lunedì 30 dicembre 2019

GNG Morgoth 7 Corde: la Super Chitarra

A questo punto non resta che mostrare come questa chitarrina suona...

Lasciatemi prima dire che la chitarra è bellissima, come si può vedere nella foto del post precedente: è anche leggera e bilanciata.
Ha una forma originale, Giulio Negrini è un vero maestro Liutaio: le due corna asimmetriche nella parte superiore del corpo sono le corna tipiche della Strato o delle Ibanez moderne (RG, S, ecc, ecc) o delle Jackson soloist o anche di tante altre chitarre, però hanno un profilo originale. Il profilo inferiore del corpo mi ricorda invece quello di una Suhr Modern: è più ellittico, se così si dice.
La chitarra è leggera come una sei corde, ed il bilanciamento è invidiabile, la trovo comoda sia per suonare da seduto (come faccio il più delle volte) che in piedi. Il manico è scorrevolissimo e comodissimo c'è poca differenza tra un manico sei corde e questo da 7.

Ma passiamo al suono ed illustriamo i video.

Ho collegato la chitarra al mio fido rack (ADA MP1, Eventide Pitch Fator, Marshall EL84 e casse Mesa Boogie con coni Black Shadow).

Primo video: di sopra
I suoni sono gli stessi che ho usato a lungo con l'altra chitarra, la Jackson slsmg, ed i primi 2 sono i suoni per il pulito, da accompagnamento e da arpeggio.
Questi suoni, per me che sono abituato alla vecchia ascia con gli EMG 81 ed 85, sono buoni ma non spettacolari, invece sono davvero bellissimi con la Morgoth, sono migliori grazie al fatto che quest'ultima permete di splittare gli humbucker... non necessitano di interventi di equalizzazione... il suono è perfetto, pulito, cristallino.
Poi il suono numero 3 è il mio solito suono ritmico e devo dire che anche in questo caso è impressionante, duro, granitico, veramente la mia ritmica Metal... probbabilmente in futuro potrei scavare un filino di più i medi, uno o due punti niente di che, al momento mi sembra ottimo anche così ma non si sa mai.
Poi ci sono due suoni solistici.
Il primo suono, il numero 4, lo uso per fraseggi e assoli lenti, mi sembra che abbinato con l'humbucker al ponte della Morgoth sia un pò troppo medioso... ci lavorerò un pochino sopra più in là.
Il secondo suono solista, il numero 5, lo uso abitualemente per gli assoli veloci perchè più tagliente, anche questo sembra rchiedere un invervento sull'equalizzazione fine... ma devo provare ancora e sentire cosa suggerisce il mio gusto.

 

In questo secondo video (proprio qui sopra) ho fatto una modifichetta al suono numero 4: come ho scritto prima, ho scavato di più i medi... mi sembra vada meglio, ma devo farci l'orecchio, non è detto che rimanga così a lungo.


Provando questa chitarra al PC col simulatore, il mitico Guitar Rig, che appiattisce un po' tutte le chitarre, partendo dai suoni che già avevo selezionato per la slsmg ho soltanto aggiunto quà e la della distorsione ed otteuto una quindicina di suoni interessantissimi come per la Jackson, in più noto che i suoni simulati che con la slsmg non andavano bene perchè strani (non ho mai trovato una ritmica che mi piacesse sul serio per quella chitarra sul simulatore nemmeno facendo modifiche, anzi, mi trovavo spesso ad un punto in cui non sapevo come migliorarlo), con questa sono ottimi, sembra essere più facilmente adattabile in un tale contesto.

In definitiva questa è proprio la chitarra che cercavo: è potente e versatile allo stesso tempo... e per me è veramente una super chitarra anche come fattura... ed ha un gran colore!

lunedì 25 novembre 2019

GNG Morgoth 7 Corde: parte 1, Acquisto

Già da qualche mese ho in casa una gran chitarra... una GNG Morgoth 7 corde davvero fenomenale.

Ma andiamo con ordine e raccontiamo brevemente come ne sono venuto in possesso.

Era da un po' che monitoravo il mercatino alla ricerca di una chitarra più versatile della mia Jackson slsmg... devo dire che una simile ricerca è qualcosa di molto lungo, richiede gran pazienza, prima di tutto; ero aperto ad ogni evenienza ma avevo le idee molto chiare sulle caratteristiche che questa chitarra dovesse avere e quanto mi sarebbe dovuta costare. Controllavo spesso gli annunci di vendita privati di chitarra in province limitrofe alla mia, pensando che sarei andato di persona a provarla, poi avevo un certo badget.

Nella mia provincia ed in quelle intorno il mercato chitarre è alquanto depresso, niente a che vedere con regioni più grandi o importanti sia al nord Italia che al sud... comunque quando una chitarra ed un prezzo poteva fare al caso mio andavo a provarla... ed ecco, questa chitarra che ho recensito è una delle poche che sono riuscito a saggiare di persona. Similmente però tenevo d'occhio anche le vendite di chitarre di liuteria italiana: GNG, Traverso, MOV, o alcuni modelli Jackson e Ibanez (che sapevo facevano al caso mio... ad esempio la Misha Mansoor USA, che era però quasi sempre ben oltre il mio badget) un po' in tutta Italia, purtroppo però erano quasi sempre veramente fuori portata... una volta ne ho trovata una rossa tigrata a 1700 che PORCADIQUELLA... era a Milano...
Solo quando erano in negozio ci pensavo un po', in fondo i negozi offrono la formula soddisfatti o rimborsati... quindi... ci pensavo...

Una (o due) mi è stata soffiata veramente per poco, ero lì lì che tentennavo qualche giorno sul fare o no una proposta al venditore e... ZACC la chitarra non c'era più: venduta!

Mi sono fatto migliaia di seghe mentali su come allargare il più possibile il mio raggio d'azione a province con un mercato un po' più florido...

Poi ho scoperto una formula veramente comoda di Paypal utilizzabile dagli acquirenti: se fai un acquisto e paghi anticipato con il loro sistema, loro bloccano i soldi al destinatario per un mese, quando la chitarra arriva la vedi, la provi, la riprovi quanto ti pare, se entro quel termine (considerata una spedizione di massimo 4 giorni ne hai ancora 26 buoni) decidi che la chitarra non fa per te, fai la restituzione dei tuoi soldi e Paypal ti rimborsa senza batter ciglio... poi devi rispedire indietro la chitarra al padrone, è il minimo, ma è una bella comodità. Quando si parla di diverse centinaia di euro o più, ti mette al riparo da moltissime truffe, e passa la paura.

la mia GNG Morgoth 7
Ed io così ho fatto. Ho allargato finalmente i miei orizzonti e la ricerca ho prodotto il risultato sperato.

Ho scovato un'annuncio di un tipo di L'Aquila, I., ex turnista, che vende la sua attrezzatura, tra le varie da via una GNG Morgoth 7 corde ad un prezzo, a mio parere, veramente conveniente. Ci ho pensato qualche giorno prima di fare l'offerta, ho anche dovuto aumentare un po' il mio portafoglio, mi sono detto che avrei fatto qualche sacrificio per divesi mesi in avvenire, ma ci dovevo provare...
Così ho contattato il venditore e, senza mai fare questioni sul prezzo (perchè è congruo e non è giusto stare sempre a tirare per 50 euro o giù di li), ho cercato di concordare un incontro per la prova diretta che è sempre preferibile. Abbiamo esaminato diversi scenari:
  • recarmi a L'Aquila era abbastanza complesso;
  • vederci a metà strada non si poteva fare, il venditore non poteva proprio neanche venirmi in contro... 
  • dopo un mese di trattativa abbiamo concordato di utilizzare il servizio di Paypal di cui sopra.
Così io trasferisco i soldi sul suo conto Paypal... I. spedisce...
la chitarra è arrivata dopo un paio di giorni, se non ricordo male, ben imballata... apro... eccola... (molti avranno intuito che è quella in foto qui accanto)

La chitarra ha le seguenti caratteristiche:
  • corpo in frassino;
  • top in acero figurato AAA;
  • manico in mogano o acero canadese, non lo so perchè è verniciato di verde satinato... venature interessanti.
  • tastiera in ebano 24 tasti;
  • scala 26,5;
  • ponte Hipshot fisso con corde passanti;
  • pickup HH, due GNG Custom;
  • switch a 3 vie con split coil;
  • colore del top Viola Custom, trasparente, molto bello...
Grande!

lunedì 14 ottobre 2019

Torpedo Wall of Sound seconda parte

Riprendo un altro vecchissimo discorso che ho lasciato a metà... come suona il plugin Torpedo Wall of Sound 3 che ho recensito qui?

Per farlo approfitto del fatto che ho appena finito di decantare le meraviglie del pedale AMT B1.
Riuso il B1: dall'uscita out (normale), non quella con la simulazione di cassa, vado direttamente nella scheda audio, ci metto in cascata il plugin Wall of Sound 3 dal Sequencer ed il gioco è fatto. Suoniamo.

Ricordo che io ho acquistato solo 3 casse... (come si legge nella recensione di cui sopra), lascio quindi immaginare quante altre possibilità possano offrire le altre casse, sopratutto per persone di gusto diverso dal mio.

Cominciamo con un primo video: ho scavato un po' tra le configurazioni Vintage di questo plugin...
Le varie impostazioni usate sono in sequenza:
  • 1 cab vintage 1,
  • 1 cab vintage 2,
  • 2 cabs vintage JC,
  • 2 cabs vintage welcome,
  • 4 cabs vintage welcome,
  • 6 cab vintage mix.
Che dire?
Ogniuno giudichi da se in base ai suoi gusti, per me suonano molto bene.
Io credo che non disdegnerò di utilizzare la configurazione con 4 o 6 cabs nei miei progetti.

Passiamo ad un secondo video: qui, in particolare, ho scelto alcuni esempi di configurazione che i signori della Torpedo definiscono Modern... per suoni o generi moderni, direi.
Le configurazioni sono in sequenza:
  • 1 cab modern calif metal,
  • 2 cabs modern calif metal,
  • 4 cabs vintage US,
  • 8 cabs modern calif.
Perchè ci ho messo un vintage? non lo so, all'inizio pensavo di far vedere solo questo secondo video... per fare una differenza credo...
La configurazione con 8 cabs sembra non male... da provare in un mix.

Giusto per inciso: Si sente che il B1 suona meglio così? Secondo me si!
Da qui in poi si possono aggiungere altri effetti... diventa tutto soggettivo, io devo ancora utilizzarlo in un progetto che ho già registrato... magari in futuro aggiungo un commento...

Per completare devo ammettere che non ho registrato nessun suono pulito perchè non ho un simulatore di pedale pulito: nei miei progetti uso suoni puliti da vari simulatori che già hanno finale e cassa simulata... ed in effetti sono molto soddisfacenti così come sono.

giovedì 19 settembre 2019

Ancora due Cose sul Pedale AMT B1

Volevo spendere ancora due parole sul mio preferito pedale AMT B1 da tanto tempo.
In particolare volevo farlo sentire infilato direttamente nella scheda audio.

Ci ho messo un po', lo so... :)

Giusto per qualcuno che se lo velesse rinfrescare direttamente dalla mia penna, la mia personalissima recensione è qui.

Ora bando alle ciance, ho prepatato 2 semplici video nel mio solito stile e nel mio nuovo studio casalingo...

Primo video, qui di fianco: ho collegato la mia fida ascia Jackson slsmg al pedale B1, poi dall'uscita OUT (quella normale che di solito si collega al finale o agli altri effetti) sono andato direttamente su uno dei due ingressi della Roland Quad Capture, poi ho aperto il mio sequencer preferito, casse accese e vai.
Mi auguro che con la qualità audio del tubo si capisca, magari con l'aiuto di un paio di cuffie, che in questo primo caso parliamo di una qualità del suono assolutamente inaccetabile per ascoltare o registrare. Io ritengo che sia troppo zanzaroso e compresso, anche per ritmiche metallare come piace a me.
Ma questo non è una sorpresa!

Non pago ne ho fatto un secondo... :)   :)   :)   :)   :)   :)

Secondo video: qui di fianco, questa volta l'uscita del pedale l'ho presa dalla sua uscita CAB SIM, che alla AMT Electronics tanto vantano... ed il resto è uguale.
Per quanto riguarda la qualità audio del tubo, vale il discorso fatto per il video precedente... purtroppo...

In questo secondo video, spero si riesca a cogliere, parliamo di suono chitarroso tutto sommato accettabile, a mio parere, non più zanzaroso nè troppo compresso; lungi dall'essere la soluzione al problema, come dichiarato da qualcuno, direi che, in mancanza d'altro, si può usare sia per registrare, sia per esercitarsi: è un passo avanti.

In un altro post mostrerò una soluzione ancora migliore... spero presto.

Per concludere, secondo me, l'uscita CAB SIM realizzata dalla AMT Electronics sui pedali della serie Legend Amp è un punto di partenza... In tanti video dimostrativi realizzati da professionisti del settore non viene segnalato, viene presentata come se fosse la soluzione definitiva per registrare in diretta senza l'ausilio di nessun altro componente (HW o SW) ma non è così... come ho scritto è accettabile, ma quale home recorder vuole ottenere qualcosa di appena accettabile da una sua produzione anche se casalinga?

Serve qualche altra cosa...

lunedì 5 agosto 2019

Miei Pensieri sul Pedale Volume

Un amico che da poco ha messo su una cover band e che suona la chitarra, discretamente, da poco più di un anno mi ha chiesto un consiglio sull'utilizzo del pedale volume.
Io sull'argomento sono preparatissimo a livello teorico ma poco a livello pratico, come ho detto sinceramente anche a lui, perchè non ho mai utilizzato un pedale del genere nei miei setup: non ne ho mai sentito il bisogno!
Ad ogni modo ho creduto di poterlo mettere a parte di certi concetti che conosco bene sul posizionamnto dei pedali visto che in passato mi sono documentato, ed esperimenti con pedali simili (i booster) li ho fatti... oltre che si può usare il ragionamento ed il buonsenso...
Così gli ho spiegato che bisogna considerare alcuni fattori...

In linea teorica il pedale volume va inserito come primo pedale della catene di effetti che vanno davanti all'ampli (effetti di amplificazione, equalizzazione, ecc).

Ma
Primo: cosa intendi farci ed in che frangente pensi di usarlo?
Poi: com'è fatto il setup senza pedale volume?

Di solito il pedale volume si utilizza per alzare il volume di una chitarra e farla spiccare in un dato frangente durante un pezzo, di solito nel caso dell'assolo di chitarra elettrica... ma non solo. Si tratta sempre di un'esigenza temporanea per parti di brano... altrimenti basterebbe alzare la manopola del volume sull'ampli prima e portarselo dietro fino alla fine.

Inserire un pedale volume in un setup può produrre diversi risultati, in base a vari fattori concomitanti...
Vediamo quelli che mi sono venuti in mente quando ho fatto il discorso con F.

1 - non ci sono altri pedali, c'è solo il pedale volume a valle della chitarra, si sta suonando un pulito, si pigia sul pedale per inserirlo -> il pedale farà sicuramente aumentare il volume d'uscita, senza effetti indesiderati, dall'amplificatore solo se quest'ultimo è in grado di sopportare un segnale già amplificato di diversi fattori senza andare in overdrive. Molto semplicemente gli amplificatori quando suonano pulito, cioè quando amplificano e basta, lavorano in una regione di funzionamento lineare in cui un segnale A che entra esce come A * N.
In pratica se si sta suonando un bell'ampli di circa 50 watt (o più) con un volume di ingresso pari a 5 (su 10) ed un volume di uscita pari a 5 (sempre su 10) non ci saranno sicuramente effetti indesiderati oltre all'incremento di volume atteso.
In caso che l'ampli sia un valvolare di piccolo wattaggio oppure abbia una valvola in ingresso, o circuiti integrati che con un segnale più grande di quello della chitarra escono dalla regione di funzionamento lineare, l'aumento di volume non è garantito o per lo meno sarà inferiore alle attese e sarà accompagnato da un suono sporco indesiderato.

2 - ci sono altri pedali, per esempio un overdive, ed altri, il pedale volume è sempre il primo della catena e si sta ancora suonando un pulito ->  si ripresenta il caso precedente ma più complicato: bisogna analizzare anche il comportamento dei pedali compresi tra il pedale volume e l'ampli. In poche parole conviene più provare sul campo ch stare a farsi seghe mentali: non è possibile prevedere a priori in risultato.

3 - si sposta il pedale volume in altra posizione della catena di effetti d'ingresso, ma sempre a monte dell'ampli, e si suona sempre un pulito -> come sopra, provare sul campo per capire il comportamento degli elementi a valle del pedale se è desiderabile o meno, niente è garantito prima.

4 - si sta suonando un distorto, il pedale volume è all'ingresso dell'amplificatore, in un posto qualsiasi della catene di effetti, serve uscire dal mix per l'assolo -> difficilente si produrrà l'aumento di volume desiderato: è molto probbabile (secondo la teoria è praticamente certo) che si otterrà più overdrive/distorsione, che dipende da qual'è il circuito in overdrive, ma niente volume extra... anche questa è un esperienza da provare... l'effetto booster potrebbe risultare tutt'altro che spiacevole.

Una soluzione per avere volume più sicura può essere posizonare il pedale volume a valle del preamplificatore, nel loop effetti (se c'è), in quella posizione molto probbabilmente si ottiene l'aumento di volume desiderato senza intaccare la pulizia del suono (anche quando si suona un distorto) perchè è molto difficile mandare in sovraccarico il finale di un'amplificatore... a meno che non si tratti di un 5/10 watt (sopratutto se valvolare)... o non si sta già tirando l'amplificatore a volumi da stadio.


P.S.: Alla fine ho convinto F a lasciar stare: farà sicuramente tutti gli accompagnamnti di chitarra ma non ha la preparazione per fare gli assoli, gli ho consigliato di trovare un chitarrista più esperto o di soprassedere sull'argomento assoli, per il momento...

lunedì 27 maggio 2019

Sterling JP150: Chitarra di John Petrucci Versione Economica

Un pomeriggio mi trovo in un noto negozio della provincia di Benevento per acquisti...
senza nulla a pretendere, ho avuto l'idea di provare una Sterling modello John Petrucci (un modello dei tanti) perchè sarebbe la prima in assoluto per me e sarebbe anche ora di prenderne una tra le mani per sincerarmi della bontà del progetto di Petrucci :).

Vediamo le caratteristiche:
  • chitarra bolt-on;
  • corpo: mogano dell'Africa;
  • top: acero figurato dalle venature non tanto evidenti (sarà questione di pezzi, ne ho viste altre su internet con venature più marcate);
  • colore: top Sahara Burst, resto del body in finitura satinata scura;
  • legno manico: acero rifinito satinato chiaro;
  • shape del manico: Custom JP (se piace a lui);
  • tastiera: 24 tasti, acero, con intarsi a scudo John Petrucci;
  • truss rod: a singola azione (non ci sarebbe da vantarsene a mio modo di vedere), con regolazione sul body;
  • radius tastiera: fisso 16 pollici;
  • nut in plastica;
  • scala: 25.5";
  • meccaniche: bloccanti;
  • hardware: cromato;
  • ponte: tremolo moderno a due viti, non proprio la versione di Petrucci;
  • pickups: due humbucker Sterling by Music Man Custom Voiced Ceramic Magnet Humbucker, 4 conduttori;
  • switch a 3 vie;
  • controlli: volume con sistema di boost a 12 db push-push alimentato da batteria a 9 volt, 1 tono;
E' una produzione cinese.

Mi pare di capire che non è possibile switchare i pickup, sebbene siano a 4 conduttori. No buono! :) Neanche sul sito dicono nulla a riguardo. Proprio pessimo!
L'aspetto non è male, fa la sua figura... se piace...
Non dirò molto su come suona la chitarra perchè ritengo la mia breve prova insufficiente... ma l'idea del boost di 12 db è nel complesso molto buona. A me non servirebbe, piuttosto, mi servirebbe un equalizzatore... ma vabbeh :)
Devo dire che la chitarra che ho provato aveva bisogno di un setup (ma questo non è assolutamente uno scandalo, in fondo è lì in negozio chissà da quando, e per giungere lì ha subito un viaggio non proprio breve, ed il setup si fa su misura del possessore/acquirente) perchè aveva il manico leggermente incurvato in avanti, quindi le corde sulle note alte erano sopra l'altezza ottimale.
La scanalatura delle corde era sicuramente 10-46, come piace a me...

Con la mano sinistra ho avuto difficoltà sulla tastiera: va detto che il manico non è quello a cui sono abituato, è cicciotto come le telecaster, ma credo c'entri altro... avrei giurato che la scala fosse diversa, come le PRS, invece è quella che preferisco, la solita stile stratocaster, e pure... poi sono arrivato a supporre che oltre al setup dovesse essere dovuto ai tasti e forse alla curvatura della tastiera (è vero che la mia slsmg ha il compound radius 10"/16" ma anche con la Yamaha e la Ibanez, entrambe a radius fisso, non mi sono mai trovato così male).
I tasti sono più stretti e più alti dei soliti cui sono abituato, sebene siano dei medium jumbo questi sembrano esotici (inusuali per me) a questo punto devo riconoscere che i tasti che si trovano spesso sulle Jackson, Ibanez, Yamaha, Schecter sono i più comodi per me.

Ora vorrei esprimere un certo disappunto per quella che secondo me è la strateggia che sottende a questa chitarra.
Ok che le chitarre di John Petrucci sono delle Music Man (non delle Sterling) e costano tra i 3 mila ed i 4 mila euro (con pochissime eccezioni) ma hanno dei componenti precisi che su questa chitarra (per certi versi economicissima) non ritrovo.
  • In particolare i pickup non sono il duo Di Marzio Crunchlub - Liquifire che mi aspetterei... mi potrebbero ribattere che sono pickup anonimi, meno qualitativi, ma con caratteristiche affini, ma io risponderei Non sono quelli Punto! Ed aggiungerei Sterling by Music Man Custom Voiced Ceramic Magnet Humbucker... mi sembra tanto una supercazzola.
  • Il ponte idem: Non è quello di John Petrucci e nemmeno ci assomiglia, Punto! 
  • Per terzo... ho avuto l'impressione che questa chitarra non suonasse granchè, ma mi posso sbagliare...
Piuttosto che acquistare una chitarra del genere io mi orienterei senza possibilità di ripensamnti sulle ottime usate Ibanez, Yamaha, Jackson ecc che si trovano facilemente in giro (e non è detto che le nuove di quei marchi, dello stesso livello di prezzo di questa, suonino peggio).

Per concludere, secondo me questa chitarra è una presa in giro, fossi stato in JP non avrei mai permesso che accostassero il mio nome a questa ciofeca.

sabato 18 maggio 2019

Chitarra di Liuteria SIC Instruments

E' un po' di tempo che non scrivo... non ho molto materiale in questo periodo ed ho tante altre cose da fare, comunque...
Da un po' ho iniziato a pensare che vendendo due chitarre in mio possesso ed aggiungendo qualche altro soldino potrei acquistare una seconda chitarra, simile ma più versatile della Jackson slsmg che tanto mi piace.
Mi sono messo ad osservare gli annunci sul mercatino, specialmente quelli in un raggio di 50 km da casa mia... Ho così individuato un annuncio promettente di un certo A. che vende una chitarra elettrica realizzata da un liutaio della zona di Torino, Sic instruments, ad un prezzo che tutto sommato posso raggiungere.
Conosco il liutaio di cui si parla ma solo perchè ho visto le sue realizzazioni al SHG in più occasioni ed ho visitato diverse volte il suo sito, ma non mi sono mai deciso a farmi fare una chitarra su mie specifiche, mi trovo in difficoltà sulla scelta dei pickup.

Lo strumento in questione è, ovviamente, una solid body: ha 6 corde con corpo in mogano, top in acero tigrato, manico in mogano e tastiera in ebano 22 tasti; pickup: due humbucker avvolti a mano dallo stesso liutaio su specifiche paf pro (quelli che montavano una volta le Gibson Les Paul), meccaniche autobloccanti Sperzel e ponte fisso Hipshot. Il rivenditore aggiunge che è realizzata similmente alla  PRS di Emil Werstler ed ha un suono enorme!
Chitarra in questione, ho tolto lo sfondo perchè il padrone non voleva
Prendo subito accordi con A per andare a vedere la chitarra e decido di non portare niente.

Puntuale sono sotto lo studio di registrazione di questo signore e in pochi minuti siamo dentro.
A è sprovvisto di amplificatore e mi propone di provarlo direttamente nel suo impianto DAW... non avendo molto in contrario collega la chitarra e provo un po' lo strumento.
Non essendoci un amplificatore tutte le chitarre si assomigliano un po', le DAW purtroppo appiattiscono di molto certi strumenti, magari di qualità, comunque posso dire che questa chitarra non mi ha entusiasmato come feeling per la mano sinistra: ha un manico piuttosto cicciottello, come le Fender,

L'ho provata meno di mezz'ora e ho deciso che non mi andava bene.
La prima casa che mi preme dire è che è vero! Questa chitarra ha un suono enorme! E' scuro e potente forse più dei miei EMG montati sulla Jackson ma purtroppo non è versatile come vorrei: i due humbucker non si possono switchare per avere suoni più interessanti, ci sono 3 suoni selzionabili tramite lo switch che sono i soliti con configurazioni simili; seconda cosa non ho trovato comoda l'accoppiata manico - tastiera... come ho già scritto, il manico è cicciotto e non è tra i miei preferiti, poi forse la scala è quella delle PRS... altro aspetto che, di solito, non apprezzo.

Così alla fine la decisione è facile anche senza aver provato lo strumento con un amplificatore non è adatta alle mie esigenze... così chiudo la prova, saluto A e vado via.

mercoledì 27 febbraio 2019

Bugera 333 Testata...

Pensavo di essere guarito, invece... un giorno come tanti, com'è come non è, bussa alla mia porta il demone della GAS... non avessi aperto... improvvisamente hanno cominciato a prudermi le mani. Era voglia di qualcosa di nuovo, di gustoso... come dicono mi sembra in una pubblicità... così inizio a pensare: pedaliera?... chitarra?... amplificatore?...
Manco a farlo a posta il giorno dopo mi reco al Centro Chitarre per ritirare la mia ascia, la Jackson slsmg, che si è fatta un giro dal liutaio per una revisione completa... così, ancora con i postumi della GAS, mi trovo nel paradiso... circondato da bellezze a 6 o 7 corde e da ampli fantastici, con l'ascia a tracolla...

Viene da se che, invece di guardare le altre sinuose 6 corde, il mio sguardo si posi più su ampificatori, testate, ecc. Così chiedo di provare un Bugera 333... testata...

Me lo collegano gentilmente ad una cassa Marshall 1922 (una 2 X 12) e mettono in stand by. Collego la mia chitarra fidata ed intanto chiacchiero amabilmente.
Foto mia della testata che ho provato
Questa testatina per caratteristiche è un vero mostro. E' progettata in Europa ma realizzata in Cina ed è molto economica, ma ha:
  • potenza 120 watt con 4 valvole 6L6 nel finale e 3 ecc83 nel preamplificatore;
  • 3 canali completamente indipendenti;
  • loop effetti;
  • riverbero;
  • master generale.
Accendo...
Il canale clean, ad estrema destra guardando la testata, possiede: volume, alti, medi e bassi.
Questo canale è pulito ma poco presente, freddo, poco reattivo, secondo me, e medioso come i Marshall jcm 900... manca anche personalità. Gli accompagnamenti sono accettabile ma gli arpeggi non suonano come vorrei, le note singole sono discrete tutto sommato, ma è un suono che mi lascia interdetto, non mi piace... si lavora con l'equalizzatore e qualcosa di accettabile per suonare si trova, ma nel complesso non mi piace.
E' impossibile farlo saturare... normale per un 120 watt.. ed a me va benissimo. Per far overdrivare un simile mostro di potenza servirebbe uno stadio.
Il riverbero non mi sembra possa essere utile... in fondo qui serve comunque un multieffetto...

Il canale crunch ha: volume, alti, medi, bassi, gain.
Questo secondo canale parte discretamente, già con distorsione ad ore 9 si ottiene un suono da Hard Rock anni '80. Comunque ottengo facilmente bei suoni da ritmica tritaossa (Thrash Metal) come piacciono a me e non per forza con gain al massimo. Con la mia chitarra già ad ore 13 con una buona V ho un suono molto interessante, se posso fare un appunto così è addirittura troppo scooped... infatti aumentando il gain ad ore 15 e con i medi ad ore 9 (alti e bassi ore 15, per non esagerare) si ottiene quello che per me è il suono migliore per la ritmica con questa testa, da Power - Thrash Metal.
Poi ho provato a scovare un suono per i soli come piacciono a me, ma non c'è stato niente da fare, c'è sempre troppa acidità nelle note, la distorsione è sempre tagliente, non riesco a rendere le note morbide come vorrei... oppure, all'estremo opposto, diventa troppo morbida. Niente da fare ci vuole un overdrive davanti, credo. Chissà se li digerisce...

Il canale lead ha: volume, alti, medi, bassi, gain.
Questo terzo canale ha una maggiore presenza di bassi rispetto al canale precedente, ed un pelino di distorsione in più, ma mi posso sbagliare.
Tento direttamente di trovare un suono per i soli (il suono di riferimento è quello di Steve Vai in Liberty... non effettato chiaramente) ma niente da fare, vale il discorso fatto per il canale precedente...
Provo per curiosità a vedere come suona con l'impostazione a V estrema e gain ad ore 15... troppo rumore direi... veramente troppo rumore... calo bassi ed alti ad ore 15 e trovo come prima un suono perfetto per ritmiche tritaosso... qui il Death Metal sarà di casa... ed io uso l'accordatura standard, chissà con quella dropped (che per inciso non mi piace).

Nel complesso è un ampli ch può piacere. Io chiaramente preferisco la mia attualee strumentazione...
Con gli EMG della mia Jackson non suona molto bene... puliti un po' carenti e ritmiche taglientissime ma niente soliste... a parte quelle supertaglienti ma non sono di mio gusto...
Visto il prezzo... dell'usato... lo potrei anche consigliare... io però prenderei un wattaggio diverso... c'è un Carvin V3 micro che ho recensito che mi sembra più interessante... ma costa qualcosa in più.
Comunque la mia prova è troppo poco... chissà con altre chitarre....

sabato 23 febbraio 2019

Richard Cocco Strings... Niente Male!

Eccomi di nuovo a scrivere qualcosa.
DR Tite Fit 10 - 46
Premetto che da molti anni, circa dal 2009 se non erro, per la chitarra elettrica, utilizzo con buona soddisfazione le corde DR Tite-Fit scalatura 10 - 13 - 17 - 26 - 36 - 46.
Prima di arrivare a queste, a mia memoria, sono passato dalle storiche Dean Markley (che non si fanno più) alle SLP alle Ernie Ball e ad altre ancora. Ricordo che nel 2009 ho provato le DR Pure Blues che mi hanno fatto un brutto effetto: con quelle corde la paurosa Jackson slsmg con l'EMG 81 al ponte collegata al Marshall JCM 900 distorceva molto meno del solito, era la prima volta che facevo una simile esperienza, prima d'allora le corde per chitarra elettrica non mi erano sembrate particolarmente importanti.
Dopo le deludenti Pure Blues ho provato le Tite Fit e mi sono piacute da subito. Sono delle buone corde, hanno un buon rapporto qualità prezzo e suonano bene. Ho provato anche le Elixir, sono costose e non suonano particolarmente bene, durano a lungo ma offrono sempre la stessa prestazione di livello medio, invece le Tite Fit per alcune settimane sono superiori e poi decadono velocemente... per cui basta cambiarle.

Per inciso, la durata effettiva delle corde dipende dall'utilizzo giornaliero, dal sudore (più o meno tutti possono sudare alle mani) e dalla pulizia che si fa sulle stesse ogni volta dopo aver suonato...

Dal 2009 ogni tanto faccio un acquisto di una decina di cordiere e sto a posto per mesi e mesi.

Pochi mesi fa ho fatto la consocenza di queste Richard Cocco Strings... me ne ha parlato qualcuno, ma non ricordo chi... mi ha anche detto che un noto chitarrista italiano (credo Alex Britti) si va a fornire di corde proprio presso questa azienda. L'azienda in questione è americana ma, chiaramente, nel nome c'è qualcosa che fa pensare ad un'origine italiana; il bello è che ad un certo punto della sua storia, un imprenditore italiano ha acquistato il marchio e spostato la produzione im Italia, proprio a Montemiletto... pochi kilometri da casa mia... non potevo non incuriosirmi.

Ho provato a recarmi sul posto, all'indirizzo che ho trovato sul web, ma non ho trovato traccia di questa azienda, anche chiedendo in giro nel paese... niente! Allora ho provato a chiamare in azienda e d'apprima mi ha risposto una voce femminile che aveva l'aria di essere una specie di segretaria o receptionist, poi sono comunque riuscito a parlare con qualcuno di importante. Questa seconda persona non è stata molto gentile, pensavo di riuscire a mettermi d'accordo per un contatto diretto e per andare a ritirare qualche set di corde lì da loro (pagandole il giusto ovviamente), così magari avrei curiosato anche un po', ma non c'è stato verso di convincere quest'uomo... mi ha detto che non era permesso vendere a privati e che potevo tranquillamente andare ad acquistare un set di corde in un noto negozio di Avellino.

Lo scambio di chiacchiere con quel signore mi ha lasciato mal disposto per un po', ed ho lasciato stare questa storia.

Dopo qualche settimana la cosa mi è tornata in mente ed ho deciso di fare comunque una prova ed andare ad acquistare queste corde al negozio.

Le ho prese, scanalatura 10 - 13 - 17 - 26 - 36 - 46, un po' costosine devo dire (Ma non è per un euro di differenza che un chitarrista si'impoverisce!), e le ho montate sulla mia ascia principale, la slsmg...
Come suonano?
Devo dire che mi hanno meravigliato: ritengo che sui puliti siano più chiare e cristalline delle DR, hanno un suono nel complesso più bello. Sui distorti sono più che valide, mi sembrano un pelo migliori delle DR anche qui ma non ci potrei giurare, credo di aver trovato le mie nuove corde.
Il decadimento della qualità del suono per le prime 3 settimane non l'ho avvertito (io suono in media 1 ora al giorno, quasi tutti i giorni, non tutti uso l'elettrica, almeno una volte a settimana suono l'acustica) ora noto un piccolo peggioramento, ma nel complesso è ancora accettabile per me... e siamo quasi ad un mese credo.
Col prossimo cambio corde, a breve, metterò di nuovo le Tite Fit, per fare un confronto migliore: secondo me il ricordo del suono di queste Cocco sarà ancora abbastanza fresco... poi deciderò definitivamente se cambiare o restare fedele come negli ultimi 10 anni.

venerdì 11 gennaio 2019

Boss GT-8: Pedaliera Multieffetto

Di nuovo ho conosciuto una persona squisita (M.) che mi ha permesso di provare la sua pedaliera... non più tanto nuova ma ancora valida... che lui usa sempre con gran diletto e soddisfazione.

La pedaliera Boss GT-8 è ancora oggi un multieffetto potente per certi utilizzi. E' un prodotto che ha almeno 15 anni... e con l'elettronica che fa passi da gigante...
Offre uno speaker emulator (credo che ai tempi suoi fosse una delle prime), è dotato di due unità di elaborazione, ciascuno con i suoi controlli, in modo da ottenere una flessibilità totale. La tecnologia implementata in questa pedaliera è la famosa COSM della BOSS e per lo speaker emulator fornisce una configurazione a doppio canale. Questa caratteristica apre diverse possibilità alla creatività del chitarrista: i due canali, quindi i due modelli di amplificazione scelti, possono essere usati insieme o essere commutati mentre state suonando. Ha in aggiunta il supporto Dynamic Mode grazie al quale, i due canali possono essere controllati anche con la pressione sulle corde della chitarra.

La pedaliera ha 13 blocchi di effetti e 340 patch, 200 preset di fabbrica, 140 modificabili dall'utente e possono essere organizzati facilmente in qualunque ordine. Grazie al Send & Return, potete usare i vostri pedali favoriti insieme alla pedaliera per un setup ibrido e più personalizzabile.
Per quanto riguarda distorsioni e overdrive, la GT-8 ne offre 30 tipi differenti: molti sono emulazioni di alcuni pedali famosi, della Boss abbiamo l'OD-1, l'MT-2 Metal Zone, l'OD-2 ed il BD-2, di altri produttori sono presenti l'Ibanez TS808 Tube Screamer, il Rockman, il Proco Rat, il Guv'nor di Marshall, l'MXR Distortion+, il Fuzzface, l'Acetone Fuzz e l'Electro-Harmonix Big Muff.
L'utente ha ovviamente molti parametri per l'editing a sua disposizione, quindi ogni distorsione può essere modificata e successivamente memorizzata.

Le 340 combinazioni di effetti (patch) sono organizzate in banchi, ciascuno con 4 selezioni possibili. I banchi 1-35 sono dedicati all'utente, mentre i banchi 36-85 contengono i preset di fabbrica (che sono stati progettati dagli ingegneri della Boss).
Un comportamento importante che può essere cambiato nei settaggi generali della pedaliera è che cosa accade quando una nuova patch viene selezionata. Di default la nuova sostituirà immediatamente la vecchia, ma l'utente può modificare questo comportamento in modo che la vecchia patch continui fino alla sua conclusione naturale.

Il pannello frontale della pedlaiera è ordinato ma a mio modo di vedere presenta troppe funzioni ed al primo impatto questa sembra una pedaliera ostica da usare. A sinistra sono presenti le sezioni dedicate per la preamplificazione, certamente un valore aggiunto importante della GT-8, lo speaker emulator, e per gli effetti più importanti per la chitarra. Ogni sezione è fornita di selettore per l'attivazione, o la disattivazione, e di manopola per il volume. In più, ogni sezione fornisce alcuni controlli specifici. Vediamoli.
La pedaliera chee ho provato, mia foto
Preamp/Speaker: lo speaker emulator fornisce l'emulazione di 10 amplificatori differenti, ciascuno con alcune variazioni, per complessivamente 46 modelli, alcuni Vintage ed altri moderni, più tre tipi custom. L'utente può regolare anche la dimensione del Cabinet (originale, 1x8, 1x10, 1x12, 2x12, 4x10, 4x12 e 8x12) ed il tipo, la posizione e la distanza del microfono. Ovviamente, possiamo vedere anche i controlli per l'equalizzazione, il gain, il Presence, il volume generale, i selettori per la funzione Solo e per il comportamento dei due canali. la lista degli amplificatori disponibili è la seguente:
  • JC CLEAN: Il Roland JC-120 ed alcune variazioni adatte al Jazz e alla chitarra acustica.
  • TW CLEAN: Tre Fender: Twin Reverb, Pro Reverb, Bassman 4x10 Combo.
  • CRUNCH: 4 variazioni sul tema, diciamo.
  • COMBO: VOX AC-30TB, Matchless D/C-30.
  • BG LEAD: Mesa Boogie combo.
  • MS STACK: Marshall 1959, un generico Marshall high-gain e uno stack amp.
  • R-FIER: Mesa Boogie Dual Rectifier con variazioni di tutti e tre i canali.
  • T-AMP: Hughes & Kettner Triamp (pulito, crunch e lead).
  • HiGAIN: Soldano SLO-100 ed altri tre tipi.
  • METAL: Peavey EVH 5150.
  • Custom: Tre tipi differenti.
Ciascuno dei 46 amplificatori emulati da questa pedaliera può essere utilizzato in modalità ottimizzata per gli assoli: l'unica cosa che dovete fare è di pigiare il selettore Solo.

Quick Setting: ogni effetto è dotato di alcune regolazioni preprogrammate che possono essere richiamate molto rapidamente.

AMP CTL: con questa pedaliera, una delle prime credo, potete alternare i canali su un amplificatore collegato. Utilizzare questo pulsante per attivare o disattivare questa funzione.

FX Chain: per modificare la catena degli effetti.

TUNER/BYPASS: attiva il sistema per l'accordatura della chitarra.

M mi dice che il manuale molto completo ed asaustivo, ogni funzione è illustrata in dettaglio, così come gli effetti e i relativi parametri.

La pedaliera suona in modo accettabile, ho usato la mia Ibanez RG 2570 Prestige, per farle fare un giro, in pedaliera e da lì in impianto per provare anche le simulazioni di ampli... in generale i suoni di M sono fatti molto bene, mi ha detto che ci ha messo molti giorni per farli come li voleva, purtroppo con questa pedaliera e quelle simili è uno scotto da pagare se si è un poco precisi. Lui ci suono sia Rock che Blues... niente Metal :( con due cover band. I suoni che M utilizza quindi sono buoni, senza temere critiche, posso ammettere che rendono bene l'idea alla base della sua musica, anche per gli assoli e non faccio fatica a credere che la sua chitarra esce bene nei suoi gruppi. I suoni puliti con delay e chorus sono il vero fiore all'occhiello per arpeggi e cose simili. Ho provato ad impostare distorsioni al mio livello ma qui la pedaliera diventa veramente difficile da gestire, diventano facilmente zanzarosi o impastati o finti... M dice che è questione di regolazione fine dell'equalizzatore. Ho provato velocemente nei suoni di default se ci fosse qualche distorsione accetabile per me e qualcuna c'è... poi magari con un po' di mio potrebbero diventare veramente buone... ma qui mi fermo, in fondo ho già passato quasi 2 ore tra chiacchiere e prove ed il dovere chiama...

Tiriamo le somme?
In generale la GT-8 fornisce tutto il necessario per suonare la chitarra elettrica come un professionista di qualche anno fa. La qualità del suono è buona e la tecnologia COSM con due canali permette una flessibilità importante. Tutti i controlli sono facilmente raggiungibili, ma sono tanti, è ostica da usare, serve perderci molto tempo per tirare fuori i suoni che tanti chitarristi vogliono ed, ovviamente, oggi sono sicuro, il mercato offre di meglio...Certo, usata fino a 150 euro può essere ancora una scelta valida.