venerdì 26 febbraio 2016

Il Punto della Situazione: il Mio Setup parte 1

Può sembrare superfluo ma mi sembra intelligente ora fermarmi e fare il primo punto della situazione sul mio setup al 1998 (diciamo all'inizio).
Diciamo che ho un nuovo setup ma sempre di quelli semplicissimi, che più semplice non si può (il mio quarto, perchè per l'esattezza del primo ne ho parlato qui ed era un setup da studio, poi ho cambiato la chitarra per una Vester e si può leggere qui e poi ho comprato la JEM di cui ho parlato in 3 post qui, qui e qui) ma questa volta, per la prima volta, sono entrambi strumenti di discreta qualità che potrebbero soddisfare un musicista semi-professionista (o professionsita) senza troppe esigenze. E' costituito da:
  1. chitarra elettrica Yamaha Pacifica 312 
  2. Marshall valvolare JCM 900


Non uso più il pedale Thrash Metal (che a quanto ricordo ho venduto ad U) grazie alla distorsione dell'ampli ed ai 2 canali del Marshall non ho più bisogno di un pedale ad hoc, quindi veramente è il setup più semplice che si possa pensare: chitarra elettrica diretta nell'amplificatore, per due suoni e null'altro.

In questo periodo sto per rimanere senza gruppo... ma questa la racconto nel prossimo post...

mercoledì 24 febbraio 2016

...E poi la Yamaha Pacifica 312

La mia quarta chitarra...
Disponevo di 1400000 lire e la maggior parte del badget l'ho spesa per il Marshall... credo 1000000 o 900000... era lo stesso giorno dell'acquisto del JCM 900 ed ero da Sannio Music a Benevento...
Dapprima avevo adocchiato una Ibanez RG 470, ai tempi era una delle chitarre usate da John Petrucci, ma io non lo conoscevo in realtà, però la chitarra mi piaceva, era simile alla JEM (body blue elettrico, credo acero marezzato su tiglio, con binding bianco, ponte flottante tipo floyd con bloccacorde, 24 tasti, configurazione pickup HSH marca Di Marzio, meccaniche dorate... ed ho già detto che il disegno RG è di Steve Vai come la JEM) ma non era allegra come quella, costava diverse centinaia di migliaia di lire più del mio rimanente budget e non avevo tempo per cercarmene un'altra d'occasione in giro (da quando avevo venduta la JEM non avevo una chitarra)...
Quel giorno sono andato in negozio, era un giorno come un altro, e non c'era una grande scelta ma più o meno era sempre quella (in una città provincialotta come Benevento non si può pretendere tanto, a quei tempi Napoli la faceva da padrone, chi poteva andava lì ad acquistare) tra le possibili c'era una Yamaha Pacifica 312 (in figura) ed ho preso questa: l'ho pagata 400000/500000 lire... circa...

non è la mia ma la mia era proprio così
La chitarra ha le seguenti caratteristiche:
  • corpo elaborazione della stratocaster secondo Yamaha in ontano;
  • manico in acero un pezzo;
  • tastiera in palissandro 22 tasti con segna tasti bianchi (finto perla?);
  • scala 648 mm (stratocaster);
  • tasti jumbo...
  • ponte vintage 6 viti con leva stile stratocaster;
  • meccaniche dorate;
  • pickup HSS Yamaha designed...
  • switch 5 posizioni;
  • colore... non saprei come si chiama... quello in foto.
La chitarra non era brutta, il colore non era male e le dorature davano un tocco regale, ma non mi piaceva più di tanto: le palette stile fender non mi sono mai piaciute, il battipenna su cui sono avvitati i pickup neanche... ma mi sono dovuto accontentare... mi sono detto "l'importante è il Marshall, finalmente ho un amplificatore valvolare"... per una chitarra migliore si vedrà in seguito. Avrei potuto avere la RG, ma non potevo avere il Marshall col mio budget: L, di Sannio Music, mi proponeva in alternativa la RG ed un Fender Super60, sempre valvolare, ma io non volevo mollare il JCM 900.

Le chitarre elettriche Yamaha tra gli anni 80 ed i 90 avevano un buon rapporto qualità-prezzo, costruite in Giappone (mano d'opera a basso prezzo ai tempi) erano all'avanguardia sul fronte dell'automazione industriale e della ricerca, forse erano le migliori sotto questo aspetto... oggi non saprei dire, ma noto che la casa ha notevolmente ridotto i modelli a catalogo e gli endorser, probabilmente ha tagliato anche gli investimenti nel settore, quindi non so se conserva lo stesso primato nel rapporto qualità-prezzo... credo di no.


Non ho ricordi nitidi di come suonasse ma penso si possa dire con certezza che i pickup che possedeva non erano proprio particolarmente potenti tra quelli in circolazione ne di particolare qualità, comunque suonandola col JCM 900 era soddisfacente c'era la possibilità di suonare un discreto Heavy Metal con l'humbucker al ponte in dotazione: gli altri suoni erano discreti per il pulito ed era abbastanza versatile. Volendo fare Rock col JCM 900 andava benissimo bastava non regolare troppo distorto il canale B, volendo invece fare Blues con il mio Marshall sarebbe stato arduo (con altri ampli certamente si), vista la sua particolare tendenza a saturare e diventare acido... ma forse era fattibile a patto di usare il pickup al manico ed un tono abbastanza chiuso... per il Jazz anche la vedo ardua... non credo di averci mai provato...  e dipende anche da quale Jazz...
Posso garantire che io sono stato contento di questo setup per taaanto tempo.

domenica 21 febbraio 2016

Il Suono del Marshall JCM 900

Si ma come suona questo JCM 900?
Iniziamo col dire come si accende: è un procedimento che non tutti conoscono, ma è importantissimo per la durata di un amplificatore valvolare!
Praticamente tutti gli amplificatori valvolari hanno due tasti, uno POWER ed uno STANDBY (o cose simili): con il primo si accende la sezione preamplificatrice, in questa fase il preamplificatore è alimentato e la corrente in particolare riscalda le valvole del pre; con il secondo (almeno 1 minuto dopo il primo) si accende il finale, e le valvole del finale, quindi si è pronti per suonare... conviene far riscaldare il tutto ancora per un minimo di 5 minuti (l'ottimo sarebbe tanti) se si suona nei primi minuti di accensione un discreto orecchio potrebbe avvertire il miglioramento del suono mano mano che si riscaldano la valvole. Mi hanno raccontato, Mr G, che nei concerti gli amplificatori valvolari si accendono ore prima dell inizio del concerto.

Ok diciamo qualcosa sul suono...
Il canale A è il canale che dovrebbe suonare dal pulito al crunch, il canale B dovrebbe andare dal crunch alle distorsioni metal oriented... nel complesso il suono è british... anche se qualche purista dice che il vero suono british marshalloso è quello del marshall JCM 800, un'istituzione nell'ambito degli amplificatori HiGain, più vecchio di una decade, mi dicono... ma io quest'ultimo non l'ho mai provato... comunque dicono che il JCM 900 distorce più del JCM 800...

Quando l'ho acquistato montava valvole Sovtek, di produzione russa, ma queste non erano particolarmente di mio gradimento ai tempi: sia canale pulito che canale distorto erano un po' freddini come suono... non ricordo quando, ho cambiato le valvole, prima quelle del pre e poi le finali, con valvole di marca Electro Harmonix ed il suono complessivo, per i miei gusti, è migliorato, ho ottenuto un suono più caldo e rotondo, anche se con queste l'ampli distorceva meno.
Ho provato questo ampli prima con una Ibanez RG 470 (in negozio, ma ricordo poco), poi con una Yamaha Pacifica 312, poi con una Ibanez S470, poi ancora con una Jackson slsmg... ed in generale posso dire che il suono è sempre medioso (i celestion G12T75 lo sono), la distorsione è buona.
Non ho mai potuto tirarlo come si deve (il potenziometro del volume del canale A sarà arrivato forse a 5 ma quello del canale B non credo sia mai salito a più di 4) perchè il mio gruppo, qualche mese dopo l'acquisto, si è sciolto ed, anche cercando di metter insieme nuovi progetti, non ho mai più suonato dal vivo ne ho mai provato in condizioni ottimali (dalle mie parti a quei tempi si provava nei garage di qualcuno [e noi suonavamo nel garage di P] o i fortunati provavano in case di campagna vuote ed isolate dove si poteva picchiare un po' di più), comunque:
  1. il primo canale è discreto ma non pulitissimo sia rispetto ai transistor Roland, ovvio, che a certi valvolari di quel periodo (sono meglio i puliti Fender e Vox): suonato con l'humbucker al ponte (volume e tono chitarra a 10), inizia a sporcarsi già con il gainA a circa 1/3 della corsa ed è comunque un bel po' freddo... con single coil il suono rimane più pulito ma comunque freddo... in altre configurazioni di pickup, in generale, ed anche con l'humbucker al manico il suono rimane più pulito e si riscalda un po', lo preferisco per i suoni puliti (con chitarre come la 312 o la S470 si ottengono dei bei puliti nelle posizioni dello switch 2 e 4)... sono puliti da rock ed anche da ballad.
  2. il canale distorto ha una buona riserva di gain: con gainB basso è subito crunch con una punta di acidità e, regolato al massimo, come piace a me, può soddisfare la maggior parte dei chitarristi metal... l'attacco è buono le ritmiche sono molto buone con l'equalizzazione a V esasperata (con le sovtek era pienamente in territorio thrash metal), la stoppata è buona con le EH, anche se meno distorta, è più piena e rotonda; sulla solista preferisco sempre il canale B, con meno gain che per la ritmica e un'equalizzazione a V appena appena accennata (altrimenti con le stesse impostazioni della ritmica spinta diventa troppo acido e compresso): le note sono sufficientemente corpose e rotonde (con valvole EH),... non è male nemmeno un'equalizzazione a V rovesciata, ma poco pronunciata, che esalta leggermente i medi rispetto a bassi ed alti (ma questo dipende dalla chitarra e l'ampli è già un po' medioso come ho scritto).
Parlando poi di pedali e pedalame vario ho l'impressione che questo marshall digerisca poco i distorsori spinti tipo Metal Muff, Death Metal, ecc quando li ho avuti e messi tra chitarra ed ampli, come si dovrebbe, veniva un suono impossibile freddo da morire, troppo compresso, terribile... alla fine mi risolvevo sempre a metterlo nel loop effetti, lì diventava più caldo, più rotondo ed arioso... anche con pedaliere ed altro ho sempre preferito il loop effetti (anche per via dei delay)... ma i distorsori nel mondo sono milioni rispetto a quei due o tre che ho provato, non è detto che con altri non vada bene: non ho motivo di pensare che con booster o un overdrive la cosa non dovesse funzionare. Altri pedali tipo delay, chorus, ecc penso vadano bene..

E' un amplificatore pensato per il rock/rock pesante... e per quello va proprio bene, secondo me, basta abbinarlo ad una chitarra adatta...poi per altri generi si può sempre provare, tutto dipende da cosa altro utilizzate.
Tra gli utilizzatori famosi mi risulta ci sia Steff Burns che l'ha usato per anni... non so se lo usa ancora... e credo che sia capitato nelle mani di tanti altri chitarristi rock famosi accasatisi con la Marshall per quanto riguarda l'amplificazione.

Difetti?
Ha solo due canali, che non bastano a tutti, con l'equalizzatore in comune: difetto facilmente superabile se piace il timbro di base!
Il vero difetto è che è un 50 watt (in quel periodo meno potenti quasi non ne facevano) e se ci suoni in casa ed in una piccola sala prove non riuscirai mai a sfruttarlo come si deve...

Su internet è disponibile materiale di ogni tipo su questo ampli storico, in particolare c'è il disegno della circuitazione ed ho trovato istruzioni e suggerimenti per cambiare anche le singole resistenze e/o condensatori per ottenere suoni diversi... ma ci vuole una buona competenza ed un po' di coraggio... se hai un JCM 900, hai un'icona del rock che puoi sempre vendere per quello che è, se lo modifichi e ne modifichi sensibilmente il timbro non puoi più dire di avere il JCM 900 e non lo vendi con la stessa facilità (si trova usato intorno ai 500 euro). Comunque per ottenere suoni e timbri diversi è possibile cambiare le valvole (principalmente quelle del finale, quelle del pre, ho imparato, possono durare una vita e non intervengono più di tanto nel timbro)... intervento molto poco invasivo da far fare ad un bravo tecnico però, perchè bisogna successivamente tarare il BIAS per le nuove valvole... e poi si può sempre tornare indietro...
Un'altra modifica interessante è quella di sostituire i coni Celestion di fabbrica, non proprio il miglior prodotto della casa inglese, con dei Vintage 30 o altre marche... per trovare il suono adatto ai propri gusti servirebbe un giro in un negozio superfornito di casse.


P.S. Negli anni ho provato anche qualcos'altro nella stessa fascia di prezzo... ebbene si, ogni tanto ho accarezzato l'idea di cambiarmelo... ho provato Brunetti Maranello, Peavey ValveKing, Cicognani Brutus, Marshall Mode Four e DSL, Hughes & Kettner Warp 7, Line6 Spider da 75, Hayden MiniMofo ed un VHT high gain di cui non ricordo il modello... e non mi sono sembrati superiori, ho sempre preferito tenermi il mio Marshall... finchè... ma questa è un'altra storia.

mercoledì 17 febbraio 2016

Finalmente Marshall JCM 900: Amplificatore Valvolare delle Mie Brame!!!!

... quindi ho venduto la JEM...
Con i soldi ottenuti da questa vendita mi sono comprato, nuovo, il Marshall JCM 900 Dual Reverb un amplificatore valvolare (il mio primo) da 50 watt, combo, HiGain, modello 4502 provvisto di 2 coni celestion G12T75 e con 2 canali, ha 3 valvole pre 12AX7 (ecc83), 2 valvole finali 6L6 (5881).
Mi preme sottolineare che è made in England.
L'acquisto è stato fatto da Sannio Music a Benevento... l'unica città dove potevo andare ai tempi per acquistare un amplificatore più grande di un comodino e del peso di 35 chili...
L'amplificatore ha i seguenti controlli (partendo da sinistra):
  • ingresso jack da 6,3 chitarra, 
  • gain canale A, 
  • gain canale B, 
  • alti, 
  • medi, 
  • bassi, 
  • presence, 
  • riverbero canale A, 
  • volume finale canale A, 
  • riverbero canale B, 
  • volume finale canale B.
  • tastino per cambiare canale manualmente,
  • ingresso jack da 6,3 pedale cambio canale,
  • tasto standby,
  • tasto power.
questo in foto è proprio il mio
sul retro ha (da sinistra verso destra):
  • un fusibile (di protezione dell'alimentazione in ingresso),
  • ingresso cavo di corrente,
  • 2 fusibili di protezione delle valvole finali,
  • switch di mode (low/high),
  • due uscite speaker (una quella usata dai due coni in dotazione),
  • selettore di impedenza casse 4 - 8 - 16,
  • uscita direct,
  • uscita recording compensated,
  • loop effetti send,
  • loop effetti return,
  • controllo loop level.
retro marshall jcm 900

L'amplificatore, come si vede nella prima foto sopra, possiede anche un bel pedale, tutto in metallo, che serve per il cambio canale e per l'inserimento del riverbero in tempo reale... altrimenti bisognerebbe andare vicino all'ampli a pigiare a manina il tasto del cambio canale... ma per l'aggiunta ed il disinserimento del riverbero durante le suonate non si potrebbe fare nulla di facile ed immediato.
In particolare è una cosa ottima il riverbero indipendente sui due canali... si può settare un valore a piacere sul canale A da utilizzare chessò negli arpeggi o in altri frangenti ed un valore appena accennato sul canale B per cercare di dare un po' di profondità negli assoli... per chi, in questi casi, usa il riverbero ovviamente.
Altro aspetto interessante la presenza di più fusibili di protezione accessibili dall'esterno... molti, forse tutti, ampli li hanno ma non sono accessibili senza smontare la testata.
Non so a cosa servisse lo switch di MODE, ne l' uscita DIRECT posso pensare servisse per registrare ma per quello doveva esser usata la RECORDING COMPENSATED...
Per quanto riguarda la possibilità che queste uscite fanno intravedere del registrare senza microfono davanti ai coni, farei presente che non è possibile suonare un ampli valvolare senza un carico collegato all'uscita cassa (si potrebbe bruciare il finale anche solo accendendolo senza quel carico) ed ai tempi carichi fittizi da collegare a questa uscita praticamente non esistevano sul mercato, quindi era impossibile praticare questa soluzione... a meno di non farseli fare da un tecnico (a trovarli ai tempi) o da soli per chi avesse conoscenze di elettronica/elettrotecnica... a rischio del prezioso ampli... e c'era qualcuno che ha ipotizzato che il carico fittizio lo avessero già incorporato nel ampli... ma questo nessuno me lo ha mai confermato... ed io non ho mai osato provare...

Info: Il Marshall JCM 900 modello 4502 è stato prodotto dal 1990 al 1999 e monta trasformatori Drake.

P.S. Delle sue qualità sonore (in base alla mia esperienza) parlerò nel prossimo post...

lunedì 15 febbraio 2016

Anno Domini 1997: ho Venduto la JEM!

C'è ben poco da segnalare per quanto riguarda la mia attrezzatura musicale negli anni che vanno dalla fine del 1992 (anno di acquisto della JEM 77 FP) agli inizi del 1997: sono uno studente universitario sempre squattrinato, non mi posso permettere di comprare ciò che mi serve davvero, cioè un bel amplificatore valvolare come quello di P... potrei comprare un pedale ogni tanto, ma non ne sento la necessità, e non farebbero una gran differenza con lo scadente ARIA che mi ritrovo.

Intanto con l'uso della JEM ne ho scoperto anche i difetti oltre che i pregi...
Ho già accennato a quelle caratteristiche tecniche che ne sono un po' il punto debole rispetto a chitarre della stessa fascia di prezzo di quegli anni... ma ora mi preme parlare della suonabilità dello strumento.
La chitarra è il regno dell'indeterminazione e del soggettivismo... non c'è nulla che si possa misurare o quantificare scientificamente (a parte i parametri puramente fisico meccanici: lunghezza scala, lunghezza tastiera, misure varie e peso)... ogni cosa realmente importante (suono, comodità, scorrevolezza, versatilità) è soggettiva, quello che per me è un pregio per altri può essere un difetto... un suono che per me può essere troppo freddo per altri può essere caldo... la JEM 77 FP e tutte quelle della famiglia Ibanez - Vai sono state pensate e realizzate per venire incontro alle necessità di questo grande chitarrista. Il manico molto scorrevole, il ponte che permette grandi escursioni per favorire la sua tecnica chiamata Whammy Bar e che tiene abbastanza bene l'accordatura, la scelta dei pickup e la loro configurazione... finanche il legno magari è stato scelto per sue esigenze personali...
low pro edge di ibanez

Sebbene noi strimpellatori nei primi anni ci sforziamo tanto di assomigliare ai nostri idoli, di suonare come loro, questo non è mai possibile! Noi non pensiamo come loro, non abbiamo le loro mani (alle volte è anche una questione di fisico), nè il loro setup... molti chitarristi famosi come Vai non utilizzano semplici setup composti da chitarra, amplificatore e qualche aggeggino in mezzo... utilizzano più chitarre (alle volte sono chitarre personalizzate non in commercio), più amplificatori e spesso interi armadi di effetti sia digitali che analogici (alcuni costosissimi e introvabili)... un setup in cui la maggior parte di noi nemmeno capirebbero cosa va in ingresso e cosa in uscita, progettato e realizzato da veri Guru degli effetti... e tutto quello che c'è dopo per la post produzione...

Comunque io alla fine ho capito che la JEM non faceva per me per questi motivi:
  • io non usavo la leva (quindi tutto il sistema ponte (così difficile da settare), molle, bloccacorde e lion's clow nel mio modo di suonare era sprecato del tutto): non conoscevo tecniche di uso della leva, ne mi interessava, non ce la vedevo proprio nel mio stile. 
  • non mi riuscivo ad adattare all'altezza delle corde... ne capivo ancora poco, ma mi rendevo conto che per me erano sempre troppo alte: ai tempi c'erano ben poche persone che regolavano chitarre e sapevano settare un ponte così complesso nei dintorni del mio paese. Io mi rivolgevo al mio ex maestro di chitarra Mr G... lui settava la chitarra come doveva esser fatto, ma non per le mie esigenze ed io non sapevo proprio metterci le mani (su una chitarra con ponte mobile è molto complessa la cosa, coinvolge ponte e sellette, manico, pickup, ecc). 
  • quegli ultimi 5 tasti scallopped... mi sembravano inutili! Ma questo aspetto è perfettamente trascurabile!
Poi avevo l'esigenza di comprarmi un amplificatore valvolare... nel frattempo la JEM era cresciuta di valore, sul listino ibanez, tra le nuove, superava i 3 milioni di lire, potevo venderla (fino anche a 1800000 lire a darla in permuta in un negozio) e con il ricavato comprarmi l'amplificatore desiderato ed una chitarra più economica che facesse al caso mio. Io poi l'ho venduta ad un privato, non è stato tanto difficile trovarne uno disposto a spendere, ai tempi era una delle chitarre più richieste: mi sembra di avergli fatto 1400000 lire.
ampli valvolare economico di oggi
P.S: Oggi io mi setto le chitarre da me: ogni tanto gli faccio fare un giro da un liutaio che ha più competenza di me, ma poi alla fine l'ultimo intervento lo faccio io perchè io setto le corde più basse di quanto dovrebbero essere secondo i crismi, tanto che da spenta la chitarra frigge un po'... ma solo da spenta, ed io mi ci trovo proprio bene.

martedì 9 febbraio 2016

Il Più Semplice Setup di un Chitarrista Elettrico

Ovviamente un chitarrista elettrico quando inizia a suonare acquista una chitarra ed un amplificatore combo... ed eccolo quà un setup semplice ma funzionale per cominciare... e questo è quello che ho fatto io agli inizi, come ho già raccontato...

Oggi si potrebbe suonare attaccando la chitarra elettrica direttamente nella scheda audio del PC, ma non è una soluzione ottimale, è una possibilità che si può sfruttare in casa per esercitarsi o per non fare troppo rumore ma in sala prove col gruppo non è utilizzabile: inoltre senza una scheda audio discreta del costo oggi giorno di 100 euro almeno, senza casse decenti non so immaginare cosa si possa suonare ed ascoltare... io a volte in casa suono in questo modo ma ho una scheda audio da 200 euro e due casse da 400 (da 100 watt con cono da 8 e tweeter) acquistate con gli anni non è una spesa che conviene fare subito... e non è la stessa cosa. Si sente meglio suonando con la strumentazione completa. Inoltre non ti puoi portare alle prove chitarra, pc, scheda audio e casse da computer... anche perchè due casse da PC, anche se da 100 watt, non suonano nemmeno come un amplificatore per chitarra da 10 watt: non ti sentiresti proprio.
setup buono
Vediamo per cominciare i costi di questa soluzione: come ho scritto altrove il mio setup è costato 600000 lire nel 1989... ai tempi erano un bel po' di soldi... ma è un'informazione puramente storica.
Oggi, senza andare a spulciare tra l'usato, ci sono chitarre elettriche a circa 100 euro... non ho idea di come sono fatte di come suonano e nemmeno mi interessa :) (probabilmente vengono dalla Cina o dall'Indonesia...) ...ma ci sono... rappresentano una possibilità per cominciare (comunque in questi casi è sempre meglio avere il consiglio di un esperto disinteressato per evitare di acquistare pacchi belli e buoni)!
Di amplificatori ce ne sono un numero infinito... tralasciamo i mini amplificatori portatili a batteria e o con micro coni da 3 pollici (da 5 o da 6) che sono davvero poco utili se non in casi specifici... meglio puntare su dei combo a transistor di potenza discreta con un cono da almeno 10 pollici: tra il nuovo, un 25 watt a transistor si trova dai 75 euro, un 40 watt da circa 90/100... non male no? Se si vuol prendere un transistor con cono da 12 pollici (disquisirò più avanti di questa questione) la spesa si aggira intorno ai 140/200 euro per un 30, 40 o 65, watt... il prezzo varia in base alla marca... e sono già dei combo con più di un canale o con effetti incorporati (che fanno sempre comodo per iniziare ad esplorare il suono e divertirsi un po' di più).

Oggi è praticabile anche la soluzione a valvole... gli amplificatori valvolari sono il sogno di ogni chitarrista blues, rock, heavy, ecc... non male sarebbe averne uno fin dall'inizio... Un valvolare nuovo da pochi watt (5/10) con cono da 10 o da 12 costa intorno ai 250 euro, quindi non proprio un prezzo proibitivo...

Direi che con l'analisi dei costi abbiamo finito: iniziamo a considerare gli altri aspetti:
Il primo aspetto è sapere cosa ci dobbiamo fare con la strumentazione: tipicamente un chitarrista, anche se alle prime armi, mette su un gruppo (non ha senso imparare la chitarra per suonarsela in casa da soli, la chitarra elettrica è uno strumento che non ha senso da solo, non è come il pianoforte), per mettere su un gruppo bisogna considerare che il batterista non ha il potenziometro del volume col quale regolare a suo piacimento il suono della batteria ed un amplificatore con pochi watt non si sentirebbe quasi per niente. Per cui: amplificatori da almeno 40 watt se a transistor e da 10 se valvolari... i valvolari possono essere tirati più dei transistor e suonano molto meglio ad alti che a bassi volumi. (tipicamente, su una scala da 0 a 10, non è buono alzare il volume del transistor oltre i 6/7, mentre un valvolare può andare tranquillamente a 8/9 ed i pot dei volumi di solito vanno con scala logaritmica). Tenere anche conto che da un certo volume in poi l'amplificatore satura!
Nell'ottica "quanto ti senti nel gruppo" va preso in considerazione anche il cono in dotazione: dal punto di vista della potenza di solito il cono ha una potenza doppia rispetto a quella della sezione finale dell'amplificatore, questo per evitare che si rompa subito se l'ampli viene tirato un po' per il collo (può essere intelligente controllare questa caratteristica guardando dietro l'ampli che spesso è aperto, oppure sulle caratteristiche di fabbrica del prodotto)... ma un'altro aspetto è la dimensione... in effetti c'è modo e modo di sentire un amplificatore da X watt: un cono da 12 (rispetto ad uno da 8 o 10) risponde meglio ad alti volumi, rende meglio i bassi e sposta più aria (quella che ha davanti)... spostando più aria, all'orecchio dell'ascoltatore arriva un suono che sembra più potente...

Per quanto riguarda le chitarre direi che una chitarra vale l'altra, a questo punto... basta che non sia una fregatura!
 

Poi bisogna pensare quanto la strumentazione (e l'amplificatore in particolare) deve essere trasportabile... come lo si trasporterà.... Per la chitarra non ci sono problemi ci sono custodie morbide a poche decine di euro ben imbottite e da mettere sulle spalle a mo' di zaino che sono assolutamente comode... gli ampli invece di solito hanno una maniglia sola, non molto comoda, un ingombro ed un peso non indifferente (8/15 chili i transistor i valvolari possono pesare di più)... da trasportare a mano...

E comunque, nel posto giusto, tra i due componenti principali (chitarra ed amplificatore) o nel loop effetti dell'amplificatore (ormai ce l'hanno tutti, solo i vintage no) si possono inserire pedali effetto (compressore, overdrive, distorsori, delay, ecc) o pedaliere per le diverse esigenze.

Il mio consiglio finale è: "se si dispone di un certo budget, X, è meglio spendere qualche euro in più per l'amplificatore che per la chitarra!"
E' l'amplificatore la parte principale nella costruzione del suono... se attaccate una super fighissima Paul Read Smith Private Stock del costo di 11000 euro vicino ad un pessimo amplificatore, come il mio vecchio Aria, (tanto per non offendere nessuno dei presenti:)...) comunque suonerà molto male... sarà meglio attaccare sei corde ad una mazza di scopa, montare l'elettronica e collegarla ad un Blackstar Artist 15 Combo del costo di 900 euro.


P.S.: Trucco: se con l'ampli a terra non ci si sente molto si può alzarlo di un mezzo metro (o anche un metro) così che il suono arriva all'orecchio più direttamente (oppure si può inclinare l'ampli indietro di 10/15 gradi, occhio! deve essere stabile, per ottenere lo stesso effetto).

venerdì 5 febbraio 2016

La Tanto Agognata JEM 77 FP

...segue dal post precedente....

E venne il fatidico giorno in cui potei prelevare la mia eredità... Ancora Grazie Nonno!

Così sono andato da Sannio Music e LEI era ancora lì, non ho avuto bisogno di provarla di nuovo... quando si ha fretta si saltano i preliminari :) .... alla fine me la sono portata a casa per 1600000 lire (comunque, anche a distanza di tempo, soldi ben spesi).


Diciamo qualcosa sulle caratteristiche:
  • chitarra elettrica bolt-on, cioè con manico avvitato al corpo (con piastra);
  • body un pezzo in tiglio americano;
  • profilo del body come le RG (sia le RG che le JEM sono un idea di Steve Vai);
  • manico due pezzi in acero (due pezzi in orizzontale, non in verticale);
  • tastiera in palissandro 24 tasti con intarsi tree of life (credo sia stata una idea di Vai);
  • lunghezza scala 25,5 pollici oppure 648 mm;
  • ponte mobile low pro edge (disegnato da Vai) cromato con leva ad incastro, realizzato dalla Ibanez;
  • lion's claw dietro al ponte;
  • meccaniche cromate, non ricordo le chiavette cosa fossero, credo Ibanez;
  • pickup di marzio paf pro in configurazione H-S-H fucsia;
  • switch a 5 posizioni (megaswitch);
  • monkey grip per una facile maneggevolezza (caratteristica ideata da Vai e presente su tutte le 6 corde fatte dalla ibanez per lui);
  • finitura Flower Pattern (FP)... non saprei dire di che tipo fosse la vernice (nitro?), non mi importava ai tempi;
switch ibanez

Spieghiamo meglio alcuni aspetti:
  • tiglio americano: E' un legno che di solito si trova a buon mercato, è leggero e stabile, senza particolari venature quindi adatto a verniciature coprenti: sonoramente è un legno bilanciato, neutro. Scelta controversa comunque: è molto utilizzato su chitarre di solito più economiche, ma raramente su quelle di fascia alta su cui si preferiscono i legni più pregiati. Gli statunitensi però non lo disprezzano e lo usano anche su quelle, alle volte applicando un top figurato;
  • manico due pezzi: Il manico non è un pezzo intero fino alla paletta ma quasi nei pressi della stessa è possibile vedere un taglio in diagonale (vedere figura sotto): essenzialmente fatto per abbattere i costi nelle produzioni di larga scala risparmiando legno. Io non ho mai avuto problemi e non ho motivo di credere che fosse un problema ma ritengo sia meglio il tipo di manico attuale fatto in pezzi (3, 5) verticali simmetrici rispetto all'asse del manico;
  • tastiera: in palissandro 24 tasti con gli ultimi 5 scallopped. I tasti erano i jambo come su tutte le chitarre metal: una buona tastiera dritta e veloce: bellissimo l'intarsio tree of life, gli ultimi 5 scalopped mi sembrano inutili;
  • ponte: ai tempi il ponte flottante più usato era il Floyd Rose, questo low profile è molto simile tecnicamente, molto stabile (come quello) e più bello da vedere grazie al basso profilo... tutto il sistema teneva ottimamente l'accordatura anche con escursioni esagerate sulla leva;
  • lion's claw: insieme al ponte era una grande accoppiata, permetteva sia di stirare che di allentare le corde di diversi toni;
  • pickup: i paf pro volevano essere la versione high gain degli storici PAF (io questi paf non li ho mai sentiti, quindi non saprei dire) e nel complesso direi che non erano male, anche perchè i pickup veramente potenti dovevano ancora arrivare...
manico due pezzi ibanez

Suonando la JEM, sebbene avessi sempre l'odiato ARIA a transistor come amplificatore ed il pedale Thrash Metal, già mi sentivo un'altro, quasi una rockstar (ma le capacità tecniche e velocistiche non lo erano): il suono era più definito e molto meno rumoroso sia della prima Applause che della Vester. Il primo giorno che l'ho avuta a casa ci ho suonato per 4 ore almeno... è stata comunque una goduria, avrò suonato qualsiasi cosa... solo per vedere come suonava all'orecchio.
La leva era (ed è) una figata, ma sinceramente nel mio stile non ci è mai stato spazio, la usavo per far rumore quando volevo divertirmi in casa e in qualche rara occasione in cui facevano gli scemi con un pezzo... non nell'economia di un pezzo serio o di un assolo perchè ci voleva una modulazione...
Inoltre io nelle prove o nelle rare volte che suonavo dal vivo alla fine usavo sempre il pickup al ponte per esigenze metal e di distorto, non avevo preso in considerazione che ogni tanto, almeno per rendere i puliti più belli, dovevo (potevo) passare a configurazioni diverse (eppure i suoni in posizione 2 e 4 erano molto belli accoppiati al pulito), ma ai tempi non ci pensavo più di tanto... magari con quelle configurazione ci suonavo volentieri a casa quando non mi andava (o non potevo) di suonare distorto; però dovevo già pigiare il pedale per passare dal distorto al pulito o vice versa in meno di un secondo senza andare fuori tempo col pezzo: mi sarei dovuto preoccupare anche di switchare i pickup? Probbabilmente ai tempi non ero in grado di farlo.
Un rimpianto... Non l'ho mai suonata su un amplificatore di livello, solo una volta l'ho attaccata al Marshall JCM 900 da 100 watt di P e ne siamo rimasti tutti un po' delusi... nelle stesse condizioni in cui P ci suonava la sua Les Paul il suono della JEM era particolarmente povero, direi fino sia il pulito che il distorto... il distorto, in particolare, con molti alti e medi e pochi bassi nel complesso poco compresso e nemmeno tanto distorto.


P.S. Purtroppo (meno male!) un video di qualche mia prova con la JEM non ce l'ho ai tempi non si facevano proprio video in casa... non eravamo tutti cameraman e registi... ne si utilizzava internet...

martedì 2 febbraio 2016

G.A.S.: La Saga della Jem

Sottotitolo: Gear Acquisition Syndrome

Settembre 1992...
Musicalmente parlando ascolto sempre più METAL, oltre ai già citati (nel primo post) ascolto Steve Vai, Skid Row, Megadeth, Black Sabbath, DRI, Sacred Reich, Nuclear Assault, Agnostic Front, Joe Satriani, Suicidal Tendencies, Vendetta, Tankard, Testament, Faith No More, ecc... continuo a suonare nel gruppo con P, G, U e V... ho smesso di prendere lezioni di chitarra da Mr G... sempre più il mio idolo chitarristico diventa Steve Vai, soppiantando un po' il primo idolo chitarristico Malmsteen...

Ho 17 anni e mezzo... un giorno come tanti all'uscita da scuola vado al negozio... mmm... non ricordo il nome... trovo un bel pacco di cataloghi Ibanez per l'anno in corso, disponibili e liberamente prelevabili... ne prendo uno e lo porto a casa... già nel tragitto, ovviamente, lo sfoglio un po'... ci sono strumenti favolosi: Le Frank Gambale (non conosco il soggetto ma lo strumento è bello), le Paul Gilbert (idem come sopra), le Reb Beach, le serie RG (anche la RG è un progetto di S.V.) ed S... le Satriani... e le JEM.... l'affascinante pagina delle jem è questa... credo


Quel catalogo non l'ho conservato... ho ritagliato quante più chitarre possibili per incollarle sul mio poster di the Dark Side of the Moon che campeggia nella mia stanza ancora oggi, ci ho fatto quasi un mosaico di chitarre sullo sfondo nero del poster, qualcuno potrebbe dire che l'ho rovinato, per me gli ho soltanto conferito un tocco di colore...

Per un fatto puramente estetico (da sempre ho una passione insana per il blue e tutte le sue sfumature) mi colpisce subito molto questa JEM 77 BFP... secondariamente la JEM 77 FP poi le altre... la Universe, 7 esoteriche corde che spalancano le porte dell'inferno o del paradiso, è un sogno ma tutta nera non mi esalta più di tanto e poi chissà quanto costerà...


Qualche giorno dopo scopro (Mr G) che da Sannio Music di Benevento è arrivata una JEM 77 FP nuova... mi fiondo a provarla... non ricordo con cosa l'ho provata, non con il mio pessimo ampli certamente: ovviamente non ricordo che impressione mi abbia fatto, suppongo sia stata ottima... da allora un solo pensiero looppava nella mia testa: DEVE ESSERE MIA! Sia per l'ascendente che allora Steve Vai esercitava su di me, sia per l'estetica dello strumento (che mi piaceva e mi piace ancora oggi), che per il fatto che era molto meglio di qualunque strumento avessi provato e visto prima (le mie due chitarre economiche in realtà) ero innamorato!
Questa meraviglia costava a listino 2570000 lire (un bel po' di soldini!)... ma nei negozi si riesciva ad averla a un po' meno di 2000000 (sempre tanti soldi sono!)... in quel periodo conoscevo altri che desideravano chitarre del Guitar Hero SV... l'amico DOS era in procinto di comprare il modello tutto nero, più serio, a detta di lui, ed al prezzo di 1700000 lire, l'aveva ordinata (o stava per ordinarla, non ricordo) in un negozio di Avellino...
I miei non avrebbero mai accettato di fare una spesa del genere per il mio hobby, io avevo una sola speranza per avere quel gioiello: l'eredità che mi aveva lasciato mio nonno anni addietro (Grazie Nonno!!!)... a 18 anni avrei potuto prelevare quei soldi, cioè tra circa 3 mesi, verso Natale... da allora ho contato i giorni, un tempo che non sembrava voler mai passare... ed ogni volta che potevo, uscito da scuola, andavo a vederla... non solo: almeno 4 volte a settimana ero lì a controllare che ci fosse ancora, non facevo altro, guardavo e basta... guardavo anche il resto ma principalmente i miei occhi erano per la fonte del mio desiderio... il mio peggior timore era che me la soffiassero...

A dire la verità Mr G era molto critico verso quello strumento, diceva che con 1000000 si poteva acquistare una RG o una Yamaha RGX di uguale qualità e simile alla JEM per caratteristiche tecniche e sonore, ma non erano la JEM per me ed io da quell'orecchio proprio non ci sentivo... e non ci sento tutt'ora quando una cosa mi fa innamorare!


... to be continued...

PS
Gear Acquisition Syndrome, vedere G.A.S. per spiegazioni sul significato dell'acronimo.