martedì 30 maggio 2017

Autocostruzione Chitarra Elettrica parte 10

A questo punto, il body è tagliato ma grezzo, il manico pure ma in più ha già il solco del truss rod. Devo dare le forme finali e fare spazio per manico, elettronica, ponte con corde (essendo lo Shaller Hanes un ponte per corde passanti serve poco lavoro sul body... giusto i fori delle corde che attraversino lo spessore del corpo e lo spazio per la stopbar che viene messa dietro) e pickup.

Lavoriamo al body...
Per ricavare la posizione di tutti questi spazi non ho misure, oltre alla lunghezza del diapason che ho scelto di 25,5", nè ho particolari suggerimenti (come ho già scritto ho perso il mio tutor) però ho pensato di farlo in modo totalmente arbitrario ed empirico. Il primo passo è stabilire la tasca del manico (non so se così si chiama lo scasso che serve ad ospitare il manico da avvitare, ma credo di si). Non ho chitarre da misurare sottomano... certo avrei potuto chiedere al liutaio V (anche se queste persone spesso sono un po' gelose delle loro conoscenze) credo che qualche misura forse me l'avrebbe data, oppure avrei potuto andare a guardare molte chitarre in qualche negozio ben fornito (come Scavino) ma non ci ho pensato. Per cui ho guardato le foto di una serie di chitarre online e, ad occhio, ho appurato che in generale 6 o 7 tasti (degli ultimi) della tastiera si sovrappongono al body per cui ho deciso quanto doveva essere lo scasso da fare (6 tasti di lunghezza e di conseguenza la larghezza), dopo di che mi dico mi basta mettere la tastiera sul body in modo che 6 tasti siano all'interno del corpo, tracciare le linee a matita e poi scavare con il Dremel.
Rimane però la profondità... ancora una volta non posso rifarmi a dimensioni di chitarre famose perchè io ho un manico 24 tasti per cui non posso prendere le misure stratocaster, che si trovano ovunque, anche sui muri :) un altro po', ed in più, non capendo perchè molti manici 24 tasti finiscono prima della tastiera (circa 1 cm) tanto che si vede su molte che la tastiera quasi si appoggia al corpo chitarra con uno o anche 2 tasti... (si vede su Jackson, Charvel, Ibanez... tantissime) ho intenzione di fare in modo che il mio manico e la mia tastiera non soffrano di questo problema... con questo voglio dire che anche la profondità me la sono fatta ad occhio... ed arbitrariamente :-)... alla fine ho scelto 19 mm..

Per cui, tracciato il più precisamente possibile (e misurandole più volte sperando di minimizzare gli errori), le linee e le posizioni della suddetta tasca e del ponte procedo a scavare fino ad un certo punto la tasca...
particolare del mio body in lavorazione
Se si allarga l'immagine si vede che purtroppo non sono riuscito a fare uno scavo totalmente dritto e liscio ma purtroppo un Dremel Trio avevo, non una fresa a controllo numerico, e nemmeno la mano più ferma ed esperta del mondo, per giunta era il mio primo tentativo di scavo... sapevo che sarebbe potuto succedere e lo avevo messo in conto, spero di recuperare successivamente. Non mi dispero e vado avanti, se dovesse andar male, ma veramente male, posso sempre buttare l'irrecuperabile e ricominciare con poca perdita.
Il motivo di queste sbavature è stato che, pur avendo tracciato le linee, non sapevo come fare per costringere il mio attrezzo a stare dentro uno spazio preciso (parlando di questo fatto con V successivamente lui mi ha detto che in casi simili si prepara delle dime [così le chiama] della forma adatta) e questo ha causato la non perfetta liscezza di questo scasso.
body con ponte
Poi ho provato a mettere il ponte... e posizionare lo spazio per i pickup... come si vede in questa foto.
I successivi scassi per i pickup mi hanno dato un idea: invece di entrare direttamente col Trio potrei scalpellare il contorno in modo tale che poi col Dremel non sforo... e così ho fatto... sono venuti meglio dello scasso precedente... a saperlo prima... PORCA....!!!!
scassi per i pickup
Così si arriva al punto che la parte superiore del body è delineata...
Passo al retro... il vano elettronica lo copio da quello della mia slsmg... smonto il coprivano di plastica e lo appoggio nella posizione in cui dovrei scavare... la cerco in modo tale da non dare fastidio ad altri buchi... e più o meno ci siamo... poi di nuovo di martello e scalpello delineo il contorno e poi scavo col Dremel per 3 millimetri (lo spessore del coprivano). A questo punto, per prevedere lo scalino di appoggio dello stesso, si prevede un rientro di un paio di millimetri un po' ovunque e 4 o 5 nei punti dove vanno le viti per chiudere, quindi scalpello di nuovo per delineare il contorno... poi scavo col Trio... per circa 2,6 cm...

continua...

martedì 23 maggio 2017

AMT M1: un Marshall? Deludente!

Insieme all'ordine di thomann del materiale per la chitarra elettrica ho ordinato un prodotto che pensavo avrebbe risolto definitivamente i miei dubbi sul mio personale suono lead. Come ho scritto in questo post, ho un AMT R1 che non mi soddisfa del tutto, ed un B1 che invece mi piace tanto sia sulla ritmica che sulla solista (a parte che mi manca un suono overdrivoso). Ho preso l'AMT M1 (il quarto della serie Legend Amp che passa tra le mie mani)!
Nelle mie speranze l'AMT M1, essendo il simulatore del Marshall JCM 800, che mi risulta esser un ottimo ampli per certe soliste ed il riferimento per il suono Metal all'inglese, dovrebbe proprio colmare certe lacune e sostituire l'R1.
il mio AMT M1
Ho dovuto ordinarlo senza provarlo prima, ho aspettato fin quando ho potuto, sperando di trovarne uno da provare in zona, ma poi con l'ordine dei pezzi per l'elettrica da fare con urgenza e la solita GAS mi sono detto Dai! Proviamolo dopo l'acquisto, andrà sicuramente bene!
Così è arrivato insieme a tutto il resto.
Non c'è molto da dire sul suo aspetto visto che ho già parlato di altri pedali di questa serie e questo non differisce dai B1, R1, ecc... ha i potenziometri per:
  • alti,
  • medi,
  • bassi, 
  • volume, 
  • gain.
E questo è il resto:
  • ingresso chitarra,
  • uscita,
  • uscita cab sim,
  • ingresso per alimentazione da 9 o 12 volt.
C'è un'altra cosa che mi pento di non aver fatto. Avrei potuto provare a mixare il suono di questo pedale con uno degli altri sfruttando la funzionalità che mi offriva il MOEN GEC 438 e cioè di accendere fino a 3 loop simultaneamente... ma non la conoscevo al tempo... :-(... vedi che leggere il manuale serve?
ancora foto del mio AMT M1
Ed ora come suona?
Io chiaramente l'ho inserito nel mio setup: pilotavo i tre pedali AMT col GEC 438 per scegliere di volta in volta uno dei tre, poi andavo al Pitch Factor, al finale ed alle due casse... Usavo la mia fida Jackson slsmg e posso dire che questo M1 mi ha lasciato veramente l'amaro in bocca.
L'ho provato anche per la ritmica... cominciamo col dire che un suono veramente Metallaro non lo dava (e dire che avevo l'EMG 81)... non ho mai raggiunto il livello di distorsioni adeguato al genere ne per la ritmica ne per soliste taglienti, ma non ho trovato nemmeno un bel suono fluido ed overdrivoso per soliste tipo Steve Vai e assoli lenti... avevo trovato un suono appena appena accettabile ma che restava comunque troppo freddo ed acido per i miei gusti... e ci ho provato molte volte a smanettare ma niente... così dopo mesi in cui non ho suonato tanto spesso che ormai ho un bel po' di roba tra autocostruzione chitarra, Home Recording e altri aggeggi... compreso poi le distrazioni varie... l'ho tolto dalla pedaliera e messo in vendita...

giovedì 18 maggio 2017

Autocostruzione Chitarra Elettrica parte 9

Al punto in cui sono mi servono tutti i componenti della chitarra...
Mi rivolgo ad uno dei migliori negozi online del mondo presso il quale sono ormai cliente da anni: thomann! E non serve dire altro...
Quindi ordino:
  • l'EMG 81TW,
  • l'EMG 89
  • le meccaniche Planet Waves PWAT 331L,
  • il ponte Schaller-Hannes,
  • lo switch solderless a 3 posizioni per il set (sempre EMG) di pickup che ho preso,
  • ed altra merce varia...
e nei pochi giorni di attesa lavoro al manico...

Come ho scritto nel post precedente, ho tracciato e scavato il solco per il truss rod ed ho disegnato anche tutto il manico. Poi ho pensato alla paletta. Volevo imitare anche in questo la mia slsmg e, per farlo, in un'occasione in cui ho sostituito le corde della Jackson, ho smontato le meccaniche e preso un calco su cartone. Così ho preso questo cartone e l'ho messo sulla parte paletta per poterla disegnare direttamente. Avevo abbastanza legno ai lati per tracciare bene il contorno ma la forma è venuta non precisa, leggermente adattata, perchè la superficie interessata non era ancora liscia e precisa come sarebbe dovuta essere (mio errore), dopo il taglio in diagonale fatto in precedenza non ero ancora riuscito a lisciare bene la parte... poi ho dato un tocco personale...
un po' di disegno della paletta, e truss rod
A questo punto ho iniziato a tagliare il manico... sempre col seghetto alternativo, col quale credo di aver una sufficiente dimestichezza ormai, ho rimosso il legno di troppo ai lati... fermandomi all'altezza del capotasto. In realtà ho fatto la sgrossatura, se così la posso chiamare, cioè ho tagliato ma non lungo le linee che avevo tracciato per il manico, ma un millimetro più largo, per sicurezza, ho poi rimosso il restante legno con olio di gomiti e carta vetrata a grana grossa.  Mi sono anche costruito uno strumento per favorire il lavoro... che ho chiamato levigatrice... non è bello ne una grande invenzione sicuramente ma è stato utilissimo.
levigatrice di mia costruzione
Poi è venuto il momento di togliere anche intorno alla paletta il legno in eccesso e tirar fuori la forma definitiva. Ho usato un seghetto semplice perchè con quello alternativo non mi sentivo sicuro su una superficie così, non liscia, inclinata e piccola... e poi ancora molto olio di gomiti e carta vetrata a grana grossa per dare una prima lisciata... c'è da dargli la forma definitiva dopo...
manico tutto tagliato
A questo punto (2 o 3 giorni dopo l'ordine) con perfetta puntualità è arrivato l'ordine da thomann con tutta la merce richiesta... come si vede nella foto sottostante...
componenti ordinati
Ciao, ed alla prossima...

lunedì 15 maggio 2017

Autocostruzione Chitarra Elettrica parte 8

Lavoro su due fronti...

Body: dopo qualche giorno mi sembra che il disegno del body sia ok per cui passo a tagliarlo direttamente nel legno... Un amico mi ha prestato un buon seghetto alternativo... di meglio non ho, ma devo ringraziarlo visto che senza di lui non avrei nemmeno questo.
Il taglio del contorno body mi ha portato via una buona giornata, è stato abbastanza difficile. Colpa mia? Può darsi!
Ho avuto difficoltà perchè il mogano è un legno un po' duretto al taglio ed il seghetto non riusciva a procedere veramente dritto da sopra a sotto, diciamo che la lama si storceva un po' ed in certe parti non è venuto verticale, forse ero io che non lo sapevo usare perchè era la prima volta che prendevo in mano un attrezzo del genere... Durante questa fase ho spezzato una lama e, dato che non era mio, ed avrei dovuto restituirlo, ne ho comprate tre in sostituzione. Ad ogni modo dopo un giorno faticoso ho finito il contorno.
durante il lavoro di taglio
Manico: Ogni tanto mi dedicavo al manico...
Come ho già scritto il legno del manico, anch'esso mogano, l'ho comprato direttamente da altri hobbisti di Torino: era lungo 70 cm largo 8 e spesso 2,5... lo spessore non mi permetteva di fare la paletta inclinata come volevo, ma mi sono arrangiato... un idea...
Prima di tutto ho tracciato la mediana del pezzo. Con l'ausilio della tastiera e del capotasto (uno di prova che già avevo) ho misurato la lunghezza che mi serviva effettivamente per dedicare il resto alla paletta. Per realizzare la paletta inclinata come la mia Jackson slsmg ho tagliato in diagonale un ultimo pezzo del legno del manico dalla parte della paletta (a conti fatti sono poco meno di 20 cm) e poi l'ho incollato al contrario dietro. Anche qui ho usato il seghetto alternativo ed è stato veramente faticoso perchè tutto il pezzo da tagliare era spesso 10 cm (se mi ha dato problemi un blank spesso 4,6...). In questo caso le difficoltà sono state ancora maggiori perchè avevo poco piano d'appoggio, non vi dico come mi sono arrangiato. Comunque ce l'ho fatta.
Ora al punto in cui sono arrivato ho potuto tracciare il solco del truss rod... e con il Dremel Trio l'ho scavato abbastanza bene, ho portato avanti questa operazione con grande attenzione.. ho usato quell'attrezzo (che vendono sempre insieme a frese e seghetti) che ti permette di tagliare in linea retta, proprio a filo, diciamo... un solco di una profondità di 9mm, se non ricordo male.
paletta pronta e inserimento trusrod
Ed a questo punto ritengo conclusa la parte 8...

martedì 9 maggio 2017

Terza Valigetta: Modifiche e Aggiungo la Pedaliera

Dopo un po' di uso della mia valigetta per pedali/pedaliera... più che altro in casa... ma un paio di volte ci sono uscito, ho riscontrato difetti di utilizzo. Il fatto che uno dei due pezzi della valigetta fosse sostanzialmente anche il supporto su cui sono fissati i pedali mi ha dato fastidi sia nell'utilizzo dei pedali: è ingombrante, pesantuccio e fastidioso, sia perchè tenere a terra quel pezzo in ogni circostanza lo sporcava e questo non mi piaceva.
In più il rivestimento gommoso che all'inizio mi era sembrato una buona idea per rendere la stessa magari impermeabile non mi piaceva più.
Come prima cosa ho pensato di realizzare una pedaliera vera e propria a parte. Mi sono ispirato ai ripiani GORM che una volta si vendevano all'IKEA...
ripiano Gorm dell'Ikea
Quindi sono andato al brico solito e mi sono fatto tagliare dei listelli larghi circa 5 cm ad una buona misura (60 cm); mi sono fatto fare 6 pezzi del genere; poi altri tre pezzi lunghi 35 cm.
A questo punto compongo il mio ripiano GORM:
  1. metto due pezzi da 35 cm ai bordi, uno al centro perchè penso che sia meglio per la stabilità della struttura;
  2. incollo i 6 pezzi da 60 cm in orizzontale lasciando tra ognuno di loro un spazio di 1 cm; 
  3. per creare una certa inclinazione della pedaliera, che noto esser più comoda quando si devono pigiare i pedali, ho fatto tagliare (sempre al brico) un listello di legno (largo 4 cm, spesso almeno 2 cm e lungo 35 cm) lungo la diagonale ed ho incollato questi due pezzi triangolari risultanti sotto alla pedaliera ai lati;
  4. un altro listello fatto come nel punto precedente lo incollo sotto la pedaliera ma in posizione centrale. 
A questo punto credo che la mia struttura sia sufficientemente stabile, basta non salirci sopra con tutto il peso e dovrebbe reggere...
Per comcludere però la vernicio con le bombolette spray di colore nero che credo sia più consono ad una pedaliera rispetto al legno di abete chiaro com'è... Un paio di passate giusto per sicurezza e la pedaliera è pronta.
Non resta che attaccare i pedali con il velcro e l'alimentatore Dunlop (sempre con il velcro) sotto alla pedaliera nella parte più alta in modo che non tocchi a terra...
foto della stessa nel 2015 circa
Poi sono passato al secondo problema: la valigetta.
Mi sono preoccupato di togliere quel rivestimento gommoso che credevo molto utile ed invece...
  1. Con un semplice tagliacarte ed una certa attenzione (non sapevo se potevo danneggiare le parti sottostanti o anche la struttura) ho rimosso proprio tutto il rivestimento dalle varie facce della valigetta, un po' per volta... 
  2. A questo punto avevo i resti della colla ovunque che facevano abbastanza brutto, per cui ho fatto una buona passata di levigatrice (con carta vetro a grana abbastanza grossa) su ogni faccia della valigetta per rendere il tutto abbastanza liscio. 
  3. Per concludere ho dato una passata di colore nero con le solite bombolette: trattandosi dell'esterno ho dato tre mani abbondanti di spray. 
Dopo di che mi sono fermato, tanto non mi interessava certo che fosse liscia o cose simile, ho rimontato le parti che avevo smontato come piedini di gomma, maniglia e non so cosa altro... fine lavoro.
Ora, lungi dall'esser un lavoro professionale, sembra meglio: la valigetta è comunque bella solida, non pesa poco ma credo possa assolver bene i suoi eventuali compiti.

lunedì 1 maggio 2017

Autocostruzione Chitarra Elettrica parte 7: la Tastiera

Come ho scritto nel post precedente mi faccio fare la tastiera da Marconi Lab di Cureggio (sito per gli interessati)... il prezzo finale è 105 euro + 10 euro per la spedizione..

I giorni passano... in attesa della tastiera mi taglio il modello di body che ho disegnato su compensato...  passo un po' di carta vetrata lungo i bordi per renderli lisci e lo considero concluso. L'ho fatto perchè non si sa mai, in futuro potrei... e per avere un riscontro visivo prima di tagliare il vero legno, mi sarebbe più utile se avessi una fresa, anche manuale, con una certa punta da taglio ma mi costerebbe un po' troppo e solo per questa volta...
body tagliato da lisciare i bordi
Quando arriverà la tastiera dovrò ricavare empiricamente tutto quello che manca:
  • tasca per il manico,
  • posizione del ponte,
  • posizione dei pickup.
In base a questo mi troverò anche la posizione del vano elettronica e delle viti per avvitare manico e body.
Alla fine non ho aspettato molto, credo un mesetto o forse più ed è arrivata la tastiera così come la volevo, in un ottimo imballaggio... memore di cattive esperienze passate, la porta a far vedere dal liutaio, in primis voglio sapere se, banalmente, è una tastiera in ebano come ho chiesto e poi se il lavoro è stato fatto bene. Il liutaio V conferma che stavolta è andato tutto bene, anche il radius è secondo le mie specifiche, compound... 10"/16".
Meno male!
Tastiera figura 1
Ed ecco un immagine presa dal mio archivio (ebbene si durante l'autocostruzione ho scattato molte foto per documentare i lavori)... qualcuna la vedrete nei post sull'argomento... questa purtroppo non si vede molto bene e non me ne ero accorto...
Tastiera figura 2
Ed ecco una seconda immagine, in un'altra prospettiva chiaramente, della suddetta tastiera... si vede meglio qualcosa... i solchi dei tasti per cominciare... ed un po' anche il radius. Ora si parte sul serio. Serve calma e sangue freddo!

Indeciso su come muovermi per quanto riguarda il ricavare le misure che ho scritto su comincio col copiare (tracciare a matita) il contorno del modello in copensato sul blank di mogano per vedere se lì fa un altro effetto.

Da questo momento in poi mi metto a lavorare su due fronti, il manico ed il body... quando sull'uno e quando sul'altro in base alle necessità del momento ed alla voglia.