lunedì 30 aprile 2018

Analisi dei Costi degli Strumenti Musicali negli Anni

Quasi fin dal primo giorno in cui ho iniziato a scrivere questo blog (ormai 2 anni e 4 mesi fa) ho pensato di fare un discorso su come è cambiato il mercato delle chitarre elettriche negli anni, almeno da quando suono. Avevo già un piano ed un'idea finale... consideravo di poter dimostrare una mia ipotesi di allora ma ora non ne sono più così sicuro.

Cominciamo il discorso... e vediamo dove riusciamo ad arrivare...

Per fare un'analisi dei costi degli strumenti musicali, in particolare chitarre elettriche, dobbiamo valutare cosa è cambiato nel tempo e quindi:
  1. stipendio medio di quando ho cominciato io,
  2. costo di uno strumento entry level di quei tempi,
  3. costo di uno strumento di qualità di allora,
  4. stipendio medio oggi,
  5. costo di uno strumento entry level oggi,
  6. costo di uno strumento di qualità oggi,
  7. considerazioni sugli altri aspetti: produzione, legni usati...
A questo punto cominciamo col dire che, con quello che io ricordi, uno stipendio medio dei tempi in cui io ho cominciato a studiare, di un insegnante o di un operaio, fosse di circa 1.600.000 lire.
Assodato il primo punto posso affermare senza fallo che, come ho scritto in un vecchio post, una chitarra entry level come la mia vecchia Applause costava 250.000 lire. Era una chitarra realizzata in multistrato di non so quale legno, tastiera in palissandro, manico in acero e ricordo poco altro... di sicuro poi non era un granchè sotto molti profili ma ci potevo suonare. Molte chitarre dello stesso livello di allora a mala pena reggevano l'accordatura e qualcuna non lo faceva proprio, ricordo vagamente disavventure del genere di qualche conoscente.
Punto 3: a quei tempi una chitarra elettrica di buona qualità poteva costare dal 1.200.000 (una Yamaha per esempio) in su, ed era buona. Inoltre non conoscevo (e non conosco) elettriche di buona qualità che nuove superassero i 5.000.000 di lire. Con 1.400.000 / 1.500.000 ti potevi far realizzare una chitarra su misura da un buon liutaio ma te lo dovevi cercare o in Emilia Romagna o forse a Napoli o Roma, comunque in poche altre città d'Italia e non li trovavi su internet... ed i liutai di allora erano un po' scettici nel cimentarsi su una elettrica, preferivano le classiche.

Da allora è cambiata moltissimo, per cominciare proprio l'unità di misura... siamo passati dalla lira all'euro...

Oggi lo stipendio di un insegnante o di un operaio si aggira sui 1200 euro.
Una chitarra entry level la si trova anche a 80 / 100 euro, è di fabbricazione cinese o indonesiana; non l'ho mai provata; sembra non sia fatta in legno, ma ne parlano molto bene, devo supporre che suona e mantiene l'accordatura... oggi non ne sento più di chitarre elettriche veramente difettose con le quali non si può suonare.
Punto 6: uno strumento di qualità oggi deve essere almeno di produzione giapponese e a guardare i listini non può costare meno di 1200 euro, ma si può salire di moltissimo, alcune private stock superano facilmente i 10.000 euro, sono made in USA, ma ci sono centinaia di marchi/liuterie costosini e di qualità in ogni paese (Francia, Italia, GB, Polonia, Russia). Trovi liutai, meno schizzinosi, quasi in ogni città italiana ed in molti piccoli centri, ma i loro strumenti costano quasi sempre almeno 2000 euro.
C'è da dire però che il confine tra chitarra di qualità e non, oggi, è assolutamente labile, per qualcuno può non esistere affatto ma io preferisco tenermelo.

Ora per fortuna l'euro equivale a 1936,37 lire... quindi si può fare una conversione e bisogna anche fare una valutazione di come è cambiato il costo della vita nel tempo da allora ad oggi.
Brevemente possiamo affermare che con la lira oggi uno stipendio sarebbe 2.323.644 lire e sarebbero tanti, ma a quei tempi un litro di benzina costava 1984 lire circa, oggi costa 1,58 euro (3059 lire); una semplice automobile come la FIAT UNO costava 8.000.000 (cioè 5 stipendi interi); oggi una semplice automobile come la FIAT PANDA costa a listino 10.500 euro (cioè 8,75 stipendi interi)... in poche parole, senza voler tediare troppo, il costo della vita per noi poveri mortali è aumentato molto più degli stipendi.

A questo punto (voce numero 7) devo fare delle considerazione sulla produzione.
I legni di oggi sono molto meno qualitativi di quelli di 30 anni fa, ma ho motivi per pensare che i processi produttivi sono migliorati molto in questi anni... probbabilmente sono state introdotte varianti che hanno permesso risparmi e di evitare certi orrori del passato, sono state aperte fabbriche efficienti ed economicissime in Cina, Indonesia, Vietnam, Corea del Sud... 30 anni fa esistevano solo in USA, Giappone e marginalmente Italia, che io sappia... e ci si scandalizzava per le produzioni giapponesi che erano più economiche di quelle americane...

Vediamo se arrivo a concludere: oggi c'è molta più scelta di una volta ci sono chitarre economiche che, facendo una proporzione con gli stipendi (16% allora - 7% almeno oggi), costano meno di quanto costavano ai miei inizi e con ogni probbabilità sono fatte egregiamente e sono in grado di suonare mantenendo l'accordatura per il tempo che ci serve, ma sono prodotte in paesi dove il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente è una chimera.
Di contraltare la chitarre di qualità costano sicuramente di più oggi: uno stipendio intero può non bastare per acquistare una di queste, nuova (facendo il raggionamento di prima siamo a 75% dello stipendio allora - 100% almeno oggi).
Inoltre il mercato è così saturo di offerta che è quasi un caos, credo che l'offerta di prodotti chitarra elettrica sia anche 100 volte quella di trenta anni fa... per tutti i gusti...
Aggiungiamo che ci sono strane politiche commerciali da parte dei distributori italiani che non facilitano l'ingresso di nuovi marchi nel nostro paese... per cui, anche a fronte di un'offerta quasi illimitata di varianti, troppi chitarristi alla fine finiscono per acquistare, accontentandosi, gli stessi marchi di sempre, non avendo potuto reperire novità interessanti di altri.
Ultima cosa: la presenza di molti bravi liutai preparati anche in Italia, ma non solo, distribuiti con una certa capillarità sul territorio e le possibilità offerte da Internet sono un fatto molto positivo.


PS. Io contavo di dimostrare che era assolutamente meglio nel passato, invece mi sono trovato a concludere NI!

giovedì 19 aprile 2018

Marshall MS-2 Micro Amp...ma...

Un giorno mi faccio un giretto (per questi pianifico un po' prima) anche dal vecchio, non sempre gentile, Timbro Musica... in quel di Benevento... il negozio preferito dai conservatoristi ha ridimensionato un bel po' l'offerta di strumenti musicali a mia memoria... non che prima fosse chissà che, ma siamo a BN... ed ora ha giusto pochi oggetti di interesse, diverse chitarre classiche (sintomo di quale sia ora il suo unico cliente target), qualche elettrica, un paio di ampli per elettrica di bassa qualità e poco altro...
Però c'è in questo vuoto... qualcosa che mi incuriosisce, è un amplificatore blasonatissimo in formato stack, solo che pesa pochi, pochissimi grammi. Il Marshall MS-2!
Dai vediamo cosa si può fare con questo coso!
Marshall MS-2 dalla rete
Lì non sono così disponibili come altrove quando chiedi di provare uno dei loro gioielli... ma quando la GTS chiama io cosa posso fare se non soddisfarla?

Prendo la mia chitarra Jackson slsmg che mi aspettava in macchina... quando esco per certe cose la porto con me ora...

Nella versione MS-2 dello stack troviamo l'ingresso per la chitarra ed i controlli di Volume e di Tono, poi c'è un potenziometro che permette di accedere l'amplino, e di passare da un canale pulitino ad un overdrive, se così lo possiamo chiamare. Questa versione a minicassa singola è maneggevole ed è possibile attaccarlo alla cintura dei pantaloni, cosi come fa il mitico Jack Black nel film School Of Rock.

Ottenuto di collegare la mia slsmg al piccolo ampli parto con la suonata...

La mia impressione è che la mia chitarra non è adatta a questo ampli che non ce la fa a reggere il segnale perchè si sente un certo fruscio anche pulito, sparisce solo se porto il volume a zero, mah... comunque continuando posso dire che una cassa così piccola proprio non è sufficiente per un suono di chitarra piacevole, io me lo sentivo, ci vorrà almeno una 10 pollici... il suono, anche pulito, è troppo secco e fino... senza proprio corpo... a parte il fruscio. Mi meraviglio della mia chitarra, sembra anche non avere il solito sustain.

Provo ad accendere il distorto e qui le cose peggiorano, non lo posso ascoltare un suono così zanzaroso, fino e secco. Manca tutto il resto, la distorsione è buona, ma manca proprio ogni altra cosa. Inutile aggiungere altro.

In definitiva anche se costa 40 euro non lo consiglio, a meno che non renda meglio in cuffia o attaccato ad un'altra uscita... in quel caso... ma per le condizioni in cui l'ho provato io non è proprio buono.
Io credo che per alcune cose mi potrebbe interessare più una buona pedaliera con almeno 4 o 5 suoni accettabili.
Un difetto di questo MS-2 è che per passare da un canale ad un altro comunque devi smettere di suonare, per chi come me suona spesso un brano con parti pulite e distorte a lungo andare è scomodo.

Ci sono altri modelli tra cui l'MS-4, con due casse, ed un potenziometro di gain... ma credo che la storia non cambi molto: sono sempre casse minuscole, inadeguate a supportare un suono complesso come quello di una elettrica che va dalle poche decine di hz alle 5000 hz...
Marshall MS-4

giovedì 12 aprile 2018

Suhr Custom Modern Modello Guthrie Gowan: Prova Fugace

Tornato a casa gli impegni di lavoro e di famiglia che si ripresentano prepotentemente (e ci mancherebbe) dopo 6 anni di esilio, non ho più tanto tempo come prima per certe cose, anche per certe uscite e giri. In compenso ho più mezzi... non si può avere tutto dalla vita.

Uno dei primi giri che mi sono fatto è stato a Napoli per riguardarmi quei negozi che negli anni mi hanno fatto sognare... alcuni di quelli sono chiusi, avranno avuto vicende sfavorevoli, altri si sono di conseguenza ingranditi... ne sono rimasti 3 ma solo 2 mi sembrano in buona salute... non mi metto a dire quali, non ce n'è motivo.

Entro al Centro Chitarre Ceruti che è veramente il paradiso... non ho nulla da invidiare a Merula o Lucky Music o Scavino, anzi, rispetto ad uno di quelli è forse meglio fornito sopratutto di chitarre... C'è un assortimento di PRS di prima classe, nessuno ne ha tante in Italia...

Stavolta mi soffermo sull'angolo delle Suhr... ci sono 5 o 6 chitarre fantastiche e stavolta sento il bisogno di togliermi uno sfizio, di provarne una, la Guthrie Gowan.
La Suhr Modern modello Guthrie Gowan è una superstrat:
  • body in mogano 2 pezzi con finitura satinata naturale;
  • manico in mogano satinato, naturale anche esso;
  • tastiera in pau ferro di prima scelta con raggio di curvatura 16 pollici, 24 fret stained steel, misura jumbo, dot fronte e laterali più logo alla paletta in madre perla;
  • ponte Gotoh 510;
  • meccaniche autobloccanti suhr;
  • hardware cromato;
  • switch a 5 vie con push-pull;
  • pickup in configurazione HSH, SSV/ ML/ SSH+ con blower switch.
Il blower switch è un tasto che permette di bypassare tutta la parte tono/volume della chitarra e manda il segnale dai pickup all'ampli direttamente, a me sembra che in sostanza il segnale così è al massimo... ho visto delle demo in cui uno suona pulitino, poi pigia lo switch e passa ad un suono bello saturo per un assolo... è un'altra possibilità!

... E' fighissima...
la foto l'ho fatta io lì
La chitarra è fighissima...
Da un po' di tempo al Centro Chitarre hanno cambiato politica: quando si tratta di testare uno strumento di pregio (o forse l'hanno sempre fatto), se è nuovo non è permesso usare il plettro che potrebbe graffiare la vernice sotto i pickup... ma me la cavicchio anche con le dita anche se non sono un chitarrista finger picker.

Comunque imbraccio la bellezza, neanche mi attacco un ampli e provo a suonicchiarmela tra me e me... in certi momenti anche al CC ci si può ascoltare anche così. Ovviamente non posso dire come suona ma, dato che non la potevo attaccare alla mia strumentazione, non mi sembrava avesse senso anche perchè con certi aggeggi (e qualcuno ce l'ho anch'io) ci tiri fuori quasi tutto quello che vuoi... inoltre in questi casi la cosa veramente importante è il feeling che ti trasmette lo strumento, se ti trovi con la tastiera, ecc. poi il resto della strumentazione si può sempre cambiare.

Sicuramente è dovuto alle vernici ed al legno, questa chitarra al tatto è vellutata, comoda e delicata... una grande chitarra... ho provato una sensazione indescrivibile... ottima action e non l'ho certo regolata io sulle mie esigenze. La consiglio, è ovvio! Tra l'altro mi sa che si rivende facile perchè è molto ricercata.

Sarei disposto a cambiare la mia ascia?
Non sono sicuro che il feeling sia migliore della mia chitarra... e preferisco ponti fissi! Diciamo che non avendo sentito come si comporta amplificata dico no, anche perchè costa 3000 euro usata... :(... Se penso che è una HSH, con switch a 5 vie + blower switch, con pickup sicuramente ad uscita medio/alta, considero che il suo ideatore l'ha voluta molto versatile perchè lui passa dal Jazz al Metal/Shred senza batter ciglio, viene da se che, pur essendo un pelino meno devastante della Jackson slsmg, per un po' potrebbe andare bene, poi bisognerebbe vedere con il passare del tempo...

ma con ogni probbabilità io non sono pronto per uno strumento così, ad una spesa così importante, e poi al momento sono senza band... in queste condizioni a 3000 euro non me la posso proprio permettere...

Per concludere con 3000 euro vado da un bravo liutaio e me la faccio fare con le mie personali caratteristiche...

venerdì 6 aprile 2018

Gear Testing Syndrome

Tutti noi musicisti e musicofili conosciamo la GAS, ovvero Gear Acquisition Syndrome. Non so chi l'abbia scoperta ma ormai la utilizziamo stabilmente nei nostri discorsi sia seri che faceti ben sapendo di cosa parliamo.
Ed è un comportamento reale... alle volta vedi un oggetto in un negozio ci metti gli occhi addosso e deve essere tuo... ultimamente non serve nemmeno vederlo in negozio, c'è internet che moltiplica le possibilità di GAS per 1000 o più. Come altro spiegare quel desiderio di possesso quasi irresistibile che ci assale alla vista di una data chitarra o di un bel ampli o altro?

Io da un po' di tempo noto una cosa nei miei comportamenti: ogni tanto chiedo di provare una chitarra o un amplificatore (aggiungo che non sempre mi va bene) ben sapendo che non mi torna utile nel mio setup e per il mio modo di suonare... così... Oggi come oggi, quando entro in un negozio, so a colpo d'occhio quale strumento si confà alle mie esigenze di feeling e musicale... e devo ammettere che sono come guarito dalla GAS propriamente detta, non provo un chissacchè ormai... non mi serve niente, me lo ripeto spesso... Quindi non ho più quella voglia di prendere uno strumento e farlo mio, ma voglio vedere casa può dare per poi lasciarlo lì... voglio provarlo per il puro scopo di farlo, anche tenendo conto che non posso pensare vada bene per il mio modo di suonare o per i generi che suono.


Un bel risparmio per il mio portafogli!

A parte gli scherzi credo che osservando me, descrivendo questo nuovo comportamento, e mi auguro di non esser l'unico, si possa coniare un nuovo acronimo: GTS... Gear Testing Syndrome, che è proprio la patologia che ho descritto, una sorta di GAS 2.0!

Magari molti endorser e dimostratori che girano ormai in lungo ed in largo anche la penisola sono altre persone come me affette da questa malattia, ma molto più fortunati... beati loro!

Credo anche di poter affermare di essere io lo scopritore della GTS... almeno questo post ora lo attesta.