sogno di ogni chitarrista rock (o blues), gli amplificatori valvolari come i mitici Marshall (inglesi) dal prezzo che si aggiravano sul milione di lire o i VOX ma altri salivano ben oltre e c'erano gli statunitensi Mesa Boogie... inarrivabili per tantissimi.

Oggi
Oggi a 27 anni di distanza siamo passati all'euro dal 2002 ed un rapporto con le spese sostenute nel 89 e quelle sostenibili oggi non si può fare... non avrebbe senso.
Oggi a 27 anni di distanza, dicevo, il mercato offre molta più scelta: direi che il numero di modelli diversi che ogni casa mette a disposizione dei chitarristi si è moltiplicato anche per 10: inoltre le case produttrici di chitarre che hanno raggiunto l'Italia sono di più, e la produzione si è differenziata moltissimo... molte producono in luoghi diversi linee di chitarre dai prezzi nettamente differente.
C'è la produzione USA (Fender, Gibson, Jackson, Music Man, Paul Read Smith, ESP, ecc) che rappresenta il TOP di gamma con prezzi che più o meno, partono dai 2000 euro, anche la produzione europea (per le case europee come Caparison) è il TOP di gamma, ma queste sono per lo più piccole e medie aziende e vendono meno dei colossi d'oltreoceano nel mercato mondiale... poi ci sono le produzioni giapponesi che oggi sono quasi al TOP e si aggirano tra i 1000 e 2000 euro, di solito; poi ancora ci sono produzioni messicanecoreani, cinesi ed indonesiane... Case come Fender, Gibson, ESP, ecc producono linee per tutte le tasche in diversi paesi approfittando del costo molto basso della mano d'opera e degli scarsi controlli.

Si possono trovare chitarre anche intorno ai 100 euro (prodotte da marche sconosciute o sottomarche di marche famose come Rasmus, Epiphone, Sterling, LTD, ecc) non le ho mai provate quindi non so dire della qualità del suono ma comunque ce ne sono per tutti i portafogli.
Per finire il discorso, anche limitatamente all'Italia, ci sono molti bravi liutai (sospetto più di un centinaio) che costruiscono grandi strumenti a partire dai 2000 euro.

giovedì 21 gennaio 2016

Lezioni di Chitarra Oggi

Riprendendo dal post precedente... ho preso delle lezioni di chitarra circa 25 anni fa durante l'adolescenza: le ho seguite per circa 2 anni da un Maestro del mio paese, Mr G.... il primo anno ho preso lezioni in coppia con il mio amico P ed il secondo anno da solo... non sono stato uno studente modello... ma ho imparato la maggior parte della teoria che conosco ancora adesso in quegli anni.
Qualcosa l'ho studiata successivamente per mie esigenze, da autodidatta, ed ogni tanto cerco ancora di imparare qualcosa, ma non con la dovuta costanza.

Devo confessare una sostanziale ignoranza sulla teoria della musica e sulla teoria musicale applicata alla chitarra in quanto conosco alcuni argomenti: scale maggiori, minori, pentatoniche, modi greci, qualche scala esotica, costruzione degli accordi, rivolti, un po' di armonia, tecniche di tapping, sweep picking, arpeggi vari, qualche nozione sui tempi semplici e composti... ma non so quanta parte della teoria musicale e chitarristica mi manca... ciò non ostante, nel suonare e nel comporre, non sento questa mancanza, sicuramente perchè non sono un jazzomane, un maniaco della tecnica o uno shreder... qualora la dovessi sentire, o dovessi scoprire qualcosa di utile alla mia musica, mi andrei immediatamente a documentare.

Ora mi domando se oggi come oggi, nell'era dell'Internet of Things, ha ancora senso prendere lezioni di chitarra in forma privata come una volta...


Io, ovviamente, non ci penso affatto, per le considerazioni di cui sopra... e per questioni economiche.

Ed un neofita? Uno che vuol cominciare da zero a suonare la chitarra?

Non sono un Maestro o un cultore della materia, uno che ha studiato davvero può esprimere certi concetti molto meglio di me: io esporrò le mie riflessioni con parole mie...

Per sviluppare il senso musicale è fondamentale ascoltare tonnellate e tonnellate di musica (nel vero senso della parola... e ci vogliono anni ed anni per avvertire i benifici di tale pratica).

Per un neofita ci sono delle considerazioni molto importanti.
Sebbene si sia detto "cominciare da zero": non siamo tutti uguali, ci sono delle differenze tra neofita e neofita: non siamo proprio tutti tabulae rasae.
  • si può avere talento
  • si può esser più o meno portati
  • si può esser più o meno negati,
  • si possono avere già delle conoscenze anche inconsce...
L'aver ascoltato musica per tanti anni può già fare una differenza...

In sostanza, per suonare uno strumento come si deve bisogna interiorizzare alcuni concetti fondamentali:
  • importantissimo è il concetto di tempo: bisogna acquisire un senso di tempo interno (si può dire così?), utile quando si suona da soli o si fanno esercizi, ma allo stesso tempo bisogna seguire un tempo esterno (?), ascoltare il tempo di quando si suona in una band e questo è scandito dal batterista nonchè sentire il tempo degli altri perchè tutti devono seguire il tempo o per lo meno devono rendersi conto se qualcuno non lo sta facendo. Riassumento bisogna sempre sapersi dare il tempo, da se o dettato da altri...  Non ha senso suonare un assolo di tapping più veloce di Van Halen se non lo si esegue a tempo. Ci può volere nulla o anni!
  • altrettanto importante è il senso della nota, la tonalità: può sembrare non importante perchè tanto si suona seguendo degli spartiti (non per forza quelli scritti su un pentagramma, basta anche il semplice appunto sul foglio di carta che indica le note o gli accordi) praticamente sempre, ma si può sbagliare nota (il dito è scivolato su un'altro tasto!) e ci si deve rendere conto con l'orecchio, si può aver bisogno di trovare delle parti ad orecchio, inoltre può capitare di dover improvvisare un assolo (di chitarra, basso, tastiera... batteria non so) o altro... La conoscenza di tutti i lick del mondo non può sostituire un buon orecchio.
Poi:
  • bisogna memorizzare scale, accordi, arpeggi, e quant'altro... Ci vuole tanto esercizio... fatto con costanza.
  • la mano sulla tastiera deve volare sui tasti; la mano che plettra deve fare movimenti fluidi e veloci... e non bisogna farsi male. Qui serve un'impostazione iniziale e tanto esercizio come al punto precedente.
  • e serve una buona esperienza da componente di una band!

A questo punto voglio enunciare quella che chiamerei Prima legge fondamentale del Maestro di Chitarra di cui ritengo di essere lo scopritore:
Il compito del Maestro dei miei tempi era principalmente ascoltare il playing dello studente e, grazie al suo orecchio allenatissimo ed alle sue conoscenze, portare in evidenza le problematiche che l'esecuzione di certi esercizi da parte dello studente evidenziavano (e che lui non era in grado di cogliere) suggerendo dei correttivi anche ad hoc per la persona.

Quindi serve ancora il Maestro?
Per la mia Prima legge fondamentale del Maestro di Chitarra
Per un tempo limitato che non so quantificare però è importante: le sedute di esercizi che ti portano alla velocità di esecuzione le devi fare da solo, ma nessuno ti potrà dire se fai degli sbagli, se non sei fluido, preciso, se le dita sono nella posizione corretta, se vai a tempo (questo se non hai già la cognizione del tempo); puoi imparare tantissime cose sui video metodi che oggi si trovano anche su youtube a costi irrisori ma non puoi ricevere i consigli su misura per te che può darti solo un'esperto che ti ascolta e ti vede fare gli esercizi: quindi per avere le basi serve un insegnante... poi per imparare tecniche avanzate o altro si può fare da soli...

Inoltre ci sono decine e decine di altre scuole di musica in Italia e non solo nelle grandi città: è una seconda possibilità da prendere in considerazione... probbabilmente ce n'è una discreta non lontano da casa tua...

Ma internet offre un'alternativa interessante: si possono prendere lezioni a distanza tramite web e webcam... sarebbe meglio prendere lezioni di persona, ma non credo che Massimo Varini, Luca Colombo o Andrea Braido verrebbero mai a casa tua... invece potresti chiedere una (o più) lezione a tutti e tre...


PS: se accetta, e se sai bene l'inglese, perchè non chiedere a Joe Satriani di farti da Maestro?
Lui ha insegnato a Steve Vai, Kirk Hammett.... e dice che Steve Vai non ha avuto proprio bisogno di centinaia di lezioni...

martedì 19 gennaio 2016

Lezioni di Chitarra del Giurassico... il Secolo Scorso... Poco più di 25 Anni fa

Anche questo post parte da una riflessione storica...
 
Come ho già scritto nel post precedente, ho iniziato a suonare la chitarra più di venti anni fa su inpulso di un amico: fin dall'inizio io e P con il supporto delle nostre madri siamo andati a parlare con un maestro di chitarra delle nostre parti. Questi ha spiegato che c'erano diverse possibilità da prendere in considerazione: 
  • la prima era che se si voleva imparare a suonare bene la chitarra elettrica conveniva cominciare con lo studio della chitarra classica perchè, secondo una sua espressione, "se suoni bene la chitarra classica suonerai ottimamente la chitarra elettrica! Viceversa se suoni bene la chitarra elettrica suonerai malino la chitarra classica", cioè la chitarra classica è più difficile e ci sarebbe voluto più tempo... inoltre al conservatorio, ai tempi l'unica scuola di musica nota (non mi voglio sbagliare ma non esisteva quasi nessuna scuola di musica stile Università della Musica, Lizard ecc, non ce n'erano, per lo meno, nel raggio di 100 km dal nostro paesello), non c'era una sezione chitarra elettrica, quindi prevedendo che la cosa si potesse radicare in noi...;
  • poi il meglio da fare sarebbe stato prendere lezioni individuali alternando chitarra e lezioni di solfeggio senza strumento;
  • come terza considerazione si poteva però studiare la chitarra elettrica direttamente, se interessava soltanto quella, ed anche fare il solfeggio direttamente sullo strumento;
  • e per finire noi due potevamo, volendo, fare lezione in coppia 2 volte a settimana invece che una lezione individuale a settimana a testa e questo, per la gioia delle nostre mamme, sarebbe costato un po' meno delle lezioni individuali.
Dato che il nostro scopo era formare un gruppo Heavy Metal in stile Iron Maiden in breve tempo, abbiamo deciso che la chitarra classica non ci interessava e che le lezioni a coppia andavano benissimo, sia per noi che per il portafoglio delle nostre famiglie.

Non ricordo se fu subito in questa occasione o alla prima lezione che il nostro Maestro ci consigliò i libri che avremmo usato per le lezioni... il primo per gli esercizi non lo ricordo... ne ho avuti diversi... quello di teoria era il glorioso Lezioni di Chitarra Jazz (volume 1) di Fabio Mariani che ai tempi era la Bibbia... non ci piaceva tanto però questa parola Jazz, ma un po' di teoria anche da metallari incalliti si deve studiare e poi il nostro maestro era un jazzomane incallito... 

ai tempi i musicisti scafati avevano una teoria secondo la quale "si comincia a suonare da adolescenti metallari e da maturi si diventa jazzisti!

...com me la teoria ha fallito!

Poi, dopo qualche mese, ci consigliò un secondo libro di esercizi specifici: La Chitarra Ritmica di Paolo Amulfi e Luigi Gagliardi che ho usato abbastanza e fa ancora bella mostra di se nella mia libreria in buone condizioni estetiche. L'ho trattato bene!

martedì 12 gennaio 2016

Un po' di Storia

Da bambino ascoltavo poca musica, mi capitava di ascoltare un po' di radio, sopratutto musica pop italiana e musica classica a causa della passione di mia madre, ma per lo più pensavo a giocare all'aperto... tanto meno ne suonavo... alle scuole elementari, ricordo, mi è capitato di prendere 2 o 3 lezioni di pianoforte, ma è una traccia appena appena percettibile, persa nei meandri della mente, per ricordare le circostanze di quelle lezioni.

Alle scuole medie ho studiato prima la diamonica poi il flauto dolce... ma con scarsi risultati direi... un giorno il flauto traverso di un mio compagno di classe, Sergio, che frequentava anche il conservatorio per quello strumento (ci fece una dimostrazione in aula) mi aveva colpito, dissi a mia madre che volevo imparare a suonare anche io così, ma questa infatuazione non durò molto e non feci niente.
Tra i 12 ed i 13 anni seguivo deejay television, quel programma storico di musica internazionale che andava in onda dopo la scuola su Italia 1, credo, che ormai è una legenda che pochi ricordano: ero nei pieni anni 80, si ascoltavano Duran Duran, Spandau Ballet, A-HA... avvertivo una certa attrazione per la tastiera: nella musica pop era lo strumento principe e più appariscente... ma non ho mai pensato voglio comprarla ed impararla.

A 13 anni ho iniziato ad asoltare a ciclo continuo... anche di notte, prima di addormentarmi con quei famosi mangiacassette portatili (oggi residuati bellici del secolo scorso) degli anni 80...



ascoltavo Pink Floyd, Dire Straits, Police, Queen, Bruce Springsteen, U2 e poco altro... e mi bastava... niente più radio ed ancora un po di musica classica in quanto mi piacevano particolarmente Wagner, Borodin, Mozart...

Poi un amico, P, venne con Seventh Son of a Seventh Son degli Iron Maiden... e non fù amore al primo ascolto... :)  poi venne Perfect Stranger dei Deep Purple che mi piacque parecchio... poi fu la volta di Killers degli Iron Maiden, poi Guns'n'Roses, Metallica, Slayer, Helloween...

E poi un giorno P, abbiamo entrambi 15 anni, viene e mi propone di formare un gruppo con gli altri nostri amici... lui dice "io suonerò la chitarra!" al che io rispondo "io vorrei suonare la tastiera!" ma lui mi risponde "Ma quale tastiera, noi dobbiamo fare un gruppo stile Iron Maiden: due chitarre, basso, batteria e voce, non c'è la tastiera! Tu suonerai la seconda chitarra!"

Ecco il primo motivo per cui oggi, a 41 anni suonati, suono la chitarra elettrica!